In questa competizione elettorale ammnistrativa Bari si presenta come il capoluogo di regione in cui concorreranno più liste e, pur non disponendo di uno sguardo completo su tutti i comuni chiamati al voto, con grande probabilità sarà tra i teatri elettorali da record nella prossima consultazione fissata per l'8 e il 9 giugno. Saranno infatti 26 le liste che finiranno sulla scheda elettorale, a sostegno di 5 aspiranti alla carica di sindaco; nel 2019 erano state 6 persone a contendersi la guida dell'amministrazione comunale, ma le liste erano state "solo" 24 (del resto, se si torna indietro al 2014, le liste in corsa erano addirittura dieci in più, 34 per 10 aspiranti alla carica principale).
Nicola Sciacovelli
1) Sciacovelli sindaco ci piace!
Il sorteggio ha collocato in prima posizione Nicola Sciacovelli, già consigliere comunale dal 2009 al 2019 (l'ultima volta eletto nella civica Decaro per Bari, poi transitato in Iniziativa democratica di Alfonso Pisicchio). Sciacovelli conta sull'appoggio di due liste, anche se all'inizio i primi manifesti diffusi riportavano una possibile "Confederazione di liste civiche" formata da cinque elementi. Prima lista è Sciacovelli sindaco ci piace!, che si distingue con un cerchio metà giallo ocra e metà bianco, con il cognome nel semicerchio superiore; in basso, sotto la parola "sindaco", il concetto del "ci piace!" è ribadito dall'immagine del "pollice recto", con una grafica che richiama quella storica di Facebook.
2) Italexit per l'Italia - Noi per Bari
Il giallo ocra del contrassegno precedente somiglia all'arancione chiaro che tinge tutto il fondo dell'emblema della seconda lista, che unisce un soggetto politico come Italexit per l'Italia a una formazione di matrice chiaramente locale, Noi per Bari: il simbolo di quest'ultima figurava - al pari di quello della prima lista - tra i fregi che erano stati svelati in una prima fase con i manifesti, con una nuvola a forma di cuore nel cielo azzurro, sopra a un mare mosso stilizzato, con il nome del gruppo scritto in rosso (colore cittadino insieme al bianco); il simbolo di Italexit, invece, è quello ufficiale indicato dallo statuto. Nella parte superiore del contrassegno, infine, figura la dicitura "per Sciacovelli Sindaco", con il "per" corsivo quasi invisibile.
Michele Laforgia
3) Bari città d'Europa
Seconda candidatura estratta è quella di Michele Laforgia, avvocato penalista e fondatore del movimento La giusta causa (nonché figlio di Pietro, già militante Psdi, Psi e Pds). Può contare sull'appoggio di sei liste, unite in una coalizione piuttosto variegata. La prima è Bari città d'Europa: la struttura del contrassegno è parente stretta di quella della lista Stati Uniti d'Europa, con la bandiera europea sventolante su fondo giallo in alto (con in primo piano il nome del comune inserito in una sorta di fumetto e con la stessa texture di +E a varianti di blu) e le miniature dei simboli di +Europa (con il riferimento a Bari nella parte inferiore) e Partito socialista italiano nell'area inferiore, sopra al riferimento al candidato sindaco.
4) MoVimento 5 Stelle
Seconda lista sorteggiata nella coalizione di Laforgia è quella del MoVimento 5 Stelle, vale a dire una delle due forze che aveva sostenuto dall'inizio (insieme a Sinistra italiana) il penalista e che a metà aprile ha scelto comunque la via della candidatura autonoma, non ritenendo che vi fossero (più) le condizioni per partecipare alle primarie del centrosinistra dopo le inchieste in materia di corruzione relative al comune di Bari e alla Puglia. Il simbolo schierato dal M5S è quello ufficiale, ormai in uso dall'ultima riforma statutaria del MoVimento, con il riferimento al 2050 anno della neutralità climatica sotto al nucleo storico del logo.
5) Generazione urbana
Terza formazione a sostegno di Laforgia risulta essere Generazione urbana, qualificata soprattutto come "lista giovane". La grafica è sicuramente quella di maggior rottura rispetto alle altre. Su fondo rosso mattone campeggia una strada a zig zag, ma che in realtà sembra rimandare piuttosto a una saetta, un fulmine; ai lati della strada - percorsa da un bambino in bicicletta - si vedono varie case molto colorate e alcuni alberi, come a voler dare l'idea di una città a misura di chi vi abita. Un segmento azzurro scuro (con base obliqua) contiene la dicitura "Laforgia sindaco" che ricorrerà altre due volte in seguito.
6) Bari bene Comune
La quarta lista della compagine di Laforgia dà l'impressione del già visto e l'impressione è corretta: Bari bene Comune, infatti, nel 2019 era stata una delle formazioni a sostegno della seconda corsa a sindaco di Decaro e ora si presenta con il contrassegno quasi invariato - in particolare nella composizione multicolore di parole collocata alla destra - in questa competizione, stavolta però a sostegno di Laforgia. L'unica novità, infatti, è il segmento azzurro scuro con l'espressione "Laforgia sindaco" (qui in positivo, mentre nel contrassegno precedente era in negativo). In questa lista sono confluite, tra le altre, le candidature di Sinistra italiana.
7) Partito comunista italiano
Della coalizione in appoggio a Michele Laforgia c'è anche il Partito comunista italiano, che partecipa a questa competizione elettorale con il suo simbolo ufficiale che tanto somiglia a quello del vecchio Pci: in questo modo dà visibilità ai segni storici della sinistra italiana, visto che la sua è l'unica falce e martello presente su questa scheda elettorale (il segno, anzi, torna a concorrere alle amministrative baresi, visto che nel 2019 non era stato schierato da nessuno: si deve tornare al 2014, anno in cui aveva partecipato il Partito di alternativa comunista).
8) Laforgia sindaco
L'ultima formazione che sosterrà la candidatura di Michele Laforgia è verosimilmente quella più vicina all'aspirante primo cittadino: si chiama semplicemente Laforgia sindaco e mostra meglio la resa tridimensionale del testo che era apparso in due contrassegni precedenti. Il rilievo dato alla scritta, tra l'altro, consente di notare con più attenzione che nella "O" di Laforgia è stata intagliata una piccola saetta, la stessa che emerge sul fondo del cerchio (che è colorato di un blu più scuro) e che in Generazione urbana era stata reinterpretata come strada.
Vito Leccese
9) Noi popolari
Conta sull'appoggio di sette liste il candidato del Pd Vito Leccese, già capo di gabinetto e direttore generale del comune di Bari. Prima formazione da considerare, in base all'ordine del sorteggio, è Noi popolari, formazione legata al consigliere comunale uscente Pasquale Magrone e che per l'occasione contiene pure figure legate all'altro raggruppamento civico Progetto Città futura (animato da Giuseppe Varcaccio e Giuseppe Benedetto). Di fatto la lista appare in parte in continuità con quella dei Popolari per Bari presentata nel 2019 (e con un proprio eletto), come mostra il nucleo del contrassegno, con il cuore rosso pennellato su fondo blu e la scritta "Popolari" maiuscola in carattere bastoni; stavolta però il cuore è ripetuto anche più grande, su fondo bianco (così da richiamare meglio i colori cittadini), mentre in primo piano compare un tricolore sempre pennellato. Il simbolo, peraltro, non è nuovo, essendo già stato visto - ad esempio - a Foggia lo scorso anno.
10) Progetto Bari con Leccese
Viene direttamente dalle scorse elezioni amministrative anche la lista Progetto Bari, altra formazione civica che era stata coniata per appoggiare Decaro (riuscendo a eleggere un consigliere) e ora fa parte della coalizione in appoggio a Leccese. L'unico cambiamento grafico di rilievo rispetto a cinque anni fa, infatti, riguarda il riferimento al candidato sindaco, opportunamente "aggiornato": resta il nome scritto in bianco (con un carattere graziato e il puntino della "i" di Bari trasformato nella seconda "o" di "Progetto") e resta intatta la struttura ad archi concentrici tinta a toni di rosso.
11) Partito democratico
Non manca ovviamente nella coalizione in appoggio a Leccese la lista del Partito democratico, vale a dire del partito che ha espresso i due ultimi sindaci di Bari (Antonio Decaro e, prima, Michele Emiliano) che hanno scelto l'attuale candidato sindaco. Il Pd - che conferma l'uso del proprio simbolo ufficiale, senza alcuna specificazione territoriale e senza l'indicazione dell'aspirante primo cittadino - nel 2019 aveva sfiorato il 17%, risultando la lista più votata di tutte quelle in campo; alle elezioni di giugno cercherà probabilmente di difendere anche questo primato (nella coalizione, ma soprattutto al di fuori).
12) Leccese sindaco
Il quarto posto all'interno della compagine di centrosinistra, in continuità con l'amministrazione uscente, è toccato alla formazione più vicina al candidato: lo dimostra in qualche modo il nome stesso, semplicemente Leccese sindaco, sul modello di quanto visto poco fa per Laforgia. Qui però la grafica, pur essendo molto essenziale, è comunque un po' più elaborata: sopra al cognome del candidato (scritto in un insolito grigio, come non è usuale il carattere utilizzato) e al segmento verde che contiene la parola "sindaco", infatti, c'è un albero stilizzato (segno anche della sensibilità ambientalista di Leccese), il cui tronco grigio è un avambraccio con una mano aperta. Una soluzione che si è già incontrata con la lista Sinistra futura vista in Sardegna in febbraio e a Cagliari ora (anzi, a dire il vero, la mano - stavolta senza le radici stilizzate - sembra la stessa...).
13) Con - Leccese sindaco
Da un certo punto di vista sembra che la sorte si sia divertita a collocare una dopo l'altra due liste che sembrano molto simili nel messaggio (anche se, almeno sulle schede, non risultano affiancate, ma su due righe diverse, nemmeno impilate). La quinta lista, infatti, è quella di Con - Leccese sindaco, vale a dire la formazione da anni vicina all'ex sindaco di Bari e attuale presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il contrassegno quindi riprende il colore giallo di fondo e la parola "con" scritta nel caratteristico font Bodoni (e con lo spazio interno della "o" tinto di azzurro); il fatto che sotto si legga l'espressione "Leccese sindaco", però, può far percepire un generico messaggio di appoggio al candidato sindaco.
14) Decaro per Bari
Se già con alcune liste precedenti era lecito avere una sensazione di déjà vu, con il contrassegno di Decaro per Bari quell'impressione non può che essere fondatissima: si tratta infatti dello stesso emblema già comparso nel 2014 e nel 2019 a sostegno del sindaco attualmente uscente (e ora candidato Pd alle elezioni europee), nonché parente stretto - graficamente parlando - della lista Emiliano per Bari presentata in precedenza. Viene riproposto, dunque, il contrassegno bianco e blu (colore che tinge la parte inferiore del cerchio, delimitata in alto da una base curvilinea, come a richiamare l'acqua del mare in movimento) e con il cognome del primo cittadino attuale in rosso (richiamando di nuovo i colori cittadini) per "tirare la volata" al candidato scelto in continuità. Nel 2014 Decaro per Bari era stata la lista più votata della coalizione dopo quella del Pd; nel 2019 era stata la terza, superata da #Decaro sindaco (ora ribattezzata Decaro per il sindaco e presentata solo nei municipi, ma sempre con il cancelletto disegnato - da Proforma, come quello analizzato prima - con le linee della metropolitana barese).
15) Europa Verde
Settima e ultima lista che sosterrà Vito Leccese in questa corsa verso la guida del comune di Bari è quella di Europa Verde. Si tratta, in qualche modo, di un "ritorno alle origini", nel senso che Leccese era stato eletto deputato nell'XI e nella XIII con la Federazione dei Verdi, soggetto che ha dato il principale contributo alla nascita di Europa Verde (prima come lista federativa, poi come forza politica). Il simbolo è quello consueto (con il girasole, il sole che ride nel nome, il riferimento ai Verdi e ai Verdi europei), con l'aggiunta dell'espressione "Leccese sindaco" nella parte bassa del cerchio. La lista concorrerà per avere un buon risultato al primo turno. Nella speranza - insieme alle altre della coalizione - che, qualora Leccese acceda al ballottaggio contro lo sfidante del centrodestra, possa arrivare al secondo turno anche il sostegno di chi ha votato Laforgia.
Fabio Saverio Romito
16) Bari per Fabio Romito
Si presenta unito il centrodestra barese nel sostenere la candidatura dell'avvocato (e dottore di ricerca in Principi giuridici ed istituzioni fra mercati globali e diritti fondamentali) Fabio Saverio Romito. Proprio lui fa il pieno di liste in questa competizione, schierandone addirittura dieci (ma in passato c'è chi ha superato questo numero). Per prima è stata sorteggiata una formazione civica, tra le più vicine all'aspirante primo cittadino: Bari per Fabio Romito. Il simbolo è molto semplice, con il nome scritto in blu su fondo bianco, fatta eccezione per una "X" pennellata gialla che campeggia al centro, rendendo così il concetto del "per" (il colore chiaro probabilmente è stato scelto anche per evitare rischi di contestazioni, molto più probabili se si fosse usata una croce nera).
17) Agorà
Si può riconoscere un'impronta civica anche alla lista Agorà - Movimento delle idee, un'associazione attiva nei territori di Santo Spirito, Palese, San Pio e Catino. Se già nel 2019 aveva operato nelle elezioni dei municipi, questa volta concorre per il consiglio comunale. Il contrassegno, proprio come allora, è a fondo giallo (con l'elemento principale del nome contenuto nel segmento inferiore blu) e si caratterizza per il disegno stilizzato di un tempio greco; al di sotto, però, non c'è più un emiciclo, ma una barretta tricolore, sotto la quale si legge l'altra parte del nome, limitata ai lati da due triangolini blu.
18) Mario Conca per Bari
Il contrassegno più semplice di tutta la compagine che appoggia Romito, probabilmente, è quello della lista Mario Conca per Bari, collocato al terzo posto. Conca, eletto consigliere regionale nel 2015 per il M5S e ripresentatosi nel 2020 con la lista Cittadini pugliesi, nel 2022 si era proposto come sindaco di Gravina e ora appoggia con una sua lista il candidato del centrodestra. Il simbolo è a fondo bianco, con il nome della lista scritto in rosso (si punta, anche in questo caso, sui colori cittadini, con la massima semplicità possibile); unica particolarità, la "C" di Conca inserita all'interno di un quadrato tratteggiato.
19) Noi moderati - Riprendiamoci il futuro
Sono tutte presenti nella coalizione che appoggia Romito - in forma più o meno diretta - le forze politiche che a livello nazionale si riconoscono nel centrodestra. La prima a incontrarsi è Noi moderati, che presenta l'ultima versione del suo simbolo, quella della trasformazione in partito. Il nome della formazione guidata da Maurizio Lupi, però, viene leggermente compresso nel suo spazio, perché il segmento bianco inferiore (delimitato in alto dall'ondina tricolore) risulta più ampio per fare spazio al simbolo di Riprendiamoci il futuro, lista che si era presentata ai baresi sempre nel centrodestra già cinque anni fa, pur non riuscendo a ottenere eletti (la grafica, in compenso, è rimasta la stessa, con vari bambini che si tengono per mano e uno che fa volare un nastro tricolore).
20) Liberali e riformisti - Nuovo Psi
Pur essendo un soggetto politico più piccolo, è riuscito a presidiare anche la competizione amministrativa barese il Nuovo Psi, che da tempo ha arricchito il suo nome con la dicitura Liberali e riformisti. L'ultima volta che il partito di Stefano Caldoro e Lucio Barani aveva partecipato a queste elezioni comunali era stata nel 2014, con il garofano adottato tra il 2006 e il 2008. Qui il fiore è un po' più ridotto e giusto meno realistico, ma è pur sempre più evidente rispetto al garofano in miniatura contenuto nella "pulce" del Psi ospitata nel contrassegno di Bari città d'Europa.
21) Prima l'Italia - Unione di centro
Fabio Romito è stato eletto consigliere regionale nelle liste della Lega per Salvini premier. Chi però cercasse la statua di Alberto da Giussano sulla scheda non la troverebbe; vedrà invece il simbolo "alternativo" di Prima l'Italia, con le fettucce tricolori su fondo azzurro, sopra al cognome del candidato in grande evidenza. La denominazione della lista, peraltro, è piccola anche perché nella parte superiore il contrassegno lascia spazio anche alla miniatura dell'Unione di centro, che dunque concorre a formare la lista (una collaborazione che, avviata alle europee, continua anche sui territori).
22) Fratelli d'Italia
Non può mancare in questa competizione elettorale, nella compagine di centrodestra, la lista del partito nazionale di maggioranza relativa, dunque di Fratelli d'Italia, nel 2019 entrato in consiglio con il 3,25% (e il terzo posto all'interno della coalizione) ma con l'attesa di un risultato più consistente in questa tornata elettorale. Pure a Bari il partito ha scelto di utilizzare la versione del simbolo sfoggiata per la prima volta alle elezioni regionali sarde, con il nome di Giorgia Meloni sempre su fondo blu ma stavolta in posizione centrale, in gran rilievo tra la denominazione del partito in alto e la fiamma tricolore in basso.
23) Forza Italia
Chiude la rassegna dei partiti maggiori del centrodestra (curiosamente sorteggiati uno dopo l'altro) la lista presentata da Forza Italia. Pure in questo caso sulla scheda è finito lo stesso simbolo inaugurato con le elezioni regionali in Sardegna e comparso in varie altre elezioni comunali (con la bandierina tricolore di Cesare Priori al centro, il cognome di Silvio Berlusconi subito sotto e il riferimento al Partito popolare europeo in alto, disposto ad arco). Nel 2019 Fi aveva ottenuto un seggio al pari di Fdi, ottenendo mezzo punto in più (3,71%): sarà interessante vedere come cambieranno i rapporti di forza questa volta.
24) Romito sindaco
La nona lista della coalizione che appoggia Romito è probabilmente la più vicina all'aspirante primo cittadino: il suo nome è semplicemente Romito sindaco, il fondo del simbolo è blu leggermente sfumato in chiarezza verso il basso; se a metà del cerchio si ritrova il nome della lista (con il cognome bianco del candidato in evidenza e sotto la parola "sindaco" in giallo e più piccola), buona parte dell'area inferiore è occupata da due fasce "a zig zag" azzurre, che richiamano anche in questo caso il mare, un elemento molto legato a Bari, come si può vedere.
25) Pensionati e invalidi - Giovani insieme
L'ultima lista della coalizione in appoggio a Romito può sorprendere, almeno in parte: si trova infatti Pensionati e invalidi - Giovani insieme. Nel corso degli anni la formazione fondata e guidata da Luigina Staunovo Polacco ha spesso presentato candidature in Puglia, non di rado schierandosi con il centrosinistra (l'ha fatto nel 2014 a Bari e nel 2020 sostenendo Emiliano alle regionali), mentre nel 2019 alle amministrative baresi ha scelto una corsa autonoma, appoggiando il proprio candidato Francesco Corallo (0,14-0,15%). Stavolta il simbolo - bordato delle stelle d'Europa in una corona blu e con un lievissimo tricolore sullo sfondo, vale a dire l'emblema non ammesso dal Viminale nel 2018 - si trova nel centrodestra: trattative e accordi hanno probabilmente suggerito un esito diverso.
Sabino Mangano
26) Oltre
Chiude l'offerta elettorale delle elezioni amministrative di Bari la candidatura di Sabino Mangano (detto Marco), già aspirante primo cittadino nel 2014 per il MoVimento 5 Stelle. Questa volta si propone come guida del comune con il sostegno di un'unica lista, Oltre, formata da "movimenti civici associati". Nel contrassegno si vedono le miniature dei simboli di Azione civile (il soggetto politico fondato e guidato da Antonio Ingroia), Partecipazione attiva (gruppo alternativo al M5S, fondato nel 2021 e con associati anche in Puglia: al centro è ben visibile un puzzle tricolore su fondo arancione sfumato), COM.RE.CO.it (sigla di Comitato Referendario - per portare la proposta dei referendum deliberativi - dai Comuni per la gestione dello Stato) e Fronte Verde.
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