Anticipata da settimane e annunciata da giorni, ieri si è concretizzata la nuova reincarnazione di Rinascimento, il partito fondato nel 2017 da Vittorio Sgarbi. Si tratta più esattamente di un'alleanza - o, volendo ragionare in termini imprenditoriali, di una joint venture - con #IoApro, il soggetto politico fondato e guidato da Umberto Carriera, ristoratore di Pesaro noto per avere scelto - fin dagli ultimi mesi del 2020 - di tenere aperti i suoi locali a dispetto delle prescrizioni limitative contenute nei decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri (con lo strascico di sanzioni e impugnazioni di cui i media hanno dato conto a tempo debito).
Ieri, in particolare, all'Hotel Parco dei Principi a Roma si è tenuto il "1° Congresso Nazionale" (così era scritto sul banner diffuso in rete) di #IoApro - Rinascimento, ufficializzando così anche sul piano politico-organizzativo il sostegno che Sgarbi ha dato fin dall'inizio alle iniziative dei ristoratori che, quanto lui, ritenevano ingiuste e illegittime alcune limitazioni imposte dai d.P.C.M. ("Carriera, resistendo, ha trasformato la sua attività in un'attività politica - ha detto ieri Sgarbi, come si può sentire dal suo discorso ripreso da Radio Radicale - è bastato aspettare per ottenere ragione da vari tribunali, il tempo e la magistratura hanno dato soddisfazione"). Sotto il motto "Tu sei quello che sai" ("La battaglia per la ragione è la battaglia della mia vita: significa avere ragione alla fine, ma anche usarla, perché la competenza, la conoscenza e la capacità dipendono dallo studio) si è svolto questo evento di presentazione, di un tenore che ha trovato la sua orchestra (così si è espresso Sgarbi), parlando di "Italia da salvare nella sua integrità" (parlando di anche di giustizia, patrimonio naturale e artistico) e di un piano da mettere in campo da qui al momento delle elezioni. "Abbiamo esattamente un anno da qui al momento del voto - ha aggiunto il deputato - per non essere presi in giro da partiti finti con personaggi velleitari, come sono stati i 5 Stelle. In quel nuovo Parlamento, più piccolo, dobbiamo esserci per dire le cose che io ho detto da solo con pochi altri usciti dal M5S, ma per dire chi siamo e quanto contiamo occorre passare per questo primo esame delle elezioni amministrative".
Il primo traguardo, dunque, dovrebbe essere quello del voto in primavera, presentando ove sarà possibile - si è parlato di una settantina di comuni - liste "ciniche", solitarie (anche a Pesaro, con Carriera candidato sindaco): "Vogliamo che si sappia - ha precisato Sgarbi - che noi siamo un'oasi, un punto di riferimento, un'isola in mezzo a un mondo contaminato che, dal Pd ai 5 Stelle ha tradito non solo i suoi elettori, ma anche le sue stesse posizioni". Con riguardo alle elezioni politiche, invece, dovendo - con le norme elettorali attualmente in vigore - immaginare schieramenti di coalizione, "occorrerà trovare, con la nostra totale autonomia, un accordo col centrodestra", cercando comunque di intercettare soprattutto i voti del dissenso non più raccolti dal M5S e quelli in uscita da partiti che hanno tradito la loro identità, "come Forza Italia in alcuni casi".
Durante l'evento è stato proiettato il probabile contrassegno elettorale, già diffuso online nei giorni precedenti. La parte inferiore del simbolo è dedicata a Rinascimento, che per l'occasione lascia il dettaglio della michelangiolesca Creazione di Adamo e recupera La Città ideale, il dipinto conservato a Urbino (come a voler aumentare il tasso di "marchigianità" del progetto, visto che Carriera è appunto pesarese). Sopra al nome del partito e dello stesso Sgarbi (meno evidente rispetto al passato, anche per il carattere piuttosto sottile impiegato, sul fondo bianco) c'è invece l'emblema di #IoApro: si tratta di "un logo raffigurante una finestra con due ante aperte: quella di sinistra di coIore verde e quella di destra di colore rosso mentre nel centro di colore bianco viene riportata l'immagine dell'Italia di colore nero". La descrizione è quella contenuta all'interno dello statuto riportato nel sito di #IoApro - Rinascimento: si tratta in effetti dello statuto (allegato all'atto costitutivo) del solo movimento #IoApro, costituito ufficialmente il 17 luglio 2021 con atto notarile; come fondatori e figure di vertice il sito indica Momi El Hawi (fiorentino, a sua volta ristoratore) quale presidente, Umberto Carriera come segretario nazionale, Biagio Passaro e Lorenzo Nannelli (presso il cui studio legale il movimento ha ufficialmente sede) come consiglieri nazionali (l'atto costitutivo indicava tra i fondatori anche Antonino Alfieri, inizialmente scelto come presidente).
Tornando al simbolo, la parte che riguarda #IoApro può facilmente ricordare qualcosa ed è più che normale: l'idea delle porte aperte tricolori era stata già utilizzata - e sviluppata graficamente allo stesso modo - per il marchio elaborato per le iniziative della campagna #IoApro, ma nell'apertura della porta, al posto della sagoma dell'Italia, c'erano le posate stilizzate di colore nero. Vale la pena segnalare che - come già fatto notare dai media all'epoca - quel segno è stato depositato come marchio il 16 marzo dello scorso anno e registrato a settembre (tra l'altro anche per la classe 45, relativa a "Servizi giuridici; servizi di sicurezza per la protezione di beni e di individui; servizi personali e sociali resi da terzi destinati a soddisfare necessità individuali"): a chiedere la registrazione del marchio è stata la Confederazione imprese unite per l'Italia di Massa-Carrara.
Lo statuto di cui si è detto prima indica anche, per punti (riportati nella forma "#IoApro a..."), il programma del partito: l'elenco inizia con cinque punti strettamente connessi alla situazione legata alla pandemia, dunque con "il ripristino di tutte le libertà costituzionali", la riapertura di ogni attività economica, l'abolizione definitiva della distinzione cromatica tra zone (ancora attiva al momento della fondazione del partito) la fine dell'emergenza sanitaria e anche "l'impedimento di qualsiasi obbligo vaccinale" (ma si auspica anche "la rimozione dalla carica di Ministro della Salute del dott. Roberto Speranza"). Si propone poi di abolire il bollo auto e ogni tassa relativa al suolo pubblico per le attività economiche con il fatturato fino a 5 milioni di euro, di prorogare fino a fine 2023 la moratoria sui mutui, di eliminare per tre anni i canoni Rai e Siae per le attività di ristorazione (e, in generale, il canone Rai per chi ha più di 65 anni); si vorrebbero poi togliere i limiti all'uso del contante e le commissioni sui pagamenti via Pos (equiparando i costi bancari ai livelli europei), introdurre ammortizzatori sociali anche per i lavoratori autonomi e intervenire sul costo del lavoro (riducendolo e azzerando per tre anni i contributi su ogni nuova assunzione), valutando pure una quota minima di due terzi di persone cittadine italiane tra i dipendenti di ogni azienda (contrastando invece l'immigrazione clandestina e i progetti di introdurre lo ius soli). Contrario a ogni "nuova imposizione fiscale", #IoApro punta invece sulla "connessione Internet gratuita a tutte le famiglie con figli a carico", su vari bonus (per chi viene in vacanza o fa il viaggio di nozze in Italia e per chi ha figli, ma eliminando il reddito di cittadinanza) e su una flat tax al 20%, rimodulando piuttosto l'imposizione esistente (tassando del 30% le multinazionali che vendono servizi in Italia, prevedendo una patrimoniale straordinaria all'1% per redditi superiori al milione di euro, ma "solo sulle liquidità con ridistribuzione") e deducendo ogni costo relativo alle attività imprenditoriali e professionali.
Vittorio Sgarbi non fa parte dunque dell'organigramma di #IoApro: da tenore quale si dichiara, resta probabilmente a capo del suo Rinascimento, ma prepara la strada comune in vista del primo appuntamento elettorale utile, in preparazione a ciò che accadrà alle elezioni politiche del 2023. Quali simboli finiranno nelle bacheche del Viminale? Quello di Rinascimento, quello di #IoApro o quello composito (com'era accaduto con il tandem Rinascimento-Mir, anche se poi Sgarbi si candidò in Forza Italia e ottenne di far cancellare il suo nome dal contrassegno)? Occorrerà attendere qualche manciata di mesi per saperlo.
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