mercoledì 10 febbraio 2021

Orizzonte italiano, un abbraccio con la persona al centro

Non figura tra le forze politiche presenti in Parlamento - anche perché è nato da pochissimo, meno di un mese - eppure sembra presentarsi con un'immagine attenta al rilancio del Paese, anche in una dimensione europea. Il soggetto politico in questione, con sede a Roma, si chiama Orizzonte italiano ed è stato costituito il 21 gennaio 2021, avendo come segretario Alessandro Calabrese; il sito è ancora in costruzione, ma esiste una pagina Facebook dalla quale si possono trarre alcune indicazioni.
Proprio lì il nuovo soggetto politico è stato qualificato come "partito moderato di centro"  e chi gestisce la pagina manifesta una gran voglia di andare al voto. Per sapere qualcosa di più occorre affidarsi ad articoli che lo stesso Calabrese - di Ginosa, già dirigente della Democrazia cristiana guidata da Angelo Sandri - ha scritto e visto pubblicati in vari spazi web. Vi si legge che Orizzonte italiano "è una associazione di persone libere di pensiero moderato e di centro, liberale e riformista, indirizzate al sostegno delle politiche delle famiglie, del lavoro e delle imprese", rappresentando uno spazio in cui "i Cittadini Italiani hanno la possibilità di confrontarsi e lavorare con responsabilità e senso del dovere, per migliorare la Politica, spostandola in funzione del bene comune e in direzione delle responsabilità etico morali nel rispetto della chiarezza e della coerenza".
Al momento, in effetti, del programma non si sa molto, se non alcune linee generali: "Orizzonte italiano - si legge sempre - punta su un modello di efficienza e di equilibrio socio-economico, tecnologico, ambientale e lavorativo, capace di essere competitivo, per il rilancio e la riaffermazione dell’Italia nella Politica europea e Internazionale. Il progetto politico di cui è portatore Orizzonte italiano vuole restituire valore all’istruzione, alla salute, alla sicurezza, all’ordine pubblico, al lavoro, ai giovani, alle donne, al rispetto dell’ambiente, restituendo dignità a tutti i cittadini riportando pari opportunità e rafforzando la dignità a tutti i cittadini italiani. Il nostro progetto guarda all’economia attraverso riforme strutturali che le consentano di recuperare efficienza ed efficacia. Guarda all’Italia permettendole di crescere e svilupparsi, restituendo dignità, identità, prestigio, affidabilità e funzionalità, valori da tempo, purtroppo, perduti. Il nostro progetto va in direzione di un pensiero innovativo dove i territori regionali possano finalmente crescere valorizzando le proprie risorse culturali, naturali, paesaggistiche marine e montane , oltre che alle risorse agricole, zootecniche, urbanistiche e monumentali, riattivando così il motore produttivo imprenditoriale e commerciale, attraverso investimenti mirati che restituiscano ricchezza e valore al nostro Paese. La responsabilità che assumiamo nel formare questo nuovo soggetto politico nazionale, deve qualificarsi ma soprattutto centrare il proprio impegno, tarandolo sui bisogni e sulle necessità per dare forma e contenuto al futuro dei giovani, oggi seriamente compromesso".
Qualcosa di più specifico si dice invece sul simbolo, la cui spiegazione è stata puntualmente fornita e come tale la si riporta:  
Bisognava essere in un ORIZZONTE ed il nostro è quello ITALIANO. Bisognava che fosse chiaro a chi e a che cosa guarda Orizzonte Italiano perché il messaggio possa essere raccolto e condiviso.
Il simbolo è un elemento essenziale del percorso amministrativo nella nascita di un soggetto politico e pertanto ineliminabile. Ma non può essere un disegno a caso: un simbolo, lo dice la sua etimologia, è quell'elemento della comunicazione immediata che mette insieme parti di uno stesso progetto ideale, attraverso il quale si lanciano i significati, quei segni che rimangono nella memoria, costruiscono e consentono identità e riconoscibilità.
La descrizione visiva del simbolo è di evidente connotazione grafica ed in tale grafica sono rappresentati i suoi contenuti.
L’orizzonte è la linea apparente tra terra e cielo, tra il visibile e l'immaginabile, tra il reale e la prospettiva futura. La parola orizzonte deriva dal greco horiziin "cerchio delimitante" ed è di forma rotonda.
Orizzonte Italiano esprime l'intento di una politica che abbia al centro le persone: sono stilizzate perché non siano oggetto di discriminazioni di genere, né di età o di confessione religiosa, né di alcuna diversità e disabilità, né di incarico lavorativo pubblico o privato; ciascuna persona è interpretata quale portatrice di valori, a cominciare dai propri soci cui contributi diventano essenziali testimoni di impegno fattivo; ciascuna persona è interpretata quale entità potenziale di sviluppo, per questo ne garantisce istruzione e formazione che proietti conoscenze e consapevolezze previsionali oltre il presente storico, oltre la logica dell’intervento per rattoppi, in confini nazionali interagenti con le organizzazioni altre, in Europa e in altre nazioni con le quali equilibrare politiche di ben-essere.
L’abbraccio non significa omologazione e appiattimento. Non chiude alcuno spazio ma lascia margini di creatività e di inclusione, di speranza e di prospettiva man mano che la accresce percorrendo l’orizzonte della ricerca. Indica i significati della cittadinanza e della convivenza pacifica e rispettosa, della armonia della presenza di tutti, nell'equilibrio delle parti e delle capacità di contributo, nella sicurezza e nel riconoscimento delle differenze non quali ingiustizie sociali, ma quali complementarietà. 
Le differenti dimensioni delle figure stilizzate possono ascriversi alla gradualità del loro contributo alla convivenza civile, alla proporzionalità che diventa equa nella condivisione rappresentata dall'abbraccio virtuale. L'abbraccio esprime il superamento di ingiustizie, di barriere e pregiudizi, di capacità di trovare strumenti e mezzi, regole politiche e amministrative che ne garantiscano il principio fondamentale della democrazia.
Della spiegazione si prende dunque atto e si possono apprezzare gli intenti. Resta qualche dubbio sul piano grafico: come mai venti stelle (non in numero congruo con qualunque prospettiva europea)? Come mai tutte sul lato sinistro, col rischio di risultare - come in effetti è - piuttosto ammassate? Come mai il nome, pure così importante, è tanto sacrificato in quella posizione? Soprattutto, a coloro che possono dirsi #drogatidipolitica incalliti il simbolo non ha potuto far scattare immediatamente un flash, richiamando alla mente il contrassegno del Movimento tecnico nazionale popolare per la pace che Sergio Veronese, romano residente a Termoli, classe '48, aveva depositato al Viminale nel 2018 in vista delle elezioni politiche. Il nucleo grafico di quel segno è esattamente lo stesso, anche se le figure nell'emblema di Orizzonte italiano sono state interpretate in modo e con colori leggermente diversi. Ci sarà un collegamento tra le due realtà o si sono semplicemente appoggiate alla stessa idea?  

Nessun commento:

Posta un commento