mercoledì 24 maggio 2023

Catania, simboli e curiosità sulla scheda

Le elezioni amministrative in Sicilia, previste per il 28 e il 29 maggio (in concomitanza con gli eventuali ballottaggi di gran parte delle altre regioni), si terranno in quattro capoluoghi di città metropolitana, Catania, Siracusa, Trapani e Ragusa. Di questi Catania è il più popoloso (oltre 300mila residenti, oltre 260mila elettori), ma paradossalmente non è il più affollato: le liste saranno 19 in tutto, a sostegno di sette aspiranti sindaci (i simboli sulla scheda saranno 20 a Trapani e addirittura 25 a Siracusa; solo a Ragusa saranno meno, toccando quota 15); nel 2018 le liste erano state 17, a fronte di 5 contendenti. Un dettaglio cui è bene prestare attenzione fin dall'inizio è la presenza nei simboli di varie versioni dell'elefante: si tratta dell'elemento caratteristico della città, presente anche nello stemma comunale. 
Di certo a Catania cambierà il sindaco: dopo la fine anticipata del mandato di Salvo Pogliese (iniziato nel 2018 e conclusosi, dopo due periodi di sospensione, nel 2022; l'ex sindaco, comunque, ora è senatore per Fratelli d'Italia) e l'interregno di due commissari straordinari prefettizi, ci sarà nuovamente un primo cittadino eletto (il maschile non è casuale: non ci sono donne candidate alla guida della giunta comunale).
 

Vincenzo Drago

1) Socialismo democratico - Vince Drago vince Catania

Il sorteggio ha collocato in prima posizl'one la candidatura di Vincenzo Drago, avvocato civilista (e pilota di aerei). Lo sostiene un'unica lista, denominata Socialismo democratico: essa è emanazione dell'associazione P.S.D.I. (Proposta Socialista Democratica Innovativa) - Socialismo democratico, di cui Drago guida il Dipartimento Sport e Salute. Se in un primo tempo si era depositato il simbolo tradizionale del sole nascente rosso su fondo bianco, questo è stato sostituito su richiesta della sottocommissione elettorale circondariale (pare dopo una diffida di Dino Madaudo, di Socialdemocrazia, pur ritenuta inconsistente da Drago): su un semplice cerchio rosso - "un bollino rosso, che allerta gli elettori sui seri rischi che correremo se a Catania non dovesse cambiare nulla", come si legge sul profilo del candidato - nel quale è stata inserita anche l'espressione "Vince Drago - Vince Catania", che si distingue per il duplice uso della parola "vince" (voce verbale e abbreviazione del nome di Drago). Impossibile non notare, peraltro, che il capolista è Antonio Pappalardo, già deputato Psdi.

Lanfranco Zappalà

2) Lanfranco Zappalà sindaco

Pure la seconda candidatura estratta è sostenuta da un'unica formazione. In questo caso l'aspirante sindaco è Lanfranco Zappalà, vicepresidente uscente del consiglio comunale e consigliere per una trentina di anni (l'ultima volta venne eletto con il Pd, ora era nel gruppo misto). Già da molti mesi Zappalà aveva annunciato la sua intenzione di candidarsi, stavolta non solo come consigliere: il simbolo della lista Lanfranco Zappalà sindaco, molto semplice, contiene il nome del candidato nella parte superiore blu (con due segmenti di colore rispettivamente azzurro e rosso, mutuati dallo stemma cittadino) e il riferimento alla carica di sindaco nel segmento inferiore bianco, subito sotto a una sottile striscia tricolore (il simbolo però ricrd quello di Slvo Pogliese sindco). Si apprende che anche la Dc-Sandri sostiene Zappalà. 

Maurizio Giuseppe Giacomo Caserta

3) Alleanza Verdi e Sinistra

Dopo due candidature monolista, ne è stata estratta una delle tre legate a una coalizione. Terzo aspirante sindaco è Maurizio Caserta, ordinario di economia politica presso la locale università: lui è stato scelto come candidato da un centrosinistra allargato, una coalizione che conta sei liste. La prima sorteggiata è quella dell'Alleanza Verdi e Sinistra, che sostanzialmente recupera il contrassegno già usato alle elezioni politiche lo scorso anno (e anche nel turno di amministrative appena celebrato). Nella parte inferiore, però, sotto i loghi di Europa Verde e di Sinistra italiana è stato ricavato lo spazio per inserire il riferimento al candidato: la soluzione grafica sembra poco elegante e il fregio elettorale sembra ancora più "pieno" e "carico". 
 

4) MoVimento 5 Stelle

Nessuna sorpresa grafica, anche minima, arriva invece dal MoVimento 5 Stelle, che anche a Catania impiega il suo secondo simbolo ufficiale (quello che contiene il riferimento al 2050 su fondo rosso), ma di fatto costantemente utilizzato nell'attività politica ed elettorale. Certamente per il M5S catanese si tratta della prima alleanza con il Pd (e più in generale con il centrosinistra) a livello locale, dopo le corse autonome precedenti nel 2013 e nel 2018 (cui aggiungere quella del 2008 degli Amici di Beppe Grillo): il risultato finale della lista, oltre a quello della coalizione, sarà interessante anche per valutare come l'accordo sarà stato accolto dal corpo elettorale. 
 

5) Con Bianco per Catania

Si è conservato del tutto identico rispetto a cinque anni fa il simbolo della lista Con Bianco per Catania, con la differenza che allora era stata presentata proprio per sostenere la ricandidatura dell'ex sindaco (in quel caso uscente) ed ex ministro Enzo Bianco, mentre questa volta la medesima lista concorre al sostegno di Caserta come aspirante primo cittadino. La riproposizione di questa lista mostra che Bianco - pur se escluso in partenza dalla competizione elettorale per effetto di una sentenza della sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei Conti siciliana che lo ha reso incandidabile - mantiene un certo peso nel contesto catanese.
 

6) Partito democratico

La quarta lista della coalizione di centrosinistra è quella del Partito democratico, che - a differenza del 2008 e del 2013 - nel 2018 non aveva direttamente concorso alle elezioni (c'era invece la civica Primavera per Catania, che del Pd aveva mantenuto se non altro i colori). In questo caso è stato schierato il simbolo ufficiale, giusto un po' ridotto per lasciare spazio - nella parte inferiore - a un segmento rosso contenente l'indicazione del candidato sindaco (un inserimento riuscito senz'altro meglio, sul piano grafico, rispetto a quanto si è visto prima con il simbolo elettorale della lista dell'Alleanza Verdi e Sinistra).
 

7) E' l'ora del popolo con Riccardo Tomasello

Fa parte della coalizione di centrosinistra anche il movimento civico E' l'ora del popolo, basato soprattutto sugli ideali di solidarietà e fraternità e guidato da Riccardo Tomasello, imprenditore impegnato nel sociale e nell'associazionismo. Se lo scorso autunno Tomasello aveva annunciato la sua candidatura come sindaco, pochi giorni prima della presentazione delle liste si era ritirato, scegliendo di appoggiare proprio Caserta. Si trova così nella sua compagine elettorale il simbolo che contiene, oltre al nome del movimento, una figura umana stilizzata che impugna e solleva una bandiera, volendo appunto citare il protagonismo popolare (la figura, in qualche modo, richiama la posa della Libertà del dipinto più famoso di Delacroix).  

8) Maurizio Caserta per Catania

La coalizione che sostiene la candidatura di Caserta alla guida del comune di Catania si completa con la lista civica e "personale" (nel senso di più vicina all'aspirante sindaco) Maurizio Caserta per Catania. Se desta un minimo di curiosità il carattere con cui è stato scritto il nome del candidato sindaco (soprattutto per la foggia della "R", ma il font sembra persino troppo sottile), non può certamente passare inosservato l'elefante multicolori che nella forma richiama ovviamente la Fontana dell'elefante di Giovanni Battista Vaccarini, uno dei monumenti più caratteristici e identificativi (oltre che identificabili) della città.
 

Enrico Trantino

9) Forza Italia

La coalizione più nutrita di questo appuntamento elettorale catanese, con sette formazioni in tutto, è quella di centrodestra che ha deciso di convergere sulla candidatura di Enrico Trantino. Il sorteggio ha collocato in prima posizione la lista di Forza Italia, che per l'occasione schiera un simbolo abbastanza simile a quello visto nel 2018 (allora fu il più votato): la bandierina tricolore di Cesare Priori, leggermente debordante, è collocata sopra al cognome del fondatore e presidente del partito, Silvio Berlusconi (reso più evidente rispetto a cinque anni fa).
 

10) Popolari e autonomisti - Noi con la Sicilia

Seconda lista della coalizione è Popolari e autonomisti - Noi per la Sicilia: si tratta della formazione che federa il Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo (non a caso la colomba visibile nella parte inferiore è proprio quella del Mpa) e il Cantiere popolare - già Popolari di Italia domani - di Saverio Romano. Il simbolo è praticamente identico a quello usato dalla lista comune dei due gruppi presentata alle elezioni regionali che si sono tenute lo scorso anno, dunque mantiene i colori della Sicilia (è stato tolto solo il riferimento alla candidatura di Schifani, senza sostituirlo con altro nella parte inferiore).
 

11) Grande Catania

Il caso ha voluto che il sorteggio collocasse subito dopo la lista Popolari e autonomisti - Noi con la Sicilia quella della formazione Grande Catania, che aveva già partecipato alle due precedenti elezioni e si era configurata come particolarmente vicina all'ex presidente regionale Raffaele Lombardo (come dunque la lista analizzata subito prima). Il simbolo si è conservato identico rispetto a cinque anni fa, con il "pollice recto" di facebookiana memoria collocato - insieme al nome della lista - su un fondo rosso (con un leggero riflesso bianco in alto a sinistra per dare l'impressione della tridimensionalità).
 

12) Democrazia cristiana - Noi moderati

Rispetto alle elezioni del 2018 manca questa volta tra i simboli del centrodestra quello dell'Unione di centro; in compenso è stata presentata la lista della Democrazia cristiana, quella che ha appena eletto alla segreteria nazionale Totò Cuffaro. Il simbolo, infatti, è lo stesso depositato al Viminale in occasione delle ultime elezioni politiche e impiegato già in passato in Sicilia (con la bandiera bianca crociata di rosso che sventola su fondo blu); il contrassegno contiene anche il riferimento - solo testuale, senza riprenderne la grafica - a Noi moderati, dunque all'aggregazione elettorale che è diventata partito e continua a riconoscersi nella guida di Maurizio Lupi. 

13) Fratelli d'Italia

Non poteva mancare all'interno della coalizione di centrodestra la lista di Fratelli d'Italia. Non solo perché da mesi è la forza politica che gode di maggiore consenso in quell'area politica, ma anche perché proprio quel partito ha proposto la candidatura di Trantino (figlio dell'ex deputato missino e poi di Alleanza nazionale Vincenzo), già tra i fondatori di #DiventeràBellissima (vicina all'attuale ministro Nello Musumeci) e con un impegno politico-amministrativo già precedente. Il simbolo è lo stesso di cinque anni fa, dunque identico a quello usato a partire dalle elezioni politiche del 2018.
 

14) Prima l'Italia

In occasione del precedente appuntamento elettorale catanese, la Lega aveva presentato una propria lista, affiancando nel contrassegno il proprio simbolo a quello di Noi con Salvini. Questa volta il partito di Matteo Salvini ha scelto - com'è accaduto altrove - di schierare il simbolo di Prima l'Italia, con il nome collocato su fondo blu sfumato e a fianco un piccolo elemento tricolore curvilineo; non è stata introdotto alcun riferimento territoriale o al candidato sindaco sostenuto. La volta scorsa la lista Lega - Noi con Salvini era stata la peggiore della coalizione; si vedrà questa volta se una scelta più "anonima" (ma comunque riconoscibile) avrà avuto migliore accoglienza. 
 

15) Enrico Trantino sindaco per Catania

L'ultima lista della coalizione di Trantino, secondo l'ordine stabilito dal sorteggio, è quella più vicina al candidato e si chiama semplicemente Enrico Trantino sindaco per Catania. Il simbolo scelto per questa formazione è sicuramente piuttosto anonimo, con il cognome in maggiore evidenza su fondo bianco, mentre il nome e la parola "sindaco" sono collocate ciascuna in un parallelogramma (uno rosso e uno blu, stessi colori dello stemma cittadina); nella parte inferiore, infine, ci sono due piccole tracce di gesso, una verde e una rossa, per creare l'impressione del tricolore nazionale (un po' come i pastelli dei Progressisti del 1994, ma era tutt'altra parte politica). Concorrono alla lista anche candidati espressione di Italia viva e Azione. 
  

Giuseppe Giuffrida

16) Giuseppe Giuffrida sindaco

Esaurite le due coalizioni principali, il sorteggio ha proposto la candidatura di Giuseppe Giuffrida, avvocato e impegnato sul piano sociale: lo sostiene l'associazione Catania risorge e ha raccolto l'appoggio anche degli ex M5S Nicola Morra e Barbara Lezzi. In questo appuntamento elettorale potrà contare su una sola lista, denominata semplicemente Giuseppe Giuffrida sindaco: il simbolo di fatto è costituito da un "fumetto" stilizzato, anzi, due fumetti sovrapposti (uno rosso e uno blu, dunque tornano anche qui i colori cittadini), con il nome della lista inserito nel fumetto blu insieme a un piccolo elefante a proboscide sollevata.
  

Gabriele Savoca

17) Sud chiama Nord

Penultimo candidato sindaco è Gabriele Savoca, anch'egli avvocato. Potrà contare su due liste che non lasciano dubbi sulla matrice della candidatura. La prima formazione estratta, infatti, è Sud chiama Nord, vale a dire il progetto politico-elettorale allestito da Cateno De Luca in occasione delle ultime elezioni politiche e che ha trovato persino rappresentanza parlamentare. La struttura del simbolo è la stessa di allora (segmento rosso su fondo giallo), ma il nome della forza politica stavolta ha il massimo rilievo (ed è stata recuperata l'idea della freccia, stavolta nella prima "D"), mentre nella fascia rossa è stato inserito il riferimento al candidato sindaco.
 

18) Sicilia Vera - De Luca per Catania

Il riferimento diretto a Cateno De Luca, a dimostrazione del suo impegno nella comperizione, è stato invece inserito nell'altra lista, chiamata appunto Sicilia Vera - De Luca per Catania: è proprio il cognome dell'ex sindaco di Messina (e attuale candidato sindaco a Taormina) la parte più evidente del contrassegno (persino più del riferimento al candidato sostenuto); nella parte inferiore - anche qui la struttura grafica è simile - è stata inserita la miniatura del simbolo di Sicilia Vera, cioè la formazione che Cateno De Luca ha fatto inserire a suo tempo nel registro dei partiti politici prima di Sud chiama Nord. 
 

Giuseppe (Peppino) Lipera

19) Movimento popolare catanese

Il quadro delle candidature alle amministrative di Catania si completa con Giuseppe Lipera (chiamato anche Peppino), anch'egli avvocato, ma già consigliere comunale radicale in anni passati. Se la sua candidatura si qualifica come civica, il nome scelto per la lista - Movimento popolare catanese - rimanda a oltre un secolo fa, al movimento fondato dall'ex sindaco di Catania Giuseppe De Felice Giuffrida (proprio Lipera aveva concorso all'apertura di un circolo a lui intitolato un anno fa). Nel simbolo, su fondo blu sfumato, oltre al cognome giallo del candidato spicca un elefante "rampante" di colore grigio.

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