sabato 25 maggio 2024

Cagliari, simboli e curiosità sulla scheda

Dei 3715 comuni chiamati a rinnovare la loro amministrazione (in realtà a votare per le amministrative l'8 e il 9 giugno saranno meno, visto che in qualche comune non sono state validamente presentate liste), sei sono capoluoghi di regione (Firenze, Perugia, Campobasso, Bari, Potenza, Cagliari): iniziamo dall'unico capoluogo isolano, Cagliari, da pochi mesi guidato da una commissaria straordinaria dopo che il sindaco uscente, Paolo Truzzu, si era dimesso per candidarsi alla guida della giunta regionale sarda.
Qui si contano 5 aspiranti alla carica di sindaco, mentre le liste sulla scheda saranno 20: ce n'è una in più rispetto al 2019, quando si erano candidate tre persone (incluso il vincitore Truzzu). In effetti le liste presentate erano 21, ma una stata esclusa: se ne parlerà in coda all'articolo, dopo aver analizzato i contrassegni in ordine di sorteggio.

* * *

Emanuela Corda

1) Alternativa 

Il sorteggio ha collocato in prima posizione la candidatura di Emanuela Corda, già candidata sindaca per il MoVimento 5 Stelle nel 2011, eletta come deputata nel 2013 per la stessa forza politica, confermata cinque anni dopo e poi uscita dal M5S dopo che questo aveva deciso di sostenere il governo Draghi. Dopo l'adesione al gruppo parlamentare L'alternativa c'è, ha concorso alla nascita del partito Alternativa, di cui nel frattempo è diventata presidente: è proprio questa l'unica lista che sostiene Corda, schierando come contrassegno proprio il suo simbolo ufficiale, con la "A" strappata (sopra al nome del soggetto politico) su fondo arancione.
 

Massimo Zedda

2) Cagliari europea (Partito socialista italiano - Partito repubblicano italiano - Fortza Paris)

Seconda candidatura estratta è quella di Massimo Zedda, già sindaco di Cagliari dal 2011 al 2019 (anche lui si era dimesso in anticipo per candidarsi alla guida della regione Sardegna, in quel caso per il centrosinistra). In questa nuova corsa elettorale Zedda è sostenuto da ben 10 liste (il record di quest'elezione). Il sorteggio ha indicato per prima Cagliari europea, formazione che unisce nello stesso contrassegno (su un fondo sfumato rosso-viola- blu, col nome bianco-verde in alto: sul piano cromatico il contrassegno non sembra ottimamente riuscito) Fortza Paris, Partito socialista italiano e Partito repubblicano italiano: i primi due partiti erano già presenti alle regionali a sostegno di Alessandra Todde. Nella parte inferiore del cerchio si legge a malapena la dicitura "Partito Socialista Italiano - Sardi in Europa", il nome della lista che si era presentata poche settimane fa alle regionali (ciò non è casuale: avendo quella lista eletto un consigliere regionale, questo ha esentato dalla raccolta firme la lista presentata in questo caso, visto che la legge regionale lo prevede).  
 

3) Cagliari che vorrei

Seconda lista a favore di Zedda è Cagliari che vorrei, non tanto un partito bensì un "Movimento di comunità", come si legge nella parte alta del contrassegno: un "movimento di cittadini, comitati e gruppi di persone che vogliono affrontare la sfida dei cambiamenti urbani occupandosi degli spazi pubblici, dei quartieri, della città" partendo dai problemi quotidiani. Sul fondo color giallo ocra del contrassegno spiccano il nome della lista (tinto di rosso e di nero, colori della Sardegna) e due palloncini a forma di cuore con filo (i colori qui sono quelli ufficiali della bandiera della città, dunque rosso e blu).
 

4) Progressisti

Il terzo simbolo della coalizione che appoggia Zedda è uno dei più vicini al candidato sindaco: in quella posizione sono infatti stati sorteggiati i Progressisti, vale a dire il gruppo fondato in consiglio regionale da Zedda dopo la sua elezione (come evoluzione del Campo progressista) e poi divenuti forza politica. Come alle regionali, il segno caratterizzante è la "P" con una freccia curva che sale ricavata nella pancia della lettera; il logo e il nome, però, rispetto all'esperienza elettorale di tre mesi fa appaiono più ridotti per lasciare spazio e rilievo al riferimento al candidato sindaco, scritto in bianco sul segmento curvilineo rosso collocato che occupa in pratica la metà inferiore del cerchio.
 

5) Orizzonte Comune

Ricompare sulle schede cagliaritane, dopo l'esperienza delle regionali sarde, anche il simbolo della lista di Orizzonte Comune, movimento nato a luglio del 2023 e promosso dall'ex consigliere regionale (e già sindaco di Castelsardo) Franco Cuccureddu. Il fregio è praticamente identico a quello visto tre mesi fa: una fascia tricolore (decorata con il segno dei Quattro Mori) che occhieggia su uno sfondo giallo-arancione, sul quale si leggono varie linee bianche simili a quelle di un progetto o comunque di un disegno geometrico. Nella parte inferiore c'è il riferimento al candidato sindaco; colpisce che l'elemento di maggior evidenza - forse a causa della disposizione delle parole - sia il nome e non il cognome di Zedda. 
 

6) MoVimento 5 Stelle

Sempre come alle scorse regionali, fa parte della coalizione che sostiene Zedda anche il MoVimento 5 Stelle, che invece alle elezioni del 2019 non aveva partecipato (essendo stata revocata la concessione del simbolo all'allora candidato Alessandro Murenu): se a livello regionale era stata proposta la candidatura di Todde accolta da Pd e altre forze, qui è il M5S - di fatto alla sua terza partecipazione alle amministrative cagliaritane - che ha accettato di sostenere Zedda, proveniente dall'area più a sinistra del Pd. Il fregio è quello ufficiale, con il riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica nella parte inferiore.
 

7) Partito democratico

Subito dopo il MoVimento 5 Stelle il sorteggio ha collocato la lista del Partito democratico, che per l'occasione schiera esattamente lo stesso contrassegno impiegato poche settimane fa alle elezioni regionali: il logo del partito è leggermente ridotto per lasciare spazio, nella parte inferiore, alla fascia rossa con il riferimento alla Sardegna (nessun riferimento in questo caso alla candidatura di Zedda, come invece era accaduto nel 2019 con "Ghirra sindaca"). Sarà interessante notare quale tra le due forze politiche principali della coalizione risulterà più votata, a prescindere dal vincitore finale nella sfida per il sindaco.
 

8) Alleanza Verdi e Sinistra

Un altro contrassegno che sembra venire direttamente dall'esperienza delle regionali sarde di febbraio è quello di Alleanza Verdi e Sinistra. Quasi tutto, infatti, è come nel fregio visto tre mesi fa: uguale il nome della lista con colomba della pace rimpicciolito; uguali i segmenti di Europa Verde e Sinistra italiana ridotti per fare spazio, al di sotto, al riferimento alla Sinistra sarda e a Possibile, cui è riservato il segmento inferiore (con l'uguale inserito nella "o"). Unico elemento leggermente diverso è il riferimento al candidato sindaco riportato ad arco nella parte superiore: occupando quasi per intero la semicirconferenza superiore, contribuisce a rendere ancora più "pieno" e "affollato" il contrassegno.
 

9) Sinistra futura

Il repêchage delle ultime regionali continua con la lista Sinistra futura, nata circa un anno fa come associazione di cultura politica per opera di vari esponenti di Articolo Uno e Sinistra italiana per cercare di proporre un percorso unitario per la sinistra sarda. Nel simbolo è evidente l'immagine di un albero, che (oltre a ricordare in parte l'arbero arborense sardo) è composto da un tronco disegnato come un avambraccio con la mano aperta (per simboleggiare i lavori, l'accoglienza, l'armonia tra uomo e natura, nonché tra lavoro e ambiente); la stella rossa in alto a destra richiama i valori della Costituzione repubblicana e antifascista. Accanto all'albero, sulla terra stilizzata che contiene il riferimento alla candidatura di Zedda, c'è anche la miniatura arcobaleno dell'associazione Orizzonte Sinistra.
 

10) A Innantis!

Nono simbolo - sempre in ordine di sorteggio - risulta essere quello dell'associazione A Innantis!, che alle ultime regionali ha concorso presentando candidati nelle liste comuni con il MoVimento 5 Stelle. Dopo le polemiche (sollevate da Irs - Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna) legate all'uso dell'immagine dell'albero arborense eradicato, in questo caso la lista - legata a Franciscu Sedda - impiega un altro disegno dell'albero, già adottato prima delle regionali (questa volta del tutto incontestabile, vista la foggia ben distinta) e tinto di verde, come il nome e come il segmento curvilineo inferiore, leggermente più sfumato.
 

11) Cagliari avanti

L'ultima formazione della compagine del centrosinistra allargato è Cagliari avanti (un concetto che quindi in qualche modo ritorna in lingua italiana, dopo essere stato espresso dai nomi Fortza Paris e A innantis!), lista che può considerarsi come tra le più vicine a Zedda (una sorta di "lista del candidato sindaco"). Lo suggerisce in qualche modo la grafica semplice, fondata solo sul testo bianco ben leggibile sul fondo blu, senza alcun riferimento partitico all'interno del cerchio. Di certo il peso di questa formazione sarà da considerare con attenzione nell'analizzare i risultati finali di questa tornata elettorale.
 

Alessandra Zedda

12) Partito sardo d'azione

Terza candidatura estratta è quella di Alessandra Zedda (dunque i due avversari principali hanno lo stesso cognome), già consigliera e assessora regionale (dopo essere stata in giunta anche a Cagliari) per Forza Italia e ora presentata dall'intero centrodestra. Potrà contare sul sostegno di sette liste, prima delle quali in ordine di sorteggio è quella del Partito sardo d'azione: il simbolo è quello storico, con i Quattro Mori bendati disposti nei quarti del quadrato nero con croce rossa greca al centro; il fregio non contiene alcun riferimento al nome della candidata, proprio come nel 2019 mancava il nome di Truzzu nel cerchio. 
 

13) Sardegna al Centro 2020

Il secondo contrassegno della coalizione si era visto identico tre mesi fa alle regionali sarde: si tratta di Sardegna al Centro 2020. In alto figura il nome della declinazione regionale del progetto politico Italia al centro di Giovanni Toti (con gli stessi colori, arancione e - al posto del blu - azzurro); in basso c'è il fregio dei Quattro Mori reinterpretato con le cifre del 2020, recuperato direttamente da Sardegna 20Venti, lista che nel 2019 fu promossa da Stefano Tunis. Pure in questo caso non ci sono riferimenti alla candidata, che di fatto non sembra avere una propria lista "personale" (fatta eccezione per un elemento di cui si dirà tra poco).
 

14) Forza Italia

Il terzo posto nella compagine di centrodestra è occupato dalla lista di Forza Italia, vale a dire il partito di cui è stata espressione a lungo Zedda. Come alle regionali, il simbolo continua a riportare il riferimento a Silvio Berlusconi al di sotto della bandierina (presente già, come si è ricordato più volte, nel simbolo ufficiale), mentre in alto ad arco è citato il Partito popolare europeo, presente nei contrassegni elettorali dal 2022. Rispetto al fregio contenuto nello statuto, è stato eliminato - proprio come alle ultime elezioni regionali - il riferimento "presidente", senza che questo sia stato sostituito da altri elementi all'interno del cerchio.
 

15) Alleanza Sardegna

Si ripresenta sulle schede elettorali cagliaritane, dopo l'esperienza delle ultime regionali, Alleanza Sardegna, gruppo ora presieduto da Andrea Floris e che questa volta corre con una lista interamente autogestita. Il simbolo è quello già visto nella "bicicletta" presentata alle regionali con il Pli: il tema dei Quattro Mori ritorna per la terza volta all'interno della coalizione, questa volta reinterpretato coi pallini al posto delle teste, sovrapposto alla sagoma dell'isola e collocato su un fondo color sabbia (con due circonferenze rosso granata e blu che occhieggiano ai colori cittadini, ma erano già presenti nella competizione regionale).
 

16) Lega - Anima di Sardegna - Partito liberale italiano

Partecipa per la seconda volta consecutiva alle amministrative cagliaritane, ovviamente nel centrodestra, la Lega. Questa volta nel contrassegno non c'è alcun riferimento a "Salvini premier"; al suo posto, sotto alla statua di alberto da Giussano, nel segmento blu - dal bordo superiore eccezionalmente convesso - c'è l'espressione "Alessandra Zedda sindaco" (si tratta dell'unica lista in cui il nome della candidata ricorre). Nome della Lega e statua si stringono un po', per contenere nel cerchio anche le miniature dei simboli del Partito liberale italiano e di Anima di Sardegna, vale a dire l'associazione costituita prima delle elezioni regionali e che aveva presentato comunque il simbolo in vista di un'eventuale candidatura di Zedda poi non concretizzatasi (dopo il convergere su Truzzu): il fondo color carta da zucchero contiene la sagoma della Sardegna realizzata con cinque "pezzi" (in stile Tangram) tinti di altri colori che raccontano il territorio (azzurro-cielo, verde-natura, giallo-sole, arancione-terracotta e il bianco centrale).
 

17) Riformatori Sardi

Fanno certamente parte della storia politico-elettorale della Sardegna i Riformatori Sardi, che nel 2011 avevano espresso anche il candidato sindaco del centrodestra (nella persona del leader, Massimo Fantola). Il simbolo schierato è lo stesso di sempre, con l'arco tricolore in alto (con i "conci" di uguali dimensioni, quelli dell'ultima versione del "Patto" legato a Mariotto Segni), il nome al centro e, al di sotto, le sei stelle gialle e la dicitura "Liberal democratici", il tutto su fondo blu, lo stesso passato dai Popolari per la riforma al Patto Segni al Patto per l'Italia, fino a questo simbolo decisamente longevo in Sardegna.

18) Fratelli d'Italia

Ultima lista della coalizione di centrodestta risulta essere quella di Fratelli d'Italia, che la volta scorsa aveva espresso il sindaco (Paolo Truzzu) e questa volta è semplicemente una delle forze del centrodestra, risultata comunque la più votata alle ultime regionali. Il contrassegno è lo stesso usato anche in quelle occasioni e che arriverà negli stessi giorni sulle schede delle elezioni europee, con il riferimento a Giorgia Meloni al centro in grande evidenza, il nome del partito in alto (sempre sul fondo blu) e la fiamma tricolore (leggermente ingrandita) in basso. Pure in questo caso sarà interessante valutare i rapporti di forza all'interno della coalizione a risultati definitivi.
 

Claudia Ortu

19) Cagliari popolare - alternativa di classe

Quarta candidatura in queste elezioni comunali è quella di Claudia Ortu, ricercatrice dell'università di Cagliari e coordinatrice nazionale di Potere al Popolo!. La sostiene un'unica lista, Cagliari popolare - alternativa di classe, di chiara matrice anticapitalista e di sinistra: il contrassegno contiene le minature dei simboli del Partito comunista italiano e di Potere al Popolo!, al di sotto invece si riconosce il contorno del promontorio noto come "Sella del Diavolo", tinto (come la corona circolare) di un colore rosso vermiglio; spicca il carattere utilizzato per l'espressione "alternativa di classe".
 

Giuseppe Farris

20) CiviCa 2024

Ultimo candidato estratto in questa competizione elettorale è Giuseppe Farris, avvocato, sostenuto da un'unica lista denominata CiviCa 2024, senza alcuna implicazione partitica. Il sito di Farris spiega il contenuto del simbolo, tinto dei colori cittadini (e della squadra di calcio del Cagliari, di cui Farris è tifoso): "Nel logo risaltano le tre anime identitarie della città: quella naturalistica (rappresentata dalla Sella del Diavolo), quella architettonica (rappresentata dal Bastione di Saint Remy) e quella spirituale (rappresentata dalla Basilica di Bonaria)".
 

Lista esclusa

Movimento Civico Cagliari

Come si diceva, le liste in origine dovevano essere 21, perché a sostegno di Alessandra Zedda era stata presntata anche la lista Movimento Civico Cagliari, che aveva come elementi grafici principali la sagoma dell'isola con all'interno un fenicottero blu (il  volatile è una presenza frequente negli stagni di Cagliari) e un tricolore composto a "foglioline" al di sotto. La lista, tuttavia, è stata esclusa e non certo per questioni legate al contrassegno. Posto che la commissione elettorale ha soprasseduto su un lieve ritardo nella presentazione della lista (proprio per l'entità minima dello scostamento d'orario), in sede di esame dei documenti si è rilevato che il numero delle sottoscrizioni raccolte era inferiore a quello richiesto dalla legge e che, mancando una dichiarazione di accettazione della candidatura (un'altra era stata presentata due volte), il numero delle persone in lista era sceso sotto il minimo previsto.
Il presentatore della lista ha fatto ricorso al Tar, lamentando come fossero stati depositati prima tutti i documenti necessari presso l'ufficio elettorale del comune perché questo provvedesse "agli adempimenti prodromici alla presentazione della Lista", mentre ai presentatori non sarebbe stata restituita tutta la documentazione prima del deposito delle candidature (solo in parte la documentazione sarebbe poi stata trasmessa dall'ufficio citato, la cui sede era altrove, mentre anche in sede di accesso agli atti non sarebbero stati recuperati gli altri documenti ritenuti mancanti). Del numero di candidati il Tar di Cagliari non si è occupato: per economia processuale, è stato trattato solo il problema delle sottoscrizioni. Per i giudici, il presentatore non avrebbe fornito neanche un principio di prova dei moduli con le firme raccolte che sarebbero rimasti presso gli uffici del comune (non emersi e non prodotti neanche in fotocopia), così come non sarebbe stato indicato quante firme sarebbero state contenute in quei moduli. Il collegio ha ricordato anche - come monito che dovrebbe essere considerato da chunque voglia presentare liste con l'ambizione di amministrare un comune - "il costante orientamento della giurisprudenza [...] caratterizzato da un chiaro rigore nell'esigere la massima diligenza da parte chi presenta liste alle competizioni elettorali, a tutela delle pressanti esigenze di celerità e par condicio che notoriamente connotano la materia, con la conseguente esclusione del soccorso istruttorio - e tanto più della possibilità di ammettere alle elezioni liste prive del possesso dei requisiti richiesti - se non nei limitati casi di forza maggiore o errore scusabile adeguatamente comprovati" (ipotesi che non si è ritenuta verificata in questo caso).

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