giovedì 4 marzo 2021

MoVimento 5 Stelle, il futuro con Conte (valutando statuto e simbolo)

Sono giorni delicati, questi, per il MoVimento 5 Stelle, più che per altre forze politiche (che pure non passano periodi tranquilli). Da una parte c'è la scelta di sostenere il governo guidato da Mario Draghi, inimmaginabile fino a poco tempo fa e non accettata di buon grado da tutti i parlamentari (probabilmente anche da chi ha votato la fiducia all'esecutivo, pure per certe insoddisfazioni legate al ridimensionamento nella squadra di governo). 
Dall'altra ci sono le criticità seguite alle espulsioni dai gruppi parlamentari e dal MoVimento, destinate almeno in parte a tradursi in nuovi contenziosi, tra l'altro non solo con riguardo alla vicenda parlamentare: è di quest'oggi la notizia che il tribunale di Cagliari ha emesso un decreto per sospendere - in via cautelare - l'espulsione al M5S della consigliera regionale Carla Cuccu, a quanto pare sulla base dell'indicazione generica delle "condotte contrarie al movimento" e senza averle prima contestate a lei, mettendola in condizione di esercitare il diritto di difesa; tra l'altro il presidente del medesimo tribunale giorni fa, su indicazione degli avvocati Patrizio Rovelli e Lorenzo Borré, aveva nominato un curatore speciale per il MoVimento 5 Stelle - inteso come l'associazione fondata alla fine del 2017 - ritenendo che il voto del 17 febbraio 2021 sulla modifica dello statuto, volta tra l'altro a introdurre il Comitato direttivo (non ancora insediato) come organo di vertice al posto del Capo politico, avesse di fatto provocato l'assenza della figura del legale rappresentante (tesi ovviamente avversata dal M5S: Andrea Ciannavei, avvocato che almeno dal 2017 segue i contenziosi giuridici legati a Beppe Grillo e al MoVimento, intervistato da Antonio Atte per Adnkronos ha dichiarato che "la legge prevede l'istituto della prorogatio per le società di capitale e la estende anche alle associazioni. Il M5S ha un capo politico, che è Vito Crimi").
Al di là delle eventuali cause intentate da coloro che in questi giorni sono stati espulsi dai gruppi parlamentari (per non aver votato la fiducia al governo Draghi o per non aver giustificato in modo adeguato le assenze alle votazioni) e potrebbero voler essere reintegrati, è noto che è in corso un processo di rifondazione del MoVimento, che certamente non prescinde da Beppe Grillo (e probabilmente da varie figure che nel corso del tempo hanno avuto visibilità), ma è imperniato sulla figura di Giuseppe Conte. Un percorso che dovrebbe anche interrogarsi sul rapporto da tenere con gli espulsi (stando sempre al pezzo di Atte, non ci sarebbe uniformità di vedute sulla possibilità di riaccoglierli, così come alcuni dei "messi alla porta" non accetterebbero di rientrare in un MoVimento che sostiene il governo Draghi e non potrebbe tollerare un gruppo interno di opposizione). 
Sempre oggi, in un lungo post pubblicato sul suo sito, Beppe Grillo ha affrontato vari temi caldi, a partire dalla partecipazione del M5S al governo Draghi: di fronte alla crisi sanitaria ed economica scatenata dalla pandemia e ai guasti ancora peggiori che sono in arrivo, la proposta di "un governo di emergenza sanitaria, economica ed ecologica" giunta dal Quirinale ha fatto decidere il MoVimento "di non sottrarsi alle sue responsabilità di primo partito in Parlamento", innanzitutto "per contribuire a fare un uso più lungimirante possibile dei 210 miliardi che – anche grazie al Presidente Giuseppe Conte – l'Unione Europea mette straordinariamente a disposizione dell'Italia". Draghi "è stato per decenni un uomo di banca pubblica, prima dello Stato Italiano, poi degli Stati europei", ma come altri dice di aver capito che la vera sfida sarà lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta. "È su questo - continua Grillo - che l'Italia del 2021 e l'Italia del 2050 lo giudicheranno". Perché, per il primo capo politico del M5S, occorre combinare l'urgenza di "alleviare, qui e ora, il dramma di chi è colpito fisicamente, psichicamente e economicamente" dalla pandemia e dalle restrizioni e la necessità di "impegnarsi perché il Piano di Ripresa sia il catalizzatore dello sviluppo sostenibile dell’Italia 2050". Risponde a ciò la Rivoluzione MiTe di cui parla il post, riferimento al Ministero della Transizione Ecologica (e al corrispondente comitato interministeriale) di cui il MoVimento 5 Stelle ha preteso l'istituzione per far parte del governo. La Transizione ecologica e solidale certamente costa e costerà, ma iniziarla ora e portarla avanti seriamente costerà con il tempo assai meno che non farla.
Nel suo testo Grillo tocca anche la questione del ridimensionamento nella squadra di governo per il M5S ("Nella trattativa con il Presidente Draghi il MoVimento 5 Stelle ha puntato sulla sostanza e sul peso dei ministeri ai quali ci siamo candidati, non sul loro numero", insistendo sul peso del "ministero maggiore" della Transizione Ecologica), guarda al cammino compiuto ("A dodici anni dalla fondazione del MoVimento 5 stelle, il 4 ottobre 2009, [...] molti dei nostri obiettivi fanno parte dell’agenda di governo di un Paese del G7, la nostra Italia. Il Movimento 5 stelle si sta allenando da anni per questo momento! Abbiamo fatto errori. Chi non ne fa? Ma ci siamo mossi come rabdomanti su terreni non ancora esplorati da noi, né da altri. Solo chi non fa non sbaglia") e guarda alla scadenza elettorale più importante per il MoVimento 5 Stelle: quella delle amministrative a Roma. "Il MoVimento 5 Stelle governa Roma da cinque anni. Non è stato facile. Possiamo fare meglio, con l'aiuto di tutti. Insieme al nuovo Super Ministero per la Transizione Ecologica il Comune di Roma, con la sindaca Virginia Raggi, è in buona posizione per dare nuovo slancio ecologico alla Capitale".
Non manca un passaggio riservato proprio a Giuseppe Conte: "Un mese fa ha detto 'per il Movimento 5 Stelle ci sono e ci sarò'. È un impegno che ha preso pubblicamente e che intende onorare. Gli è stato chiesto di scrivere insieme a noi un progetto per il futuro del Movimento. Non parliamo di un futuro a breve termine ma dell’unico orizzonte che una forza politica moderna deve considerare: il 2050". Proprio a proposito di quel progetto, in questi giorni si era parlato - dopo l'incontro romano di un paio d'ore all'hotel Forum che ha visto impegnate con Grillo varie figure di rilievo del MoVimento - di vari strumenti per perseguirlo: tra questi, si è parlato di modifiche allo statuto per riconoscere un ruolo a Conte (cercando di capire se conciliarlo con il nuovo organo collegiale di guida appena introdotto e, nel caso, come), di altre regole da rivedere (compresa forse quella del limite del doppio mandato) e magari di un nuovo simbolo da depositare. Non è dato sapere quali dovrebbero essere le novità, se limitate (com'è stato finora, con la sostituzione dei siti inseriti nell'emblema) o più corpose (come ad esempio l'aggiunta di un riferimento a Conte): per ora alcune fonti legate al MoVimento - interpellate da Atte - parlano di un simbolo che avrebbe ancora appeal quindi non si penserebbe di cambiarlo. 
Tocca invece all'avvocato Ciannavei allontanare l'ipotesi di creare una nuova associazione denominata MoVimento 5 Stelle (sarebbe il quarto soggetto giuridico con quel nome), sia per ripartire daccapo per la nuova fase politica, sia per superare i problemi giuridici legati - ancora una volta - alle cause in corso. Di certo, si tratti dell'associazione attuale o di un altro soggetto giuridico, qualcuno dovrà anche risolvere la questione legata ai rapporti con l'Associazione Rousseau (che ha annunciato sempre oggi sul sito Ilblogdellestelle.it, per il 10 marzo, la presentazione del Manifesto ControVento): una partita delicata, quanto le altre che il MoVimento si trova davanti. 

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