L'unica certezza è che, così come lo si sta vedendo ora, non finirà su nessuna scheda: non solo perché non ha forma circolare, ma perché non è nato per quello scopo. Non è comunque passata inosservata la scelta del Partito democratico di adattare il proprio emblema in occasione della follia terroristica che, colpendo vari luoghi di Parigi, ha colpito l'intera Europa.
"Da oggi e nei prossimi giorni - si legge in una nota stampa diffusa ieri dall'ufficio comunicazione del Pd - sulla home page del sito ufficiale del Partito Democratico, il simbolo del partito cambia colore e si veste con il tricolore francese, in segno di solidarietà dopo i tragici attentati di Parigi". La creatura grafica di Nicola Storto, dunque, ha visto cambiare il verde della P della sigla in blu, sul calco della bandiera di Francia; è rimasto invece al suo posto il verde delle foglie di Ulivo, sia perché sono nate così ed era giusto che non venissero toccate, sia perché l'idea di avere delle foglie blu sarebbe stata obiettivamente assai irreale e poco rassicurante.
Oltre al cambio cromatico, lo stesso emblema è stato abbrunato, con la tradizionale striscia diagonale nera per segnalarlo. Non si tratta, in questo caso, di una novità: come è noto, per alcuni anni il Partito radicale aveva presentato la sua rosa nel pugno (disegnata da Marc Bonnet e ottenuta da Marco Pannella) listata a lutto: in quel caso, era stato fatto in segno di protesta, a causa dello sterminio per fame e per guerra nel mondo intero. Il lutto rimase almeno dal 1983 al 1987, tra gli ultimi anni di azione elettorale del Partito radicale in quanto tale (poi sarebbero venute le liste di scopo, la Lista Pannella e i Radicali italiani). Se quella ricordata negli anni '80 era una crisi cronica e duratura, la scelta dei vertici del Pd è stata dettata piuttosto da un evento ben preciso, che ha destato reazioni in tutti i soggetti politici del nostro paese. Si tratta solo di un segno - tra qualche giorno la grafica tornerà quella di sempre - ma è un segno visibile.
"Da oggi e nei prossimi giorni - si legge in una nota stampa diffusa ieri dall'ufficio comunicazione del Pd - sulla home page del sito ufficiale del Partito Democratico, il simbolo del partito cambia colore e si veste con il tricolore francese, in segno di solidarietà dopo i tragici attentati di Parigi". La creatura grafica di Nicola Storto, dunque, ha visto cambiare il verde della P della sigla in blu, sul calco della bandiera di Francia; è rimasto invece al suo posto il verde delle foglie di Ulivo, sia perché sono nate così ed era giusto che non venissero toccate, sia perché l'idea di avere delle foglie blu sarebbe stata obiettivamente assai irreale e poco rassicurante.
Oltre al cambio cromatico, lo stesso emblema è stato abbrunato, con la tradizionale striscia diagonale nera per segnalarlo. Non si tratta, in questo caso, di una novità: come è noto, per alcuni anni il Partito radicale aveva presentato la sua rosa nel pugno (disegnata da Marc Bonnet e ottenuta da Marco Pannella) listata a lutto: in quel caso, era stato fatto in segno di protesta, a causa dello sterminio per fame e per guerra nel mondo intero. Il lutto rimase almeno dal 1983 al 1987, tra gli ultimi anni di azione elettorale del Partito radicale in quanto tale (poi sarebbero venute le liste di scopo, la Lista Pannella e i Radicali italiani). Se quella ricordata negli anni '80 era una crisi cronica e duratura, la scelta dei vertici del Pd è stata dettata piuttosto da un evento ben preciso, che ha destato reazioni in tutti i soggetti politici del nostro paese. Si tratta solo di un segno - tra qualche giorno la grafica tornerà quella di sempre - ma è un segno visibile.
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