Si è allungato proprio in questi giorni l'elenco dei partiti che hanno ottenuto il riconoscimento da parte dell'apposita Commissione, la quale ha ritenuto che i loro statuti rispettassero i requisiti previsti dal decreto-legge n. 149/2013 per l'iscrizione nel Registro dei partiti politici. L'albo ora conta 21 presenze: mancano ancora il MoVimento 5 Stelle (per ragioni ben immaginabili visto che per ora l'iscrizione serve solo a rivendicare le provvidenze pubbliche) e il Pd, per ragioni molto meno comprensibili (in teoria lo statuto sarebbe pronto da tempo), ma gli altri partiti di peso ci sono tutti. E se nel Registro Ncd, Fratelli d'Italia, Psi, Sel, Lega Nord e Verdi c'erano dall'inizio (da ottobre dell'anno scorso, assieme ad altre sigle meno conosciute), all'ultima riunione della Commissione - in data 5 ottobre - si sono aggiunti anche i Moderati, Centro democratico, l'Italia dei Valori, la Svp e persino Forza Italia, dopo le modifiche allo statuto che all'inizio dell'anno erano in corso di studio, come aveva annunciato in Senato il parlamentare e avvocato di lungo corso Donato Bruno, scomparso di recente.
Tra i soggetti politici di fresco riconoscimento, peraltro, c'è anche Progetto Trentino, il cui simbolo è molto meno noto rispetto a quelli degli altri nominati sopra. In un Registro di livello nazionale, infatti, non si trovano solo partiti di caratura nazionale o al più regionale, ma addirittura provinciale, visto che il soggetto è chiaramente riferito alla sola provincia autonoma di Trento (non è l'unico caso, perché lo stesso potrebbe dirsi storicamente per i partiti "delle stelle alpine", ossia il Patt e soprattutto la Svp, ma in Parlamento sono presenti da tempo). Il sito del movimento cita espressamente come base per Pt il "patrimonio culturale e [il] sistema dei valori del popolarismo autonomista di tradizione cristiana", come pure la "grande tradizione del popolarismo italiano ed europeo", entrambe con l'attenzione peculiare per la sintesi politica delle varie posizioni.
In cima alle priorità, per Pt, il superamento delle diseguaglianze e della povertà attraverso "politiche che premiano il merito, che incentivano la solidarietà, che rispettano le tradizioni, che supportano tutte le forme dell’associazionismo, che difendono la libertà e la democrazia", nonché l'impegno a perseguire un'economia sociale di mercato "basata sulla meritocrazia, sulla sostenibilità ambientale, sulla solidità e trasparenza della finanza pubblica", all'insegna dell'equilibrio tra competitività e giustizia sociale. Non si perdono poi di vista la cultura, la formazione e altre istanze necessarie a far ripartire la società, avendo come punto di riferimento il Trentino "capace di difendere la sua dimensione locale, di valorizzarla, ma anche di promuoverla nel contesto europeo" e restituendo spazio alla Regione Trentino Alto-Adige, "non tanto in chiave pantirolese, ma secondo l’intuizione degasperiana che vedeva nella Regione l’asse istituzionale portante del nostro speciale assetto autonomistico". Un tentativo - lo dicono gli stessi aderenti al partito - di "essere conservatori e riformatori, [...] portatori della cultura dalle forti radici ma anche attivatori di un’azione riformatrice che facendo i conti con le difficoltà dell’oggi sappia interpretare il patrimonio valoriale e culturale del passato alla luce delle sfide della contemporaneità".
Tutto ciò sarebbe riassunto nel contrassegno che lo statuto di Pt così descrive: ""Lettere "P" e "t" rispettivamente maiuscola e minuscola disposte una di seguito all'altra, in carattere bastoncino, la "P" in colore arancione e la "t" in colore rosso ciliegia, inferiormente a quest'ultima è posta la scritta "PROGETTO TRENTINO" in carattere bastoncino di colore rosso ciliegia, disposta su due righe; il tutto un un cerchio bianco con un piccolo uncino esterno in basso a sinistra. Tale cerchio è a sua volta inscritto in un altro cerchio di colore rosso carminio sfumato in rosso ciliegia". Ove il "cerchio bianco con un piccolo uncino esterno" sarebbe poi un fumetto, facilmente riconoscibile nell'epoca di Whatsapp.
Essendo nato nel 2013 (per iniziativa soprattutto di Silvano Grisenti), dunque, Progetto Trentino ha adottato la "nuvola parlante" prima di Mo!, soggetto che ha partecipato alle ultime regionali campane. Sembra comunque essere questo l'elemento grafico di maggiore novità, insieme all'uso dei colori, che rimanda più all'arancione della Cdu tedesca che ad altre esperienze italiane, magari della tradizione popolare (del tutto assente, per esempio, ogni riferimento blu o azzurro, colori democristiani per eccellenza insieme al bianco). Finora il soggetto politico non ha sfondato, alle provinciali (9%) e alle comunali di Trento (3,8%), ma continua le sue battaglie tendenzialmente in un'area di centrodestra, mantenendo il suo fumetto pronto all'uso.
Tra i soggetti politici di fresco riconoscimento, peraltro, c'è anche Progetto Trentino, il cui simbolo è molto meno noto rispetto a quelli degli altri nominati sopra. In un Registro di livello nazionale, infatti, non si trovano solo partiti di caratura nazionale o al più regionale, ma addirittura provinciale, visto che il soggetto è chiaramente riferito alla sola provincia autonoma di Trento (non è l'unico caso, perché lo stesso potrebbe dirsi storicamente per i partiti "delle stelle alpine", ossia il Patt e soprattutto la Svp, ma in Parlamento sono presenti da tempo). Il sito del movimento cita espressamente come base per Pt il "patrimonio culturale e [il] sistema dei valori del popolarismo autonomista di tradizione cristiana", come pure la "grande tradizione del popolarismo italiano ed europeo", entrambe con l'attenzione peculiare per la sintesi politica delle varie posizioni.
In cima alle priorità, per Pt, il superamento delle diseguaglianze e della povertà attraverso "politiche che premiano il merito, che incentivano la solidarietà, che rispettano le tradizioni, che supportano tutte le forme dell’associazionismo, che difendono la libertà e la democrazia", nonché l'impegno a perseguire un'economia sociale di mercato "basata sulla meritocrazia, sulla sostenibilità ambientale, sulla solidità e trasparenza della finanza pubblica", all'insegna dell'equilibrio tra competitività e giustizia sociale. Non si perdono poi di vista la cultura, la formazione e altre istanze necessarie a far ripartire la società, avendo come punto di riferimento il Trentino "capace di difendere la sua dimensione locale, di valorizzarla, ma anche di promuoverla nel contesto europeo" e restituendo spazio alla Regione Trentino Alto-Adige, "non tanto in chiave pantirolese, ma secondo l’intuizione degasperiana che vedeva nella Regione l’asse istituzionale portante del nostro speciale assetto autonomistico". Un tentativo - lo dicono gli stessi aderenti al partito - di "essere conservatori e riformatori, [...] portatori della cultura dalle forti radici ma anche attivatori di un’azione riformatrice che facendo i conti con le difficoltà dell’oggi sappia interpretare il patrimonio valoriale e culturale del passato alla luce delle sfide della contemporaneità".
Tutto ciò sarebbe riassunto nel contrassegno che lo statuto di Pt così descrive: ""Lettere "P" e "t" rispettivamente maiuscola e minuscola disposte una di seguito all'altra, in carattere bastoncino, la "P" in colore arancione e la "t" in colore rosso ciliegia, inferiormente a quest'ultima è posta la scritta "PROGETTO TRENTINO" in carattere bastoncino di colore rosso ciliegia, disposta su due righe; il tutto un un cerchio bianco con un piccolo uncino esterno in basso a sinistra. Tale cerchio è a sua volta inscritto in un altro cerchio di colore rosso carminio sfumato in rosso ciliegia". Ove il "cerchio bianco con un piccolo uncino esterno" sarebbe poi un fumetto, facilmente riconoscibile nell'epoca di Whatsapp.
Essendo nato nel 2013 (per iniziativa soprattutto di Silvano Grisenti), dunque, Progetto Trentino ha adottato la "nuvola parlante" prima di Mo!, soggetto che ha partecipato alle ultime regionali campane. Sembra comunque essere questo l'elemento grafico di maggiore novità, insieme all'uso dei colori, che rimanda più all'arancione della Cdu tedesca che ad altre esperienze italiane, magari della tradizione popolare (del tutto assente, per esempio, ogni riferimento blu o azzurro, colori democristiani per eccellenza insieme al bianco). Finora il soggetto politico non ha sfondato, alle provinciali (9%) e alle comunali di Trento (3,8%), ma continua le sue battaglie tendenzialmente in un'area di centrodestra, mantenendo il suo fumetto pronto all'uso.
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