D'accordo, il simbolo "vero" (o almeno verosimile) di un partito falso può nascere per mille ragioni, ma verrebbe difficile immaginarne il varo all'interno di un film a luci rosse. Per carità, sarebbe fin troppo facile dire che di pornografico - in tutti i sensi, dallo scollacciato al prezzolato - la politica italiana ha già mostrato a sufficienza di suo, specie in tempi recenti, ma immaginare un contrassegno come "scusa" o come elemento di un film porno, insomma... Giusto il personaggio di Natalino Balasso, con il tronchéto della felicità del suo "listone", poteva avere osato qualcosa di simile, ma il tutto era rimasto nei pochi minuti di un numero comico.
Ebbene, c'è chi ha sparato più in alto (o più in basso, chi lo sa) e verificarlo è fin troppo facile. Perché capita che si cerchi in Rete qualche informazione in più sul "Primo comitato 100%" di cui si è parlato qualche settimana fa, visto che - a parte il simbolo, presentato alcune elezioni fa senza essere usato - di informazioni ne erano circolate assai poche. E magari si scrive "elezioni politiche cento per cento" in un sito di raccolta filmati come YouTube, sperando di trovare qualche videointervista in cui l'oscuro depositante dica qualcosa di sé e provi la sua esistenza (politica, ovviamente). E invece... il primo risultato è una chirurgica e bruciante sostituzione di lettera, che catapulta lo spettatore sulle "eRezioni politiche": difficile non ridere per la trovata, che si ripete poche righe sotto, questa volta con riferimento alle elezioni europee.
Non è difficile rendersi conto di essere di fronte a due trailer di film hard, sfornati da una casa di produzione tutta toscana - la Cento x Cento appunto - che ha pensato di prendere spunto dall'appuntamento elettorale per costruire attorno una scena a luci rosse, anzi due, una il seguito dell'altra. Capita così che in due setting tra l'improbabile e il grottesco - un'intervista e una conferenza stampa, con tanto di pornodisturb-attori - la Cento x Cento si faccia addirittura partito, guidato dall'attore-factotum della casa di produzione, Alex Magni, candidato con lo scopo dichiarato di "far tirare l'Italia". Attorno a lui, varie pornocandidate spinte da slogan altrettanto inequivocabili ("abbassa lo spread per alzare tutto il resto", "prima si è fatta l'Europa, ora lavora per farsi tutta l'Italia", "instancabile al servizio di tutti" e "aperta ad ogni posizione") che occhieggiano dai manifesti alle loro spalle.
E proprio da quegli stessi manifesti emerge il simbolo dello stesso partito, con il marchio della casa produttrice accompagnato al nome del "candidato presidente" (basta proprio solo il nome, per gli amanti del genere): il tutto, con tanto di sfondo blu con lunetta bianca e tricolore in forma stellare, con quel briciolo di spessore che fa tanto 3D e moderno.
Ce ne sarebbe abbastanza per mettersi a sorridere per l'idea, magari convenendo con Filippo Ceccarelli che, di fronte a certi brutti spettacoli della politica, "un po' verrebbe da dire: meglio le pornostar" (Il teatrone della politica) La perversione del ricercatore, però, non si accontenta e si domanda se davvero per quei film qualcuno si sia messo d'impegno a immaginare un emblema nuovo o se, piuttosto, si sia riciclato qualcosa di esistente, personalizzandolo a dovere. La Rete ha molte facce e, se a volte fa i dispetti e non aiuta nemmeno per sbaglio, altre volte serve le occasioni su un piatto d'argento. E allora non è impossibile scoprire che in terra d'Umbria è nata da un po' Per l'Umbria popolare, una lista civica unica di moderati che vorrebbe lanciare la candidatura del sindaco in carica di Assisi, Claudio Ricci, come guida di un centrodestra unitario alle regionali di marzo. E il simbolo di base (di cui esiste anche la versione "per l'Italia popolare") è proprio quello utilizzato come base dalla Cento x Cento per i suoi film. Chissà come l'avrà presa lo staff di Ricci, scoprendo la "clonazione": qualcuno si sarà messo a ridere, ma forse solo di nascosto.
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