giovedì 17 settembre 2020

Avezzano, simboli e curiosità sulla scheda

Fin qui si sono analizzate soltanto le elezioni regionali e le elezioni comunali che riguardano capoluoghi di provincia. Ciò, naturalmente, non significa affatto che al di fuori di quegli ambiti non vi siano elementi di interesse: gli articoli - che anche quest'anno arriveranno - relativi ai comuni "sotto i mille" lo dimostrano. Eppure anche negli altri comuni superiori (che dunque hanno oltre 15mila abitanti) si verificano situazioni che chi appartiene alla categoria dei #drogatidipolitica, se opportunamente guidato, non può trascurare.
L'esempio di Avezzano in Abruzzo (Aq), per esempio, è particolarmente significativo. Avezzano è un comune della Marsica che alla fine del 2019 contava poco più di 42mila abitanti. Quando si era votato l'ultima volta, nel 2017, c'erano state ben 24 liste, "spalmate" su sei candidati alla guida del comune. Fu eletto sindaco Gabriele De Angelis, ma fin dall'inizio si produsse una situazione decisamente anomala: il fatto è che le liste a sostegno di De Angelis insieme arrivavano al 34,23%, mentre quelle del suo sfidante al ballottaggio Giovanni Di Pangrazio avevano ottenuto già al primo turno il 51,64%. Effetto del voto disgiunto, certamente, ma anche un nodo complesso da sciogliere: la coalizione collegata al candidato vincitore, infatti, per la legge non può godere del premio di maggioranza qualora già al primo turno vi sia una diversa coalizione (quella a sostegno del principale avversario) che ha superato il 50% dei voti validi. Si era dunque di fronte a uno dei casi limite in cui il sindaco ha certamente diritto a insediarsi, senza però godere della maggioranza dei consiglieri. L'ufficio elettorale preferì comunque attribuire il premio (ritenendo di poterlo fare sulla base di un conteggio che includeva nei voti validi anche quelli espressi a favore del sindaco nel secondo turno), ma la questione finì davanti ai giudici amministrativi e, tra il 2017 e il 2018, Tar e Consiglio di Stato dissero chiaramente che il premio non poteva scattare perché dovevano considerarsi solo i voti del primo turno.  
De Angelis si dimise, ma ritirò le dimissioni dopo la disponibilità dell'Udc a entrare in maggioranza e a rendere più stabile quella situazione così delicata; ciò non ha però impedito che a giugno del 2019 il sindaco venisse sfiduciato, aprendo la porta al commissariamento. Questa volta sulla scheda arriveranno 25 simboli, sempre a sostengo di sei candidature in tutto; il numero delle firme necessarie ridotto a un terzo ha probabilmente aiutato a mantenere il risultato e anzi, ha permesso di aumentare i simboli. De Angelis non si è ripresentato, il suo sfidante Di Pangrazio sì.
 

Antonio Del Boccio

1) Civiltà italiana

La prima candidatura a essere sorteggiata è quella di Antonio Del Boccio, dirigente della polizia provinciale: accostato al centrodestra (fino all'anno scorso era in Fratelli d'Italia), ha però deciso di candidarsi autonomamente per proporre un progetto alternativo di rilancio per il comune. La prima delle due liste che sostengono Del Boccio è Civiltà italiana, movimento politico al di fuori degli schemi tradizionali, impegnato "a promuovere una nuova cultura che restituisca dignità al cittadino quale protagonista consapevole delle dinamiche della vita politica a tutti i livelli". La lista, guidata da uno dei fondatori del movimento, Pierluigi Palmieri, è simboleggiata da un quadrato rosso a bordo bianco spesso inscritto in un cerchio verde: un simbolo semplice e schematico (ma in effetti il nome nero su fondo rosso sfumato non si vede troppo bene).
 

2) Io per Avezzano

La lista Io per Avezzano (anzi, a guardare il simbolo sarebbe "Io Per Avezzano", con tutte le maiuscole) è, delle due, quella più legata al progetto amministrativo di Del Boccio, come si intende anche dall'inserimento del nome del candidato nel contrassegno. Il sole enorme stilizzato mentre sorge è stato scelto come emblema del progetto che Del Boccio ha in mente per il comune di Avezzano: una nuova alba basata sulla sicurezza, sul rilancio del lavoro, sulla riqualificazione della città tanto nel centro storico, quanto nelle frazioni e nelle periferie.
 

Mario Babbo

3) Patto civico per Avezzano

Il secondo aspirante sindaco, in ordine di estrazione, è Mario Babbo, avvocato, un passato da rugbista e già consigliere comunale. La sua candidatura è soprattutto civica, ma nelle sei liste che lo sostengono ce ne sono anche due di natura politica. La prima formazione a essere sorteggiata è il Patto civico per Avezzano, a dimostrazione della reale natura di Babbo. Il simbolo è piuttosto semplice e a suo modo armonico; si segnala peraltro che nome, struttura e colori si sono già visti l'anno scorso alle amministrative di Cremona.
 

4) Fuori centro

La seconda lista presentata a sostegno di Babbo è Fuori Centro, un progetto civico nato per dare attenzione soprattutto alle frazioni e alle periferie della città (e diffuso anche altrove e al di fuori di questa regione, per esempio a Pesaro). In qualche modo la stessa grafica del contrassegno visualizza il concetto evocato dal nome: le parole "Fuori centro", infatti, sono bandierate a sinistra e, per di più, sono coperte almeno in parte dalla circonferenza che delimita il contrassegno elettorale. Quindi sono "fuori centro" in tutti i sensi.
 

5) Generazione+

Terza lista della coalizione di Babbo, sempre seguendo l'ordine del sorteggio, è GenerAZione+. Si tratta di una formazione chiaramente civica, dall'età media piuttosto bassa: come si legge online, intende porsi come "uno spazio di discussione giovane, aperto, libero, 'un patto generazionale' per caricarsi una responsabilità amministrativa che guardi al futuro della città". Il "più" naturalmente in questo caso non indica alcun riferimento a +Europa, come testimonia la grafica, del tutto diversa: tre elementi curvilinei (giallo, verde chiaro e scuro) danno l'idea di un vortice, di un'entità in movimento; aver evidenziato le lettere A e Z in "Generazione" di fatto evidenzia il concetto di azione, un'azione completa (dalla A alla Z) e in parte richiama pure il nome di Avezzano (e la sigla della sua provincia, mai nata ma da molti auspicata).
 

6) Avezzano in prima linea

L'ultima delle liste civiche promosse a sostegno della candidatura di Mario Babbo è Avezzano in prima linea. I colori, in questo caso, sono più tradizionali e "istituzionali" (quasi a voler raccogliere consenso al di là di ogni legame politico), con il blu che tinge lo sfondo e il nome della lista scritto su un rettangolo bianco bordato di verde e rosso; unico elemento un po' dinamico, un arco tricolore "a falce" che copre parte del rettangolo. In proporzione è molto più visibile il riferimento al candidato sindaco, copia carbone di quello appena incontrato nella lista di Fuori Centro.
 

7) Partito democratico

Il sorteggio ad Avezzano si è divertito a collocare in fondo le uniche liste partitiche che sostengono Mario Babbo. La prima di queste è rappresentata dal Partito democratico (che nel 201/ aveva invece sostenuto il candidato sconfitto ma con più seggi a disposizione, Giovanni Di Pangrazio; anzi, le liste erano due perché oltre al Pd - che con l'8,05% arrivò dietro l'Udc - c'erano pure i Dem per Avezzano, rimasti invece fuori dal consiglio). Come tre anni fa, il simbolo presentato è quello nazionale, senza alcun riferimento territoriale o personale (e nella coalizione è l'unico). 
 

8) Avezzano viva

L'ultima lista della coalizione civica e di centrosinistra che appoggia Babbo è Avezzano viva, declinazione locale di Italia viva, come appare decisamente chiaro dalla grafica elettorale utilizzata. I colori, infatti, sono soltanto due, ma sono quelli del nome di Iv (e "viva" è scritta proprio con la stessa font); al posto della V di "Avezzano", poi, è stata usata la "spunta volatile" del partito di Matteo Renzi. Anche senza le sfumature in stile Instagram, dunque, l'appartenenza è molto chiara; c'è spazio, nella parte inferiore, anche per inserire il riferimento al candidato sindaco su fondo azzurro.
  

Anna Maria Taccone

9) Avezzano domani

Una parte del centrodestra e del mondo civico ha scelto di sostenere Anna Maria Taccone, commercialista e docente alla Luiss di Roma. La prima formazione a sostenerla, in base al sorteggio, è Avezzano domani. Il simbolo sembra avere la struttura di un timbro circolare, con al centro l'immagine stilizzata della Cattedrale dei Marsi (con tanto di campanile, che qui non deve avere creato problemi) leggermente coperta dal nome del comune. Le scritte blu spiccano sul fondo arancione sfumato; si noti l'uso del maschile non marcato "sindaco".
 

10) Siamo Avezzano

Altra formazione di natura civica in appoggio a Taccone è Siamo Avezzano. La grafica elettorale scelta - piuttosto ben congegnata - pare quasi avere natura "salvifica": ci sono due sagome umane vicine che sembrano darsi la mano (quasi "dandosi il cinque") e sono avvolte in un elemento verde, come fosse una foglia a proteggerle; dalle mani che si avvicinano nasce una stella, a sottolineare il valore dell'unione e dell'identità. Nella parte inferiore c'è il nome scelto per la lista: forse per la prima volta il concetto di amore che consente puntualmente il gioco "Si-amo" è reso con la minuscola per le lettere "amo", come a voler mettere in evidenza il "Sì" alla città.
 

11) Io ci sono per Avezzano

Un nome decisamente più articolato riguarda la terza lista civica presentata a sostegno di Taccone: Io ci sono per Avezzano. La grafica qui è molto più semplice: a essere evidenziato, scritto in bianco su fondo azzurro, è il concetto "Io ci sono", una promessa di presenza e di disponibilità per la campagna elettorale e per il seguito; questa parte è persino più evidente del riferimento alla candidata alla guida del comune (al più si può riscontrare un eccesso di font utilizzate: tre per un simbolo così semplice sembrano forse un po' troppe).
 

12) Forza Italia

L'unica lista dichiaratamente partitica della coalizione è quella di Forza Italia; non poteva tuttavia mancare, visto è che è stata proprio Fi a lanciare la candidatura di Anna Maria Taccone, ritenendo di avere una sorta di "diritto di prelazione" dopo aver espresso quella di De Angelis (peraltro nel 2017 il simbolo sulle schede non c'era, perché si decise di presentare la lista Forza Avezzano). Questa volta il contrassegno guarda più a quelli presentati prima delle politiche 2018, con la bandierina tutta visibile nel cerchio, il cognome di Berlusconi più piccolo del solito e quello della candidata disposto ad arco nella parte inferiore dell'emblema.
 

Giovanni Di Pangrazio

13) Patto per la Marsica

Sono ben otto le formazioni schierate a favore di Giovanni Di Pangrazio, che prova di nuovo a riconquistare il comune dopo il tentativo non riuscito di tre anni fa (era stato sindaco dal 2012 al 2017). Il sorteggio ha fatto aprire la coalizione a una lista nuova, non presente nel 2017: il Patto per la Marsica (e l'idea del patto è stata indicata con la classica immagine della stretta di mano, collocata su fondo arancione, con giusto una pennellata tricolore). La lista, promossa da Danilo Murzilli e Nicola Blasetti, intende "ripartire dal centro, dal cuore della città, per rivitalizzare l’intero tessuto economico, culturale e sociale della città stessa e dell'intero territorio della Marsica, oggi purtroppo 'debole' per affrontare le sfide del futuro".
 

14) Azione civica per Avezzano

La seconda formazione sorteggiata tra quelle a sostegno di Di Pangrazio è Azione civica per Avezzano, percorso messo in campo da Donato Aratari, Alessandro Barbonetti e Vincenzo Ridolfi per promuovere "una stagione di autentico rinnovamento, con il conseguente fondamentale recupero del ruolo guida dell'intero territorio marsicano e provinciale". Il simbolo è ancora più semplice del precedente: tutto a base di Arial Black, usa i colori nero e blu per il testo su fondo bianco, con due pennellate - qui ancora più riconoscibili - di colore verde e rosso per caratterizzare un simbolo altrimenti molto statico.
 

15) Avezzano libera

La terza lista sorteggiata, all'interno della compagine che sostiene Di Pangrazio, è Avezzano Libera. Si tratta di un'altra formazione civica, come testimonia il nome; la grafica, peraltro, rimanda essenzialmente ai colori e ai segni nazionali, visto il fondo blu Italia e le due bandierine tricolori affrontate. A non cambiare, rispetto ai due simbolo precedenti, è l'uso del carattere Arial Black e la posizione della dicitura "Giovanni Di Pangrazio sindaco", tanto da far pensare che tutti questi emblemi siano stati realizzati o almeno ritoccati dalla stessa mano.
  

16) Io sto con Avezzano

Il quarto contrassegno sorteggiato, tra quelli in appoggio a Di Pangrazio, non è nuovo per elettrici ed elettori del comune marsicano: Io sto con Avezzano, infatti, era già presente sulle schede elettorali del 2017 ed era stata la seconda formazione più votata della coalizione, raccogliendo l'8,86% (più del Pd) e ottenendo due seggi. Se squadra che ben figura non si cambia, nessuno ha pensato di ritoccare anche solo in parte l'emblema: che infatti è identico a quello di tre anni e mezzo fa: il castello Orsini-Colonna (con il profilo sfregiato dal terremoto del 1915) si staglia in bianco e nero su una fascia tricolore e sul fondo verdino chiaro.
 

17) Avezzano al centro

Anche Avezzano al centro, lista sorteggiata subito dopo Io sto con Avezzano, non è una new entry per chi ha votato alle ultime elezioni comunali: quella lista, insieme a Io sto con Avezzano, erano state presentate come "liberi professionisti, medici, commercianti, uomini e donne di valore e di esperienza, provenienti da diversi settori delle attività produttive, della cultura, del sociale, della sanità". Il simbolo è rimasto uguale, con il profilo verde dell'Abruzzo su fondo blu sfumato, mentre al di sotto c'è un'onda tricolore (il principio è lo stesso di Avezzano libera).
  

18) Riformisti per AZ

La sesta lista sorteggiata all'interno della coalizione di Di Pangrazio, Riformisti per AZ, è nuova: è stata anzi la prima a essere depositata. Al di là del nome, che fa pensare a una coloritura politica (e lo può pensare vedendo che tra i candidati c'è Roberto Verdecchia, già consigliere Pd e a lungo indicato come candidato sindaco dei dem, fino alla rottura maturata qualche settimana prima della consegna delle liste), formalmente si tratta di un'altra formazione civica: la grafica qui è ben diversa da quelle viste prima, vuoi per la cromia impiegata (quella sorta di arcobaleno che delimita buona parte del cerchio è particolare) sia per il rilievo dato alla sigla che richiama il nome della città; non passa inosservato nemmeno il carattere di AZ, tra Bauhaus e Brandish, decisamente rari in ambito simbolico.
 

19) Uniti per Avezzano

Appare nuova anche un'altra formazione civica presentata nell'ambito della coalizione di Di Pangrazio, Uniti per Avezzano. Questa, almeno sul piano grafico, sembra avere una caratterizzazione decisamente "montana": i rilievi marcati in verde richiamano infatti i tre Monti di Paterno, ben visibili dal paese del Fucino. Il tricolore in questo caso è scomposto, affidando al verde gli elementi grafici e al rosso quelli testuali (tranne il riferimento al candidato sindaco, difficile da leggere essendo scritto in bianco su fondo verde e con un carattere sottile): il concetto di unità viene rimarcato, come parola d'ordine della lista e monito a chi vota. 
 

20) Avezzano città territorio

L'ultima lista che compone la coalizione in appoggio a Di Pangrazio è anch'essa civica. Si tratta di Avezzano città territorio, fondata dall'imprenditore Rocco Di Micco, dall'assicuratore ed ex arbitro Bruno Di Cola e dal medico Antonio Addari: ha il nome ben in vista, collocato "a corona" all'interno del cerchio, con i colori della roccia, della terra e della vegetazione. Al di là del riferimento al candidato sindaco (che torna in Arial Black e sembra la parte meno riuscita dell'emblema), colpisce la riproduzione stilizzata di tre archi, non pienamente identificabile persino da chi è del luogo: sono forse i portali della citata cattedrale o le porte delle antiche mura, non più esistenti?
 

Tiziano Genovesi

21) Unione di centro

Ha quattro liste a proprio sostegno Tiziano Genovesi, imprenditore e dirigente regionale Cna, candidato proposto dalla Lega e appoggiato dalle forze del centrodestra avezzanese diverse da Forza Italia (che, come si è visto, esprime invece la candidatura di Anna Maria Taccone). La prima lista estratta è quella dell'Unione di centro, che viene dal buon risultato del 2017: con il suo 9,41% era incredibilmente risultata la forza più votata del comune. Questa volta si batterà per cercare di ripetere e magari migliorare il risultato, sia pure in una coalizione ben diversa; il simbolo è praticamente identico a quello del 2017 e a quello ufficiale.

22) Fratelli d'Italia

Seconda lista estratta della coalizione di Genovesi è Fratelli d'Italia, probabilmente la forza politica che più si è spesa perché si provasse a superare la doppia candidatura e si tenesse unito il centrodestra. Questa, tra l'altro, è la prima volta in cui Fdi partecipa alle elezioni del comune del Fucino, dunque sarà un esordio da monitorare: per l'occasione, come si è visto in molti altri territori, il simbolo ufficiale è ridotto all'interno del contrassegno per permettere l'inserimento del nome e dell'enorme cognome di Giorgia Meloni, come il partito fa alle elezioni dal 2018.
 

23) Cambiamo il futuro

All'interno della compagine che sostiene Genovesi c'è anche una forza di matrice in apparenza civica: si tratta di Cambiamo il futuro, anche qui un nome e un simbolo nuovi, schierati per l'occasione. L'impostazione grafica, per la verità, ricorda molto quella del Pdl, con tanto di arcobalenino tricolore e prevalenza del blu: è chiaro che la lista parla agli elettori di centrodestra; in più, il nome "Cambiamo" e il tocco di arancione che tinge il nome del comune richiama il coinvolgimento di Cambiamo! di Giovanni Toti. Come particolarità, si deve notare che nessuna delle liste di Genovesi contiene il suo cognome all'interno del contrassegno.
 

24) Lega

Ultima lista sorteggiata, tra quelle in appoggio a Genovesi, è quella che per prima ne ha proposto la candidatura, ossia la Lega. Anche in questo caso, a dire il vero, si tratta di una sorta di debutto, perché alle elezioni comunali da queste parti il simbolo con Alberto da Giussano - al di là di una sporadica Lega Abruzzo Marsica nel 2007 - non era mai comparso, mentre ovviamente elettrici ed elettori di Avezzano lo hanno votato alle politiche, europee e regionali. L'emblema è ovviamente una variante di quello inaugurato nel 2018, con il riferimento all'Abruzzo che sostituisce la parola "premier" sotto al mega-cognome di Matteo Salvini.  
 

Nicola Stornelli

25) Avezzano bene comune

L'ultima candidatura estratta è anche l'unica a essere sostenuta da una sola lista. Nicola Stornelli, docente di filosofia, è il candidato sindaco di Avezzano bene comune, una lista nettamente di sinistra, antifascista e ambientalista, volta a cambiare profondamente il governo della città prestando attenzione alle difficoltà, soprattutto di chi è "ai margini". Molto evocativo il simbolo, descritto dagli stessi promotori come "falce e martello con stella all'interno di un girotondo arcobaleno di persone stilizzate": i segni del socialismo e del comunismo sono piccoli e inseriti in un contesto più complesso (e comunque armonico), ma ugualmente riconoscibili. E, considerando che l'acronimo del nome della lista è Abc, per chi anima la lista il comune e la stessa sinistra di Avezzano devono proprio "ripartire dall'Abc".

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