Oltre che ai movimenti in Parlamento, questo sito continua a dare attenzione ai mutamenti rilevanti che interessano i consigli regionali, in particolare quando hanno ricadute sul piano simbolico. Dopo un passaggio in Piemonte, con la nascita del gruppo Movimento 4 Ottobre grazie a due consiglieri eletti con il MoVimento 5 Stelle, questa volta l'attenzione va all'assemblea legislativa della Lombardia: dal 7 gennaio, infatti, tra i gruppi consiliari risulta esserci anche Polo di Lombardia, di cui è presidente e unico componente Manfredi Palmeri.
Lui nel 2018 era stato l'unico eletto in consiglio sotto le insegne della lista Energie PER la Lombardia - Parisi per Fontana e, all'indomani del voto, aveva formato il "monogruppo" di Energie per l'Italia (utilizzando dunque il nome nazionale del progetto politico di Stefano Parisi: il regolamento consiliare consente la formazione di gruppi composti da meno di tre persone, purché ciò avvenga all'inizio della consiliatura e in rappresentanza della lista con cui si è stati eletti, dunque Palmeri era titolato a farlo come unico esponente di EpL). La decisione di mutare il nome al gruppo e, dunque, di perdere il legame nominale con la lista che aveva consentito la costituzione (ma ciò è possibile perché formalmente il gruppo è nato in rappresentanza di questa, non essendo comunque escluso il cambio di denominazione) era già stata comunicata il 4 gennaio e l'ufficio di presidenza del Consiglio ne aveva preso atto nella sua riunione dell'11 gennaio con decorrenza - appunto - dal 7 gennaio, anche se la prima seduta utile perché la Presidenza del consiglio comunicasse la notizia si è svolta il 19 gennaio scorso.
Manfredi Palmeri ha fatto sapere che il suo "non è un nuovo partito, ma un'iniziativa politica con un soggetto aperto, a disposizione dei tanti che pur non appartenendo ai partiti nazionali sentono l'esigenza di una rappresentanza, potendo trovare anche uno spazio di impegno. Pensiamo ad esempio alle diverse liste civiche, ma pure alle associazioni, che operano nel nostro territorio con impegno, storie, eletti, risultati e che possono ora contare sul Polo di Lombardia. Fermo restando che ci definiamo per la nostra identità e non con le alleanze, rafforziamo così il Centrodestra che governa in Lombardia, evidenziando che la nostra presenza è fondamentale per qualificarlo e anche per allargare il suo perimetro ripensando l’area liberale e popolare, che va assolutamente innovata e rilanciata. Ci confronteremo con tutti, in primis con i lombardi, e da subito con le altre realtà che hanno questa prospettiva, non solo in Consiglio Regionale".
Certo è che il nome della nuova iniziativa politica - nella quale, come sottolinea lo stesso consigliere, confluisce l'esperienza lombarda di Energie PER l'Italia - rappresenta in qualche modo un ritorno al passato per Manfredi Palmeri. Nel 2011, infatti, lui si era candidato come sindaco di Milano sostenuto da due liste: quella dell'Udc, ma soprattutto quella del Nuovo Polo per Milano, nella quale erano uniti dal sostegno al presidente del consiglio uscente Futuro e libertà (e proprio Fli era il soggetto politico di riferimento per Palmeri), Alleanza per l'Italia, Pli e pure Verso Nord e il Movimento per l'autonomia. La compagine che appoggiava Palmeri era in qualche misura il tentativo di rendere concreto a livello locale il "Nuovo Polo per l'Italia" (non si voleva dire "Terzo Polo" per non prefigurare alcun esito) che in Parlamento voleva rappresentare l'alternativa moderata al centrodestra di osservanza berlusconiana. Di certo in Italia, specie dal 1994 in poi, il concetto di "Polo" è sempre sostanzialmente legato al centrodestra: in quella chiave lo ha impiegato Palmeri allora (non andò benissimo, ma gli permise se non altro di essere rieletto in consiglio) e altrettanto sta facendo ora.
Certo è che il nome della nuova iniziativa politica - nella quale, come sottolinea lo stesso consigliere, confluisce l'esperienza lombarda di Energie PER l'Italia - rappresenta in qualche modo un ritorno al passato per Manfredi Palmeri. Nel 2011, infatti, lui si era candidato come sindaco di Milano sostenuto da due liste: quella dell'Udc, ma soprattutto quella del Nuovo Polo per Milano, nella quale erano uniti dal sostegno al presidente del consiglio uscente Futuro e libertà (e proprio Fli era il soggetto politico di riferimento per Palmeri), Alleanza per l'Italia, Pli e pure Verso Nord e il Movimento per l'autonomia. La compagine che appoggiava Palmeri era in qualche misura il tentativo di rendere concreto a livello locale il "Nuovo Polo per l'Italia" (non si voleva dire "Terzo Polo" per non prefigurare alcun esito) che in Parlamento voleva rappresentare l'alternativa moderata al centrodestra di osservanza berlusconiana. Di certo in Italia, specie dal 1994 in poi, il concetto di "Polo" è sempre sostanzialmente legato al centrodestra: in quella chiave lo ha impiegato Palmeri allora (non andò benissimo, ma gli permise se non altro di essere rieletto in consiglio) e altrettanto sta facendo ora.
Dal momento poi che a ogni gruppo in consiglio regionale deve corrispondere un simbolo, del nuovo nome è stata prodotta anche una rappresentazione grafica. Così l'ha descritto TicinoNotizie, probabilmente usando parole dello stesso Palmeri: "Il simbolo è un quadrato bianco all’interno di un cerchio con le porzioni blu in alto e in basso, verde a sinistra e rosso a destra, a comporre così il tricolore italiano. Dentro il quadrato, in stampatello, la scritta 'POLO' e subito sotto, come fosse aggiunto a mano direttamente dai Lombardi, 'DI LOMBARDIA'". Non un capolavoro di bellezza e di grafica, va detto (anche per l'accoppiata delle due font), ma certamente si tratta di un segno leggibile e che non lascia adito a dubbi. Forse è ancora presto per capire se questo simbolo o qualcosa di simile finirà sulle schede elettorali, magari quelle per le ammnistrative di Milano che sono alle porte...
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