giovedì 13 giugno 2019

Cagliari, simboli e curiosità sulla scheda

Dopo l'ultimo fine settimana di maggio, tutto dedicato al turno più nutrito di elezioni amministrative, è di nuovo tempo di urne aperte, questa volta in Sardegna. Tra i 28 comuni chiamati al voto, domenica ci sarà anche il capoluogo di regione: a Cagliari si era votato la volta scorsa solo nel 2016, ma i seggi sono riallestiti (per la quarta volta, dopo le suppletive, le regionali e le europee) con due anni di anticipo dopo che il sindaco in carica, Massimo Zedda, ha optato per la carica di consigliere regionale. A contendersi il ruolo di suo successore sono tre candidati, che si dividono 19 liste: nessuna di queste - è bene precisarlo - è espressione del MoVimento 5 Stelle (non essendo stato concesso all'aspirante candidato locale il simbolo).

Angelo Cremone

1) Verdes per Cagliari pulita

Il sorteggio ha collocato in prima posizione Angelo Cremone, noto per le sue idee ecologiste e antimilitariste: lui è sostenuto dai Verdes per Cagliari pulita, lista espressione del Partidu de sos Verdes. Non stupisce più di tanto il fondo verde e la corona bianca che richiama un po' il sole (che non ride) e un po' la corolla del girasole (simbolo dei Verdi europei); casomai colpisce che la sorte abbia attribuito la prima posizione a chi sembrava non avrebbe partecipato alle elezioni. In un primo tempo, infatti, lista e candidato erano stati esclusi dalla competizione perché il numero di firme a sostegno sarebbe stato insufficiente. Il Tar di Cagliari, tuttavia, il 27 maggio (sentenza n. 467/2019, sez. II) l'ha riammessa perché ha accertato che in realtà mancavano solo alcuni certificati elettorali dei sottoscrittori (che potevano essere anche acquisiti in un secondo momento). 

Paolo Truzzu

2) Sardegna forte

Il secondo candidato sorteggiato è anche quello che può contare sulla compagine più affollata. Sono infatti addirittura 11 le liste che appoggiano Paolo Truzzu, aspirante sindaco proposto dal centrodestra. La sorte però ha collocato in apertura della coalizione il simbolo più anonimo di tutti: quello di Sardegna forte per Cagliari. Il fatto è ancora più strano, se si considera che questa formazione di fatto sarebbe la "lista del sindaco": "Sardegna forte", infatti, durante tutta la campagna elettorale è stato il motto di Truzzu. Nonostante questo, sul contrassegno non c'è il nome del candidato, il riferimento a Cagliari quasi non si vede nel semicerchio blu, a sua volta sormontato da una riga rossa, giusto per mantenere un minimo riferimento ai colori cittadini.

3) Sardegna 20Venti

La seconda piazza all'interno della coalizione è occupata da una lista che ha una storia di alcuni anni (è stata fondata nel 2013), ma ha già avuto un certo momento di notorietà regionale pochi mesi fa. Sardegna 20Venti, infatti, è il progetto politico dell'ex forzista Stefano Tunis, schierato alle elezioni sarde a febbraio a fianco del poi eletto presidente Christian Solinas. Il simbolo schierato a Cagliari è esattamente identico a quello visto alle regionali, con la croce sarda in alto (e le cifre dell'anno 2020 al posto dei quattro mori) e il nome dello stesso Tunis, che ovviamente non è candidato a queste comunali. Servirà a rendere visibile il simbolo sulla scheda?
  

4) Popolari per Cagliari

Terzo simbolo sulla scheda della coalizione che appoggia Truzzu è quello dei Popolari per Cagliari, altro emblema piuttosto anonimo, legato alla formazione di cui è capolista il consigliere uscente Federico Ibba (eletto nel 2016 con i Popolari per Cagliari e in seguito coordinatore sardo dei Centristi per l'Europa, vicini a Pierferdinando Casini). Appare piuttosto curiosa la scelta dello sfondo giallo per una lista di area popolare, che mantiene se non altro il colore blu per il contorno e per il nome della lista (impiegando peraltro una font poco vista in ambito elettorale); di certo è proprio grazie al colore che il simbolo, per il resto privo di elementi caratterizzanti, può emergere sulla scheda.

5) Fortza Paris

Ecco un altro simbolo tipicamente sardo e, anche in questo caso, molto semplice e poco caratterizzato sul piano grafico, anche se è diventato familiare perché lo si vede da ormai quindici anni. Fortza Paris, il partito di Gianfranco Scalas, già schierato alle elezioni regionali, ritorna sulle schede per quest'occasione sempre nel centrodestra (sua consueta collocazione fin dall'origine) e non cambia assolutamente nulla del suo contrassegno: un cerchio equamente diviso tra il rosso e il bianco, con il nome ("Forza insieme" in sardo) altrettanto equamente suddiviso tra le due metà. Grafica semplice, ma paradossalmente la sua stabilità ha contribuito alla sua riconoscibilità.

6) Cagliari civica

La quinta lista che appoggia la corsa di Truzzu porta il nome di Cagliari civica, che porta al centro i colori blu (un po' più chiaro di quello "ufficiale") e rosso; è peraltro lo stesso simbolo a dichiarare che la formazione è frutto di un patto tra Unione dei sardi e Sardegna civica, formazioni che hanno partecipato - sempre nell'ambito del centrodestra - alle ultime elezioni regionali. Nella parte superiore della corona bianca sono inserite le "pulci" dei due simboli (sostanzialmente irriconoscibili sulla scheda), sufficienti a far riconoscere che l'emblema di Sardegna civica è graficamente la "madre" di Cagliari civica; nella parte blu, però, si riconosce nettamente il profilo del promontorio della Sella del Diavolo.

7) Riformatori sardi

Nel comune più importante della Sardegna non poteva mancare un'altra formazione tipicamente isolana collocata nel centrodestra, vale a dire i Riformatori sardi. Il simbolo è quello consueto, molto in stile "pattista" alla Mariotto Segni (e proprio a quell'esperienza guardano i Riformatori sardi), senza che il tempo abbia cambiato un solo elemento (non l'arco tricolore su fondo blu, non le sei stelle, non la dicitura "liberal democratici"). Tre anni fa, all'interno della coalizione - perdente, ma ancora più nutrita di quella attuale, con ben 14 simboli - di centrodestra, il partito era riuscito comunque a ottenere il 4,4% e due consiglieri di opposizione; riuscirà a fare meglio? 

8) Partito sardo d'azione

Se ci si limitasse a guardare alla storia delle elezioni comunali di Cagliari, la novità più fragorosa sarebbe non certo la presenza sulla scheda del Partito sardo d'azione (il più antico partito isolano e probabilmente italiano), ma la sua collocazione all'interno del centrodestra. Il passaggio, al contrario, appare persino ovvio se solo si considera che già dal 2018 il Psd'az aveva stretto un patto con la Lega, rinsaldato alle ultime regionali con l'arrivo alla guida della regione del leader del partito, Christian Solinas, a nome dell'intero centrodestra. Lo stesso schema viene ripetuto a Cagliari. Il 7% e i quattro seggi ottenuti tre anni fa nel centrosinistra sono il punto di partenza per questa nuova storia a Cagliari. Il simbolo ovviamente è quello consueto coi quattro Mori: l'unico, a ben guardare, che può permettersi di non contenere nemmeno una parola.

9) Unione di centro

Il caso ha voluto che nelle ultime quattro posizioni della coalizione di centrodestra siano stati relegati i quattro partiti nazionali della coalizione, anche se in Parlamento non costituiscono un fronte unitario. Il primo a essere sorteggiato è l'Unione di centro: tre anni fa non era finita sulle schede, questa volta ci arriva e, proprio come alle ultime regionali, il simbolo contiene un riferimento locale. Il segmento rosso superiore, infatti, al posto della parola "Italia" contiene la scritta "Pro Sardinia", giusto per indicare a vantaggio di chi si vuole fare politica (e per dare un tocco di tradizione, che sembra abbinarsi bene allo scudo crociato): basterà a raccogliere più consensi?

10) Forza Italia

Tre anni fa era stato sostanzialmente scontato il sostegno di Forza Italia al candidato presidente Piergiorgio Massidda, che pur essendosi connotato in modo più civico era pur sempre un ex parlamentare forzista: allora quella di Fi (denominata Forza Cagliari e col nome del candidato sindaco ben in evidenza) era stata la lista più votata della compagine, anche se solo con l'8,16%. Questa volta la bandierina è tornata nella versione originale, così come il nome di Silvio Berlusconi, unico contenuto nel contrassegno: è il chiaro segno che questa volta l'aspirante primo cittadino del centrodestra non è stato espresso da chi rappresenta nell'isola il partito berlusconiano.

11) Lega

Certamente nel 2016, come pure in tutte le elezioni comunali precedenti, tra i partiti in competizione non c'era la Lega Nord. Questa volta, invece, sulle schede arriva il simbolo della Lega e anche qui non c'è affatto da stupirsi: si tratta della logica prosecuzione del cammino iniziato con le politiche del 2018 e le regionali dei mesi scorsi. Per questo sbarco alle amministrative di Cagliari, il simbolo subisce una variazione minima: Alberto da Giussano è sempre lì, il cognome di Matteo Salvini pure, soltanto l'appellativo "premier" cede il posto al riferimento alla Sardegna, sulla scorta di quanto è avvenuto anche nelle altre amministrative "continentali".

12) Fratelli d'Italia

Ultimo estratto, tra i contrassegni del centrodestra, risulta essere quello di Fratelli d'Italia. E basta guardarlo per avere chiaro in un attimo che il candidato sindaco di Cagliari è legato a questo partito: al posto del riferimento a Giorgia Meloni, infatti, è impossibile non leggere il cognome di Paolo Truzzu (che è consigliere regionale per Fdi), scritto a caratteri cubitali nella parte superiore dell'emblema. Se tre anni fa al partito di Meloni era arrivato il 3,66% (meno dei Riformatori sardi, ma pur sempre il quarto risultato della compagine), facendo scattare un solo consigliere, questa volta è molto probabile che il risultato sia assai più favorevole, chiunque sia a vincere le elezioni.

Francesca Ghirra

13) SiAmo Cagliari

Un po' meno numerosa appare la coalizione che sostiene la candidatura di Francesca Ghirra, assessora uscente all'urbanistica della seconda giunta Zedda. La prima lista è qualificabile come "lista della sindaca", visto che SiAmo Cagliari - oltre a riprendere il gioco identitario-amoroso con il nome della città - contiene il riferimento alla candidata con dimensioni che non raggiunge negli altri emblemi della compagine. Sul piano grafico, la coppia blu-arancione si avvicina ai colori cittadini e nella parte inferiore emerge una nuova citazione della Sella del Diavolo; quasi invisibile nella parte inferiore il riferimento testuale alla lista regionale Sardegna in comune.

14) Sinistra per Cagliari

Sorteggiata per seconda risulta essere la lista Sinistra per Cagliari, che si propone di riunire buona parte del mondo della sinistra cagliaritana. Il nome della lista è scritto in modo semplice ed elegante (anche grazie al "per" in corsivo handwriting); i colori del contrassegno riprendono quelli cittadini e la parte inferiore del cerchio spicca il profilo dei monumenti del centro storico; in quello stesso spazio è contenuto il riferimento alla candidata sindaca. Tre anni fa sulla scheda c'erano i simboli di Rifondazione comunista e del Partito comunista d'Italia (e insieme non erano riusciti ad arrivare al 3%); difficile prevedere come potrà andare questa volta.

15) Donne con Francesca Ghirra

Essendo Ghirra l'unica candidata in queste elezioni comunali, si è ritenuto di presentare una lista in cui si potesse mettere in luce il sostegno femminile (in cui le donne sono i due terzi dei nomi messi in lista - la quota massima consentita dalla legge - e sono collocate tutte nella parte superiore dell'elenco dei candidati). Ecco allora la lista Donne con Francesca Ghirra, con il riferimento alle donne in primo piano (su fondo rosso), con un carattere piuttosto elegante; nella coroncina bianca c'è anche il riferimento a Futuro comune con Massimo Zedda, altra lista che si era presentata alle regionali. Così il nome del sindaco uscente è presente in ben due emblemi della coalizione.

16) Cagliari città d'Europa

Altra lista in corsa nell'ambito del centrosinistra è Cagliari città d'Europa, in cui è sempre la Sella del Diavolo al centro dell'emblema, condito con le stelle europee (il nome della lista è tutto contenuto nella corona rossa, ma l'accento di "città" deborda giusto un po' nell'area europeo). Non ci sono simboli di partito nel contrassegno, ma la lista è frutto dell'iniziativa comune di Centro democratico Sardegna, del Partito socialista italiano, dell'Unione popolare cristiana, nonché non meglio precisati "civici e indipendentisti". L'idea è di promuovere una dimensione europea della città, per darle un nuovo futuro su scala decisamente più ampia: quale sarà l'esito dell'esperimento? 

17) Marzia Cilloccu per Cagliari

Oltre a quelli della candidata sindaca e del sindaco uscente, fa la sua comparsa sui simboli anche il nome della precedente assessora al turismo di Cagliari. Nasce così la lista Marzia Cilloccu per Cagliari, che rende manifesto l'apporto alla coalizione di Cilloccu, che aveva partecipato alle primarie per scegliere di chi avrebbe rappresentato alle elezioni al centrosinistra. L'emblema è piuttosto semplice: anche qui si riprendono i colori cittadini, ma spicca una stilizzazione del sole (che, sopra al segmento blu, sembra illuminare il mare). Sembra quasi che lo spirito di promozione turistica abbia contagiato - comunque non senza stile - anche la grafica elettorale.

18) Campo progressista Sardegna

Penultimo tra i simboli sorteggiati è quello del Campo progressista Sardegna, che torna sulle schede elettorali dopo le regionali. E se lì Massimo Zedda aveva scelto di tenere per sé il nome che avrebbe voluto utilizzare Giuliano Pisapia per organizzare un'area del centrosinistra, il simbolo è stato passato così com'era a Francesca Ghirra che, nelle intenzioni della coalizione, dovrebbe prendere il posto di Zedda. La grafica, infatti, è identica, fatta eccezione per il nome della candidata inserito al posto di quello dell'ultimo sindaco di Cagliari. Graficamente c'è qualche richiamo velato alla grafica di Sel, partito da cui Zedda proviene e che tre anni fa aveva sfiorato l'8%.

19) Partito democratico

L'ultima piazza su schede e manifesti è stata riservata all'unico simbolo realmente di partito della coalizione, quello del Partito democratico. Se però nel 2016 il Pd aveva scelto di schierare il suo emblema schietto, senza alcuna ulteriore indicazione, questa volta la grafica è confinata nella parte superiore, per poter ospitare in basso un segmento (non verde o rosso come in altre occasioni, ma rosso e blu sempre in ossequio ai colori cittadini) in cui inserire l'indicazione dell'aspirante prima cittadina. Il cognome è senz'altro ben visibile (giusto un pelo meno evidente rispetto a SiAmo Cagliari), ma si vede bene anche la parola "sindaca", tanto corretta quanto rara. Tre anni fa il Pd, col suo 19,25%, era stato la forza più votata; difficile che il livello di allora sia raggiunto anche questa volta.

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