lunedì 14 dicembre 2020

Taormina, Fiore (Forza Nuova) e altri per un'Italia Libera, ma il nome è occupato

Ha destato notevole scalpore - e non avrebbe potuto essere altrimenti - la notizia data da AdnKronos in base alla quale Forza Nuova, fondata nel 1997 da Roberto Fiore, sarebbe pronta a un passo di lato, continuando a esistere come "movimento rivoluzionario", ma concorrendo con i suoi dirigenti e militanti a un nuovo progetto politico-elettorale denominato Italia libera. Un progetto che sarebbe condiviso con altre figure pronte a dare vita a un "governo di Liberazione Nazionale": il nome più noto è quello dell'avvocato penalista Carlo Taormina, già deputato di Forza Italia (2001-2006), poi fondatore di Lega Italia e - in seguito - aderente al MoVimento 5 Stelle. 
Proprio l'ex parlamentare sarebbe stato indicato come "ministro della Giustizia" (e con l'idea di creare una "magistratura popolare"), mentre di sanità si occuperebbe il professor Pierfrancesco Belli (Presidente della Commissione Rischi ed Etica Sanitaria di Incer Institute, tra l'altro proposto settimane fa come commissario alla sanità calabrese da Davide Pirillo, coordinatore per il sud di Fn); a Fiore toccherebbero gli affari esteri, quelli interni sarebbero di competenza di Gianluca Sciorilli (Direttore delle operazioni per H3 Consulting Group, società che seleziona e forma il personale per varie forze armate), mentre le competenze economiche andrebbero a Nino Galloni (presidente del Centro Studi Monetari e noto come studioso delle monete complementari).
Nella sua intervista, Fiore ha rivendicato l'impegno di Forza Nuova nella "lotta contro la dittatura sanitaria con azioni eclatanti, incisive e nelle ultime settimane con la protesta in tutta Italia, da Catanzaro a Palermo, da Verona, Napoli e Roma", ritenendo che da febbraio in Italia si sia verificata una situazione "paragonabile forse solo a quella della resistenza in guerra che richiede che tutte le forze si coalizzino contro la dittatura sanitaria". E se il programma di 8 punti di Fn - abrogazione delle norme abortiste; politica di rinascita nazionale basata su famiglia e crescita demografica; blocco dell'immigrazione e avvio di "un umano rimpatrio"; messa al bando della massoneria e delle sette segrete; sradicamento dell'usura e azzeramento del debito pubblico; ripristino del Concordato del 1929 tra Stato e Chiesa; abrogazione della "legge Scelba" e della "legge Mancino" come "espressioni normative di una cultura dominante che tirannicamente impedisce pensiero ed azione volti alla difesa della nostra storia nonché del patrimonio culturale e religioso del nostro Paese"; formazione di corporazioni per difendere i lavoratori e la comunità nazionale - resta, per Fiore occorre più pragmatismo e per raggiungere gli obiettivi serve formare "un'unica grande squadra insieme ai gilet arancioni e all'universo no-mask. Forza nuova è il movimento della rivoluzione, oggi lascia spazio alla più grande e variegata Italia Libera perché capisce che da sola non può vincere l'ostacolo della dittatura sanitaria: è necessario allearsi con tutte forze per la difesa delle libertà concrete". 
Si sarebbe di fronte, sempre secondo il fondatore di Forza Nuova, a "uno strumento di massa, popolare, con cui si faranno tutte le azioni politiche classiche". Uno strumento che, peraltro, non comporterebbe in alcun modo lo scioglimento di Forza Nuova: in un tweet, diffuso poco dopo le 19, Fiore ha precisato che "non si scioglie un movimento portatore di idee forza nostre fino all'ultimo respiro, al centro della bella e vittoriosa lotta anti #lockdown. Siamo il cuore, oggi più di ieri, della rivoluzione necessaria per milioni di italiani".
A chiarire quale dovrebbe essere il perimetro di Italia Libera è Taormina, per il quale "Il governo rivoluzionario di Italia Libera si è costituito ed è pronto a prendere il posto di quello in carica, che opprime gli italiani tra dittatura sanitaria e una magistratura quanto più lontana dall'essere popolare". L'intervista di Adnkronos (realizzata da Silvia Mancinelli) precisa che all'interno di Italia libera sarebbero coinvolti "pentiti del Movimento 5 Stelle, lui [Taormina, ndb] in primis, militanti di Forza Nuova (tutti, vertici inclusi) e - questo lo garantisce il presidente Roberto Fiore - 'comunisti' convinti. Un'unica grande bandiera che supera quella del movimento di estrema destra e punta a imporsi per mezzo della volontà popolare contro le mascherine e i vaccini obbligatori, l'Unione Europea e l'Euro". Un movimento "per la disobbedienza civile, [...] ma mai per e con la violenza", sempre secondo le parole di Taormina, che ha presentato quell'iniziativa "nel suo studio in Prati, presenti i leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore". Ai gruppi di fondatori, peraltro, sembrano doversi aggiungere anche vari soggetti "no-mask", proprio per la lotta contro la "dittatura sanitaria": anche per questo, c'è chi ha parlato - ma non si è in grado di confermarlo - del coinvolgimento dei cosiddetti Gilet arancioni legati ad Antonio Pappalardo. Anche Castellino ha precisato - sempre ad Adnkronos, ma il testo si legge anche su L'Italia Mensile - quanto segue: 
Italia libera è un comitato di liberazione nazionale che vuole coalizzare tutte le forze rivoluzionarie che stanno combattendo il PUC, "partito unico del Covid". Dai movimenti spontanei ai comitati di quartiere, dalle basi militanti a tutti i disubbidienti: Italia Libera vuole unire gli italiani che hanno bloccato nelle piazze il lockdown, quelli che non si vaccineranno, fronteggiano il Grande Reset globale e lottano in ogni quartiere e in ogni città per la libertà, il lavoro ed il futuro. Siamo l'unione di intellettuali dissidenti, professori e professionisti liberi, scienziati controcorrente, militanti nazional-popolari, cittadini, antagonisti, lavoratori, PIva, precari e studenti provenienti da ogni esperienza che oggi hanno un solo ed unico scopo: liberare l'Italia! Non siamo un partito, siamo un'area che non ha confini e vuole abbracciare tutti gli italiani che vogliono combattere contro la dittatura sanitaria, finanziaria, massmediatica, giudiziaria e culturale. Siamo il fronte delle libertà contro il sistema. Siamo gli Italiani liberi che vogliono difendere fede e civiltà, riconquistare libertà e sovranità e vogliono giustizia sociale e dignità popolare.
Non ha fatto meno rumore l'ipotesi che la nascente Italia libera possa sostenere la candidatura di Vittorio Sgarbi come sindaco di Roma: Taormina gliel'ha proposto ("Sgarbi ha detto che avrebbe parlato con il suo comitato elettorale, ma ha già dato una sua adesione di massima"), il critico d'arte non lo ha rifiutato ("Sto aspettando di capire se si voterà a settembre o giugno, appena si riuscirà a riprendere la vita normale farò un incontro con lui e Italia libera. Per ora corro da solo, con la lista Rinascimento, valuterò poi con le componenti di centro destra se si faranno magari delle primarie") anche se proprio la partecipazione di Fiore al progetto gli lascia dubbi ("La mia è una proposta al centrodestra, accettare l'appoggio di un movimento con il retrogusto di Forza Nuova è una cosa più difficile, ma non posso prendere una decisione solitaria. In fondo Italia Libera è un partito con persone che non sono più quelle che sono state in Forza Nuova, mi riservo comunque di valutare la compatibilità con altre forze di destra, non ho una preclusione aprioristica").

Fin qui le notizie, alle quali peraltro vanno ascritte anche le numerose reazioni scatenate dalla partecipazione di Roberto Fiore al progetto (e raccolte sempre da Adnkronos), dal nuovo presidente nazionale di Anpi Gianfranco Pagliarulo ("È divertentissimo che a denunciare la dittatura sanitaria siano persone che inneggiano al ventennio fascista. Inizino a denunciare la vera dittatura che c'è stata nel nostro Paese, quella dal '22 al '44. In questo presunto nuovo movimento che è Italia Libera ci sono nomi che non rappresentano il nostro Paese") a Laura Boldrini ("Italia Libera? Mi sembra l'armata Brancaleone, sono figure improbabili. E su, un po' di serietà. Che vadano a parlare coi familiari delle quasi 70mila vittime; è cosa veramente offensiva, parlare di dittatura sanitaria vuol dire non rispettare la memoria dei morti. Mi sembrano persone sfaccendate che devono occupare il loro tempo, che vadano a fare volontariato") e Gad Lerner ("Italia Libera è il grottesco travestimento di una forza per fortuna esigua ma con una chiarissima matrice nazi-fascista che, procedendo di fallimento in fallimento e non riscuotendo consenso elettorale, cerca di cavalcare nuove istanze provocate dalla sofferenza della pandemia. Nonostante questo tentativo camaleontico e il cambio di maschera abbiamo a che fare sempre con la stessa belva").
In tutto questo, però, chi frequenta questo sito noterà che manca un elemento non da poco: e il simbolo, quale sarebbe? Nelle notizie date oggi non se ne parla: è possibile che non sia stato ancora definito o, se è stato deciso, che non sia stato mostrato alla collega di Adnkronos. Si può provare a immaginare come sarà? Meglio di no, probabilmente: il rischio di sparare a casaccio e di non indovinare nemmeno per sbaglio è altissimo. Certo, un tentativo a portata di mano si può fare, decidendo di spulciare la banca dati dell'Ufficio italiano brevetti e marchi. Non sembrano risultare domande di marchio a nome di Carlo Taormina, Roberto Fiore o Giuliano Castellino: questo ovviamente non significa nulla, perché un eventuale segno politico potrebbe essere stato depositato a nome di altre persone. Si può però cercare di vedere se nel 2020 qualcuno ha presentato domanda di marchio per un segno contenente le parole "Italia Libera". E qui arriva la sorpresa.
Già, perché si scopre che il 29 luglio effettivamente è stato depositato un marchio contenente l'espressione Italia libera, abbreviata in "ItaLi": si tratta di un "cerchio con contorno verde-bianco-rosso; in campo blu sono rappresentate due scritte di colore bianco; la parola ItaLi con le lettere "I" ed "L" maiuscole e in basso, con dimensioni più ridotte Italia Libera". La domanda di marchio, presentata per la sola classe 41 (Educazione; formazione; divertimento; attività sportive e culturali), è stata inoltrata da tale Rosario Pappolla. Una rapida ricerca in Rete consente di trovare un sito - www.italia-libera.net - di un nuovo soggetto politico, di cui Pappolla risulta essere uno dei fondatori (84 in tutto, tra i quali si proclama esserci piena "eguaglianza formale e sostanziale"). 
Proprio nel sito si legge che Italia Libera è "il movimento nato dalla spontanea e consapevole adesione di liberi cittadini mossi da un profondo sentimento di amore e senso di appartenenza al proprio paese. Siamo il cuore e motore dell’Italia: commercianti, artigiani, professionisti, imprenditori, lavoratori dipendenti, operai e studenti stanchi di false promesse della politica". Quelle persone spiegano di volersi "riprendere gli spazi sottratti agli italiani onesti da politici e burocrati incompetenti o corrotti sostituendoli con una classe dirigente credibile per restituire dignità al popolo italiano liberandolo innanzi tutto da questa Unione Europea e dall’Euro che hanno impoverito famiglie e imprese". Perché l'Italia cresca di nuovo, occorre liberarla "dalla schiavitù di strutture burocratiche oppressive e da un’economia finanziaria, dove l'essere umano è trattato come merce di consumo". Si legge ancora che "Italia Libera vuole promuovere un nuovo umanesimo dove l’individuo possa tornare attore protagonista di una storia, conciliando tradizione ed innovazione, interessi privati e bene comune, etica ed economia". Tutto ciò viene fatto al fine di "risvegliare le coscienze e ridare all’Italia una classe politica, basata sul merito e senza privilegi e immunità, degna e in grado di mettersi a servizio di tutti i cittadini". La forza politica si è data un manifesto e sta costruendo un programma, per poter poi partecipare alle elezioni sul territorio.
Ora, basta tutto ciò probabilmente per capire che si tratta di un progetto del tutto diverso da quello di Taormina, Fiore e altri (che naturalmente non figurano nell'ottantina di fondatori inseriti sul sito appena ricordato). Alcuni punti probabilmente si somiglieranno tra loro, ma si tratta di realtà differenti, a meno che naturalmente in seguito non emerga che tra le due "Italia libera" c'è qualche forma di accordo (o che, in effetti, sono la stessa cosa).
Al di là di questo, coloro che sono #drogatidipolitica sino al midollo nel sentire il nome della nuova forza politica saranno saltati sulla sedia, ricordando perfettamente che "Italia libera" come nome lo si è già sentito e anche parecchio tempo fa. Italia libera, infatti, era il nome di  un soggetto politico che ha persino avuto rappresentanti in Parlamento: l'avevano fondato alla fine del 2012 e presentato in conferenza stampa alla Camera il 22 novembre di quell'anno (così ci permette di ricordare l'archivio di Radio Radicale) vari ex Pdl (e prima ancora Forza Italia) di lungo corso, come Isabella Bertolini, Gaetano Pecorella e Giorgio Stracquadanio, nonché i colleghi di partito Franco Stradella e Roberto Tortoli. L'arcobaleno tricolore era simile a quello del Pdl, ma avevano lasciato l'area berlusconiana perché avevano preso atto che Fi e Pdl avevano realizzato solo "una piccola parte di quella rivoluzione liberale proposta agli italiani" e non accettavano il vittimismo "da complotto internazionale" non suffragato da analisi adeguate ("Il Pdl di oggi non ha più nulla in comune con i partiti in cui abbiamo profuso quasi due decenni del nostro impegno"). Bertolini è poi riapparsa in politica alla fine dell'anno scorso, quando ha accettato di candidarsi alle regionali 2020 in Emilia-Romagna, stavolta però con la Lega di Matteo Salvini.
Anche quel simbolo, peraltro, fu depositato come marchio nel 2012, subito dopo la conferenza; la domanda tuttavia è stata respinta, probabilmente per il già verificato atteggiamento di scarsa disponibilità a registrare come marchi emblemi politici di forma rotonda. Italia libera è stato anche il nome dell'associazione politica (poi divenuta "Lista civica nazionale") alla base del futuro Popolo Partite Iva; in quel caso, però, non c'è stato alcun marchio presentato. La domanda presentata a luglio da Pappolla per conto della "sua" ItaLi - Italia Libera è invece ancora in corso d'esame, ma in ogni caso il nome è già presente in rete, con il sito e un account Facebook. Trattandosi di un'associazione di chiara natura politica, e dal momento che movimenti e partiti per la legge sono associazioni, chi rappresentasse l'associazione avrebbe pieno titolo per chiedere che il nome già in uso non sia utilizzato da altri. A meno che, ovviamente, "Italia libera" nel soggetto politico di Taormina e Fiore non diventi solo una scritta nel simbolo con un rilievo assai minore, lasciando ad altre espressioni il compito di fungere da nome. Sarebbe una soluzione più sicura, per non rischiare di partire con il piede sbagliato... 

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