giovedì 24 settembre 2020

Crotone, simboli e curiosità sulla scheda

Se Reggio Calabria era di certo il comune più rilevante coinvolto dalle elezioni amministrative di pochi giorni fa, all'interno della regione si guardava con attenzione anche a Crotone, capoluogo di una delle province istituite più di recente. Il voto in quel comune, tra l'altro, era anticipato: nel 2016 - con nove aspiranti primi cittadini e 25 liste - era stato eletto sindaco al ballottaggio Ugo Pugliese, sostenuto da una coalizione sostanzialmente centrista (sconfiggendo nettamente l'altra candidata, Rosanna Barbieri, arrivata prima al primo turno e sostenuta invece dal centrosinistra), ma l'11 novembre dello scorso anno si è dimesso per il suo coinvolgimento in un'inchiesta legata a irregolarità sull'affidamento della gestione della piscina comunale. Questo ha provocato il ritorno alle urne con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale. 
Pugliese ovviamente non era tra i candidati: l'attenzione era puntata soprattutto su Antonio Manica, proposto dal centrodestra (allargato, essendo composto da ben dieci liste) e Danilo Giuseppe Arcuri, indicato invece dal centrosinistra (qui le liste erano solo cinque). Per definire la sfida si dovrà ricorrere al ballottaggio, ma Manica dovrà affrontare Vincenzo Voce, sostenuto al primo turno da quattro liste civiche; oltre ad Arcuri, è rimasto fuori dal ballottaggio pure Andrea Correggia, proposto dal MoVimento 5 Stelle. Di seguito si ripercorreranno le liste comunque secondo l'ordine di sorteggio del primo turno.
 

Danilo Giuseppe Arcuri

1) Laboratorio Crotone

Il sorteggio aveva collocato al primo posto Danilo Giuseppe Arcuri, presidente provinciale dell'ordine degli architetti e indicato come aspirante sindaco dal centrosinistra; poteva contare sul sostegno di cinque liste. La prima a essere estratta era stata Laboratorio Crotone, già vista nel 2016 a sostegno della candidatura di Ugo Pugliese (aveva ottenuto il 4,35%, eleggendo tre consiglieri). In questo turno elettorale la lista si è ripresentata con lo stesso simbolo, con un uccello (bianco come una colomba) che si libra sul fondo blu - che insieme al rosso è il colore dello stemma - e sopra un segmento tricolore (le tinte, come si vede, sono assai più generaliste e, anzi, strizzano l'occhio al centrodestra). La lista alla fine ha ottenuto il 3,07%
 

2) Democratici progressisti

Il simbolo della seconda lista estratta è già noto alle persone più attente alla politica: la lista Democratici progressisti - Calabria era appunto stata coniata in occasione delle elezioni regionali dell'autunno 2014, presentata come emanazione del Pd e affiancata a questo; lo stesso è avvenuto alle nuove regionali a gennaio. Stavolta invece la lista - con le due macchie pennellate verde e rossa - non si affianca al Pd: l'unione provinciale dei dem, commissariata e lacerata al suo interno sulla possibilità di un'alleanza con le forze della precedente amministrazione (quando ancora il candidato doveva essere Enzo Sculco), ha negato a chiunque l'emblema Pd; si è in compenso presentata questa lista che, alla fine, è risultata la lista più votata (con il 6,69%).

3) Riformisti per Crotone 

La terza lista sorteggiata era nuova rispetto alle formazioni che avevano corso nel 2016. Riformisti per Crotone, infatti, era di fatto la lista che raccoglieva le candidature più vicine al Partito democratico, inclusa Antonella Stefanizzi, segretaria dem a Crotone. Per indicare il partito si è scelto un simbolo piuttosto verde, con un nastro tricolore ondeggiante (realizzato dando l'impressione della terza dimensione) nel semicerchio inferiore bianco. La parola più in evidenza, "Riformisti", farebbe forse pensare a forze politiche ancora più moderate rispetto al Pd (ma presentare un'altra lista con la parola "Democratici" forse sarebbe stato impossibile, oltre che controproducente); alla fine è arrivato solo il 5,5%.
 

4) Crotone è dei crotonesi - Animalisti

La quarta lista indicata dal sorteggio era altrettanto nuova, almeno nel nome e nel simbolo, ma il promotore era ben noto in città. Crotone è dei crotonesi era infatti guidata da Pietro Infusino, che nel 2016 si era candidato a sindaco sostenuto dalla lista Attivisti No Eni (ottenne l'1,13%). In questo caso, il progetto politico-amministrativo aveva ampliato il suo orizzonte di battaglia, aprendosi in generale (oltre che al mondo delle professioni) agli ecologisti - come suggerisce anche il colore verde e la foglia color oro - e agli animalisti, come è riportato nella parte superiore del contrassegno (da segnalare l'uso del carattere Rotis Semi Serif, di raro impiego nella grafica per le schede elettorali). Alla fine però la lista ha raccolto solo lo 0,52%.
 

5) I Demokratici

La quinta lista della coalizione, seguendo l'ordine di estrazione, era invece già stata vista e votata nel 2016. I DemoKRatici, infatti, era il nome scelto già alle scorse elezioni dal gruppo di ambito dem riconducibile al citato Enzo Sculco (già consigliere regionale della Margherita eletto nel 2005) e che allora aveva raccolto l'11,94% (risultando la prima forza della coalizione di Pugliese e la seconda di tutta la consultazione, dopo il Pd). Il simbolo è rimasto uguale a quello di quattro anni fa, con la "D" disegnata da Nicola Storto per il Pd (qui però colorata di verde) e la sigla della provincia di Crotone tinta dei colori della città; alla fine la lista è apparsa la seconda più votata della coalizione, con il 5,74%.
 

Vincenzo Voce

6) Crotone cambia

Il secondo aspirante sindaco estratto era Vincenzo Voce, ingegnere delle tecnologie industriali e docente, appoggiato da quattro liste e approdato al ballottaggio (forse nemmeno troppo a sorpresa, visto che i sondaggi avevano pronosticato un buon risultato). La prima formazione estratta era la formazione civica Crotone cambia (il cui nome manifesta l'esigenza di una cesura rispetto all'amministrazione precedente), il cui simbolo presenta uno studio grafico interessante: il profilo territoriale del comune, in bianco, campeggia lateralmente su uno sfondo con i colori della terra (verde e giallo-marrone) a fasce di varie gradazioni intrecciate. Al primo turno ha raccolto il 5,8% dei voti.
 

7) Stanchi dei soliti

La seconda lista estratta, all'interno della coalizione che sosteneva Voce, era Stanchi dei soliti, una lista che per i #drogatidipolitica all'ultimo stadio non può risultare del tutto nuova: a partire dal 2017, infatti, l'emblema è stato visto in alcune consultazioni elettorali nei comuni "sotto i mille" (in particolare, nel 2017 è apparso sulle schede di Gallo Matese, mentre l'anno dopo è stato avvistato a San Lupo nel beneventano). La grafica era identica, limitandosi a sostituire l'ambigua dicitura "Continua..." con il riferimento al candidato sindaco. Il 4,96% ottenuto è un risultato decisamente migliore rispetto ai precedenti elettorali di quell'emblema.
 

8) Città libera

La terza formazione civica della compagine presentatasi in appoggio a Voce è Città libera. Il contrassegno cerca di raffigurare il concetto attraverso una colonna (che nella forma ricorda molto l'ultima colonna rimasta eretta del Tempio di Hera Lacinia, tuttora visibile a Capo Colonna sul territorio comunale di Crotone e in qualche modo tra gli emblemi - segni territoriali che lo connotano) che spezza una catena, immagine dei vincoli che la formazione vuole spezzare. La lista ha ottenuto alle elezioni il 5,51%, risultata la terza della coalizione.
 

9) Tesoro Calabria

La quarta e ultima lista della coalizione di Voce, Tesoro Calabria, è stata anche la più votata, ricevendo l'8,55% dei voti. Ciò non deve affatto stupire: proprio Vincenzo Voce alle regionali di gennaio era stato candidato nella circoscrizione Centro dalla lista Tesoro Calabria (che sosteneva la candidatura alla presidenza della regione di Carlo Tansi) ed era stato il più votato della lista con 3187 preferenze. Il simbolo di lista è pressoché identico a quello presentato a gennaio (dunque con lo scrigno dal quale esce il profilo della Calabria): l'unica modifica riguarda la sostituzione del riferimento al candidato.
 

Andrea Correggia

10) MoVimento 5 Stelle

La terza candidatura alla guida del comune di Crotone era Andrea Correggia, indicato come aspirante sindaco dal MoVimento 5 Stelle; alla fine le urne hanno indicato il 4,91% per lui e il 3,75% per la lista. Rispetto al voto precedente nel 2016 il simbolo era quasi uguale, anche se - rispetto agli altri capoluoghi di provincia nei quali si è votato pochi giorni fa, ma le cui elezioni precedenti si erano tenute nel 2015 - il passaggio all'attuale sito Ilblogdellestelle.it era avvenuto avendo come simbolo precedente quello con la dicitura Movimento5stelle.it (visto che il ritocco dell'emblema era avvenuto ufficialmente a febbraio del 2016).
 

Antonio Manica

11) L'Italia del Meridione

Occupava in buona parte la metà destra della scheda elettorale la coalizione che sosteneva la candidatura di Antonio Manica, avvocato tributarista. Lui poteva e potrà contare - oltre a eventuali nuovi apparentamenti - sull'appoggio di dieci liste (la metà esatta di quelle in campo), quelle ufficiali di centrodestra e ben sette formazioni civiche. La prima sorteggiata era L'Italia del Meridione, movimento federale fondato nel 2013 da Orlandino Greco (eletto nel 2014 in consiglio regionale nella lista Oliverio presidente) con Giuseppe Ferraro, all'insegna del motto "Territorialità, Militanza e Competenza". Il simbolo impiegato è quello descritto dallo statuto, con la sigla tricolore su fondo azzurro, con la "d" trasformata in asta per una bandierina tricolore ondeggiante; alla fine dei conti, però, la lista è stata la meno votata della coalizione, con l'1,84%.
 

12) Progetto città

La seconda lista estratta era Progetto città, altra formazione di natura chiaramente civica che ha scelto di aderire alla candidatura di Manica. Il nome indicava chiaramente il legame con il comune di riferimento, con l'idea di pensare a un progetto personalizzato; ciò anche se, in effetti, il nome "città" - in evidenza nel simbolo - era generico, proprio come la raffigurazione stilizzata della città, con alberi e palazzi di varia forma. L'elemento curvilineo in due tonalità di azzurro (anche se qui dominava il verde) sembrava ricordare in qualche modo un sorriso. Questa lista è stata più fortunata, avendo raccolto il consenso del 3,08% dei votanti.
 

13) Valore Crotone

Sempre civica era la terza formazione sorteggiata, Valore Crotone, nata come "associazione apartitica e senza scopi di lucro, formata - come si legge sulla sua pagina Fb - da persone diverse per preparazione, provenienza e riferimenti ideali, unite da valori umani come giustizia, solidarietà e rispetto per l’ambiente". I colori impiegati erano sempre quelli legati alla città, con il blu che tingeva il nome e il rosso dava corpo alla "V" di "Valore", rappresentata però come una spunta, quasi a richiamare i punti del programma da tradurre presto in scelte concrete. La lista è andata un po' meglio di Progetto Città, con il 3,24%.
 

14) Per una Crotone normale

La quarta lista tra quelle che sostenevano la corsa a sindaco di Manica, Per una Crotone normale, poteva apparire come una delle più legate alla persona del candidato: il nome della lista era infatti assai meno evidente del riferimento "Antonio Manica sindaco", posto in posizione centrale e con il cognome in discreta evidenza (e con il nome incastrato tra la "C" e la "A"). Nella parte superiore c'era una veduta della città a tinte di azzurro e nella parte inferiore, su fondo ocra, era ospitato il nome della formazione. La lista ha ottenuto il 5,59%, un risultato migliore di molte altre civiche della coalizione.
 

15) Lega

La prima lista politica indicata dal sorteggio della coalizione è quella della Lega, al suo debutto alle amministrative crotonesi: nel 2016 aveva partecipato la lista Noi con Salvini, che però ottenne soltanto lo 0,2%. Questa volta, invece, sulle schede è finito direttamente il simbolo con Alberto da Giussano, uguale a quello varato in occasione delle politiche del 2018; unica differenza, al posto della parola "Premier", il riferimento alla Calabria. Alla sua prima apparizione elettorale, la lista della Lega ha ottenuto il 3,61%, risultando la meno votata delle tre formazioni di natura politica.
 

16) Forza Italia

Il risultato migliore alle elezioni all'interno della coalizione che sosteneva la candidatura di Manica è stato raccolto dalla lista di Forza Italia, che è riuscita a ottenere il 12,2% dei voti (si tratta dell'unica formazione che ha superato il 10% in questo turno elettorale), anche considerando che a quella forza politica fa riferimento Manica, nonché Sergio Torromino, promotore della coalizione. Ufficialmente nel 2016 non aveva partecipato una formazione con il simbolo forzista; in questo caso la bandierina era completamente visibile all'interno del contrassegno, con il solo cognome di Silvio Berlusconi al di sotto (con una grafica simile a quella impiegata alle europee del 2014).
 

17) Consenso

Subito dopo Forza Italia, il sorteggio ha collocato la lista che la segue a ruota anche nella graduatoria delle formazioni più votate della coalizione. Consenso, in effetti, ha ottenuto nelle urne il 7,62%. Il nome della lista, posto in posizione centrale, è stato tinto dei colori della città; la parte superiore del cerchio è colorata di azzurro cielo e lì si libra un uccello bianco (forse lo stesso già visto in Laboratorio Crotone); nella parte inferiore, invece, ci sono due archi (uno verde e uno rosso), come a voler richiamare l'idea di un ponte, o almeno qualcosa di simile. 
 

18) Krotone da vivere

La terzultima lista estratta non poteva dirsi nuova agli occhi dei crotonesi: Krotone da vivere era una delle liste che avevano sostenuto la candidatura a sindaco di Antonio Argentieri Piuma nel 2016, ottenendo un risultato rispettabile (4,32%), anche se non sufficiente per eleggere un consigliere. Da segnalare il nome "Krotone" con la "K" della sigla riportata nel nome della lista, il profilo del capitello della già vista colonna di Hera Lacinia e una sorta di doppia vela rossa e blu (con gli stessi colori di fondo sfumati di Per una Crotone normale) sopra a tre stelle degli stessi colori. Stavolta, tuttavia, è arrivato solo il 2,73% dei voti.
 

19) Officina civica Crotone

La penultima lista della coalizione in appoggio a Manica (e anche dell'intero manifesto e della scheda) era anche l'ultima formazione civica della compagine che si sta analizzando. Officina civica Crotone, infatti, si è posta fin dall'estate come un'associazione politica volta a "dare un impegnato contributo per attuare e partecipare ad un efficace e fattivo progetto di sviluppo e di governance per la Città", con attenzione alla "trasparenza e condivisione democratica della cosa pubblica". Nel simbolo, oltre a essere replicato il "marchio" del candidato sindaco, ogni lettera dell'espressione "Officina civica" è ospitata in un rettangolo blu scuro dagli angoli stondati. La lista ha ottenuto il 3,35%.
 

20) Fratelli d'Italia

La carrellata delle formazioni che hanno concorso alle elezioni amministrative si chiude con Fratelli d'Italia, che era anche l'ultima lista dell coalizione e dell'intera scheda elettorale. In questa competizione elettorale - come in molte altre in questi giorni - il partito guidato a livello nazionale da Giorgia Meloni ha scelto di utilizzare il contrassegno elettorale inaugurato nel 2018 alle elezioni politiche: il simbolo ufficiale era inserito nel cerchio bicolore che conteneva anche in grande evidenza il nome della leader. Si è trattato della prima partecipazione ufficiale di Fdi alle comunali crotonesi: con il 6,47% si è posto come terza forza della coalizione.

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