domenica 21 dicembre 2014

Noi, Salvini copia la forzista Calabria? Per niente

Quando si tratta di affrontare qualcosa di nuovo o inatteso, di cui non si comprende ancora appieno il potenziale e potrebbe in qualche modo arrecare disturbo, il primo impulso è quello di approntare le difese, magari sparando qualche colpo in aria o a salve, col risultato che la situazione non appaia così chiara. 
Così, non stupisce che, poche ore dopo la presentazione alla Camera di Noi con Salvini, il simbolo (già depositato come marchio il 4 dicembre) con cui il segretario della Lega Nord intende proporre un nuovo progetto nelle regioni centromeridionali, sia arrivata su Twitter la risposta di Annagrazia Calabria, deputata di Forza Italia e presidente nazionale di Forza Italia giovani. 
La parlamentare ha affidato a Twitter il suo pensiero, mettendo a confronto la foto di Matteo Salvini che presenta il nuovo contrassegno con uno scatto che la ritrae a fianco di Silvio Berlusconi sul palco della manifestazione romana "Noi, la forza dell'Italia" (organizzata dai giovani forzisti il 23 novembre dell'anno scorso) e con il logo di "noi" coniato per l'occasione. 
I manifesti con il logo di Annagrazia Calabria (Dagospia)
La nota diffusa alle agenzie parla di un simbolo "regolarmente depositato e registrato e quotidianamente usato per le attività di Forza Italia Giovani". L'emblema in effetti è stato sperimentato già dall'inizio di novembre, quando le plance romane per le affissioni sono state affollate da decine di manifesti a fondo blu, con l'esclamazione "no!" che - con la rotazione del punto esclamativo - cambiava a poco a poco in "noi", con la scritta e il rettangolo di contorno colorato di giallo: lo stesso segno è stato utilizzato su manifesti e sulle scenografie delle varie manifestazioni.
Nessuno ha parlato (per il momento) di azioni legali o altri passaggi contro il progetto di Salvini, anche se certamente l'uscita della Calabria potrebbe guastare almeno in parte la festa e affiocare il progetto neonato di Noi con Salvini.
Ha certamente il pieno diritto Annagrazia Calabria di esprimersi come ha fatto, anche e soprattutto come titolare del marchio depositato in data 4 novembre 2013 presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi e registrato ad agosto di quest'anno; non coglie però nel segno quando dice che il simbolo "è di '#Noi'". Non c'è nessun originale, nessuna imitazione e questo per varie ragioni. Chi conosce il diritto della proprietà industriale sa che si distingue tra marchi forti e deboli, a seconda della loro capacità distintiva, cioè di distinguere un prodotto o un servizio dagli altri. Si ha un marchio debole quando si è di fronte a un segno sostanzialmente descrittivo, o che preveda l'impiego di termini di uso comune o denominazioni generiche: la tutela, in questi casi, è limitata alle "variazioni sul tema" rispetto ai termini comuni o generici, ricomprendendovi anche la resa grafica del segno.
Ora, non può certo dirsi che "noi" sia un marchio forte: come pronome personale, la parola è una delle più usate nel linguaggio quotidiano (anche in tempi di forte individualismo come questo). In politica, poi, esistono molti precedenti dell'uso del termine "noi" all'interno di un contrassegno elettorale: Noi Sud ne era solo l'esempio più recente (ma rappresentato anche in Parlamento nella scorsa legislatura), ma a livello locale non si contano i casi di liste che si fondano sul concetto di "Noi con..." o "Noi per...", sottolineando l'impegno al fianco di una persona o per un territorio. E' pure vero che la Calabria ha registrato come marchio la sola parola "noi" (chiedendo la protezione per la classe 41, in cui sono ricompresi "servizi di formazione in ambito di associazionismo politico, movimenti politici, associazionismo civico, movimenti civici, servizi di organizzazione e direzione di attivita' per manifestazioni politiche"), ma è evidente che la logica delle norme che tutelano il marchio - e di quelle, diverse ma non lontane nell'ispirazione - che tutelano il contrassegno politico-elettorale - è quella di tutelare l'originalità, non di consentire a un singolo o a un gruppo di detenere il monopolio su termini o realtà di uso comune: cosa c'è di più politico e di generico del senso di comunità e di unità, riassunto dal termine "noi"?
Ma allora, ci si potrebbe chiedere, a cos'è servito registrare "noi"? Che tutela può invocare la deputata forzista? Come si diceva prima, in questo caso oggetto di protezione in caso di marchio debole è l'elemento di originalità comunque presente: in questo caso, unico vero tratto distintivo è la rappresentazione grafica, con il "noi" scritto con una determinata font e incluso in un rettangolo a bordo leggermente più spesso del corpo del testo; qui si prescinde dal colore, visto che il segno è stato volutamente depositato in bianco e nero, in modo da coprire tutte le varianti cromatiche possibili. E' di tutta evidenza, però, che non c'è alcuna possibilità di confondere l'emblema registrato dalla Calabria e quello lanciato da Salvini: il simbolo presentato venerdì, infatti, contiene sufficienti elementi che lo differenziano da quello dei giovani forzisti (l'assenza di un rettangolo, il carattere diverso e in stile maiuscolo, l'aggiunta di parti testuali caratterizzanti, lo sviluppo circolare). L'unico elemento di contatto tra i due emblemi, insomma, è il "noi": proprio quello su cui, come si è visto, nessuno può mettere le mani in esclusiva. 

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