mercoledì 8 gennaio 2020

Calabria, simboli e curiosità sulla scheda

Si è già accennato nei giorni scorsi alle elezioni regionali che il 26 gennaio si svolgeranno in Calabria, contemporaneamente al voto in Emilia-Romagna. La scheda elettorale calabrese sarà leggermente meno affollata rispetto a quella emiliano-romagnola: le persone che si contendono la carica di presidente sono quattro, sostenute in tutto da 14 liste (quasi sempre presenti sull'intero territorio regionale). Avrebbero potuto essere una di più, in effetti, se non fosse stata esclusa per difetti nella documentazione la lista 10 idee per la Calabria, pensata per appoggiare la corsa di Pippo Callipo: unica altra certezza è che la regione cambierà comunque guida, non essendo stato ricandidato il presidente uscente, Mario Oliverio (in generale, nel 2014 i candidati alla presidenza erano cinque, le liste 15). Ecco di seguito le candidature e le liste a loro sostegno, secondo l'ordine sulla scheda della circoscrizione Nord (Cosenza), l'unica ad avere lo schieramento completo delle liste in campo. 


Carlo Tansi

1) Tesoro Calabria

Il sorteggio ha indicato come primo aspirante alla presidenza della regione Carlo Tansi (spesso pronunciato come Tanzi), geologo, dal 2015 al 2018 a capo della Protezione civile della Calabria. Si tratta dell'unico candidato slegato da qualunque forza politica e si presenta sostenuto da tre liste di natura civica. L'unica a essere presente in tutte e tre le circoscrizioni è Tesoro Calabria, che da tempo è il progetto legato al suo progetto di candidatura: oltre al colore arancione, presente in tutte le liste che appoggiano Tansi, spicca lo scrigno aperto dal quale emerge la Calabria brillante in mezzo ad altri tesori (così almeno si possono interpretare i raggi di luce che vengono dalla luce gialla che si sprigiona dallo scrigno, anche se l'immagine può rimandare anche alla luce del sole che caratterizza il Sud).

2) Calabria pulita

Se, come si diceva, Tesoro Calabria è presente in tutto il territorio regionale, non può dirsi lo stesso per Calabria pulita, altra formazione civica a sostegno di Tansi: essa infatti è presente soltanto nella circoscrizione Nord, quella di Cosenza. La legge elettorale calabrese, infatti, non prevede che un gruppo di liste, per essere ammesso, debba risultare presente almeno in metà o nella maggioranza delle circoscrizioni individuate nella regione. Qui il concetto di pulizia, legato ovviamente alla trasparenza e all'assenza di macchie, è reso con un fondo bianco brillante e accentuato dalle losanghe che riempiono lo stesso cerchio che ospita anche la sagoma della Calabria, il nome della lista (in arancione, come la circonferenza interna) e il riferimento al candidato presidente.

 

3) Calabria libera

Anche la terza lista che sostiene la candidatura di Tansi è presente nella sola circoscrizione cosentina: si tratta di Calabria libera, con il riferimento evidente alla volontà di spezzare i legami e le catene relative alla criminalità organizzata e ad altri interessi. Proprio una catena blocca la regione nel simbolo, anche se i segni intorno alle maglie danno l'idea dello sganciamento; l'arancione qui tinge la Calabria e la circonferenza esterna, mentre gli altri elementi (a parte il fondo bianco) sono blu. Quella di Tansi è l'unica coalizione in cui il nome del candidato alla presidenza è riportato su tutti i simboli della compagine (anche se, come detto, in due circoscrizioni su tre gli elettori ne vedranno uno solo).


Filippo (Pippo) Callipo

4) Democratici progressisti

Sono diventate tre (dopo la bocciatura di 10 idee per la Calabria) anche le liste della coalizione di Pippo Callipo, che dopo la candidatura alle regionali nel 2010 (con Italia dei valori, lista Bonino-Pannella e la sua lista personale) è tornato in pista per il centrosinistra. Il sorteggio ha indicato come sua prima lista quella dei Democratici progressisti, già vista alle regionali del 2014 nella compagine di Mario Oliverio: stesso nome, stesse pennellate astratte di colore verde e rosso per creare il tricolore. Ed è proprio la stessa lista - emanazione del Pd - che, nel 2017, fu ricordata per far presente a Bersani e Speranza che il loro nascente partito non si sarebbe potuto chiamare "Movimento democratico e progressista" (ma la scelta iniziale era già Articolo Uno). 

 

5) Io resto in Calabria

Il secondo simbolo estratto è quello più legato al candidato presidente, anche in chiave "storica": Io resto in Calabria, infatti, era la "lista del presidente" già nella coalizione che aveva sostenuto Callipo dieci anni fa. L'idea grafica è rimasta in buona parte simile, con la sagoma verde e bordata di bianco della regione su fondo blu sfumato radialmente; è sparito l'indice che indicava il nome del candidato (allora scritto con un carattere handwriting), mentre proprio il riferimento a Callipo è stato posto su una fascia bianca, sempre al centro dell'emblema. Pur nella continuità grafica, il simbolo mostra di essere stato meglio congegnato in questo caso.

6) Partito democratico

Ultima delle tre liste in appoggio a Callipo è quella ufficiale del Partito democratico, che graficamente adotta una soluzione incontrata tante volte nel corso degli anni. Il logo elaborato nel 2007 da Nicola Storto, infatti, è stato semplicemente ridotto di dimensioni e spostato leggermente verso l'alto, per lasciare spazio nella parte inferiore a un segmento rosso (lo stesso rosso che permette di individuare la D della sigla) che contiene la dicitura "Callipo presidente" (un po' più stretta rispetto a quello che lo spazio consentirebbe). Si tratta dell'unica lista di partito della coalizione, mentre nel 2014 c'erano anche Centro democratico, Nuovo Cdu e il simbolo di Calabria in rete che comprendeva anche le miniature di Api, Autonomia Sud, Pri e Moderati (e DemoKratici).

Jole Santelli

7) Unione di centro

Il record assoluto di liste presentate spetta alla coalizione che sostiene la corsa di Jole Santelli, avvocata, storica esponente di Forza Italia e Pdl: le formazioni su cui può contare sono infatti sei. Il sorteggio ha posto in prima posizione la lista dell'Unione di centro, che conferma la sua collocazione nel centrodestra sul territorio regionale (anche se nel 2014 aveva appoggiato Nico D'Ascola con il solo Nuovo centrodestra). Il contrassegno è quello consueto (con le vele giusto un po' ridotte di dimensioni al di sotto dello scudo crociato), con l'indicazione della Calabria al posto di "Italia" nel segmento rosso (ma rispetto al 2014 il ritocco grafico sembra essere stato fatto in fretta e con poca cura: il carattere è diverso dagli altri due impiegati nel simbolo).

8) Casa delle libertà

Un altro ritorno che sa davvero di antico, all'interno della coalizione di centrodestra, è rappresentato dalla lista Casa delle libertà. E non solo perché il nome riporta subito allo schieramento a sostegno di Berlusconi alle elezioni politiche del 2001, ma perché la stessa lista era presente alle scorse regionali, in appoggio alla candidatura di Wanda Ferro. Nel 2014 la lista ottenne l'8,59%, un risultato decisamente buono se si considera che il simbolo era ed è piuttosto anonimo, con il nome della lista individuato solo dal contorno delle lettere sul fondo blu (spezzato solo dal segmento tricolore in basso). E questa volta non è nemmeno indicato il nome della candidata alla presidenza.

9) Fratelli d'Italia

Si ripresenta anche questa volta alleato con Forza Italia e Casa delle libertà il gruppo regionale di Fratelli d'Italia, che in questo caso utilizza per sé il simbolo nazionale ufficiale, senza alcuna variazione e anche senza inserire il nome di Giorgia Meloni al suo interno, com'è avvenuto altrove (ad esempio nelle contemporanee elezioni in Emilia-Romagna). Rispetto al risultato del 2014 - la lista sfiorò il 2,5% - questa consultazione elettorale promette comunque un esito migliore per il partito di Meloni, se il voto regionale confermerà il trend nazionale; in ogni caso, si tratterà di una prova importante per gli equilibri nella coalizione (nel 2014 Fdi restò fuori dal consiglio), anche considerando la prima presenza della Lega in Calabria. 
 

10) Forza Italia

Nel 2014 era riuscita a ottenere quasi il 12,3%, risultato nemmeno malvagio se si consideravano le difficoltà che il partito incontrava nel resto d'Italia e a livello nazionale. Questa volta Forza Italia torna in campo con una propria candidata (Wanda Ferro proveniva invece da Alleanza nazionale) e non a caso il simbolo si è trasformato leggermente: la bandierina è stata ridotta, lasciando un certo spazio tanto al nome di Berlusconi - ora nuovamente in pista, senza più il fardello dell'incandidabilità e dell'avvenuta decadenza - quanto al nome dell'aspirante presidente, disposto ad arco nella parte inferiore. Il risultato della lista sarà di sicuro interesse. 
 

11) Lega

Lo si diceva prima: queste elezioni sono in assoluto le prime regionali calabresi in cui partecipa anche una lista della Lega, già votata dal 5,61% degli elettori della regione alle politiche del 2018 e addirittura dal 22,61% alle europee dello scorso anno. Per questo "sbarco", il partito di Matteo Salvini utilizza l'emblema che ormai siamo abituati a vedere da due anni: la base è il contrassegno usato alle politiche, con la parola "Lega", Alberto da Giussano e il riferimento enorme giallo al leader leghista; unica variazione è la sostituzione della parola "premier" con il riferimento alla regione. Gli analisti aspettano soprattutto il risultato di questa lista, rilevante ovviamente non solo in chiave regionale.


12) Jole Santelli presidente

Il sorteggio ha lasciato per ultima, tra le sei liste della coalizione di centrodestra, quella maggiormente legata alla candidata alla guida della regione. Jole Santelli presidente è la sola lista a riportare il nome intero dell'esponente politica (Forza Italia, come si è visto, riprende solo il cognome); quanto alla grafica, pur mostrando una certa cura non permette in alcun modo di capire che il simbolo è stato progettato per le elezioni regionali. Il riferimento al tricolore e il blu del testo e di vari elementi, infatti, rimandano piuttosto alla tavolozza del partito catch all, con aspirazioni nazionali (la bandiera) e collocato naturalmente nel centrodestra. Chissà che questa grafica non torni buona più in là...


Francesco Aiello

13) MoVimento 5 Stelle

Ultimo candidato sorteggiato, tra i quattro che concorrono alla presidenza della Calabria, è Francesco Aiello, ordinario di Politica Economica presso l'Università della Calabria. Aiello è stato indicato come aspirante presidente dal MoVimento 5 Stelle, che così concorre per la seconda volta alle regionali calabresi (cinque anni fa Cono Cantelmi aveva sfiorato il 5%). Rispetto alle elezioni precedenti, il simbolo è quasi uguale, avendo visto modificare solo l'elemento testuale disposto "a sorriso" nella parte inferiore (allora era ancora Beppegrillo.it, ora è Ilblogdellestelle.it, saltando a piè pari il sito precedente del M5S). In questo caso, tuttavia, il MoVimento non è la sola forza che appoggia il suo candidato.

 

14) Calabria civica

L'ultima posizione sui manifesti e sulle schede, infatti, è stata attribuita alla lista Calabria civica - Liberi di cambiare, l'unica in cui figuri - peraltro con una certa evidenza - il nome di Aiello come aspirante presidente. Dopo che il voto su Rousseau aveva scelto di presentare candidature alle regionali, il M5S aveva ribadito che ci sarebbero state alleanze solo con forze civiche: il nome di questa lista è pienamente in linea con questa posizione. "Liberi di cambiare" è il motto di chi si ritiene slegato da interessi di partito (anche se lo stesso nome è stato ampiamente visto nelle elezioni amministrative). Nel suo essere semplice, l'emblema appare comunque ben costruito.

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