mercoledì 16 settembre 2020

Mantova, simboli e curiosità sulla scheda

Tra i capoluoghi di provincia chiamati al voto rientra anche Mantova. Cerca di ottenere la riconferma il sindaco uscente, Mattia Palazzi, che nel 2015 era riuscito a far tornare il centrosinistra alla guida della città (dopo la vittoria a sorpresa al ballottaggio di Nicola Sodano, candidato del centrodestra nel 2010). Si presenterà alle elezioni sostenuto da cinque liste; gli contenderanno la vittoria sei sfidanti, incluso Stefano Rossi, appoggiato soprattutto dal centrodestra per un totale di quattro liste. Sulla scheda elettrici ed elettori mantovani troveranno 15 simboli, secondo l'ordine di seguito illustrato.

Michele Annaloro

1) Lista civica Grande Mantova

Il sorteggio ha collocato per prima la candidatura di Michele Annaloro: a gennaio era stato votato come aspirante sindaco per il MoVimento 5 Stelle (era uno degli attiVisti della prim'ora a Mantova ed era capogruppo in consiglio comunale, dopo essere stato candidato sindaco nel 2015), ma in seguito il M5S ha preferito sostenere Gloria Costani e lui, in disaccordo, è passato al gruppo misto. Ora Annaloro è candidato per la Lista civica Grande Mantova: l'idea portante del progetto - attivo dal 2018 - è la fusione dei comuni di Borgo Virgilio, Curtatone, Mantova, Porto Mantovano e San Giorgio Bigarello, per una ricomposizione dell'area "agropolitana" che produrrebbe pure risparmi di spesa. Il territorio della "Grande Mantova" è rappresentato in giallo nel simbolo (un lettore peraltro si è accorto che a rigore non è evidenziato né interamente rappresentato, nella parte destra, il territorio dell'ex comune di Bigarello, incorporato in quello di San Giorgio dopo il referendum del 2018); non sfuggono cinque stelle blu, che rivelano l'origine del candidato sindaco e non devono aver impensierito troppo la commissione elettorale.
 

Mattia Palazzi

2) Italia viva

La seconda candidatura estratta è quella del sindaco uscente, Mattia Palazzi, che è anche la persona che schiera il maggior numero di liste a suo sostegno. Per prima è stata estratta quella di Italia viva, che dunque fa parte della compagine di centrosinistra senza cercare di sostenere candidature autonome. Il simbolo schierato è proprio quello nazionale elaborato dall'agenzia Proforma, senza alcuna indicazione territoriale e senza riferimenti all'aspirante sindaco. Per il partito di Matteo Renzi sarà la prima uscita elettorale da quelle parti, quindi il test sarà rilevante.
 

3) #Palazzi2020

Il nome rispetto all'appuntamento precedente è cambiato, passando da "Palazzi 2015" a #Palazzi2020, con l'anno aggiornato e la trasformazione in hashtag; al di là di questo, però, è perfettamente riconoscibile il contrassegno che Palazzi aveva scelto cinque anni fa per la propria lista personale. E più personale di così non poteva essere: il profilo degli occhiali, dei baffi e della "mosca" sono sempre lì, pronti a identificare il candidato (e nel 2015 avevano funzionato, perché la lista aveva sfiorato il 13%, eleggendo ben cinque consiglieri).
 

4) Mantua

La terza lista della coalizione di Palazzi è nuova. Si tratta di Mantua, nome che riprende tanto quello latino della città, quanto quello dialettale, che si pronuncerebbe "Màntua"; la T maiuscola, tuttavia, suggerisce la pronuncia latina per dire che la città è di chi vota la lista. Si tratta di un progetto particolare, che ha l'ambizione "di riunire in un'unica lista riformista [...] partiti (Psi, Azione, +Europa, iscritti al Pr, Centro democratico), movimenti civici strutturati sia locali come Comunità e territori e Amici di via Corridoni, sia nazionali come Alleanza Civica e singoli esponenti del mondo delle professioni, dell'impresa, del commercio, della pubblica amministrazione". Elemento più caratteristico è la M (che rimanda all'iniziale di Mantua) ricavata da due archi, tipici del centro.
 

5) Sinistra italiana - Verdi per Mantova

Punta a tenere insieme alcune forze anche il cartello che unisce partiti meno riconducibili all'area riformista, pur se ugualmente collocati nel campo del centrosinistra: Sinistra italiana e Verdi, infatti, hanno scelto di presentare insieme una lista per Mantova e a sostegno della candidatura di Palazzi, semplicemente accostando i loro contrassegni nella più classica delle "biciclette". La particolarità, casomai, sta nella scelta del carattere Broadway per le parti testuali del contrassegno: non è certo la prima font che viene in mente pensando a un simbolo elettorale, ma se non altro non passa inosservata.
 

6) Partito democratico

Chiude la compagine che appoggia Palazzi la lista del Partito democratico, forza politica cui appartiene il sindaco stesso e che nel 2015 aveva ottenuto il 28,1%, risultando assai nettamente il simbolo più votato. E se cinque anni fa sulla scheda era finito l'emblema nazionale, senza alcuna aggiunta, questa volta il logo si è un po' ristretto per fare spazio a un consistente segmento verde con l'indicazione "Palazzi sindaco", curiosamente in corsivo (non capita spesso) e ovviamente con il cognome in grande evidenza. Probabilmente, al secondo giro, si può capitalizzare il lavoro dei primi cinque anni di amministrazione (ovviamente con chi lo ha gradito).
 

Stefano Rossi

7) Forza Italia

Ironia della sorte, dopo il tricolore quasi a bandiera del Pd l'estrazione ha collocato la bandierina tricolore di Forza Italia, come prima lista della coalizione di centrodestra che sostiene la candidatura di Stefano Rossi, imprenditore e dirigente. Il partito di Silvio Berlusconi nel 2015 si era dovuto accontentare di sfiorare il 9%, pur risultando la forza più votata della coalizione. Se allora sulle schede era finita la bandierina pura e semplice, questa volta il contrassegno è una variante di quello delle elezioni politiche del 2018, con il riferimento a Mantova sotto al nome di Berlusconi.
 

8) Lega

All'interno della coalizione di centrodestra non può certamente mancare la lista della Lega. Cinque anni fa la Lega  Nord aveva espresso la candidata sindaca (Paola Bulbarelli), raccogliendo l'8,76%, poco meno di Forza Italia. Nel frattempo è nato un altro soggetto quasi omonimo, senza più il "Nord" e il Sole delle Alpi e con il cognome di Matteo Salvini in maggiore evidenza; in compenso, la "pulce" della Lega Lombarda è ancora lì, con la doppia presenza di Alberto da Giussano a marcare una certa continuità di intenti a beneficio di elettrici ed elettori.
 

9) Mantova ideale

La terza lista della compagine che sostiene Stefano Rossi è quella più vicina al candidato sindaco: non a caso, Mantova ideale è anche la sola a contenere il nome dell'aspirante primo cittadino (peraltro riprodotto in grande evidenza). La parte superiore è dominata dalla silhouette di alcuni monumenti del centro storico; al di sotto del riferimento al nome si vede una croce rossa di San Giorgio tracciata con un pastello a cera. In parte rimanda alla croce presente nello stemma cittadino, ma rimanda anche alle liste lombarde legate ai candidati di vertice, sul modello di "Maroni presidente" (2013).
 

10) Fratelli d'Italia

L'ultima delle quattro liste della coalizione di centrodestra è quella di Fratelli d'Italia, l'unica del centrodestra che nel 2015 non era riuscita a ottenere seggi, essendo rimasta ferma all'1,83%. Rispetto a cinque anni fa, il simbolo è stato "aggiornato", essendo identico al contrassegno elettorale utilizzato alle elezioni politiche del 2018 e spesso anche in seguito: il simbolo ufficiale del partito è contenuto nel cerchio bicolore dominato dal nome e (soprattutto) dal cognome di Giorgia Meloni, assai più visibili rispetto alla precedente tornata elettorale.
 

Giuliano Longfils

11) Mantova nel cuore

Quarta candidatura estratta è quella di Giuliano Longfils, già docente di inglese e a lungo presente in consiglio comunale (di cui è stato presidente durante l'amministrazione Sodano). Non si è candidato con Forza Italia, con cui era stato eletto nel 2015: per portare avanti il suo progetto intransigente, senza padroni, ha messo in piedi una sua lista, Mantova nel cuore. Il simbolo visualizza il nome, con un cuore tricolore racchiuso da una corona blu (in cui si legge la denominazione): a dispetto dell'addio, i colori identificano chiaramente la provenienza di centrodestra, area forzista.
 

Cesare Battistelli

12) Partito della rifondazione comunista

Se Sinistra italiana ha scelto di sostenere la ricandidatura di Palazzi, così non può dirsi per il Partito della rifondazione comunista, che corre invece da solo e torna sulle schede, evento sempre più raro (cinque anni fa, per esempio, era stato utilizzato il contrassegno La sinistra per l'Altra Mantova, sull'onda del successo europeo dell'Altra Europa con Tsipras). A sostenere la candidatura di Cesare Battistelli (docente di storia e filosofia in un istituto superiore) c'è il simbolo consueto del partito, nella sua ultima versione con la parola "Rifondazione" in alto e la "lunetta" rossa con la dicitura "Sinistra europea", appunto, a sinistra.
 

Roberto Biasotti

13) Viva Mantova

La sesta candidatura alla guida del comune è quella di Roberto Biasotti, "trainer motivazionale" (così si legge in rete negli articoli che ne parlano) ed esperto di strategie di comunicazione. Lui è il "candidato sindaco" (sempre così si legge, ma stavolta direttamente sul contrassegno: la parola "candidato" non si legge quasi mai nei cerchi destinati alle schede) della lista Viva Mantova, promossa dall'ex agente di polizia locale Sergio Olivieri. Il simbolo è piuttosto semplice, a struttura bicolore (azzurro-blu) con un piccolo elemento rosso; non sfugge la presenza del sito della lista stessa.
 

Gloria Costani

14) Salute ambiente futuro

La settima e ultima candidatura, in base al sorteggio, risulta essere quella di Gloria Costani, medico da tempo impegnata in battaglie ambientaliste (che l'avevano portata già a candidarsi come presidente della provincia nel 2011). La prima lista che la sostiene, annunciata fin da febbraio, è Salute ambiente futuro, decisamente vicina a lei: lo dimostra la sua caricatura all'interno del simbolo, affacciata come da un balcone (e, con le nuvole nel cielo, l'uccello e i puttini, il modello è nettamente quello dell'oculo della Camera Picta del Castello di San Giorgio a Mantova).
 

15) MoVimento 5 Stelle

La seconda lista, come anticipato, è quella del MoVimento 5 Stelle, che dopo l'iniziale opzione (con tanto di voto degli attiVisti) per Annaloro aveva scelto ufficialmente di convergere sul progetto elettorale di Costani. Il simbolo utilizzato in questo caso è quasi identico a quello apparso sulle schede 5 anni fa - è cambiato soltanto il sito collocato nella parte inferiore del contrassegno, da Beppegrillo.it a Ilblogdellestelle.it - e parte dal 7,69% ottenuto nel 2015, sperando di poter fare meglio o almeno di mantenere la prestazione.

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