Mps. Trovate una, una sola persona che, leggendo o ascoltando questa sigla pensi a qualcosa di diverso rispetto a una banca o - alla peggio - a vicende tristi legate alla stessa banca. In politica, però, c'è chi ha voluto dare a quelle tre lettere un significato diverso, dall'impatto non così immediato. L'acronimo, infatti, sta per Movimento patria sociale e si riferisce a un gruppo politico chiaramente collocato a destra, con radicamento iniziale soprattutto in Lombardia, ma con coordinamenti presenti anche in altre regioni.
La formazione è giovane, essendo stato costituito - anzi, "riattivato", come è scritto nel sito - a luglio e ufficialmente "varato" il 14 settembre dell'anno scorso con il primo congresso a Milano, che ha indicato come segretario nazionale Carlo Lasi e come sua vice Sabrina Favini. Anche qui c'è il tentativo di mantenere unita l'area, cercando di aggregare movimenti e associazioni nel nome di un'unica sigla e un fascio di valori.
La collocazione del Mps emerge con chiarezza dai suoi principi fondamentali elencati dallo statuto: si parte dalla rivendicazione delle radici cristiane (con il rispetto della concezione spirituale della vita, il rifiuto di materialismo e relativismo etico, il primato del diritto naturale, della tutela della famiglia tradizionale e della maternità) e dall’integrità e tutela dell’interesse Nazionale (la maiuscola sta proprio nello statuto) nel rispetto della collocazione occidentale ed europea, fino alla meritocrazia e alle autonomie territoriali ispirate al principio di sussidiarietà (verticale e orizzontale); il tutto passa per la libertà delle istituzioni (elette a suffragio universale e diretto) e la partecipazione democratica dei cittadini.
E' lo stesso statuto del movimento, all'articolo 1, a descrivere il simbolo come "un cerchio, con la parte inferiore contenente tre bande da sinistra a destra verde, bianca e rossa, la parte superiore con fondo bianco contenente un’aquila di colore oro, nel verde c’è una lettera M e sotto scritto 'MOVIMENTO', nel bianco c’è una lettera P e sotto scritto 'PATRIA', nel rosso una S con scritto 'SOCIALE'". La descrizione sostanzialmente rende giustizia alla rappresentazione: forse la grafica non ha un impatto formidabile, ma se non altro non è inutilmente elaborata e lo stile è quasi retrò.
La vita del Mps, si diceva, è ancora breve, anche se la pagina Facebook subito dopo il congresso aveva dato conto di alcune espulsioni di persone accusate di "tentata appropriazione del simbolo". A ottobre, in compenso, si legge di un "Patto federativo-elettorale" raggiunto tra Movimento patria sociale e Rinascita socialista di Marco Craxi. Chissà se sarà uno stimolo in più perché l'aquila, emblema di chiara derivazione romana (e rimasto "di destra" anche dopo la fine del fascismo) prenda il suo personale volo.
Nessun commento:
Posta un commento