venerdì 12 febbraio 2021

Crea Movimento, De Vito deposita un simbolo (pronto per Roma 2021?)

Non era passata sotto silenzio, lo scorso mese di agosto, la notizia di un sostanziale percorso autonomo rispetto al MoVimento 5 Stelle 
- anche se quel soggetto figura ancora nella sua pagina Facebook ufficiale - da parte di Marcello De Vito, primo candidato sindaco del M5S a Roma nel 2013 (poi eletto consigliere) e poi presidente dell'Assemblea capitolina dal 2016 dopo il primato assoluto nelle preferenze. Da più parti si era parlato di una sua possibile ricandidatura nel 2021, anche se tempo fa lui l'aveva ritenuta prematura; in compenso, però, è pronto il simbolo per Crea Movimento (o "anche solo 'Movimento'", come si legge nel suo statuto), l'associazione culturale che lui stesso aveva annunciato proprio in agosto e che, a questo punto, potrebbe tornare buono anche per le elezioni.  
Aveva certamente destato scalpore la notizia dell'arresto di De Vito a marzo del 2019, nell'ambito delle inchieste sulla costruzione dello stadio di Tor di Valle: la custodia cautelare per corruzione era peraltro terminata a novembre dello stesso anno (i magistrati avevano ritenuto che non vi fossero più ragioni perché durasse) e De Vito aveva ripreso il suo posto in aula. Le tensioni con una parte significativa del M5S (nazionale e romano) erano però rimaste (e i media ne avevano dato conto), così la scelta di prendere la propria strada nel pieno della scorsa estate non era apparsa una novità assoluta. 
"Creerò per sentirmi diverso, per essere diverso - scrisse in un post su Facebook il 13 agosto -. La consapevolezza del potere di Creare è collegata alla percezione di Libertà. Ora più che mai sento il bisogno di sentirmi Libero di Creare, di Creare me stesso, di Creare un nuovo Mondo. Ho necessità di chiudere un ciclo, doloroso e pieno di sacrifici, che ho affrontato e superato, portando con me la preziosa esperienza che mi ha reso Consapevole e Pronto. Il buio ti pone nella posizione difficile di guardarti dentro e di far uscire tutto ciò che ti teneva fermo e legato ad una vita che non è in grado di darti più nulla. Nel buio dell'ingiustizia si urla, si piange, ci si arrabbia contro tutto e tutti. Ma poi mi sono addormentato per stanchezza, per sfinimento, svuotato. Ed il risveglio è stato silenzioso e piacevole. [...] E' il momento. Qui e ora. E' il momento di non ripetere, ma Creare. Creare Movimento, movimento di energia positiva nel laboratorio del divenire. CREA MOVIMENTO".
Al netto delle maiuscole, si trattava della costruzione di una realtà nuova, diversa dal MoVimento 5 Stelle anche se la parola principale restava la stessa (anzi, in entrambi i casi uno dei nomi più comuni in politica è stato assorto come elemento identificativo). Il progetto via via è proseguito con il primo appuntamento lo scorso 23 settembre (Il progetto per Roma 2021: Visione e sviluppo della Capitale) e la prima vera assemblea si è svolta il 7 novembre. Lì sono stati creati quattro gruppi di lavoro e si è steso un manifesto per il nuovo soggetto: "Crea Movimento - si legge nella sua prima parte - intende Creare una coscienza comune capace di accogliere una Nuova Visione Sociale, una evoluzione personale, etica e spirituale dell’umanità. In altri termini, si intende adoperare 'semi diversi per aver un raccolto diverso', per far sì che l’esperienza consapevole diventi fonte di ispirazione per perseguire il benessere e l'equilibrio interiore ed esteriore di Donne e Uomini, nel rispetto della Natura e della Vita. E' il momento di mettere a disposizione le nostre esperienze, i nostri saperi. E' il momento di portare la visione di un'idea diversa e di un diverso modello di societas in cui le persone siano protette, ascoltate, sorrette nelle loro iniziative, nel rispetto dei principi di umanità, tolleranza, umiltà, passione e soprattutto Amore". 
Non ci si è limitati però alla Capitale: il documento prosegue lamentando un'Italia "ferma da quasi un decennio, cioè da quando nel 2011, complice l'impennata dello spread, siamo stati commissariati con il Governo Monti", con la "discontinuità politica" che ha fatto il resto. "Per questi motivi - si legge ancora - Crea Movimento si pone come strumento funzionale per recuperare la credibilità dell'immagine italiana indebolita in questi anni e sostenere la qualità dell'azione politica nelle 4 fondamentali aree sociali". Cioè quelle il cui acronimo ha dato origine alla prima parte del nome: C come Comunità, R come Rigenerazione, E come Economia, A come Ambiente (un po' come quando le cinque stelle erano nate per rappresentare energia, connettività, acqua, raccolta rifiuti e servizi sociali). Nelle ultime righe del manifesto l'associazione ha invocato la necessità "del 'Sì' e del 'Fare', ma per dire i Sì giusti e Fare le cose che servono davvero al Paese è indispensabile fondere economia ed ecologia, un binomio tradizionalmente contrapposto dalla visione retrograda che da sempre domina il dibattito nazionale".
Nel frattempo il gruppo di persone ai vertici di Crea Movimento si è ampliato: il consiglio direttivo nazionale risulta composto, oltre che da De Vito come segretario nazionale, da Carmine Candido come presidente e rappresentante legale (classe 1963, romano, dal 2016 "dipendente pubblico, assegnato alla Presidenza dell'Assemblea Capitolina, gestisce le attività in materia di servizi pubblici locali e cura le relazioni istituzionali"), Giovanna Tadonio (moglie di De Vito, già assessora del III municipio) come tesoriera, mentre ricoprono il ruolo di consigliere nazionali Rossella De Angelis (già consigliera del IV municipio dal 2018 al maggio del 2020) e soprattutto Elisabetta Trenta, ministra della difesa nel primo governo Conte, il cui ingresso nel consiglio direttivo nazionale era stato annunciato poco prima di Natale.
Dal 19 settembre Crea Movimento ha una pagina Facebook (nella quale il 12 gennaio si è scritto che "L'associazione è un think tank, un libero laboratorio di confronto e sviluppo di idee e non rappresenta la corrente di alcun organo politico: al suo interno figurano tante persone con elevata competenza, esperti, tecnici, professionisti che non hanno mai svolto - né magari intendono farlo - alcun tipo di esperienza politica"), mentre da poche settimane si è dotata anche di un sito internet, nel quale si trovano le informazioni fondamentali legate alla trasparenza, incluso lo statuto. Nell'art. 1 si legge tra l'altro che "Crea Movimento è un unico soggetto giuridico, di rilevanza nazionale, centro di imputazione di interessi e diritti, tra cui quello all’uso della sigla e del simbolo". Simbolo che non è descritto e non si trova né nel sito, né nella pagina.
Un simbolo di Crea Movimento però c'è, provvisorio o meno che sia. Il 29 gennaio, infatti, è stata depositata richiesta di registrazione come marchio dell'emblema così descritto: "il marchio è costituito nella parte centrale dalla parola 'CREA' di colore giallo e dalla parola 'MOVIMENTO' di colore bianco. Il marchio è racchiuso in un cerchio su sfondo predominante blu e residuale bianco nell'area di destra e rappresenta la crescita energetica di un'onda del mare, dove nella parte superiore sono riportate le parole 'Comunità-Rigenerazione-Economia-Ambiente' e nella parte inferiore la dicitura "Creamovimento.it". Il bordino esterno blu del cerchio evidenzia nella parte inferiore i colori verde bianco e rosso della bandiera italiana". A depositare la domanda di marchio sono stati De Vito e Candido, chiedendo la registrazione per le classi 41 (Educazione; formazione; divertimento; attività sportive e culturali) e 45 (Servizi giuridici; servizi di sicurezza per la protezione di beni e di individui; servizi personali e sociali resi da terzi destinati a soddisfare necessità individuali).
Naturalmente il deposito di un marchio da parte delle figure apicali di un'associazione di carattere politico non significa assolutamente che questo sia destinato a finire sulle schede elettorali, a livello comunale o nazionale. Non sfugge però che il marchio ha forma rotonda - il che potrebbe creare qualche problema per la registrazione, vista la prassi degli ultimi anni in materia di "marchi politici" - per cui sarebbe già pronto all'uso elettorale, se questo fosse nell'animo di qualche persona. Colpisce anche l'inserimento del sito ad arco - "a sorriso" - nella parte inferiore del simbolo, un po' come lo si è visto dal 2009 nei simboli legati a Beppe Grillo, anche se qui la scritta è quasi invisibile; anche qui il giallo ha un ruolo importante, essendo il colore dominante delle scritte, mentre il fondo è dominato dal blu dell'onda (la stessa accoppiata cromatica di Noi con Salvini, ma ci si sente di dire che ciò non sia affatto voluto). Che si pensi alle elezioni amministrative previste nei prossimi mesi è comunque un fatto, visti i gruppi di lavoro avviati; che si sia di fronte a una potenziale lista è onestamente meno scontato, ma escluderlo del tutto proprio non si può.

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