giovedì 21 marzo 2019

+Europa, ecco il (probabile) simbolo per le europee

La presentazione ufficiale non c'è ancora stata, ma è molto probabile che il contrassegno con cui +Europa si presenterà alle elezioni europee del 26 maggio - che, ora è ufficiale, è il giorno scelto anche per il turno più nutrito delle elezioni comunali - sia quello che da qualche ora è presente sulla pagina Facebook del partito politico, alla fine del video utilizzato come banner.
Resta perfettamente riconoscibile l'unico elemento grafico caratterizzante dell'emblema, cioè la scritta multicolore dell nome del partito, giusto spostata leggermente verso l'alto all'interno del cerchio bianco a bordo blu. Questo microspostamento è stato fatto per poter lasciare spazio all'elemento che questa volta riempie la parte inferiore del contrassegno: al posto del segmento giallo che alle politiche conteneva il riferimento a Emma Bonino - che ora è parte del "Team Europe" dell'Alde, partito cui +Europa aderisce, per questa scadenza elettorale - questa volta c'è una bandiera europea al vento, costruita con una certa cura grafica; una delle stelle, peraltro, invece che del consueto colore giallo, è tinta del tricolore. In alto, in ogni caso, c'è ancora spazio per l'inserimento di scritte o altre grafiche.
Si prepara così la corsa solitaria alle europee di +Europa, che essendo rappresentata in Parlamento non ha bisogno di firme a sostegno delle candidature (quindi stavolta non occorre nessuna "pulce", men che meno quella del Centro democratico di Bruno Tabacci). Sfumata la possibilità di una lista unitaria con il Pd (ma, per quanto se ne sa, anche di candidature comuni con Italia in comune e Verdi), la lista cerca di raggiungere da sola l'obiettivo del 4%, necessario per avere rappresentanza al Parlamento europeo: non sarà affatto semplice, considerando che la lista nel 2018 per poco non era riuscita ad arrivare al più basso 3%, per cui era riuscita a portare a casa solo qualche eletto nei collegi uninominali (ma il suo risultato aveva contribuito all'elezione di non pochi parlamentari del Pd nella quota proporzionale).
In un primo tempo Emma Bonino - che non ha alcuna intenzione di candidarsi alle europee, poiché non desidera dimettersi dal Senato e provocare così elezioni suppletive che non sarebbero certo favorevoli a +Europa - aveva messo in dubbio l'opportunità di partecipare al voto per rinnovare l'assemblea di Bruxelles con una lista di +E, proprio per le difficoltà legate allo sbarramento da superare (e anche ai fondi da trovare per una campagna efficace), ricordando che presentare una lista non era certo un obbligo; dopo il congresso fondativo del partito - dall'esito discusso e chiacchierato - che alla fine di gennaio ha portato alla segreteria Benedetto Della Vedova, quasi tutti hanno invece ritenuto che +Europa dovesse correre alle europee, come momento di visibilità anche legato al nome del partito. Sarà sufficiente chiedere +Europa in occasione delle europee (e sventolare la bandiera stellata) per essere scelti almeno dal 4% dei votanti?

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