venerdì 14 novembre 2025

Puglia, simboli e curiosità sulla scheda


Il viaggio tra le Regioni chiamate a rinnovare la propria amministrazione e il consiglio regionale il 23 e il 24 novembre inizia dalla Puglia, la prima ad avere pubblicato ufficialmente i manifesti delle candidature. Come nelle altre Regioni al voto, il presidente uscente - Michele Emiliano - non si è potuto ricandidare, non essendo stato rimosso il limite dei due mandati consecutivi, dunque la guida della giunta cambierà per forza. Sono quattro le candidature alla presidenza, sostenute da 13 liste (anche se in alcune circoscrizioni saranno 12); nel 2020 la scheda - anche grazie al sensibile taglio delle firme richieste, previsto a causa della pandemia - era stata decisamente più affollata, con 8 candidati e 29 simboli. Candidature e contrassegni saranno proposti secondo l'ordine di sorteggio indicato per la circoscrizione di Barletta-Andria-Trani, una di quelle con lo schieramento elettorale completo.
 
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Ada Donno

1) Puglia pacifista e popolare

Prima candidatura estratta è quella di Ada Donno, classe 1947, già docente di materie letterarie, militante di lunga data per le battaglie pacifiste e femministe. Già candidata per Unione popolare nel 2022 alle elezioni politiche, questa volta si presenta sostenuta dalla lista Puglia pacifista e popolare: la parte superiore del simbolo a fondo rosso scuro è occupata dal nome della lista, scritto in bianco con un carattere bastoni molto consistente (fatta eccezione per la congiunzione "e", molto più leggera e "incastonata" tra la seconda e la terza riga), mentre nella parte inferiore emergono le miniature dei simboli del Partito comunista italiano (di cui Donno fa parte, anche come dirigente), di Potere al popolo! e di Risorgimento socialista, forza politica che in Puglia ha una certa diffusione (sono quindi due le falci con martello presenti sul contrassegno).
 

Sabino Mangano 

2) Alleanza civica per la Puglia

In seconda posizione si colloca l'altra candidatura sostenuta da una sola lista in queste elezioni regionali pugliesi: quella di Sabino Mangano, detto Marco: consigliere comunale a Bari tra il 2014 e il 2019 (eletto col MoVimento 5 Stelle, per il quale si era proposto come sindaco), si era candidato sindaco ancora lo scorso anno, sostenuto dalla lista Oltre. Questa volta concorre come aspirante presidente della regione sostenuto dalla lista Alleanza civica per la Puglia: il contrassegno, all'interno di una corona blu con un tricolore nella parte inferiore (e il nome in quella superiore), contiene le miniature di due simboli coniati per l'occasione, Marziani per la Puglia (con tanto di marziano stilizzato dietro la sagoma della regione) e Next Italia (quest'ultimo legato alla figura di Antonio Marzo), mentre subito sotto c'è il riferimento al candidato presidente.
 

Antonio Decaro

3) Alleanza Verdi e Sinistra

Al terzo posto il sorteggio ha collocato la coalizione presentata in appoggio ad Antonio Decaro, eletto europarlamentare nel 2024 dopo due mandati da sindaco di Bari. Prima delle sei liste della compagine è Alleanza Verdi e Sinistra: il contrassegno è esattamente lo stesso coniato in vista delle elezioni politiche del 2022 e riproposto in seguito - con il nome verde e rosso in alto, insieme all'espressione "Reti Civiche", e in basso lo spazio diviso tra i simboli di Europa Verde e Sinistra italiana - senza alcuna aggiunta territoriale e senza il riferimento all'aspirante presidente (si segnala che nella circoscrizione di Bari il capolista è l'ex presidente della giunta pugliese Nichi Vendola).
 

4) Per la Puglia

Seconda lista della coalizione di Decaro è Per la Puglia,  al debutto alle regionali ma in realtà già nota ai pugliesi per essere sorta come gruppo in consiglio nel 2022 (capolista a Bari è l'ex capogruppo Saverio Tammacco, eletto nel 2020 nella lista La Puglia Domani a favore di Raffaele Fitto). Il segno del "per" bianco che contiene un cuore stilizzato giallo, collocato su fondo blu (che ora è anche sfumato) viene proprio da quell'esperienza consiliare; nella parte inferiore si segnala il riferimento a "Decaro candidato presidente", col cognome in grassetto e l'insolita presenza della parola "candidato" (che si ripeterà anche in altri emblemi della coalizione).
 

5) Decaro presidente

La terza formazione della compagine che sostiene l'ex sindaco di Bari, Decaro presidente, è quella più vicina al candidato stesso. La lista, composta da sindaci e altri amministratori locali, professionisti, sindacalisti, attivisti delle associazioni e figure rappresentative dei territori, si distingue con un cerchio multicolore sfumato (le tinte, dal magenta al rosso all'arancione fino al giallo, ricordano quelle della campagna "Tutta la Puglia") con il cognome del candidato presidente in grande evidenza al centro: nella "o" trov posto, stilizzata, una rosa dei venti, dichiarata come simbolo della "propensione ad aprirsi a nuove idee" e come emblema "che evoca il viaggio e le nuove esperienze".
 

6) Partito democratico

Il quarto contrassegno a sostegno di Decaro è quello del Partito democratico, la forza politica cui l'ex sindaco di Bari appartiene e con cui era stato eletto europarlamentare un anno e mezzo fa. Il logo del partito rimane l'elemento fondamentale del contrassegno, ma si rimpicciolisce un po' e si sposta leggermente verso l'alto per lasciare il posto nella parte inferiore - per la prima volta alle regionali pugliesi - a un segmento rosso contenente l'espressione "candidato presidente Decaro", col cognome che ha un rilievo persino minore di quello che ci si attenderebbe (e che la grafica consentirebbe, visto lo spazio rimasto al di sotto).
 

7) MoVimento 5 Stelle

Subito dopo il simbolo del Pd, si trova quello del MoVimento 5 Stelle (si tratta del fregio ormai consolidato, con il nucleo grafico originario nella parte superiore e, in basso, il segmento rosso con il riferimento al 2050 come anno ella neutralità climatica). Dopo due elezioni regionali in cui aveva sostenuto la propria candidata Antonella Laricchia, dunque, il M5S ha scelto di appoggiare Decaro dando corpo anche in Puglia - la regione del presidente Giuseppe Conte - al "campo largo".
 

8) Avanti - Popolari con Decaro

L'ultima delle liste presentate in appoggio all'ex sindaco di Bari è quella dei Popolari con Decaro, legata al progetto politico guidato già alle scorse elezioni da Gianni Stea (assessore uscente, capolista nella circoscrizione di Bari). Il cuore azzurro stilizzato su fondo blu è sostanzialmente lo stesso di cinque anni fa; la disposizione dell'espressione "Decaro candidato presidente" a una certa distanza dal nome della lista, pur essendo più o meno alla stessa distanza in verticale dal limite del cerchio, dà l'idea di un fregio non troppo equilibrato. Nella parte superiore, peraltro, si legge il riferimento Avanti (legato al Psi, cui appartiene il foggiano Luigi Iorio, coordinatore della segreteria nazionale socialista), collocato su un segmento sfumato blu-viola (che richiama invece Italia viva - Casa riformista).
 

Luigi Lobuono 

9) Forza Italia

Ultima candidatura alle regionali pugliesi è quella di Luigi Lobuono, imprenditore nel settore della distribuzione della stampa e già candidato sindaco di Bari per il centrodestra nel 2004. Potrà contare sul sostegno di cinque liste, la prima delle quali è quella di Forza Italia, vale a dire il suo partito di riferimento: due terzi del contrassegno, nella parte superiore, sono occupati dal riferimento al Partito popolare europeo (in alto, ad arco), dalla bandierina tricolore di Cesare Priori (in mezzo) e dal cognome di Silvio Berlusconi; nel segmento inferiore, su fondo blu, trova posto il cognome del candidato (bianco) in grande rilievo, accompagnato alla parola "presidente" (subito sotto, ma molto più piccola).
 

10) Noi moderati - Civici per Lobuono

La seconda lista della coalizione di centrodestra è quella presentata da Noi moderati: il "ponte tricolore" è quello dell'ultima versione del simbolo del partito guidato da Maurizio Lupi, ma questa volta è collocato più o meno al centro del simbolo (spostando verso l'alto anche il nome del partito, senza riportare questa volta il riferimento al Ppe) per lasciare spazio, al di sotto, all'espressione - per fortuna riportata con lo stesso carattere - "Civici per Lobuono", sul modello già visto nelle Marche e in Toscana (e che si rivedrà in Veneto), per cui la lista moderata ha ospitato anche candidati non legati al partito di Lupi.
 

11) Lega - Nuovo Psi - Unione di centro

Fa parte della coalizione che appoggia Lobuono anche la Lega, che dà la propria struttura al contrassegno (nome in alto, Alberto da Giussano al centro, segmento blu in basso con riferimento al candidato e cognome marcato in giallo); la Lega, peraltro, è il partito cui fa riferimento ora l'ex sottosegretario ed ex direttore di Arpal Puglia Massimo Cassano (nonché il suo movimento Puglia popolare). Il contrassegno contiene però anche - a sinistra e a destra della statua del guerriero - le miniature dei simboli del Nuovo Psi (nella sua ultima veste, con la dicitura "Liberali e riformisti" sopra al garofano, unico fiore socialista presente sulla scheda) e - un po' più grande - dell'Unione di centro.
 

12) Fratelli d'Italia

Nella coalizione a sostegno di Lobuono c'è anche Fratelli d'Italia, che diversamente dalle forze politiche citate prima ha scelto di non inserire il nome del candidato all'interno del contrassegno elettorale. Il fregio, invece, è la copia carbone di quello utilizzato da Fdi alle europee del 2024, con il nome bianco del partito in alto e il riferimento giallino alla presidente al centro, sempre su fondo blu, mentre una striscetta tricolore leggermente coperta dal fondo bianco si staglia la fiamma tricolore su una base sottilissima.
 

13) La Puglia con noi

Se nelle circoscrizioni di Foggia, Bari e Brindisi la coaliziome di centrodestra si limita a quattro liste, nelle circoscrizioni di Barletta-Andria-Trani, Lecce e Taranto c'è anche una quinta lista, La Puglia con noi (altrove, a quanto si apprende, colpita da provvedimenti di esclusione per irregolarità). La lista ha almeno in parte natura civica vista anche l'assenza di altre formazioni qualificabili come "liste del presidente"; non sfugge, tuttavia, la presenza in alto del simbolo della Democrazia cristiana (la forma dello scudo crociato e la disposizione del nome suggeriscono che si tratti del partito guidato, in ordine di tempo, da Antonio Cirillo, Elisabetta Trenta e Raffaele De Rosa), mentre in basso, un po' più piccolo su fondo azzurro, c'è il fregio della Cdl, ossia la Costituente democratica liberale, formazione di origine pugliese Doc legata ad Antonino Ingrosso.

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