In politica spesso si è sperimentata una massima, ripetuta a ogni nuova alleanza: due più due non fa quasi mai quattro, ma sempre un po' meno. Prove ce ne sono diverse: è prassi comune che, quando due o più forze politiche si uniscono in un unico soggetto (nato anche solo per correre alle elezioni), i voti riportati da questo siano minori della somma dei consensi su cui avevano potuto contare quelle formazioni in precedenza. Certo, ci possono essere eccezioni, ma sono poche, proprio come avviene con un'altra regola facilmente verificabile: due più due fa un simbolo nuovo.
Lasciate stare tutti i sistemi elettorali che prevedono la possibilità di formare coalizioni (e dunque di correre separati): quando ognuno corre per sé o le soglie di sbarramento fanno paura, se due o più partiti scelgono di correre insieme, dalla loro unione - temporanea o duratura - uscirà quasi sempre un emblema nuovo. Difficile che un gruppo fagociti l'altro senza che la grafica cambi di un millimetro: al più il simbolo del partito prevalente sposterà o aggiungerà qualcosa che rimandi agli altri soggetti politici; se i due gruppi si equivalgono, si cercherà un compromesso tra i due segni, o magari si sceglierà una soluzione nuova.
La strada del compromesso grafico - molto al ribasso, come si era detto ad aprile - era stata scelta dal Nuovo centrodestra e dall'Udc alle ultime europee: la scelta, partorita probabilmente in poche ore, aveva semplicemente "compresso" i due simboli per farli entrare nel cerchio (facendo peraltro praticamente sparire i Popolari per l'Italia di Mauro) e, se non altro, aveva centrato l'obiettivo di superare l'asticella del 4% per approdare al Parlamento europeo. Il "tandem" era stato mantenuto alle elezioni regionali di fine 2014, soprattutto in Emilia, curando leggermente di più la grafica ma sempre senza renderla un capolavoro (i simboli originari risultavano ancora più schiacciati di prima).
Come non sarà il simbolo... |
Ora che tra quelle due forze sembra molto più avviato il processo di costruzione di Area popolare (che peraltro ha raccolto l'interesse anche di soggetti non appartenenti a Ncd e Udc), si pensa seriamente a un nuovo emblema, che possa partecipare alle elezioni regionali che si svolgeranno in primavera. Le agenzie - in particolare l'AdnKronos - ieri hanno citato "fonti parlamentari centriste", secondo le quali "La grafica dovrà conservare un tratto di continuità e, nello stesso tempo, avere un tratto di novità". Sarebbero i due segretari, Angelino Alfano e Lorenzo Cesa, a dover valutare le soluzioni grafiche e avrebbero vari bozzetti in visione. Certo, più di questo è importante il gioco delle alleanze (per cui ci si concentra sul sostegno al governatore uscente Caldoro in Campania, assieme a Forza Italia, o sui dubbi in Veneto, legati alla chiusura della Lega verso chi ha collaborato con il governo Renzi). Di certo la continuità maggiore verrebbe dalla rielaborazione di una delle due grafiche utilizzate fin qui, sostituendo la nuova denominazione "Area popolare" al nome di Alfano o ad altre diciture presenti sul contrassegno; l'aspetto di novità, però, sarebbe ridotto al minimo e i cultori della grafica potrebbero apprezzare assai poco il rimescolamento di qualcosa che già non avevano gradito.
Si vedrà nei prossimi giorni quale soluzione sarà adottata (e, in particolare, se l'emblema rinuncerà allo scudo crociato o lo manterrà, anche solo per evitare che altri cerchino di usarlo). Di certo, comunque, la grafica non andrà verso una soluzione che da tempo gira in Rete e che spunta proprio cercando su Google "area popolare simbolo": Si scopre infatti che su GDR Italia - primo gioco di ruolo di simulazione politica, attivo dal 2008 - il primo congresso di Area popolare si sarebbe svolto addirittura alla fine di gennaio, pur senza arrivare davvero a una fine: a parteciparvi, peraltro, erano la Dc, i Moderati riformisti e l'Udc, mentre pochi giorni prima si parlava di tale GianLuca Motta - che vanterebbe nel palmares anche una poltrona di ministro della salute in un curioso governo Riccardi I - come fondatore e coordinatore unico nazionale di Area popolare, proveniente da Fratelli d'Italia. Non ci avete capito niente? Tranquilli, questa non è la realtà. Ma se solo qualcuno pensasse di adottare il simbolo già in uso su GDR per Area popolare - nemmeno poi così male - sarebbe oggetto di grasse risate (e qualche tentazione di causa) dai giocatori di ruolo. Sai che figura...
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