martedì 18 novembre 2025

Campania, simboli e curiosità sulla scheda (di Gabriele Maestri e Arturo Famiglietti)


Senza alcun dubbio la Regione più affollata di questo turno elettorale è la Campania, anch'essa destinata a un inevitabile cambio di guida, dopo il doppio mandato consecutivo di Vincenzo De Luca: il voto, peraltro, si terrà in un giorno decisamente particolare, dal momento che il 23 novembre ricorre il 45° anniversario del terremoto in Irpinia. Sono infatti 6 i candidati alla presidenza della giunta regionale (anche se uno di questi ha annunciato il proprio ritiro), sostenuti da 20 liste in tutto (benché nella provincia di Avellino i simboli sulle schede siano 19). Si tratta, però, di un un numero comunque ridotto rispetto alle 26 formazioni in corsa in occasione del precedente turno elettorale (a sostegno di 7 candidature). 
I simboli saranno considerati guardando al manifesto della circoscrizione di Napoli. 
 
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Giuliano Granato

1) Campania popolare

Ad aprire la rassegna delle candidature è Giuliano Granato, co-portavoce di Potere al Popolo! e già candidato per la guida della Campania nel 2020 proprio per quella forza politica. Questa volta l'unica lista presentata a sostegno di Granato è Campania popolare, che comprende - oltre che Pap! - anche Partito comunista italiano e Partito della rifondazione comunista. Nel contrassegno in alto trova posto il nome della lista (bianco su segmento convesso rosso, con un piccolo "graffio" bianco); al centro ci sono le miniature dei simboli di Pci, Pap! e Prc, mentre in basso si legge il riferimento al candidato, col nome tinto di rosso. 
 

Roberto Fico

2) Noi Di Centro - Noi Sud

Sono otto le liste che sostengono la candidatura alla presidenza della giunta campana di Roberto Fico, ex presidente della Camera. Ironia della sorte, la prima - almeno in provincia di Napoli - è una di quelle che si immaginerebbero più lontane dal candidato stesso. Si tratta infatti della formazione che unisce Noi Di Centro, partito fondato da Clemente Mastella, e Noi Sud, forza politica presieduta dall'ex ministro Vincenzo Scotti e che ha come segretario l'ex deputato Antonio Milo (nel 2015 si era schierata con il centrodestra). Il contrassegno, sul fondo blu, accosta i nuclei grafici dei due simboli, con l'omino stilizzato tricolore di Noi Sud a sinistra e il campanile - stavolta bicolore - di Noi Di Centro (ereditato dall'ultima versione dell'Udeur) a destra, ma l'elemento più visibile - oltre ai nomi delle due forze politiche - è il cognome di Mastella, collocato in alto e disposto ad arco. Pur non essendo visibile il suo simbolo, anche +Europa sostiene la lista (e Fico) grazie alla candidatura a consigliere di Raffaele Mosca.
 

3) A testa alta

Seconda lista della coalizione del "campo largo" a favore di Fico è A testa alta, una delle più discusse, dal momento che si tratta della formazione promossa da Vincenzo De Luca e che schiera tra i candidati persone vicinissime al presidente uscente della Regione (mai particolarmente tenero con il MoVimento 5 Stelle e i suoi esponenti). Il simbolo, molto semplice, contiene soltanto il nome in bianco - scritto con carattere Bodoni, insolito per i contrassegni elettorali - sullo sfondo sfumato blu; in una versione precedente, peraltro, era presente anche il riferimento allo stesso De Luca, poi rimosso per probabili valutazioni di opportunità (probabilmente coincidenti con una richiesta in tal senso da parte del candidato presidente). La lista di fatto eredità anche il ruolo (e le candidature) di Campania libera, storica "lista del presidente" legata a De Luca, per la cui presentazione stavolta sono mancate le condizioni (si veda sopra).
 

4) Casa riformista

La terza lista della compagine su cui Fico può contare - benché, anche qui, fosse lecito dubitare del suo sostegno prima della presentazione ufficiale delle candidature - è Casa riformista, dunque il progetto elettorale promosso soprattutto da Italia viva e che ha preso avvio dalle elezioni regionali di questi mesi, magari con la prospettiva di irrobustirsi e diventare più stabile. Il simbolo è quasi identico a quello inaugurato in occasione delle elezioni calabresi: cambia infatti soltanto il riferimento alla regione, sul segmento inferiore sfumato dal blu al fucsia, gli stessi colori che tingono il nome della lista (in alto) e la casa, collocata al centro (con la finestra bicolore). 
 

5) Partito democratico

Come quarta lista della coalizione che appoggia Fico, nella circoscrizione di Napoli, si trova quella del Partito democratico, che nel 2020 fu la più votata della coalizione che portò De Luca per la seconda volta alla presidenza della Regione. Il contrassegno riproduce fedelmente il simbolo ufficiale del Pd, con il solo logo del partito all'interno del cerchio, senza alcuna aggiunta di nomi (del resto il riferimento a De Luca era presente nei contrassegni del 2010 e del 2020, non in quello del 2015, anno della prima vittoria dell'ex sindaco di Salerno). 
 

6) Avanti Campania

La quinta lista, o per lo meno la sua idea, era nota da tempo: Avanti Campania, infatti, era la declinazione locale del progetto elettorale Avanti, proposto dal Partito socialista italiano per aggregare forze riformiste in occasione del confronto con gli elettori. Uno dei simboli di esempio diffusi fin dall'inizio, tra l'altro, era proprio quello pensato per la Campania, regione in cui evidentemente si era già certi di presentare la lista (cinque anni fa era scattato un consigliere). Nella parte superiore, dunque, c'è il garofano bianco dai contorni rossi che sormonta la parola "Avanti", con il riferimento alla Campania subito sotto (e molto più piccolo); nel segmento rosso inferiore c'è il simbolo del Psi in miniatura. Non è passata inosservata, nella lista di Napoli, la presenza di Valeria Ciarambino, già candidata alla presidenza per il M5S nel 2015 e nel 2020; oltre a lei, ci sono anche Luigi Cirillo (eletto col M5S nel 2020, passato con il Pri durante la legislatura e nel gruppo sorto con Azione, mentre ora è nel gruppo anche del Psi), i membri del gruppo misto Peppe Sommese (eletto nei Liberaldemocratici 5 anni fa, poi nel gruppo di Azione), Giovanni Mensorio (eletto nel Centro democratico, ora esponente del Nuovo CDU) e Fulvio Frezza (eletto nella lista di Più Campania in Europa).
 

7) Alleanza Verdi e Sinistra

Tra le liste presentate in appoggio alla candidatura di Roberto Fico c'è anche quella di Alleanza Verdi e Sinistra. Anche in questo caso non c'è quasi nulla da dire sul simbolo, dal momento che è identico a quello elaborato per le elezioni politiche del 2022 - con la convivenza nello stesso cerchio dei nuclei grafici di Europa Verde e di Sinistra italiana - e a quello presentato alle europee di due anni dopo, nonché in questo turno di elezioni regionali (in lista ci sono anche candidati sostenuti da Possibile, pur mancando riferimenti simbolici nel contrassegno). Nel 2020 Ev era riuscita a ottenere un consigliere (grazie all'1,82% ottenuto anche con l'apporto di Demos) e il cammino della lista riparte soprattutto da lì.
 

8) MoVimento 5 Stelle

Non poteva naturalmente mancare nella coalizione del "campo largo" la lista del MoVimento 5 Stelle, quella per cui Roberto Fico si era candidato alla presidenza della Regione nel 2010 (ottenendo l'1,35%) e con cui era diventato prima deputato (e presidente della Commissione di vigilanza Rai) e poi presidente della Camera. Il contrassegno è identico a quello già visto negli appuntamenti di quest'anno delle elezioni regionali: si tratta dell'ultima versione del simbolo ufficiale, elaborata nel 2021, con l'inserimento del riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica nella parte inferiore del cerchio, tinta di rosso.
 

9) Roberto Fico presidente

La compagine del "campo largo" si completa con la lista Roberto Fico presidente, chiaramente la più vicina al candidato alla guida della Regione (indicata com'è formata da esponenti della società civile, anche se non pochi hanno una storia politica in vari partiti: ci sono anche candidati di Movimento Equità Territoriale di Pino Aprile, di Alleanza Democratica dell'ex parlamentare Aniello Formisano, di Volt e dell'associazione Primavera legata all'ex ministro Vincenzo Spadafora); nel simbolo, a fondo blu, spiccano soprattutto la sagoma della Campania marcata da una "spunta" gialla e il cognome del candidato, scritto sempre in giallo a caratteri cubitali. Il simbolo, peraltro, non sarà presente sulle schede della provincia di Avellino, perché era stato superato di 40 firme il numero massimo di sottoscrizioni che era possibile raccogliere e presentare all'ufficio elettorale; tanto il Tar di Salerno quanto il Consiglio di Stato hanno confermato l'esclusione, ribadendo che non era possibile, nemmeno secondo la Corte costituzionale, "valutare in concreto se il superamento del numero massimo di sottoscrizioni degli elettori abbia comportato o meno un vulnus ai principi tutelati dalla normativa", dovendosi - in mancanza di criteri oggettivi per valutarne l'applicabilità - applicare rigorosamente l'esclusione delle liste la cui raccolta firme è andata oltre i limiti previsti per evitare l'accaparramento di sottoscrittori.
 

Carlo Arnese 

10) Forza del popolo

"Non mi voterò neppure io e non votatemi": questa era stata, nei primi giorni di novembre, la dichiarazione sorprendente di Carlo Arnese, dirigente medico presso l'Asl Napoli 1 Centro (già molto critico sulla gestione della pandemia), scelto come candidato da Forza del popolo, partito di cui era portavoce nazionale: i media hanno parlato di un grave dissidio - con probabili conseguenze penali - tra lo stesso Arnese e il presidente nazionale del partito Lillo Massimiliano Musso. Poco dopo, però, Arnese ha "ritirato il suo ritiro" (posto che sarebbe rimasto comunque sulle schede) e dunque parteciperà regolarmente alla competizione: il contrassegno è praticamente identico a quello visto nelle Marche, con il simbolo ufficiale quasi al centro, il nome collocato ad arco in alto, il riferimento al candidato presidente e alla Regione nel segmento blu in basso.
 

Stefano Bandecchi

11) Dimensione Bandecchi

Della terza candidatura sostenuta da un'unica lista, quella del sindaco di Terni Stefano Bandecchi, si è abbondantemente parlato sui media, anche per la sua scelta di inserire in lista Maria Rosaria Boccia, il cui nome è legato all'affaire Sangiuliano. Qui interessa soprattutto rilevare che Bandecchi non ha scelto di presentare la lista di Alternativa popolare, di cui è segretario nazionale, ma un nuovo soggetto politico personale, Dimensione Bandecchi, fondato a Terni il 22 settembre scorso. Così è descritto il simbolo nell'atto costitutivo e nello statuto: "cerchio con il bordo esterno di colore rosso. Il fondo interno del cerchio è di colore blu. Nella metà superiore del cerchio è presente la scritta DIMENSIONE in stampatello maiuscolo di colore bianco e sotto ad essa la scritta BANDECCHI, di dimensioni maggiori, in stampatello maiuscolo e di colore giallo. Dal margine inferiore del cerchio si estendono da sinistra verso destra tre frecce stilizzate, la prima da sinistra è di colore verde, la seconda di colore bianco e la terza di colore rosso. La coda della freccia rossa copre la parte inferiore del cerchio". In Campania Bandecchi ha incassato, tra l'altro, il sostegno del Nuovo Partito liberale italiano, formazione in costituzione di cui converrà parlare.
 

Edmondo Cirielli


12) Unione di centro - Democrazia cristiana

Sono otto le liste anche per Edmondo Cirielli, attuale viceministro degli esteri, scelto come candidato presidente dal centrodestra. Il sorteggio ha collocato in prima posizione nella circoscrizione di Napoli la lista dell'Unione di centro, che ha sostituito alla parola "Italia" l'indicazione del candidato presidente (lasciando nella parte inferiore del segmento rosso uno spazio quasi inesistente). Sotto e intorno allo scudo crociato, oltre al nome dell'Udc, c'è anche un riferimento alla Democrazia cristiana, da identificarsi in quella guidata a livello nazionale dal senatore Raffaele De Rosa.
 

13) Lega

Seconda partecipazione alle elezioni regionali campane per la Lega, che nel 2020 aveva ottenuto il 5,65% e, con quella percentuale, tre consiglieri (solo uno in meno di Fdi). Se allora era stato schierato il contrassegno nazionale, con la statua di Alberto da Giussano nel mezzo, tra la parola "Lega" e (nel segmento blu) il riferimento a Matteo Salvini e alla Regione, questa volta al posto del cognome del segretario leghista c'è quello di Cirielli, insieme all'appellativo "presidente" (confermando così la scelta già vista nelle altre Regioni interessate dal voto in questi mesi).
 

14) Pensionati consumatori - Noi consumatori 1523.it

La terza lista della coalizione a sostegno di Cirielli è quella che unisce Pensionati consumatori e Noi consumatori: il primo è un soggetto politico legato alla Lega per l'Italia, di cui è presidente Luigi Pergamo, qui capolista (questo partito nel 2020 aveva presentato una lista insieme al Pri, sostenendo De Luca), il secondo è un movimento promosso dall'avvocato napoletano Angelo Pisani (al quale fa riferimento anche il sito 1523.it, nato per tutelare gli uomini dalla violenza e dallo stalking; Pisani "detto Avv Pisani" però è inserito nella lista Cirielli presidente per la Campania). La bandiera tricolore leggermente mossa con un'ombra leggera al di sotto è l'elemento più visibile del contrassegno; non mancano le parole "Pace ambiente libertà meritocrazia" al di sotto della parte principale del nome, così come il riferimento al candidato sta nel segmento inferiore blu.
 

15) Forza Italia

Nel sorteggio napoletano la quarta lista in appoggio a Cirielli è quella di Forza Italia. Si tratta di una delle poche liste - anzi, due soltanto - a non contenere un riferimento allo stesso Cirielli, ma non c'è nemmeno una citazione della Campania: al centro del cerchio bianco c'è, come sempre, la bandierina tricolore inaugurata tra il 1993 e il 1994, con al di sotto il cognome di Silvio Berlusconi, mentre in alto ad arco è stato inserito il riferimento - come si vede dal 2018 in avanti - al Partito popolare europeo. Da segnalare, nella lista napoletana, la presenza di un "Di Paolo Gennaro (detto Cirielli)", di tre persone che fanno di cognome Esposito e che - grazie allo stesso espediente del "detto" - potranno essere evocate con il solo nome e del saronnese Gianfranco Librandi, candidato in quella circoscrizione.
 

16) Noi moderati

Ha presentato una lista nell'ambito della coalizione di centrodestra anche Noi moderati, riuscendo dunque a coprire tutte le tre Regioni chiamate al voto a novembre. Il simbolo è forse il meno "pieno" dei tre che Nm manderà sulle schede il 23 e il 24 novembre: oltre al nome del partito guidato da Maurizio Lupi in alto e al "ponte tricolore" al centro, infatti, c'è solo l'espressione "Cirielli presidente", senza alcun accenno alla presenza di candidature civiche come si è visto in Puglia e Veneto.
 

17) Cirielli presidente per la Campania

La sesta lista che appoggia Cirielli è quella senza dubbio più vicina al candidato, come mostra lo stesso nome: Cirielli presidente per la Campania. Il simbolo nella struttura - parte dominante blu, segmento concesso bianco separato da una striscetta tricolore - ricorda quello informale iniziale di Area popolare; nella parte blu è contenuto il nome della lista, con il cognome in grassetto e la parola "presidente" racchiusa in un rettangolo stondato blu. La parte inferiore del contrassegno contiene la dicitura "Moderati e riformisti", lo stesso nome del gruppo nato in consiglio regionale nel 2023 - riferimento per Udc e Nuovo Psi - presieduto da Livio Petitto (candidato però in Forza Italia). In lista c'è anche Maria Muscarà, già eletta col M5S e ora aderente a Sud Protagonista (così come non mancano figure già candidate in Italia viva o aderenti ad Azione).
 

18) Democrazia cristiana con Rotondi - Centro per la Libertà

Alla coalizione di centrodestra partecipa anche,  come aveva da tempo annunciato, la Democrazia cristiana con Rotondi, vale a dire il partito fondato da Gianfranco Rotondi, che dalle elezioni regionali sarde del 2024 ha adottato - dopo la ricusazione del simbolo originario - una balena bianca sorridente come proprio emblema (in questo caso ha recuperato il nome intero, ammesso a dispetto della presenza della stessa espressione nel simbolo dell'Udc: presenza che nei giorni precedenti il deposito delle liste aveva fatto pensare alla presentazione di un esposto da parte dello stesso Rotondi, ma non c'è conferma che ciò sia avvenuto). Nella parte inferiore del simbolo è riportato anche il riferimento - solo testuale, ma con i caratteri del fregio originario - al Centro per la Libertà, movimento guidato da Ortensio De Feo e presente soprattutto nel salernitano; i due nomi sono legati da sei stelle (tre a sinistra verdi, tre a destra rosse). Manca anche qui il riferimento a Cirielli, ma il sostegno di Rotondi non è mai stato in discussione.
 

19) Fratelli d'Italia

La coalizione che appoggia la corsa di Cirielli si completa con il partito cui appartiene lo stesso viceministro dell'attuale governo, cioè Fratelli d'Italia. La lista, che ha scelto come candidato di punta l'ex direttore del Tg2 ed ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano "detto Genny", ha optato per un contrassegno diverso da quelli impiegati contemporaneamente in Veneto e in Puglia (nome del partito in alto, nome di Giorgia Meloni in mezzo, fiamma in basso): si è tornati a una precedente impostazione, in cui - sempre nella parte superiore blu - il nome di Meloni è collocato in alto, con un "per" scritto in corsivo subito a fianco, mentre appena sotto c'è il cognome del candidato presidente (a maggior ragione, visto che è espressione di Fdi); in basso, diviso tra fondo blu e bianco, c'è il simbolo ufficiale del partito.
 

Nicola Campanile 

20) Per - Nicola Campanile presidente

Chiude il quadro delle candidature alle regionali campane Nicola Campanile, funzionario Inps, già sindaco di Villaricca. Lo sostiene la lista Per, rete d'impronta cattolico-sociale nata (come Per le persone e la comunità) in vista delle regionali del 2020 in appoggio alla riconferma di De Luca, in grado di ottenere l'1,12% (anche Campanile, tra i fondatori di quell'esperienza, era candidato, ma è stato anche nelle liste del Pd - da indipendente - alle europee del 2024) pur restando senza seggi. Il contrassegno è stato in parte semplificato rispetto a cinque anni fa: il segno del "per" bianco bordato di verde (con la parola "per" tinta di blu al centro) è rimasto sul fondo blu, ma senza più alcuna texture visibile in filigrana; sotto, su una fascia verde, è indicato il nome del candidato presidente, mentre il segmento inferiore bianco contiene le miniature dei simboli di Insieme e della Rete civica campana (a fondo arancione). Capolista a Napoli è il giornalista Carlo Verna, già presidente del consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti e tra le voci di Tutto il calcio minuto per minuto.

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