venerdì 27 maggio 2022

Messina, simboli e curiosità sulla scheda

Con riguardo alle elezioni amministrative che interesseranno la Sicilia il 12 giugno, stesso giorno previsto per il voto negli altri comuni d'Italia (oltre che per i referendum sulla giustizia), sarà di certo importante l'appuntamento di Palermo - che sarà affrontato in seguito - ma merita attenzione anche il voto a Messina, cui si arriva con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale (prevista nel 2023). Ha provocato la fine anticipata della consiliatura la scelta del sindaco, Cateno De Luca, di dimettersi, un po' per protesta e un po' per prepararsi alla candidatura a presidente della Regione (le elezioni si terranno entro quest'anno).
Si contenderanno la carica da poco lasciata da De Luca cinque persone (tutti uomini), mentre le liste presentate e ammesse sono 24. Il numero tutto sommato è ridotto: nel 2018, all'elezione di De Luca, hanno partecipato 7 aspiranti sindaci, sostenuti da 29 liste; erano stati invece 6, con solo 17 simboli sulla scheda, le persone che si erano sfidate nel 2013, quando al ballottaggio era risultato vincitore Renato Accorinti.

Francesco De Domenico

1) Partito democratico 

Il sorteggio ha collocato in prima posizione Francesco De Domenico (noto anche come Franco), già direttore generale dell'Università di Messina, ex deputato regionale e segretario locale del Pd. Ed è proprio del Partito democratico la prima lista indicata dall'estrazione e destinata a essere collocata "in alto a sinistra" nelle schede elettorali. In questa competizione elettorale il Pd ha scelto di utilizzare il suo simbolo originale, senza alcuna indicazione territoriale o personale, com'è avvenuto anche nelle due consultazioni precedenti (non in quella del 2008, quando nel contrassegno c'era il riferimento a Francantonio Genovese).
 

2) Franco De Domenico sindaco 

A una lista di partito ne segue una invece palesemente civica: Franco De Domenico sindaco. Si tratta della formazione più vicina al candidato sindaco, che per caratterizzarsi agli occhi delle elettrici e degli elettori di Messina ha scelto un'elaborazione molto colorata della "falce" (del porto naturale) di Messina, che non passa inosservata. "I colori - ha spiegato lo stesso candidato sindaco - rappresentano le forze a sostegno del progetto, fusi su una base che riparte dal meglio delle precedenti esperienze. La falce e il mare sono in risalto come emblemi della città, ma anche elementi imprescindibili per le future politiche di sviluppo. Il simbolo nasce dall’elaborazione di un concetto moderno, teso a proiettare Messina verso la sua estensione metropolitana e il suo naturale carattere mediterraneo ed europeo. Viene, inoltre, trasmessa l'idea di una città colorata e multiforme".

3) MoVimento 5 Stelle 

Terza lista sorteggiata è quella del MoVimento 5 Stelle: se nel 2013 e nel 2018 la formazione fondata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio si era presentata in modo del tutto autonomo, sostenendo da sola il proprio candidato o la propria candidata alla guida del comune, questa volta il M5S sceglie di aderire alla coalizione di centrosinistra, in continuità con l'alleanza con il Partito democratico intrapresa dal 2019 in sede nazionale (non a caso come vice di De Domenico si è pensato a Valentina Zafarana, deputata regionale M5S). Il simbolo impiegato in quest'occasione è l'ultima versione, con il riferimento al 2050 nel segmento rosso posizionato sotto le cinque stelle. 
 

4) Coalizione civica per Messina

Al quarto posto sulla scheda, l'ultimo occupato dalla coalizione approntata per De Domenico, si trova la Coalizione civica per Messina. Comprensibilmente il nome può ricordare qualcosa e lo stesso può dirsi per la grafica: entrambi infatti possono ricordare la lista omonima presentata a Bologna già nel 2016 (e varata l'anno prima), con tanto di "nastro adesivo" che ospita il "per". Se a Bologna nella parte alta c'era il Nettuno, qui sono stati messi i volti di Mata e Grifone, giganti fondatori di Messina (in chiave mitologica e come incontro di differenze ed esempio di parità di genere). La lista, promossa da Articolo Uno, Cambiamo Messina dal Basso, Ideamessina, Messinaccomuna, Volt, nonché da vari movimenti studenteschi e giovanili, schiera - oltre agli aggettivi "alternativa - ecologista - inclusiva" - anche una palette di colori tradizionalmente riconducibile alla sinistra e al movimentismo, nonché alla pace per il tocco arcobaleno.
 

Luigi Sturniolo

5) Messina in Comune

Si presenta sostenuto da un'unica lista (collocata al quinto posto) Luigi Sturniolo, bibliotecario ed ex consigliere comunale al tempo dell'amministrazione Accorinti. Lo appoggia la lista Messina in Comune, dalla natura evidentemente civica (come testimonia anche la stilizzazione - salvo errore - di Palazzo Zanca, sede del Comune, e la presenza di molte sagome di persone collocate davanti all'edificio); Sturniolo ha avuto anche il sostegno di Simona Suriano, della recente componente Manifesta, il che comunque può far collocare la formazione nell'area della sinistra.
 

Salvatore Totaro

6) UCDL - Unione per le cure i diritti e le libertà

La terza candidatura su manifesti e schede, secondo l'ordine indicato dal sorteggio, è quella di Salvatore Totaro. medico, noto tanto per l'impegno a favore delle persone colpite da Covid-19 quanto per la sua sospensione per non aver assolto al proprio obbligo vaccinale. Sono due le liste che appoggiano Totaro. La prima estratta è quella che fa riferimento all'Unione per le cure i diritti e le libertà (in sigla Ucdl), legata al suo presidente, l'avvocato Erich Grimaldi. Il contrassegno contiene per intero il logo dell'Ucdl (inclusa la casa stilizzata) e lo inserisce in un testo e in uno sfondo nato apposta, a colori invertiti.
  

7) Totaro sindaco - Futuro trasparenza libertà

La seconda delle due liste di Totaro porta lo stesso nome dell'associazione Futuro trasparenza libertà, fondata e guidata da Santi Daniele Zuccarello - principale motivatore e sostenitore della candidatura del medico - con l'intento dichiarato di tutelare i diritti dei cittadini di ogni sorta. Con il logo di questa associazione, la lista in appoggio a Totaro condivide l'uso dei colori (giallo e blu, insieme al bianco del fondo), i valori e la freccia ricurva; se la freccia è sottile, l'elemento più evidente è il cognome del candidato su fascia blu, per renderlo più evidente. 
  

Federico Basile

8) Amo Messina

La quarta candidatura, quella di Federico Basile, non passa inosservata, innanzitutto per il sostegno di ben nove liste. Secondariamente, molte di queste formazioni sono di fatto in continuità con la candidatura di Cateno De Luca, sul piano strategico e anche grafico. Nel 2018, infatti, questi presentò sei liste realizzate graficamente "in serie", tutte di natura un po' civica e un po' personale, di cui lui era il trait d'union. Questa volta fanno da tratto comune il candidato stesso e Sicilia vera (anzi, Siciliavera, per come è scritto), cioè il movimento fondato dallo stesso De Luca e divenuto ufficialmente partito da pochi giorni. Si comincia con Amo Messina (il nome non ha bisogno di spiegazioni), il cui simbolo mostra già una struttura a fasce "crescenti", replicata anche per le liste seguenti, così come l'uso del rosso e del giallo, colori della città e della regione.
   

9) Basile sindaco di Messina - De Luca presidente

La struttura a fasce (o a strati, se si preferisce) emerge meglio con la seconda lista, Basile sindaco di Messina. Il nome, tuttavia, sembra proprio debba essere integrato con l'altro elemento testuale, cioè De Luca presidente: questo contrassegno, insomma, oltre che sostenere il candidato sindaco (il rilievo grafico maggiore lo conserva pur sempre lui), anticipa e "tira la volata" alla candidatura di Cateno De Luca alla presidenza della Regione Siciliana, come se le due candidature fossero un tutt'uno. Si tratta di una scelta piuttosto inconsueta ma che, proprio per questo, non passa inosservata
 

10) Gli amici di Federico 

La terza lista della coalizione che sostiene Basile sembra avere natura più personale delle altre, visto il nome scelto: Gli amici di Federico, dunque del candidato sindaco. L'uso del tricolore nazionale sembra quasi involontario, nel quadro di un disegno che punta a far guadagnare alla Sicilia una vera autonomia sotto tutti i punti di vista (Sicilia vera si propone questo, in fondo). In ogni caso, il terzo simbolo mostra che gli emblemi, colori a parte, sembrano sostanzialmente fungibili tra loro e non aiutano elettrici ed elettori a distinguere le rispettive liste. Questo come si vedrà, ha creato e può creare problemi.
 

11) Prima l’Italia 

Dopo tre liste assai simili tra loro, compare un simbolo molto diverso, ma in ogni caso già noto e facile da interpretare: nella coalizione di Basile questa volta è entrata anche Prima l'Italia, lista che - come accadrà anche a Palermo e in altre realtà comunali, specialmente al Sud - sarà curata dalla Lega. Il nome e la grafica, in fondo, appartengono alle battaglie leghiste e salviniane degli ultimi anni (anche se il nome era già stato slogan della Dc ed è stato usato in seguito da Alemanno). Se altrove sono stati inseriti nomi territoriali o di persona, qui si è scelto di inserire il simbolo così com'è. Avendo poi un gruppo all'Assemblea regionale siciliana, la lista non ha avuto bisogno di firme.
 

12) Con De Luca per Basile sindaco

Dopo Prima l'Italia, il sorteggio ha fatto ripartire la serie dei contrassegni "a strati" e la quinta lista della coalizione sembra in qualche modo essere il reciproco della seconda: Con De Luca per Basile sindaco, difatti, appare quasi un gesto con cui l'ex sindaco ricambia l'endorsement dell'aspirante primo cittadino alla sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana. Qui anche il rilievo del cognome di Cateno De Luca è ben maggiore rispetto a quello del candidato sindaco: è già accaduto in passato che ex sindaci facessero da "sponsor", ma la reciprocità nei simboli era ancora inesplorata, prima di quest'occasione.
 

13) Mai più baracche 

La lista "a strati" seguente, Mai più baracche, sembra accennare a una situazione nota alle elettrici e agli elettori messinesi, dunque riconoscibile: in questi mesi sono state demolite varie baraccopoli (come quella del Fondo Fucile) in cui varie persone ancora vivevano in condizioni di notevole degrado. Anche un contrassegno di lista, dunque, è stato ritenuto utile per segnalare una battaglia combattuta dall'amministrazione cui si vuole dare continuità, perché non si creino altre situazioni come quelle e perché quelle esistenti siano del tutto eliminate.
 

14) Orgoglio messinese -  Partito repubblicano italiano 

La lista seguente, Orgoglio messinese, ha un nome che potrebbe in effetti essere usato in ogni città per identificare una formazione politica che punti soprattutto sull'identità degli abitanti di un territorio e, appunto, sull'orgoglio di farne parte. In questo caso, peraltro, il riferimento a Basile si scosta leggermente per fare posto a una miniatura del simbolo del Partito repubblicano italiano, in una delle sue rare sortite elettorali (che in questo caso rendono la lista in questione un po' meno civica).
 

15) Senza se e senza ma 

Si prosegue con le liste col simbolo "a strati", precisamente con una lista il cui nome è uno slogan: Senza se e senza ma. Come si diceva, se è vero che etichette simili possono attirare l'attenzione, è pure vero che i simboli finiscono per somigliarsi (a meno di invitare le persone a votare "l'azzurro", "il rosso", "il giallo"...), per cui difficilmente una lista spicca. Ciò ha portato le sei liste della coalizione di De Luca a ottenere ciascuna meno del 5%, vale a dire la soglia di sbarramento prevista dalla legge elettorale siciliana: ciò ha fatto sì che, pur vincendo al ballottaggio, De Luca non abbia avuto una maggioranza "preconfezionata". Saranno i risultati a dire come andrà questa volta.  
 

16) Insieme per il lavoro

Di tutte le liste "a strati" a sostegno di Basile, la più singolare appare sicuramente l'ultima estratta, Insieme per il lavoro, "una lista composta da semplici lavoratori. Uomini e donne che con grande sacrificio lottano per i propri diritti e quelli di tutti i loro colleghi. Una lista indipendente a sostegno del progetto politico di Basile con a centro il tema della tutela del lavoro e della stabilità dell'occupazione": così si è espressa la promotrice della lista, la sindacalista Carla Crocè, indicata nel simbolo. la parte superiore è occupata da persone che manifestano, appunto, "insieme per il lavoro".
  

Maurizio Croce

17) Maurizio Croce sindaco 

Quinto e ultimo candidato indicato dal sorteggio messinese è Maurizio Croce, già assessore della giunta regionale Crocetta, ma in questo caso candidato della coalizione di centrodestra. L'estrazione a sorte, in ogni caso, ha collocato al primo posto della compagine la lista personale dell'aspirante primo cittadino, denominata appunto Maurizio Croce sindaco: il fondo blu sfumato, con due elementi gialli e rossi per evocare le tinte della Sicilia e della stessa Messina, fa risaltare il cognome scritto a caratteri enormi (ed è il solo simbolo della coalizione a contenere il riferimento al candidato); l'emblema, poi, dà l'impressione della terza dimensione.
 

18) Ora Sicilia 

La seconda lista sorteggiata è quella di Ora Sicilia, nato come gruppo all'Assemblea regionale siciliana nel 2019 e diventato partito dal 2020 (è in uso anche il nome "Ora Sicilia al Centro") sotto la guida di Luigi Genovese Jr (figlio di Francantonio, sindaco di Messina dal 2005 al 2007) e collocato su posizioni moderate, vicine al centrodestra. La parola "Ora" è sempre evidente come in origine; in alto c'è una piccola immagine - come tracciata con le matite colorate - della Sicilia attraversata da una fascia gialla e rossa (fascia che prima era sul segmento "a onda" che stava in basso; al suo posto ora ci sono tre triangoli disposti "a ventaglio").
 

19) Forza Italia 

Dopo due liste civiche o locali, il sorteggio ha collocato la prima lista di partito nazionale della coalizione di Croce. Dunque è toccato a Forza Italia comparire dopo Ora Sicilia: il partito di Silvio Berlusconi ha rivendicato di essere stato il primo a credere in Croce, dunque la sua presenza era pressoché scontata. In attesa dei manifesti ufficiali, a quanto pare per le schede elettorali è stato recuperato il contrassegno coniato per le elezioni europee del 2014, con la bandierina intera e piuttosto grande e il cognome piccolo di Berlusconi subito sotto.
 

20) Giov@ni x Messina 

La quarta lista della coalizione che appoggia Croce è Giovani per Messina o, se si preferisce, Giov@ni x Messina, come si vede effettivamente nel contrassegno. Già quattro anni fa c'era la lista Giovani x De Luca; alcune delle persone che lavorarono a quell'esperienza oggi hanno preferito sostenere il progetto di Croce, ritenendolo più attento alle esigenze dei cittadini più giovani. Il simbolo impiega i colori siciliani e, nel suo essere semplice, ha il pregio della leggibilità; curioso il "per" reso con la croce quasi manoscritta, che evidentemente in questo caso è stata accettata (a Torino nel 2006 andò meno bene). Per la cronaca, questo emblema fino a oggi non era stato pubblicato: per poterlo recuperare si è sfruttata una casuale presenza a Messina e un contatto diretto ricevuto con uno degli artefici della lista; anche solo per questo, la gratitudine è dovuta.

21) Partito animalista - La spiga 

Anche Messina sulla scheda elettorale avrà la sua "bicicletta", collocata tra le liste della coalizione di Croce: la compongono il Partito animalista di Cristiano Ceriello (che ha acquisito una notorietà maggiore, persino a livello nazionale per i veri #drogatidipolitica, alle elezioni europee 2019 per essere riuscita a farsi accettare senza raccogliere le firme) e la formazione locale La Spiga (che appunto propone una spiga verde su fondo giallo dentro una corona verde). La formazione dunque punta a raccogliere il favore delle sensibilità ambientaliste e animaliste.  
 

22) Unione di centro 

Le ultime tre liste della coalizione sono di natura chiaramente politica. Alla "bicicletta" segue la lista dell'Unione di centro, un partito che in Sicilia ha sempre mantenuto un seguito rilevante - anche dopo la scissione dei Centristi per l'Europa, con il siciliano Gianpiero D'Alia - e che gode, almeno in parte, del seguito che in passato la Democrazia cristiana aveva avuto nell'isola. Il simbolo impiegato è quello ufficiale nazionale, con lo scudo crociato in primo piano (sopra le vele che furono del Ccd e di De) e la parola "Italia" scritta nel segmento rosso in alto, senza che siano stati aggiunti riferimenti locali.
 

23) Noi con l’Italia
 - Democrazia cristiana

L'area centrista e moderata è rappresentata nella coalizione anche da Noi con l'Italia, che debutta per la prima volta sulle schede delle elezioni amministrative messinesi. L'attenzione dei curiosi, però, è tutta per il simbolo della Democrazia cristiana, vale a dire quella guidata a livello nazionale da Renato Grassi e in Sicilia da Salvatore Totò Cuffaro: il simbolo usato, che copre buona parte della pennellata tricolore, è la rivisitazione (un po' più accurata, in effetti) del simbolo impiegato lo scorso anno in alcuni comuni, senza scudo per evitare seccature (cosa che non era piaciuta a tutti).
 

24) Fratelli d’Italia

Chiude la scheda elettorale (oltre che la coalizione di Croce) la lista di Fratelli d'Italia, che con il contrassegno di questo turno - esattamente lo stesso coniato per le elezioni politiche del 2018, con il nome di Giorgia Meloni in grande evidenza sopra al simbolo ufficiale - aveva già partecipato alle comunali di quello stesso anno, nella coalizione di centrodestra che candidava come sindaco Dino Bramanti. Allora era arrivato il 3,11% e la lista era rimasta fuori dal consiglio; ora ben difficilmente accadrà lo stesso, visti i risultati del partito a livello nazionale.

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