giovedì 18 maggio 2017

Uniti per Rieti, un emblema di ispirazione egiziana?

Negli anni si sono sprecate interpretazioni non coincidenti sulle (poche) norme di legge che regolano l'ammissione dei contrassegni elettorali, in particolare sul concetto di confondibilità e sulla sua traduzione in pratica; solo negli ultimi anni, per dire, si è precisato che, tra le varie cose, il simbolo non deve imitare marchi registrati (ovviamente senza il consenso dell'avente diritto). Ma che succede se a essere imitato, più o meno consapevolmente, è il simbolo di un'associazione o comunque di un ente straniero? Se lo è chiesto qualcuno nei giorni scorsi a Rieti, dopo che sulla testata Rietinvetrina è apparsa una segnalazione, in base alla quale un emblema che correrà alle prossime elezioni sarebbe incredibilmente simile a quello di un'associazione egiziana.
La lista in questione è Uniti per Rieti, una delle nove formazioni in appoggio alla candidatura a sindaco di Antonio Cicchetti. Nel cerchio si vedono, al centro, tre figure umane stilizzate a forma di V (per enfatizzare le braccia), disposte l'una accanto all'altra e tinte in modo da comporre il tricolore, mentre al di sopra si vede una "mezzaluna" celeste; a chiudere il cerchio in alto c'è il nome, in basso due elementi color amaranto, simili a fiamme o a mani stilizzate.  
Tutto bene? All'apparenza sì. Almeno finché tale Marco Rossi ha segnalato a Rietinvetrina che l'emblema della lista di cui ci si sta occupando sembra essersi ispirato quasi per intero "a quello di un’Associazione egiziana - si legge nel sito - che mira allo sviluppo di una provincia che si trova vicino alle sponde del Nilo, precisamente quella del villaggio di Sheikh Issa nel centro meridionale di Qena". Le differenze, obiettivamente, non sono molte: il verde al posto del nero nella sagoma umana di sinistra, l'amaranto al posto del verde nelle mani/fiamme in basso, la mancanza dell'arco celeste in alto e - ovviamente - l'inserimento in un cerchio e la parte testuale; per inciso, sempre stando a quanto ha scritto la testata online, la frase riportata nell'emblema egiziano significherebbe "Il nostro futuro nelle nostre mani".
Ora, a discolpa almeno parziale di chi ha disegnato il simbolo per la lista di Cicchetti bisogna dire che quella forma di sagoma umana stilizzata è tutto meno che rara nella grafica elettorale: il primo esemplare che viene in mente è questo emblema usato nel 2015 ad Albano Laziale; se le figure sono tre, può venire naturale tingerle coi colori della bandiera. Certo è che gli elementi di somiglianza sono davvero troppi per parlare solo di coincidenze. Può essere semplicemente che i responsabili della lista si siano affidati interamente a chi si è occupato della grafica, non potendo conoscere eventuali "ispirazioni": chissà se farà piacere ai candidati sapere a cosa somiglia il loro simbolo...

Nessun commento:

Posta un commento