domenica 26 maggio 2024

Vercelli, simboli e curiosità sulla scheda (di Massimo Bosso)

Uscendo per un attimo dai capoluoghi di regione, lascio volentieri spazio a Massimo Bosso per parlare dei simboli che si potranno trovare sulla scheda di Vercelli.

Dopo cinque anni si va al voto anche a Vercelli, capoluogo piemontese, noto in ambito sportivo per i sette scudetti  conquistati dalla Pro Vercelli agli albori del calcio italiano.
Il Sindaco uscente, l'avvocato Andrea Corsaro sostenuto dal centrodestra, nel 2019 aveva sconfitto al ballottaggio la professoressa Maura Forte, esponente del Pd ed eletta sindaca nel 2014; Corsaro era già stato sindaco dal 2004 al 2014. I vertici regionali del centrodestra, con decisione non immune da polemiche, hanno però deciso di non puntare più su di lui, preferendogli un altro avvocato, Roberto Scheda, senatore PSI dal 1992 al 1994, persona molto conosciuta in città, con un passato da assessore nelle precedenti giunte Corsaro ma che nel 2019 si era candidato come sindaco per una coalizione civica e che per cinque anni, quindi, era stato seduto nei banchi dell’opposizione. Le persone che aspirano al ruolo di sindaco sono in tutto 7, come nel 2019, così com'e rimasto invariato il numero delle liste collegate, 12. Esaminiamo le candidature e i simboli, in ordine di sorteggio.

Valentina Bruson

1) MoVimento 5 Stelle

È un medico veterinario residente a Guardabosone, quindi un paese della provincia ma distante da Vercelli, la candidata alla carica di sindaco di Vercelli del MoVimento 5 Stelle. Il M5S nel 2019 aveva eletto un consigliere che poi in seguito si è dichiarato indipendente; in Piemonte, anche alle concomitanti regionali, il M5S non fa parte della coalizione di centrosinistra. Il simbolo utilizzato é quello nazionale, senza riferimenti al candidato od alla città. Nel 2019 avevano ottenuto il 6,6% e un seggio. Valentina Bruson è l'unica donna tra i sette aspiranti alla carica di sindaco. La lista è stata l'ultima a presentare la lista, proprio alla scadenza del termine, sembra per qualche difficoltà nella raccolta firme.

Roberto Scheda

2) Lega

Il candidato del centrodestra, Roberto Scheda, 82 anni, é sostenuto da tre liste, quelle dei partiti nazionali: la Lega per Salvini premier é la prima delle tre. Il simbolo - che è declinato in chiave piemontese, con il drapò a fianco di Alberto da Giussano e il riferimento al Piemonte al posto di "premier" - non contiene riferimenti al candidato, anche se ufficialmente risulta in quota Lega nel quadro di una ripartizione regionale che ha collocato a Biella il candidato espresso da Fratelli d'Italia e a Verbania il candidato di Forza Italia. La lista presenta alcuni assessori e consiglieri uscenti (uno dei questi eletto nel 2019 con la civica di Scheda); nel 2019 la Lega era stata il partito più votato con il 25,05% e aveva eletto 12 consiglieri, ma nel corso della legislatura sei di loro hanno lasciato il gruppo per aderire a Fratelli d'Italia.

3) Forza Italia

Anche Forza Italia si propone a Vercelli con il simbolo nazionale (anzi, quello nazionale, con il riferimento al Partito popolare europeo, ma privo della parola "presidente" sotto al cognome di Silvio Berlusconi: lo stesso contrassegno che si è visto per la prima volta alle regionali sarde). Nel 2019 la lista aveva ottenuto un buon risultato con l’11,43% e cinque eletti: la lista schiera tre consiglieri dei cinque uscenti. Nel corso della consiliatura in conclusione ci sono stati alcuni abbandoni, ma anche un paio di nuove adesioni. Tra i candidati in questa tornata elettorale si trovano anche alcune persone che avevano fatto parte di amministrazioni precedenti.

4) Fratelli d'Italia

Simbolo nazionale (o meglio, lo stesso schierato in contemporanea alle elezioni europee, dopo il debutto alle regionali della Sardegna) anche per Fratelli d'Italia, vale a dire il partito che nelle previsioni dovrebbe trainare il centrodestra. Tra i 32 candidati (tutte le liste a sostegno di Scheda sono complete) si trovano un assessore e diversi consiglieri uscenti, anche se non tutti sono stati ricandidati. Tra i candidati l’attuale capogruppo di Forza Italia; il gruppo consiliare di Fdi, inizialmente formato da tre esponenti (grazie al 6,53% ottenuto nel 2019) é quello che nel corso dei cinque anni di mandato ha avuto l'incremento numerico maggiore, grazie all’adesione di eletti sotto le insegne di Lega e Forza Italia.

Carlo Olmo

5) Carlo Olmo sindaco

Il "lupo bianco" é la maggiore novità di queste elezioni: il logo della lista Carlo Olmo sindaco riproduce appunto una testa di lupo, soggetto profondamente legato all'aspirante primo cittadino. Si tratta di una civica "pura", fondata e ispirata totalmente sulla figura di Carlo Olmo, balzato alla cronaca - anche nazionale - per l'impegno profuso durante il periodo del Covid-19. Non ci sono, ovviamente, punti di riferimento in elezioni precedenti, quindi il risultato della lista é una incognita anche se si suppone possa essere di tutto rispetto. Olmo, per sua stessa ammissione, è erede di un importante patrimonio; "Ho sempre dichiarato che non mi interessava diventare sindaco - ha detto - ma tanti cittadini me lo hanno chiesto e nelle ultime settimane è maturata questa decisione. Correrò con una lista civica, come uomo libero e semplice che deve rispondere solo alla sua coscienza".

Michelangelo Catricalà

6) Uniti per Vercelli

Tecnico informatico, eletto nel 2014 quale più votato del MoVimento 5 Stelle, riconfermato nel 2019 come candidato sindaco sempre del M5S, Michelangelo Catricalà nel corso della consiliatura ha lasciato quelle insegne e il gruppo consiliare per aderire al gruppo misto. Nella sua attività di consigliere comunale si è distinto per l’impegno a favore delle fasce più deboli della popolazione; in questo caso si presenta con una sua lista civica, Uniti per Vercelli, presumibilmente almeno con l'obiettivo di essere rieletto tra in 32 consiglieri. Il simbolo contiene due mani le cui dita si uniscono a forma di cuore (non a caso lo spazio intermedio è tinto di rosso) e contiene un disegno della sommità della Torre dell'angelo. 

Andrea Corsaro

7) Lista civica Corsaro

L’ultimo ad avere ufficializzato la propria candidatura è Andrea Corsaro, sindaco dal 2004 al 2014 e dal 2019 al 2024. La ricandidatura del primo cittadino uscente per il centrodestra, come già detto, è saltata per scelte compiute a livello regionale. Spinto dai suoi sostenitori Corsaro ha scelto di scendere di nuovo in campo con una sua lista, denominata semplicemente Lista civica Corsaro: il simbolo è molto semplice, con il nome della lista (e il cognome in rilievo) di colore blu sul fondo bianco; due pennellate ad arco completano la grafica. Con Corsaro ci sono tre assessori e un consigliere uscente, nonché molti esponenti della società civile e dell'associazionismo. Resta una grande incognita sul risultato che potrà ottenere, ma senza dubbio la lista e la candidatura sottrarranno voti al centrodestra ufficiale.

Gabriele Bagnasco

8) Gabriele Bagnasco sindaco

Già sindaco di Vercelli dal 1995 al 1999 per il centrosinistra e dal 1999 al 2004 per una coalizione Verdi-Sinistra-Civica, medico di base ma ormai non più in servizio, Gabriele Bagnasco è la persona schierata dal centrosinistra per cercare la riconquista della città dopo cinque anni. Sostenuto da tre liste, la prima per sorteggio è quella che porta il suo nome e che si identifica come “civica”: il nome della lista è racchiuso - insieme a una stilizzazione dei monumenti principali del centro - in una freccia azzurra e rossa che sembra indicare un "ritorno". Nel 2019 un civica a sostegno della candidata del centrosinistra aveva ottenuto il 4,43% e un seggio.

9) Partito democratico

Il Partito democratico inserisce nel proprio contrassegno, sotto al logo nazionale, il richiamo al candidato su un segmento curvilineo verde. La lista del Pd è l’unica completa (con 32 candidati) delle tre che sostengono Bagnasco in coalizione; tra le persone candidate ci sono alcuni consiglieri uscenti e anche ex amministratori della giunta Forte 2014-2019; senza dubbi sarà la formazione trainante della compagine di centrosinistra. Nel 2019, del resto, il Pd aveva comunque ottenuto il 17,36% e - pur dovendo restare all'opposizione - 4 consiglieri comunali.

10) Alleanza Verdi e Sinistra

Non poteva certo essere presente nel 2019 la lista di Alleanza Verdi e Sinistra: in quell'occasione si era presentata autonomamente una lista civica di sinistra, raccogliendo il 2,30% e senza ottenere alcun eletto (a Vercelli, del resto non sempre la sinistra riesce a raggiungere accordi che consentano l'alleanza con il Partito democratico). Questa lista propone molti nomi storici della sinistra locale: schiera infatti vari ex consiglieri regionali, provinciali e comunali tra i candidati. Il simbolo è lo stesso coniato nel 2022 e schierato anche alle contemporanee elezioni europee.

Fabrizio Finocchi

11) Stati Uniti d'Europa per Vercelli

Negli anni '90 esponente di Forza Italia, attualmente militante in Azione, Fabrizio Finocchi è l'ultimo estratto tra i candidati sindaci. Si presenta in questa tornata elettorale sostenuto da due due liste, la prima delle quali è Stati Uniti d’Europa per Vercelli. Il simbolo di base è quello delle elezioni europee; sotto il nome e la bandiera europea sventolante, però, i simboli sono solo quattro (+Europa, Italia viva, Partito socialista italiano e Libdem europei; non figurano invece L'Italia c'è e Radicali italiani). Questo gruppo politico attualmente non è presente in consiglio comunale; si può ricordare che nel 2019 il candidato di +Europa aveva ottenuto, in solitaria, il 2,78% solo sfiorando il seggio.

12) Azione - Siamo europei

La seconda lista a sostegno di Fabrizio Finocchi, com'era facile immaginare, è quella del partito di riferimento del candidato sindaco, vale a dire Azione. Il contrassegno impiegato è parente stretto di quello che finirà sulla scheda delle elezioni europee (con il riferimento a Siamo Europei nella parte alta); nel mezzo c'è il cognome del leader Carlo Calenda (nessun riferimento all'aspirante primo cittadino), mentre in basso non c'è nessuna delle "pulci" viste nel fregio elettorale presentato alle europee (facendo pensare che quello schierato a Vercelli possa essere il "modello base" da impiegare nelle consultazioni quest'anno). Si tratta, ovviamente, del debutto assoluto del partito di Calenda in una tornata amministrativa vercellese.

CHI MANCA?

Rispetto al 2019 ed al 2014 non si ripresenta la civica SiAmo Vercelli che nel 2019 aveva ottenuto il 7,49% e due seggi; assente, per ovvi motivi, anche la coalizione delle due civiche di Scheda, nel 2019 il 13,52% e tre seggi. In tutto, dunque, le liste assenti possono formare una platea di oltre il 20% dei voti  espressi in passato: potrebbero andare ad altre liste, sempre che coloro che li avevano espressi allora tornino ai seggi...

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