lunedì 14 settembre 2020

Arezzo, simboli e curiosità sulla scheda

Tra i capoluoghi di provincia della Toscana, Arezzo è l'unico chiamato a rinnovare la propria amministrazione comunale nel turno elettorale previsto per domenica e lunedì. Si ricandida, in cerca del secondo mandato, il sindaco uscente Alessandro Ghinelli, sostenuto come cinque anni fa dal centrodestra (nel 2015 aveva battuto a sorpresa il suo concorrente Matteo Bracciali al ballottaggio, con uno scarto di 608 voti). I suoi concorrenti sono sette, due dei quali sostenuti da coalizioni (Luciano Ralli, di centrosinistra, e Marco Donati, già deputato Pd,ora appoggiato da formazioni civiche). In tutto, le 8 persone che aspirano alla carica di sindaco sono sostenute da 17 liste e da altrettanti simboli, che ora saranno analizzati uno per uno, in ordine di sorteggio.

Daniele Farsetti

1) Patto civico per Arezzo

Il sorteggio ha indicato come prima candidatura quella di Daniele Farsetti, che è anche stato casualmente il primo a manifestare la propria candidatura con la sua lista, Patto civico per Arezzo. La corsa è fuori dai poli tradizionali, fuori "da un centrosinistra che presenta candidati che conosciamo sui banchi del Consiglio da parecchi anni e da un centrodestra che ha ridotto questa città come la vediamo. Senza sorriso" e, per di più, con politiche che a Farsetti in sostanza appaiono sovrapponibili. La lista, chiaramente civica, schiera i monumenti principali della città e, per restituirle vita, gioca la carta del nome multicolore (che dunque è presente sulla scheda, anche in assenza di +Europa).
 

Laura Bottai

2) Partito comunista italiano

La seconda candidatura sorteggiata è quella di Laura Bottai, pensionata dopo essere stata impiegata, femminista e comunista. Lei si propone come sindaca per il Partito comunista italiano, che dunque elettrici ed elettori aretini potranno trovare tanto sulla scheda delle elezioni regionali, quanto su quella per la consultazione comunale. In entrambi i casi, il simbolo è quello adottato nel 2016 dal partito guidato da Mauro Alboresi, che reinterpreta leggermente l'emblema classico con la doppia bandiera, dotandola di aste blu e di una font più moderna per la sigla, scritta senza punti.
 

Alessandro Massimo Facchinetti

3) Partito comunista

Anche ad Arezzo il sorteggio sembra essersi divertito, collocando subito dopo il simbolo del Pci quello, piuttosto simile ma distinto, del Partito comunista, guidato a livello nazionale da Marco Rizzo. A livello locale il Pc esprime la candidatura di Alessandro Massimo Facchinetti, dipendente Tim e riferimento del partito a Livorno. Non si è arrivati a un accordo per la presentazione di un'unica lista (lo stesso Facchinetti ha sottolineato la sua totale indisponibilità a un dialogo con il Pd), quindi sulla scheda appare il cerchio grigio con quadrato rosso che contiene falce, martello e stella bianchi, con il nome distribuito tra il fondo rosso e una fascia nera.
  

Luciano Ralli

4) Partito democratico

La quarta candidatura alla guida del comune di Livorno, in base al sorteggio, è quella di Luciano Ralli, proposto dal centrosinistra. Capogruppo Pd uscente (con un'esperienza da presidente del consiglio comunale in precedenta), medico, Ralli è sostenuto da cinque liste, la prima delle quali risulta essere quella della sua forza politica, il Partito democratico. Il simbolo è una variante di quello ufficiale, che riduce di poco il logo elaborato da Nicola Storto per fare posto, in basso, a un segmento rosso che ospita la dicitura "Ralli Sindaco", con il cognome in enorme evidenza.
 

5) Arezzo ci sta!

Seconda lista della coalizione in appoggio a Ralli è una formazione chiaramente civica, Arezzo ci sta!: si tratta, come suggerisce anche il nome giovanilistico utilizzato, di una formazione costituita da giovani (under 30) e rivolta soprattutto a questi, con temi che stanno loro a cuore. Curioso il fatto che la circonferenza - che dovrebbe delimitare il cerchio con le sagome umane vicine e, in due casi, a mani alzate - sia in realtà sostituita da alcuni valori del programma espressi dalla lista (Aggregazione, cultura, innovazione, sostenibilità e territorio).
 

6) Arezzo 2020 per cambiare a sinistra

La posizione mediana all'interno della coalizione che sostiene Ralli spetta ad Arezzo 2020 per cambiare a sinistra: si tratta di una lista marcatamente di sinistra, che riunisce al suo interno Articolo Uno, Sinistra Italiana, Arezzo in comune, Verdi nonché persone e altre realtà che comunque fanno riferimento a quell'area politica. Superando i simboli delle varie forze politiche partecipanti, si è scelto di utilizzare la spiga d'oro su fondo rosso sfumato, che poteva in qualche modo essere valida per tutti. E la parola "sinistra" nel simbolo è stata indicata in modo non defilata.
 

7) CuriAmo Arezzo

Il quarto simbolo sorteggiato, tra quelli che fanno parte della compagine di Ralli, è quello di CuriAmo Arezzo, altro progetto civico di cui è capolista Michele De Angelis. Appare interessante la scelta grafica fatta per il contrassegno, con una mano rossa (appena più scura della tinta di fondo del gonfalone aretino) che accarezza - prendendosene cura - la testa del cavallo rampante che caratterizza lo stemma di Arezzo (l'animale - qui di colore viola - è raffigurato solo parzialmente e a specchio, così da non violare le prescrizioni in tema di simboli comunali): le due figure insieme formano un cuore, concetto rimarcato dalla parola "Amo" evidenziata nel contrassegno.
 

8) Ralli sindaco

L'estrazione a sorte ha collocato in ultima posizione, tra le forze che sostengono Ralli, la lista Ralli sindaco, evidentemente la formazione più vicina all'aspirante primo cittadino proposto dal centrosinistra. Non ci si può sbagliare, guardando il contrassegno elaborato: il cognome del candidato si staglia in bianco sul fondo arancione sfumato del cerchio; la parola "sindaco" aggiunta sotto quasi sparisce, sovrastata dalla mole del patronimico. La lista, nelle intenzioni di Ralli, "vuol rappresentare la comunità aretina nelle sue componenti e nelle sue sensibilità", mentre per il capolista Angiolo Agnolucci è ispirata ai principi di "coerenza, competenza e inclusione".
 

Fabio Butali

9) Prima Arezzo

Quinto candidato alla carica di sindaco estratto è Fabio Butali, della polizia municipale aretina e impegnato nella locale Giostra del Saracino. Ha reso nota la sua candidatura all'inizio di luglio, dicendo che la sua lista civica è nata "da delusi di centrodestra, ma ci allarghiamo a tutti i delusi. E sono molti. Nemmeno l'opposizione si è vista rappresentata in questi anni". Anche qui torna il tema della mano che, a modo suo, si prende cura della città, tenendo nel palmo la torre di Santa Maria della Pieve (uno dei monumenti più riconoscibili della città) che sostituisce anche la "I" nel nome della lista.
 

Alessandro Ghinelli

10) Civitas Etruria - Arezzo

La sesta candidatura indicata dal sorteggio è quella del sindaco uscente, Alessandro Ghinelli, sostenuto dal centrodestra. Anche lui può contare sull'appoggio di cinque liste, la prima delle quali - in base all'ordine di estrazione - è anche la più nuova di tutte, chiaramente di natura civica come il nome stesso fa capire: Civitas Etruria - Arezzo. Il simbolo contiene una corona tricolore su fondo marrone-amaranto, che ricorda abbastanza i colori dello stemma della squadra calcistica di Arezzo: non sembra affatto un caso che tra i candidati ci sia anche Sandro Tovalieri, ex calciatore di punta della squadra prima di proseguire la carriera altrove (ma in lista c'è anche Felice Addonizio, ex questore di Arezzo).
 

11) Lega

La seconda lista tra quelle che sostengono Ghinelli è la Lega. Non può sfuggire a un occhio attento che anche in questo caso il partito di Matteo Salvini ha scelto di adottare un simbolo identico a quello sfoggiato in occasioni nazionali, senza alcun riferimento al territorio o alla persona candidata: è probabile che la scelta sia frutto di una precisa strategia, per offrire ad elettrici ed elettori aretini esattamente lo stesso emblema sulle schede per le elezioni regionali e comunali. Di certo il partito si appresta a ricevere ben più dell'8,57% raccolto cinque anni fa.
 

12) Forza Italia con Arezzo nel cuore

La posizione mediana nella coalizione di centrodestra è occupata dalla lista di Forza Italia. In effetti si tratta di una lista composita, perché all'interno alcuni candidati sono espressi dal comitato Arezzo nel cuore, che inizialmente aveva intenzione di presentare una propria lista; in seguito le due forze hanno deciso di camminare insieme, per cui la bandierina è stata leggermente ridotta per fare posto - sotto al cognome di Silvio Berlusconi - al nome del comitato e al suo logo, rappresentato da un cuore tricolore su fondo blu. Un'affinità innanzitutto cromatica, che cercherà di mantenere il risultato vicino al 10% di cinque anni fa e magari di migliorarlo.
 

13) Fratelli d'Italia

Quarta lista presentata in appoggio al sindaco uscente è quella di Fratelli d'Italia, un partito che in quest'occasione può attendersi un risultato decisamente migliore rispetto al 4,09% raccolto cinque anni fa. Il simbolo presentato in quest'occasione è identico a quello coniato da Fdi per le elezioni politiche del 2018, con il nome di Giorgia Meloni in grande evidenza e nessun riferimento territoriale o al candidato alla guida del comune. In ogni caso, il test toscano sarà di stimolo per Fratelli d'Italia per migliorare ulteriormente il proprio risultato e il suo radicamento lì.
 

14) Ora Ghinelli 20 25

L'ultima lista sorteggiata è anche quella che nel 2015 aveva avuto più successo: Ora Ghinelli, infatti, era risultata la formazione più votata della coalizione con il 12,22% (anche se aveva un seggio in meno rispetto al Pd, che nel 2015 aveva sfiorato il 36% e, pur restando all'opposizione, aveva praticamente fatto il pieno di seggi nella coalizione). Il simbolo è quasi uguale a quello di cinque anni fa, con la "O" di "Ora" trasformata in un orologio, per dire che era arrivato il momento per il candidato; in un certo senso quella grafica ha portato bene, quindi viene replicata, ma con l'aggiunta dei numeri "20" e "25", perché possa essere di buon auspicio - sperano i presentatori - per assicurarsi la guida della città fino al 2025. 
 

Marco Donati

15) Scelgo Arezzo

Penultima candidatura estratta a sorte è quella di Marco Donati, deputato Pd nella scorsa legislatura, poi per alcuni mesi appartenente a Italia viva, fino all'addio lo scorso giugno. Se ufficialmente Italia viva sostiene la candidatura di Ralli, sembrano in qualche moro rimandare ad alcune scelte cromatiche di Iv i colori che tingono la skyline del centro storico aretino, impiegata da Donati per il simbolo della sua prima lista, Scelgo Arezzo. Da segnalare la freccia-puntatore sul centro della "O" di Arezzo (nel segmento blu sfumato inferiore), come a voler rafforzare l'idea della scelta - quasi che si potesse cliccare sul simbolo - e a proiettare la città nella modernità.
 

16) Con Arezzo

La seconda lista a sostegno di Donati condivide almeno in parte la grafica della prima, almeno con riguardo al segmento inferiore di quest'ultima. Con Arezzo, infatti, presenta esattamente la stessa font vista nell'altro contrassegno e il fondo blu-azzurro sfumato è lo stesso. Le parole sembrano in qualche modo infilate su due aste orizzontali (come mostrano le "O"), con un tocco che ugualmente dà la sensazione di qualcosa che è al passo coi tempi. Sotto si leggono alcune parole chiave della lista: "Innovazione Sostenibilità Territorio". Anche in questo caso si tratta di una lista civica, senza riferimenti politici.
 

Michele Menchetti

17) MoVimento 5 Stelle

L'ultima delle otto candidature a sindaco, secondo l'ordine stabilito dal sorteggio, è quella di Michele Menchetti, proposto dal MoVimento 5 Stelle. Il M5S cercherà di ottenere un risultato migliore rispetto a quello ricavato cinque anni fa, quando - sempre in corsa solitaria - ottenne il 9,06%. Rispetto a quell'appuntamento con le urne, l'unica modifica al contrassegno elettorale ha interessato il sito riportato nella parte inferiore del cerchio, da Beppegrillo.it a Ilblogdellestelle.it, senza toccare stelle, V di fantasia e la circonferenza rossa.

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