martedì 28 maggio 2024

Piemonte, simboli e curiosità sulla scheda

L'8 e il 9 giugno, oltre che per il rinnovo di poco meno di metà delle amministrazioni comunali italiane e l'elezione dei 76 europarlamentari spettanti all'Italia, si vota per eleggere il presidente della giunta regionale e i membri del consiglio regionale del Piemonte: com'è noto, si tratta della terza elezione collocata in anni diversi da quelli del maggior numero di regioni chiamate al voto (quelli che finiscono con le cifre 0 e 5) a causa dell'annullamento del voto del 2010 che ha portato a nuovi comizi elettorali nel 2014. 
Si affronteranno cinque aspiranti alla carica di Presidente, incluso l'uscente Alberto Cirio (centrodestra): nel 2019 erano stati uno di meno, mentre nel 2014 se ne erano contati sei. Quanto al numero delle liste, ne sono state presentate 13 (anche se nella circoscrizione di Biella sulla scheda ne finiranno solo 12); si conferma il calo rispetto agli anni precedenti (erano state 14 nel 2019, 16 nel 2014). Di seguito ecco i simboli sulla scheda, proposti secondo l'ordine sorteggiato per la circoscrizione di Torino

* * *

Alberto Costanzo

1) Libertà

Il sorteggio ha collocato in prima posizione Alberto Costanzo, 62 anni, avvocato con studio a Casale Monferrato: alle ultime elezioni politiche si è candidato con Italexit, mentre in passato si è proposto come candidato sindaco a Casale Monferrato (nel 2004 con Casale tricolore, nel 2019 con Casapound e Nuova Voce civica), dopo una militanza precedente (fino al 2001) in Alleanza nazionale. Costanzo è il candidato presidente di Libertà, la lista di forze antisistema promossa da Cateno De Luca. 
Se la struttura rimane quella del contrassegno "nazionale" (scritta "Libertà" su segmento centrale biconcavo color carta da zucchero, inclinato di un paio di gradi), merita più attenzione il contenuto: sopra la scritta ci sono le miniature di Noi Popolo Unito (comitato - sorto nasce "da una aggregazione di tutti i movimenti, i partiti, i gruppi organizzati, le sigle, i cittadini e le cittadine che [...] da qualche anno si stanno opponendo ad una politica schizofrenica che prende ordini da strutture sovranazionali (Unione Europea, Nato, OMS, …) e bada esclusivamente a difendere gli interessi della grande finanza" - di cui è portavoce lo stesso Costanzo e che aveva lamentato la difficoltà per le forze politiche non rappresentate nelle istituzioni di partecipare, anche per la previsione della legge elettorale regionale n. 12/2023 che non considera valide le firme autenticate prima dell'indizione delle elezioni), Sud chiama Nord - De Luca sindaco d'Italia (forza che ha concesso l'esenzione dalla raccolta firme), Grande Nord e il Popolo della Famiglia; sotto la scritta appaiono invece Movimento per l'Italexit, Vita, Partito Pensionati + Salute e Insieme liberi - UscIta. Il contrassegno è lo stesso sia per il "listino" regionale, sia per le liste circoscrizionali.

Francesca Frediani

2) Piemonte popolare

La seconda posizione su manifesti e schede è toccata a Francesca Frediani, consigliera regionale uscente, eletta nel 2019 nel torinese con il MoVimento 5 Stelle e fondatrice nel 2021 della componente del gruppo misto Movimento 4 ottobre (gruppo fuoriuscito dal M5S) - ribattezzata nel 2022 Unione popolare. A sostenerla è la lista Piemonte popolare, cui concorrono Potere al Popolo, Partito della Rifondazione comunista, Sinistra anticapitalista e ManifestA, nonché varie figure indipendenti e i collettivi universitari Cambiare Rotta (la lista è esente grazie alla consigliera Frediani, presente nel gruppo misto da oltre due anni). Il simbolo ha il fondo per metà rosso e per metà arcobaleno, per richiamare l'idea della pace; sotto al nome, collocato in primo piano (con una stellina sulla "i" di "Piemonte" e una sottolineatura gialla) si leggono le parole "pace diritti lavoro ambiente". Il contrassegno è lo stesso sia per il "listino" regionale, sia per le liste circoscrizionali.
 

Sarah Disabato

3) MoVimento 5 Stelle

Il sorteggio ha collocato una dopo l'altra tutte e tre le candidature appoggiate da una sola lista: dopo Costanzo e Frediani, tocca a Sarah Disabato, eletta cinque anni fa sempre nella circoscrizione di Torino nella lista del MoVimento 5 Stelle. Ed è proprio con il M5S che Disabato si presenta anche questa volta: in Piemonte non si è concretizzata alcuna alleanza con il Pd o con altre forze politiche che altrove hanno scelto di presentarsi in coalizione con il partito guidato da Giuseppe Conte. Anche in questa competizione elettorale il M5S si presenta con il proprio simbolo ufficiale nella sua ultima versione (con il riferimento al 2050 - anno della neutralità climatica - in un segmento rosso sotto alla parte consolidata del logo). Anche in questo caso il contrassegno è lo stesso sia per il "listino" regionale, sia per le liste circoscrizionali.
 

Alberto Cirio

Si ripresenta alle elettrici e agli elettori piemontesi il presidente uscente della giunta regionale, Alberto Cirio, sempre sostenuto dal centrodestra: può contare infatti sull'appoggio di cinque liste. In questo caso, però, la legge consente al candidato presidente appoggiato da una coalizione di dotarsi di un contrassegno che non sia per forza "l'insieme dei contrassegni delle liste collegate": per questo, il "listino" regionale di Cirio si distingue con un contrassegno che ha in primo piano la denominazione "per il piemonte" (rossa e blu, come i colori dello stemma regionale) e sullo sfondo la sagoma del Piemonte.
 

4) Noi Moderati

Prima formazione elettorale del centrodestra indicata dal sorteggio è quella che nella coalizione ha la storia più recente, Noi moderati. Il partito guidato a livello nazionale da Maurizio Lupi concorre a questa competizione elettorale con il suo simbolo ufficiale - il nome bianco e giallo in carattere bastoni corsivo, su fondo azzurro blu sfumato e "ondina" tricolore che in basso delimita un piccolo segmento bianco - senza alcuna aggiunta o modifica (non ci sono dunque riferimenti alla candidatura del presidente o al territorio in cui la lista viene presentata). Non può sfuggire, tra i candidati della circoscrizione di Torino, la presenza di Roberto Gremmo, autonomista storico che ha accettato di rimettersi in gioco in questa lista. come a voler dire che gli autonomisti veri non stanno nella Lega.
 

5) Fratelli d'Italia

Al secondo posto all'interno della coalizione di Cirio c'è Fratelli d'Italia, partito che nel 2019 aveva sfiorato il 5,5% in regione - attestandosi come terza forza della coalizione di maggioranza - ma in questo caso aspira a un risultato decisamente migliore. Anche alle elezioni regionali piemontesi il partito guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni impiega il contrassegno schierato alle contemporanee elezioni europee (e inaugurato alle regionai sarde): il riferimento evidente alla leader al centro, su fondo blu, tra il nome della forza politica in alto e - sotto a una striscia tricolore - la fiamma tricolore in basso.
 

6) Lega

La forza più votata in assoluto nel 2019 era stata la Lega, con il suo 37,11% si era aggiudicata 17 seggi dei 22 destinati alle liste circoscrizionali della maggioranza. In quest'occasione il partito lotterà per difendere il risultato di cinque anni fa, anche se le condizioni politiche non sono identiche a quelle di allora; identico è invece il contrassegno, con la statua di Alberto da Giussano nel mezzo, tra la parola "Lega" in alto (scritta con il consueto carattere Optima) e la dicitura "Salvini Piemonte" (con il cognome del leader leghista in grande evidenza, in giallo) in basso, nel segmento blu; a sinistra della statua del guerriero di Legnano, poi, c'è la bandiera piemontese.
 

7) Cirio presidente - Piemonte moderato liberale

Il quarto posto nella coalizione di centrodestra è toccato alla lista più vicina al presidente in cerca di riconferma: ci si riferisce alla lista "civica" - così si legge nel contrassegno - Cirio presidente - Piemonte moderato liberale. Nessun dubbio sul fatto che il cognome di Cirio sia l'ingrediente principale di questa grafica elettorale; il bianco, il blu e il rosso (che tinge solo la parola "Piemonte") richiamano i colori dello stemma regionale; la dicitura collocata in basso richiama in parte le forze che concorrono alla formazione della lista (Moderati, storicamente vicini al centrosinistra ma non questa volta, Torino Bellissima, Piemonte nel Cuore, Tempi Nuovi con Giorgio Merlo e Azione, che indica alcune candidature).
 

8) Forza Italia - Udc - Pli

Chiude la coalizione di centrodestra l'ultimo partito da indicare, nonché quello in cui si riconosce lo stesso presidente della giunta regionale, Forza Italia. In questo caso la bandierina forzista, il riferimento al Partito popolare europeo e - soprattutto - il cognome di Silvio Berlusconi vengono sacrificati nelle dimensioni per lasciare spazio, nel segmento circolare blu collocato in basso, al cognome di Cirio (il suo peso visivo è analogo a quello del contrassegno visto sopra); in basso si leggono anche, pur molto piccoli, i riferimenti all'Unione di centro (Udc) e al Partito liberale italiano (Pli). Va precisato che la lista di Fi non sarà presente sulle schede della provincia di Biella: l'esclusione dalla lista di Lorenzo Leardi (ritenuto incandidabile per la condanna subita nel processo "Rimborsopoli", senza che fosse ritenuta efficace la riabilitazione) ha portato al non rispetto della parità di genere all'interno della lista composta da due soli candidati, dunque alla bocciatura dell'intera lista (Tar e Consiglio di Stato hanno respinto i ricorsi).
 

Giovanna (Gianna) Pentenero

Ultima candidatura estratta è quella di Giovanna Pentenero (nota come "Gianna"): è lei - dal 2021 assessora al lavoro e sicurezza a Torino, nonché ex assessora regionale sotto le presidenze Bresso e Chiamparino e consigliera nella legislatura intermedia - la persona individuata dal centrosinistra. Anche in questo caso è stato scelto un contrassegno diverso dalla somma dei simboli delle liste: un semplice cerchio bianco bordato di rosso, con l'espressione "Gianna Pentenero presidente", con il nome e il cognome (più evidente) in rosso e l'ultima parola in grigio, sottolineata in rosso. Pure in questo caso l'emblema è poco evidente e poco di richiamo, anche nel tentativo di evitare che qualche elettore metta la croce solo su questo senza segnare alcun simbolo di lista (stratagemma che peraltro non è consentito - e forse non è del tutto corretto o paritario - alle candidature appoggiate da una sola lista, visto che c'è l'obbligo di usare lo stesso contrassegno dell'unica lista).
 

9) Stati Uniti d'Europa per il Piemonte

La coalizione in appoggio a Pentenero si apre - almeno a Torino - con la lista Stati Uniti d'Europa per il Piemonte, lista che somiglia nella sua composizione a quella promossa per le elezioni europee. Si nota facilmente, infatti, come sia quasi uguale la parte superiore (con il nome tinto dalla texture +europea blu, inserito in un fumetto e collocato sopra la bandiera d'Europa sventolante su fondo giallo); sotto si vedono quattro dei sei simboli di partito inseriti nel contrassegno delle europee (Psi, +Europa, Italia viva, Libdem europei), disposti ad arco sopra all'espressione "Pentenero presidente". Il contrasssegno risulta essere il più "pieno" della competizione, più o meno al livello di quello di Libertà.
 

10) Pentenero presidente

Si presenta come molto più semplice e lineare il contrassegno della seconda lista, indicata come "Lista civica" e chiamata semplicemente Pentenero presidente. La grafica, con l'espressione "Lista civica" rossa in alto su segmento bianco e il resto del nome scritto in bianco su fondo rosso ricorda molto i contrassegni delle liste "personali", con nomi legati alla società civile, che hanno accompagnato le candidature a sindaco di Torino di Piero Fassino nel 2016 e di Stefano Lo Russo nel 2021: in qualche modo sembra che si sia voluto esportare il modello per portarlo sull'intero territorio regionale.
 

11) Piemonte ambientalista e solidale

Appare ugualmente vicina alla candidata Pentenero la terza lista, Piemonte ambientalista e solidale. I colori adottati dal simbolo (il verde acqua del fondo, il verde più chiaro e il bianco del testo) sono mutuati direttamente da Democrazia solidale - DemoS; dalla stampa si apprende che concorrono alla formazione anche Alleanza verde e civica, Alleanza dei Democratici (il gruppo legato a Pino De Michele), Volt Europa e Giorgio Bertola, nel 2019 candidato alla presidenza della regione per il M5S e questa volta indicato come capolista di Piemonte ambientalista e solidale nella circoscrizione di Torino. 

12) Alleanza Verdi e Sinistra - Possibile

La quarta forza della coalizione che sostiene Pentenero è l'unica a non avere nel simbolo un riferimento all'aspirante presidente per il centrosinistra: Alleanza Verdi e Sinistra. Il simbolo utilizzato in quest'occasione è quasi identico a quello coniato in vista delle elezioni politiche del 2022; si deve però dare conto dell'aggiunta di Possibile, inserito - quasi come contraltare di Reti civiche - nella parte destra del contrassegno. Il fregio elettorale che ne risulta è molto simile a quello delle ultime elezioni regionali in Friuli - Venezia Giulia (allora però c'erano anche le versioni plurilingue dei due partiti principali della federazione)
 

13) Partito democratico

Ultima lista che completa la compagine in appoggio a Pentenero è quella del Partito democratico, che anche in Piemonte adotta una soluzione grafica già vista altrove: il logo di Nicola Storto risulta ridotto nelle dimensioni per consentire l'inserimento di un segmento verde in cui trova posto il riferimento alla candidata presidente. Nel 2019 il Pd aveva ottenuto il 22,44%, ottenendo comunque 9 seggi; questa volta la lista combatterà, probabilmente, oltre che per trainare la coalizione, anche per cercare di avvicinarsi il più possibile a quel risultato.

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