Poche certezze, al momento, sulle prossime elezioni a Roma. La prima: saranno anticipate e nella prossima primavera. La seconda: tra tanti simboli probabili, l'unico certo sarà il cuore varato nel 2013 da Alfio Marchini. Non un cuore qualunque naturalmente, ma er core che più di un cittadino aveva guardato con interesse, visto che alla fine si beccò comunque oltre 76mila voti, sfiorando il 7,5% (non moltissimo, ma nemmeno così poco, al di fuori delle corazzate di centrodestra e centrosinistra e dovendo fare i conti anche con il MoVimento 5 Stelle).
Lo conferma Marchini in persona, intervistato per il Corriere della Sera da Ernesto Menicucci: al giornalista che gli chiede se, vicino alla sua candidatura a sindaco, ci sarà il simbolo di Forza Italia, lui ha risposto così: "Correrò col nostro simbolo, il cuore di Roma. Non criminalizzo i partiti ma hanno avuto mille occasioni e hanno fallito. Venerdì a Roma è iniziata una nuova stagione politica". Diventa quasi meno importante la successiva e poco chiarificatrice precisazione sulla bandierina berlusconiana ("Ognuno è signore in casa propria. Quella non è casa mia e non mi permetto di dare consigli ad alcuno"): quello che conta è la convinzione di non mollare la propria bandiera, tratta dalla storia popolare e dalla tradizione, ma plasmata apposta per lui.
Già, perché nel 2013 quel cuore era stato creato ad hoc, dalla società Kitchen Stories, nata due anni prima per mano di Luca Lo Presti. L'idea era di mettere al centro l'amore e la passione di Marchini per Roma tutta intera, cercando di trasmetterlo ai romani potenziali elettori. Quale simbolo migliore per quell'esagerazione d'amore di un cuore, che però non rischiasse di essere sanvalentinesco o comunque banale. Il segno, invece è stato costruito "riprendendo mappe antiche della città - si legge ancora su un articolo di YouMark scritto alla vigilia del voto nella Capitale - dove vie, piazze, quartieri ne rappresentano vene ed arterie. Il cuore di Roma parla così al cuore dei cittadini, delle persone appassionate e di talento al lavoro per riscoprire l’identità più vera e una nuova, più consapevole e autentica soluzione ai problemi di una città".
Marchini, che da allora ha usato quel brand in altre occasioni - Feste del Cuore comprese - vuole dunque riproporre la stessa idea, la stessa narrazione, provando a puntare di nuovo alla poltrona di primo cittadino. Chiedersi per quale schieramento, comunque vada a finire il doppio corteggiamento, probabilmente è sbagliato: l'unico schieramento che l'imprenditore considera porta il nome di Alfio Marchini e dei romani che si vorranno aggregare.
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