I più attenti se n'erano accorti nei giorni scorsi: la pattuglia parlamentare del Partito socialista italiano ha perso un pezzo, nella persona di Marco Di Lello, deputato che ha aderito al Partito democratico. Ora si scopre che non lo ha fatto da solo, ma assieme all'associazione che è a lui riferibile, Socialisti & Democratici. Proprio Di Lello aveva spiegato come il Pd si configuri come "l'approdo naturale della cultura socialista e che si propone di essere luogo di elaborazione di idee e di dibattito politico": per questo, il parlamentare aveva invitato l'intero Psi a seguirlo nel suo "trasloco" al Nazareno, assicurando che vari iscritti e militanti sarebbero stati pronti a percorrere la stessa strada.
Se il nome scelto per l'associazione rimanda soprattutto al gruppo S&D costituito in seno al Parlamento europeo (per intero: Alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici), la grafica utilizzata è decisamente dipendente da quella adottata in casa Dem, con il lettering verde e rosso della sigla e l'uso della & "a traforo" sulle lettere principali dell'acronimo; anche la scritta nera al di sotto ricalca la stessa impostazione - sia pure con una font diversa, meno leggera. Di visibilmente socialista, a parte la parola, resta la rosa del socialismo europeo, la stessa utilizzata per primo in Italia dallo Sdi e poi passata al Ps(i), mentre alla base della quercia l'avevano messa pure i Democratici di sinistra.
Non c'è il rischio che il simbolo corra alle elezioni (si tratta di un logo verosimilmente non a scopo elettorale) e questo oggettivamente evita un contenzioso: difficilmente qualche ufficio ad hoc potrebbe accettare la compresenza sulla scheda di questo emblema e di quello, chiaramente precedente, del Psi. Partito che respinge al mittente l'idea di confluire nel Pd, bollando invece il tentativo di Di Lello e di chi lo ha seguito come "inutili e inconsistenti scorciatoie individuali" (così si è detto, ad esempio, a Perugia), oppure ricordando che "nel Pd gli ideali socialisti esistono già e sono adeguatamente rappresentati a tutti i livelli", per cui "qualcuno forse è in ritardo". Le ultime parole sono di Bruna Fiola, consigliera regionale Pd in Campania che fino al 2010 era alla guida localmente dei Giovani Socialisti: "Chi dice di voler aderire al Partito Democratico lasci le cariche che ricopre grazie al Partito Socialista Italiano e provi a raccogliere consenso sul territorio". Come dire che raccogliere le preferenze è un altro paio di maniche. Intanto però l'approdo è cosa fatta e, nel mentre, si è creato un altro simbolo...
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