sabato 14 dicembre 2019

M3V, ossia Vaccini Vogliamo Verità, a caccia di firme in Emilia Romagna

Mentre il freddo in Emilia Romagna inizia a dare ampia prova di sé, anche con le prime nevi, le forze politiche intenzionate a partecipare alle elezioni regionali sono chiamate in questi giorni a raccogliere le firme e i relativi certificati di iscrizione alle liste elettorali: i documenti dovranno essere consegnati agli uffici elettorali tra il 27 e il 28 dicembre. Non tutte, in realtà, hanno quest'obbligo: anche l'Emilia Romagna, infatti, con la legge regionale 23/2019 ha esonerato dalla raccolta firme "le liste, con simbolo anche composito, espressione di forze e/o movimenti politici corrispondenti ai gruppi, escluso il gruppo misto, presenti nell'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e regolarmente costituiti all'atto di emanazione del decreto di indizione delle elezioni". Chi dunque era presente con un gruppo in consiglio regionale potrà presentare candidature con meno formalità; gli altri soggetti politici, in ogni caso, potranno beneficiare del taglio delle firme richieste introdotto dalla stessa legge (rispetto a quanto previsto dalla legge nazionale, le sottoscrizioni sono state almeno dimezzate).
Tra i soggetti politici che in questo periodo stanno andando a caccia di firme, c'è anche il Movimento 3V: nessun riferimento ai 5 Stelle o alla V del loro simbolo, ma è semplicemente la forma abbreviata di Vaccini Vogliamo Verità. Si tratta, come si legge nello statuto, di "un movimento politico senza alcun fine di lucro che, attraverso i valori di democrazia, libertà e giustizia, persegue l’obiettivo dello stare bene nei vari e molteplici aspetti del vivere, a partire dalla realizzazione del proprio sé all'interno di una società solidale ed equa" e mira a un'azione politica che difenda "l'autodeterminazione della propria salute individuale sia a livello concettuale che effettivo". In questo disegno complessivo, è lo stesso nome scelto dal progetto politico a porre come punto fondamentale dell'attività una "profonda revisione" della "attuale pratica vaccinale di massa", con l'idea che "l'individuo non venga ridotto a un numero all'interno di procedure standard ma sia considerato un essere dotato di consapevolezza, unico ed irripetibile".
Se si esce dal documento giuridico fondativo, tuttavia, la "dichiarazione d'intenti" è un po' più spiccia e diretta: "M3V - si legge sempre nel sito - è il movimento politico che vuole abolire l’obbligo vaccinale, assicurare la libertà di parola dei medici, proteggere la potestà genitoriale, promuovere la ricerca indipendente sui vaccini e le cure sui danni da vaccino e tutelare la salute pubblica svincolandola da sistemi di guadagno economico". Ciò non significa essere "no vax", ma la contrarietà al vigente sistema di obbligo vaccinale è evidente. Il soggetto politico è nato a gennaio del 2019, soprattutto per iniziativa di genitori che si sono opposti al "decreto Lorenzin" in materia di obbligo vaccinale; si tratta di battaglie simili a quelle già portate avanti da SìAmo, che aveva già partecipato alle elezioni politiche del 2018 ma con una presenza minima e risultati ridottissimi (sul sito si trova traccia di possibili accordi elettorali non andati in porto, con annesse polemiche che qui, però, non interessano).
Il Movimento 3V, che mira a presentarsi alle elezioni regionali dell'Emilia Romagna anche perché ha sede a Montefiorino (Mo), lo farà con il proprio simbolo, molto semplice e basato essenzialmente sulle parole e sui colori. Lo statuto lo descrive così: "cerchio con corona di circonferenza di colore rosso. Lo spazio interno del cerchio contiene la scritta nera su sfondo bianco 'Vaccini Vogliamo Verità' disposta su tre righe. Nella parte superiore, lungo il margine della corona, è inscritta in modalità curvilinea la dicitura 'Movimento 3V' in carattere nero". La grafica, a dire il vero, ai #drogatidipolitica non può non ricordare quella delle liste Movimento Giovani Alleati o Lista civica S.F.I.A.M., presentate qua e là nei comuni "sotto i mille"; difficile però che quel richiamo visivo sia voluto (e, tra l'altro, compreso dalla maggior parte degli emiliani). 
Le liste a sostegno della candidatura a presidente di Domenico Battaglia (medico chirurgo, specialista in urologia e andrologia, con un master Internazionale di I livello in alimentazione e dietetica vegetariana) sono già definite da settembre: oltre alla presidente Alessandra Bocchi, al segretario Luca Teodori e ad altri dirigenti del M3V, nonché a molti "cittadini per la libertà di scelta", medici contrari alla vaccinazione indiscriminata e vittime di danni vaccinali, spicca la presenza di Ivan Catalano, già deputato eletto con il M5S nella scorsa legislatura, poi iscritto (per un solo anno) al Pli e che ha terminato il mandato parlamentare come aderente alla componente Civici e innovatori. Le candidature, tuttavia, diventeranno realtà solo se le liste troveranno un numero sufficiente di sottoscrittori e se le firme necessarie saranno debitamente autenticate. Questo, com'è noto, è uno dei punti più delicati di ogni presentazione di candidatura, soprattutto per le forze politiche nuove, che non possono contare in automatico sulla collaborazione dei propri eletti (che non hanno) o di eletti altrui (che possono non avere interesse ad autenticare le firme): per questo il M3V sta "sollecitando in massima trasparenza vari consiglieri, a prescindere dal partito di appartenenza ed elezione, nel loro ruolo istituzionale a darci la loro disponibilità democratica nell'autenticare le firme". Il tempo per la raccolta, in ogni caso, non è molto e a fine anno, prima di stappare lo spumante, si saprà se questa e altre liste ce l'avranno fatta.

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