venerdì 24 gennaio 2020

Suppletive per il Senato: Napoli, cinque simboli, due novità


Il 2020 si configurerà certamente come anno elettorale, anche se non si dovesse procedere a sciogliere le Camere. Infatti, oltre al rinnovo delle amministrazioni regionali (Calabria ed Emilia-Romagna al voto domenica, più le elezioni che si terranno in primavera in altre regioni), al turno di consultazioni amministrative e al referendum confermativo della riforma costituzionale che taglia i parlamentari (dopo il via libera formale dell'Ufficio centrale per il referendum, manca l'indizione dello stesso e la fissazione della data, comunque in primavera), si svolgeranno almeno tre elezioni suppletive, per occupare tre seggi parlamentari legati a collegi uninominali rimasti vacanti nei mesi scorsi. 
I rinnovi non saranno contestuali, ma avverranno in tre date diverse. Il primo collegio a richiamare i propri elettori, il 23 febbraio, sarà quello senatoriale di Campania - 07, che comprende parte del territorio comunale di Napoli (Arenella, Barra, Miano, Piscinola, Poggioreale, Ponticelli, San Carlo all'Arena, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, Vicaria, Vomero e Zona Industriale). Ad aspirare alla poltrona che fu di Franco Ortolani (geologo eletto con il MoVimento 5 Stelle e deceduto alla fine di novembre) sono quattro candidati.
Si ripresenta ovviamente, nel tentativo di riottenere il seggio "perduto", il MoVimento 5 Stelle, che come di consueto ha individuato la persona da candidare attraverso lo strumento delle "parlamentarie" sulla Rete. Il nome scelto dagli attiVisti è quello di Luigi Napolitano, ingegnere gestionale, che nella sua storia personale è stato pure compagno di studi del ministro degli esteri ed ex capo politico del M5S Luigi Di Maio. Non si tratta della prima candidatura di Napolitano, visto che il suo nome figurava già all'interno della lista che i 5 Stelle avevano presentato alle elezioni europee tenutesi lo scorso anno. Il simbolo utilizzato, naturalmente, è lo stesso in uso fin dal 2018 e sarà al quarto posto nella scheda.

I partiti principali del centrodestra, come nelle precedenti suppletive, presentano una candidatura unitaria, quella di Salvatore Guangi, sociologo e attuale vicepresidente del consiglio comunale di Napoli, di provenienza forzista. Per lui si tratta quasi di una riedizione, dal momento che proprio Guangi era stato lo sfidante di Ortolani nel collegio uninominale di cui ora si rinnova l'elezione. Se nel 2018 la sua candidatura era stata sostenuta dalle 4 liste che componevano la coalizione di centrodestra, oggi il sostegno esplicito è limitato a Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, anche se in realtà la situazione non dovrebbe essere molto diversa. Secondo l'esperienza delle precedenti suppletive, non è possibile presentare più contrassegni a sostegno di una candidatura, per cui l'emblema presentato da Guangi contiene le miniature dei tre partiti citati: lo stesso, in pratica, messo in campo lo scorso anno sempre alle suppletive e che aprirà la scheda elettorale e i manifesti. 
Ricompare poi - al secondo posto nella scheda - il simbolo di Potere al popolo!, che riunisce quasi tutte le sensibilità politiche di sinistra e alternative al Pd. L'emblema accompagna la candidatura di Giuseppe Aragno, professore di storia contemporanea, scrittore e giornalista. Anche in questo caso, si tratta di un candidato ripescato dalle elezioni politiche, dal momento che l'aspirante senatore si era presentato sotto le stesse insegne ma in quel caso alla Camera, senza però essere eletto,  come tutti i candidati  di Potere al popolo!, a causa del mancato raggiungimento della soglia di sbarramento. Il simbolo utilizzato, in ogni caso, è rimasto lo stesso inaugurato due anni fa (e che in un certo senso è partito da Napoli, dall'ex opg trasformato nel centro sociale Je so' pazzo).
Al terzo posto sulla scheda ci sarà un contrassegno del tutto inedito: quello presentato a sostegno della candidatura di Sandro Ruotolo, ben noto giornalista d'inchiesta, che per anni ha legato il suo nome ai programmi realizzati da Michele Santoro e da tempo porta avanti un grande impegno contro la camorra. Ruotolo ha ricevuto l'appoggio espresso del Partito democratico e del gruppo vicino al sindaco di Napoli Luigi De Magistris, Democrazia e Autonomia (DemA); l'eterogeneità delle due forze, nonché la notorietà del candidato devono avere suggerito di non far finire sulla scheda una "bicicletta" di emblemi. Si è deciso dunque di utilizzare un simbolo dominato dal colore rosso, ma con tracce di giallo, verde e azzurro con la dicitura Napoli con Ruotolo: questo contrassegno è l'unico a contenere il nome dell'aspirante senatore. A ben guardare, la scelta cromatica ricorda quella del simbolo di Uniti con De Magistris, che proprio il sindaco di Napoli aveva fatto depositare come marchio diversi mesi fa. Questo, assieme alla dichiarazione di Ruotolo che ipotizza una collocazione nel gruppo misto in caso di elezione, autorizza a vedere la candidatura come espressione del sindaco di Napoli molto più che dei democratici (e di Italia viva, che ha scelto di appoggiare Ruotolo pur restando critica verso De Magistris); il tutto mentre esponenti storici del riformismo napoletano come Biagio De Giovanni e Paolo Macry hanno duramente criticato l'alleanza a sostegno di Ruotolo, bollando De Magistris come "uno dei peggiori sindaci della storia repubblicana di Napoli" e "primo e il più tenace interprete della pericolosa deriva populista e demagogica che è poi dilagata nel Paese" e qualificando Ruotolo come bravo professionalmente, ma "espressione di quel Partito Mediatico-Giudiziario che ha promosso e sostenuto sin dagli esordi politici De Magistris").
Chiude manifesti e schede la quinta e ultima candidatura, quella di Riccardo Guarino, contrassegnato dall'emblema di Rinascimento partenopeo. Avvocato, Guarino nel 2018 ha fondato l'associazione-movimento con il cui simbolo si candida: un soggetto politico "aperto alle idee, all'innovazione, alle sfide, formato da persone attive nel proprio ambito, professionisti e liberi cittadini" e intento a "recuperare la consapevolezza della grandezza del popolo napoletano, campano e la bellezza delle sue città, nello specifico la città di Napoli". Il simbolo, in cui figurano tre tracce di gesso o pastello azzurro, carminio e giallino (che in più di un'immagine sulla pagina Facebook dell'associazione sono interpretate come emissioni del Vesuvio, quindi come segno di attività, ma leggibili anche come pennellate e come fuochi d'artificio, emblema di nuova era), è forse quello meno concepito per le elezioni: si tratta infatti del logo del movimento adattato al contenuto del cerchio. Si tratta indubbiamente di un outsider, per lo meno con riferimento al quadro politico nazionale: le suppletive saranno un test importante per misurarsi. 

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