mercoledì 18 novembre 2015

M5S: il sito al posto di Grillo

Il voto della Rete è arrivato con un risultato netto: alla pulizia grafica, la maggioranza degli attiVisti del MoVimento 5 Stelle ha preferito il richiamo alla propria identità, sostituendo nell'emblema l'indirizzo del sito BeppeGrillo.it con quello del M5S. La notizia ufficiale ieri sera, sempre sul sito di Grillo:
Hanno partecipato alla votazione 40.995 iscritti certificati. Hanno votato per il simbolo con l'http://www.movimento5stelle.it 31.343 iscritti, per il simbolo senza http 9.652 iscritti.
Il contrassegno, naturalmente, è rimasto uguale in tutto, tranne che nell'indicazione del sito. Certo, il fatto che l'indirizzo del M5S sia più lungo rispetto a quello di Grillo ha comportato almeno un aggiustamento: il corpo del nuovo sito è decisamente più piccolo (oltre che in una font diversa rispetto a quella della parola Movimento, simile più all'Helvetica che al Futura) ed è più aderente alla circonferenza rossa esterna. Tutto sommato, però, graficamente si tratta di un particolare non di prim'ordine, che lascia assolutamente intatto l'impianto dell'emblema. A dare conto del nome del M5S sarebbe bastata la grafica che già c'è (non sta scritto da nessuna parte, del resto, che il simbolo del partito deve contenere la denominazione completa della formazione: i fregi di Dc e Pci non l'hanno riportata per anni), ma la Rete ha scelto così e il risultato è stato immediatamente tradotto in grafica.
Gli stessi attiVisti - che siano riusciti a votare o meno nella decina scarsa di ore in cui la consultazione è rimasta aperta - hanno vissuto la decisione come un passaggio di una certa importanza e non meramente formale. Un esempio per tutti viene dai commenti del romano Nando Meliconi, "in arte 'l'americano'", come si qualifica lui stesso: prima scrive che "Il M5S nasce in rete, avere un indirizzo web, il minimo che si poteva fare", poi però ammette che "per noi del Blog non va via solo un nome, ma un pezzo di storia, quella che ha fatto nascere il M5S: www.beppegrillo.it", presupposto della quasi inevitabile chiosa finale, "Beppe un padre, noi tanti figli, qualcuno di mignotta".
A chi si riferisse con l'ultimo epiteto, ovviamente, non è dato sapere. Quel che è certo è che non sono piaciuti molto agli aderenti del M5S i commenti resi da due ex compagni di strada, ora insieme in Alternativa Libera (che da ieri alla Camera fa componente del gruppo misto con Possibile di Civati), Marco Baldassarre e Massimo Artini. Se il primo ha notato che "quando qualcuno si è permesso, anche negli anni passati, di proporre la cosa, è stato tacciato di voler togliere di mezzo Grillo e trattato a pesci in faccia", Artini ha fatto una riflessione diversa: "Bisogna vedere chi c'è dietro. Il nome resta di Beppe Grillo, non viene passato a un'associazione di cui la proprietà è diffusa, in cui le regole sono decise e condivise".
In effetti, sul piano pratico, il blog si preoccupa di sottolineare che "il cambiamento del simbolo non avverrà immediatamente per questioni burocratiche": è probabile che il MoVimento voglia attendere che Grillo o chi per lui provveda a far registrare il nuovo simbolo come marchio (anche se la proprietà già ora non è in discussione, vista la somiglianza pressoché totale con l'emblema già in uso e con quello già registrato, che pure è privo di ogni indicazione cromatica e - soprattutto - dell'indirizzo web); allo stesso modo, può rendersi necessario intervenire sull'atto costitutivo e sullo statuto "effettivo" del M5S per aggiornare il simbolo. "Nei prossimi tre mesi - dice sempre BeppeGrillo.it - le persone con titolarità di utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle riceveranno istruzioni su come comportarsi. Fino ad allora potranno continuare a utilizzare il simbolo del MoVimento 5 Stelle attuale". Nel frattempo, in ogni caso, se qualcuno provasse ad appropriarsi del nuovo emblema, perderebbe sicuramente la causa intentata dal "vero" M5S: in questi mesi, dunque, gli attiVisti potranno dormire sonni tranquilli.

1 commento:

  1. Potranno dormire tranquilli al massimo per due mesi... perché ci sono degli incursori che stanno già pensando come intervenire.

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