Il progetto politico era stato lanciato a metà dicembre, con una conferenza stampa al Senato in cui si erano delineati gli obiettivi fondamentali (oltre che l'organigramma di base del partito); il simbolo, però, era sembrato ancora provvisorio, o almeno così speravano i cultori della grafica. Perché Noi - Nuovi Orizzonti per l'Italia, il soggetto politico di cui è segretaria nazionale l'ex ministra della difesa Elisabetta Trenta, aveva scelto di distinguersi con un emblema molto simile al contrassegno che la stessa Trenta aveva in programma di schierare alle suppletive per il seggio dalla Camera del collegio Roma-Primavalle, ma che poi non era finito sulle schede perché non erano state raccolte tutte le firme necessarie per legge (o, comunque, non tutte quelle raccolte erano di elettrici o elettori residenti nel collegio chiamato al voto).
Alla fine di gennaio, invece, in occasione del lancio del sito e dei profili social di Nuovi Orizzonti per l'Italia è stato sfoggiato anche un simbolo nuovo, che parte senza dubbio dal precedente quanto a contenuti e struttura, ma appare significativamente rinnovato nello stile e, sicuramente, studiato con molta più attenzione. Il sito, tra l'altro, contiene anche lo statuto di Noi e, se si va a curiosare per scoprire il contenuto, si scopre che non poche righe di quello stesso statuto sono dedicate proprio alla descrizione e all'illustrazione del simbolo: si tratta di un'eventualità rarissima, visto che di norma ci si limita a descrivere l'emblema grafico (come, del resto, chiede il decreto-legge n. 149/2013 per i partiti che chiedono la registrazione) e magari ad allegarne una riproduzione, ma né qualche disposizione né la prassi invitano a illustrare nel documento statutario il significato del simbolo. Per chi, come le persone curiose e i #drogatidipolitica che periodicamente passano da questo sito, è interessato all'immagine che i partiti comunicano di se stessi, questa scelta non può che essere salutata con favore. Anche per questo, di seguito si riporta la parte dell'articolo 1 dello statuto dedicata alla descrizione e all'illustrazione del "contrassegno", come lo si chiama lì:
All'interno di un cerchio colorato con una sfumatura che parte dal blu/verde acqua scuro al verde acqua chiaro, sono inscritti i 4 vertici di un quadrato. Di questi i primi 3 in senso antiorario riprendono idealmente le geometrie di un QR Code che inquadra e pone l’attenzione verso il centro della composizione, ovvero l’acronimo e il naming del partito.
Il richiamo al QR Code ha lo scopo di avvicinarsi a un contesto comunicativo più moderno e giovanile e per simboleggiare il cambiamento che stiamo vivendo dato dalle nuove idee e dalle nuove tecnologie.
Proprio per questo, il colore di questi elementi grafici è il tricolore, partendo dal primo in alto a sinistra di colore verde, proseguendo poi in senso antiorario col colore bianco ed infine il rosso, a testimonianza che l’Italia deve essere il fulcro di questo cambiamento.
L’ultimo vertice, in questo caso ideale, è un “archetto” di colore giallo, che rappresenta visivamente il concetto di orizzonte, inoltre lega le lettere “N” ed “I” e nel mezzo la lettera “O”, a simboleggiare che per una Nuova Italia serva un cambiamento con una nuova visione ed un orizzonte ben definito.
Per quanto riguarda il naming, “Nuovi Orizzonti per l’Italia”, è stato utilizzato un carattere Sans Serif, ma nelle sue versioni rounded, ovvero con la parte terminale delle aste delle lettere arrotondate proprio per dare un maggiore senso di inclusione e appartenenza, nonché l’immediata lettura da parte dello spettatore. Il carattere tipografico in questione è il Proxima Soft.
L’acronimo è stato stilizzato, arrotondato e armonizzato col cerchio, i puntini sono stati sovrapposti sulle tre lettere creando una diagonale positiva verso l’alto. In più, grazie all’alternanza, riprende la simbologia del QR Code. Acronimo e naming sono declinati in bianco per una maggiore visibilità.
La descrizione, dunque, ribadisce il concetto dell'ispirazione al QR Code, come pure l'idea di avvicinare ai giovani la comunicazione del nuovo partito e di usare consapevolmente le nuove tecnologie e altri strumenti del cambiamento: sicuramente la nuova grafica, che appare assai più meditata e studiata nei dettagli, sembra poter rendere meglio con riguardo a questi scopi. Si qualifica meglio l'uso del tricolore (scomposto su tre angoli), precisando che "l'Italia dev'essere fulcro" del cambiamento auspicato: si allontana così la sensazione che il tricolore dovesse esserci per forza, come ingrediente forzato. L'archetto giallo è invece una new entry: qui la spiegazione inserita nello statuto è utile a interpretare correttamente il segno e la sua posizione, per capire che si richiama l'orizzonte necessario per una "nuova Italia.
Appare interessante l'idea di usare un tipo di carattere arrotondato per dare "un maggiore senso di inclusione e appartenenza", quasi che gli spigoli nel testo rappresentassero altrettanti spigoli nel partito (e viene da pensare a quanto poco "morbidi" fossero i simboli della Dc, del Psi (almeno prima dell'avvento del garofano) e del Pci (per gli arnesi e le aste delle bandiere), senza che questo avesse minimamente preoccupato i loro militanti e dirigenti. Non passa inosservata nemmeno la scelta di mettere i tre puntini (delle "i" minuscole?) ad altezze diverse per dare l'idea del concetto di crescita, oltre che per dare di nuovo l'impressione del QR Code; ci si sente di dire anche che una grafica simile ricorda quella delle tratte dei mezzi di trasporto, con le fermate: in questo senso, il simbolo dà anche l'idea di una road map, di una mappa per muoversi meglio in cerca degli orizzonti. La sfumatura dello sfondo, da ultimo, è più marcata rispetto alla precedente (la scala di colore è più ampia), ma soprattutto è ribaltata: prima dall'alto in basso si passava dallo scuro al chiaro, ora è l'inverso.
Sempre l'art. 1 precisa che eventuali indicazioni delle persone candidate a livello nazionale o locale saranno inserite in colore bianco: si legge però che "la modifica del simbolo", inclusa l'aggiunta del nome nel modo detto, "non costituisce modifica del presente Statuto" (e sul fatto che questo passaggio possa essere accolto dalla Commissione di trasparenza, qualora lo statuto le sia sottoposto per la registrazione, si nutre qualche dubbio: non sembra infatti pienamente in linea con quanto stabilito all'art. 20, per cui "Le modifiche del presente Statuto, comprese quelle della denominazione e del simbolo, sono approvate dall’Assemblea nazionale con il voto favorevole della maggioranza dei 3/4 dei componenti"). In ogni caso, per una volta occorre ammettere che il simbolo si apprezza più di prima: non conterrà un elemento grafico facilmente riconoscibile, non sarà immediato e comunicativo quanto altri, ma sicuramente qualcuno ha scelto di lavorare per renderlo migliore e in effetti ha raggiunto l'obiettivo. Non è detto che basti per raccogliere voti, ma sicuramente aiuta a farsi riconoscere e - soprattutto - cultrici e cultori della grafica ringraziano.
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