mercoledì 22 dicembre 2021

Liberazione Italia, nuovo simbolo e nuova vita fuori dai Gilet Arancioni

Il nuovo simbolo
Chi periodicamente passa in rassegna le pagine legate a partiti e movimenti per scoprire eventuali novità rilevanti, trascurabili o microscopiche può restare colpito di fronte a un simbolo modificato abbastanza da farsi notare e da richiedere di essere guardato con più attenzione, per percepire le differenze e per capire cosa ci sia dietro al ritocco: una semplice evoluzione del segno o, magari, una "ripartenza", un cambio di direzione che meritava di essere segnalato anche dal punto di vista grafico. Ciò vale per i partiti di rilievo, ovviamente, ma la curiosità scatta anche - e forse soprattutto - per le formazioni minori, quelle che fanno la felicità dei #drogatidipolitica (e, probabilmente, la disperazione di chi vive accanto a loro o li osserva, senza riuscire a capirli). 
Il simbolo precedente
Così, in questi giorni, tra una scorribanda e l'altra su Facebook ci si è trovati di fronte alla pagina di Liberazione Italia, un nome che certo non suonava nuovo. Si tratta infatti di una delle forze politiche che nel mese di febbraio del 2019 hanno costituito il Movimento Gilet Arancioni, soggetto politico che ha come portavoce Antonio Pappalardo, a sua volta tra i fondatori del Movimento Liberazione Italia nel 2016. E se il nome, rispetto agli inizi è stato accorciato, anche il simbolo appare diverso rispetto a quello depositato al Viminale nel 2018: al centro c'è sempre un quadrifoglio stilizzato (anche se le quattro foglioline non sono più fatte da cuori pienamente leggibili), ma se prima il tricolore era dato dalla sovrapposizione di tre foglie diverse, ora al centro del cerchio c'è un solo quadrifoglio, tinto dei colori della bandiera ma con le fasce dai contorni interni irregolari. In particolare, la fascia bianca al centro a contorno curvilineo dà l'impressione di una fenice fiammeggiante ad ali spiegate. Dall'emblema è anche sparita la stella con la sigla CLI (dei Comitati Liberazione Italia), sostituita da un segmento curvilineo tricolore, sormontato dalle parole d'ordine del movimento, "lavoro, famiglia, libertà"; niente tricolore invece sul bordo, che questa volta è diventato nero (come il nome scritto nel bordo interno).
Il nuovo simbolo
del Movimento Gilet Arancioni
Qui, più ancora che interrogarsi sulle modifiche del simbolo (che probabilmente risalgono a febbraio), sembra opportuno chiedersi come mai l'emblema sia riapparso, visto che il Mli aveva aderito ai Gilet Arancioni. Da un po' di tempo, tra l'altro, anche il simbolo degli stessi Gilet Arancioni è cambiato (almeno sul nuovo sito web, non sulle pagine dei social): il cerchio è stato diviso nettamente in due in orizzontale e, nella parte superiore, su fondo arancione sfumato, è apparso per la prima volta il gilet citato all'interno della denominazione (nel segmento inferiore è rimasto il tricolore, con la chiave di violino e l'espressione "Si cambia musica", come il nome virata al colore arancione e contornata di bianco). 
Tornando a Liberazione Italia, guardando qua e là si scopre che non c'è nemmeno più il vecchio sito, ma anche qui ne è stato costruito uno nuovo (https://liberazioneitalia.weebly.com/), dal quale si evince che il presidente di Liberazione Italia è tuttora uno dei fondatori, Giuseppe Pino (mentre segretaria è Eleonora Pino). Giuseppe Pino, già commissario della Polizia di Stato, fino circa a un anno fa era il vicepresidente del Movimento Gilet Arancioni e spesso ha operato accanto a Pappalardo, venendo indicato come suo "numero 2"; il nuovo sito dei Gilet Arancioni, tuttavia, non lo riporta più, così come Pappalardo non figura più nel nuovo sito di Liberazione Italia. Il doppio cambio di simbolo e di sito, insieme alla sparizione reciproca dei nomi, in effetti fa pensare che qualcosa sia accaduto, al punto da giustificare una frattura.
In rete non si trova granché sul punto, ma da un paio di video (di un anno fa: il 17 dicembre il filmato di Pappalardo, il 18 dicembre quello di Pino) emergono contrasti, dissapori, finiti anche in parole pesanti: non se ne sa di più, se non che evidentemente quelle divergenze hanno portato a dividere i due progetti, facendo proseguire i Gilet Arancioni e inducendo a riprendere Liberazione Italia, ritoccando entrambi gli emblemi per mostrare che qualcosa era cambiato rispetto al passato. Sarà il tempo a dare conto degli effetti di questi cambiamenti. Nel frattempo Liberazione Italia si presenta come "organizzazione politica che parla al cuore della gente" e che "nasce dal bisogno dei cittadini italiani di restituire dignità e valore sociale alle famiglie e ai lavoratori, di ripristinare i valori nazionali, di recuperare l'orgoglio di italianità, di contribuire a rafforzare il senso della Patria, dell'identità nazionale e della conoscenza delle nostre radici storiche".

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