mercoledì 28 dicembre 2016

Riscossa Italia, appena nato (ma già presente in Senato)

Nel sito del Senato non se ne trova ancora traccia, guardando ai nomi dei gruppi parlamentari, ma da qualche giorno all'interno dell'aula è rappresentato un nuovo soggetto politico, che sta muovendo i primi passi in un tempo tutt'altro che semplice. Si tratta di Riscossa Italia, partito qualificabile come "sovranista", ma non riducibile a questo: "Con Riscossa Italia - si legge sulla pagina Facebook del movimento - ci proponiamo il ripristino della piena applicazione della Costituzione primigenia. Fuori dall'UE, fuori dall'euro e messa al bando del neoliberismo. Per tornare a dare dignità al nostro Paese ed al nostro popolo". 
A dare rappresentanza parlamentare alla formazione di nuovo conio è la senatrice Paola De Pin, eletta col M5S, poi aderente ai Verdi e, qualche mese fa, al gruppo Euro Exit assieme alla collega Monica Casaletto. Dopo qualche settimana, la dicitura "Euro Exit" era stata inserita nel logo di Alternativa per l'Italia, movimento rappresentato dalla sola senatrice De Pin. Il fatto che lei abbia ora aderito a Riscossa Italia (circola una sua foto in cui indossa il distintivo del partito) fa pensare a una scissione all'interno del gruppo originario, visto che Alternativa per l'Italia esiste e opera tuttora.   
Che il lavoro di Riscossa Italia sia all'inizio lo dimostra il fatto che il sito ufficiale - www.riscossaitalia.it - è ancora in allestimento, mentre esistono già gli account dei principali social network. Principio cardine della formazione, di cui è segretario l'avvocato Marco Mori, è il ritorno al testo della Costituzione "così come fu ideata e redatta dall'Assemblea Costituente, messa in pericolo dal sistema neoliberista, che usa i Trattati Europei e la moneta Euro come strumenti distruttivi": è lo stesso segretario Mori a parlare - nel suo sito personale - del neoliberismo come di "un crimine contro l'umanità". E visto che l'intero sistema europeo sembra informato per intero a questo pensiero economico, non stupisce che un punto centrale del programma politico sia "Uscita unilaterale ed immediata sia dall'euro che dall'Unione Europea, organizzazione criminale dedita al consolidamento del potere finanziario internazionale a scapito dei popoli e della democrazia".
Se le parole sono pietre, quelli di Riscossa Italia ne sono ben consapevoli e le usano come armi ben indirizzate. Più sobrio - fin troppo, verrebbe da dire - appare invece il simbolo scelto per la formazione. Il nome quasi sparisce, scritto in un Franklin Gothic Condensed bianco su fondo azzurro lievemente sfumato; in basso c'è ovviamente un tricolore - immancabile per un movimento sovranista - reso con tre spicchi uniti a formare una superficie ondulata e contenenti le parole chiave del partito, "democrazia", "lavoro" e "sovranità". Si segnala la permanenza dell'espressione "Euroexit" (stavolta senza spazio) e un'insolita corona gialla "eccentrica", a contornare il tutto. Ci sarà tempo, nelle prossime settimane, per capire le ragioni che hanno portato all'emblema e, soprattutto, le prime mosse di rilievo nella marcia di avvicinamento alle elezioni: un percorso certo, di cui ancora nessuno conosce la data di scadenza.

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