Alla fine, probabilmente, le schede delle elezioni regionali venete non saranno illuminate da nessun faro: stando alle ultime indiscrezioni, Flavio Tosi non dovrebbe schierare a suo sostegno una lista che faccia direttamente riferimento alla sua fondazione Ricostruiamo il Paese. La notizia è apparsa questa mattina sul sito del Corriere del Veneto, in un articolo a firma Alessio Corazza in cui si danno altri dettagli sulla compagine elettorale che dovrebbe appoggiare la candidatura di Tosi.
Al momento risulta che in consiglio siano presenti due gruppi a favore dell'attuale sindaco di Verona, "Lista Tosi per il Veneto" (già "Impegno veneto") e "Verso Nord - Popolo veneto", costituito da (ex?) leghisti vicini a Tosi, ma rappresentato anche (e storicamente) da Diego Bottacin, che nel 2010 aveva contribuito a fondare il movimento Verso Nord assieme a personaggi come Giuseppe Bortolussi, Maurizio Fistarol e Massimo Cacciari, soggetti non proprio riconducibili al Carroccio.
Questi gruppi potrebbero presentare le loro liste, esentati dalla raccolta firme: varrebbe per la lista di Tosi (che potrebbe tentare di sfruttare gli stessi colori del suo contrassegno veronese, ma togliendo i riferimenti alla città scaligera) e probabilmente per Verso Nord. Nella legge elettorale valida per le regionali, però, la deroga vale pure per "le liste [...] che abbiano ottenuto una dichiarazione di collegamento con gruppi consiliari già presenti in Consiglio regionale al momento della convocazione dei comizi elettorali" e che la lista collegata può anche avere "denominazione e simbologia diversa da quella del gruppo consiliare di collegamento".
Buon senso vorrebbe che questa facoltà di esenzione fosse alternativa alla prima ipotesi, ma lo stesso articolo del Corriere sembra assicurare che i due criteri possono coesistere, per cui ogni gruppo potrà presentare una propria lista e dichiarare il collegamento con un'altra, senza che alcuna delle due debba raccogliere firme. I dubbi di chi scrive rimangono, ma in queste condizioni le liste a sostegno di Tosi potrebbero essere almeno quattro (oltre a quelle che potrebbero aggiungersi, magari con lo stesso gioco "allo sdoppiamento", ad esempio dal Nuovo centrodestra, già presente in consiglio regionale).
Chi potrebbe aggiungersi, dunque, alla Lista Tosi per il Veneto e a Verso Nord? La stampa parla della lista del Partito pensionati e di un possibile recupero interessante: quello di Razza Piave, la formazione che era stata schierata alle elezioni provinciali di Treviso nel 2011 - l'ultimo turno in assoluto di elezioni di primo grado - come civica a sostegno del presidente uscente Leonardo Muraro, della Lega Nord. Lui stravinse superando il 57% (e la Lega sfiorò il 30%), ma in quella prima uscita, quel marchio politico biancorosso nato giusto con un mese di anticipo sul voto raccolse ben l'11,25% e col tempo ha messo qualche radice.
E' lo stesso Muraro, ora molto vicino a Tosi, a confermare a Corazza che "si sta valutando" l'ipotesi di rispolverare quell'emblema nato quattro anni fa e che non era proprio andato giù al centrosinistra, che aveva ricollegato l'espressione "Razza Piave" alla propaganda razziale fascista (una pagina su Facebook testimonia ancora oggi quella campagna). Il modo di dire, utilizzatissimo, sembra però molto più risalente: l'uso sarebbe innanzitutto riferito a una razza particolare di cavallo "che ha mantello bianco, è veloce, forte, resistente, di portamento fiero", come in rete (e in un sito che non poteva che chiamarsi Il Piave) si trova spiegato. E, non a caso, sul simbolo c'è proprio un bel cavallo rampante.
Basterà quell'esordio col botto del 2011 per far finire il simbolo sulle schede? E' sempre il pezzo del Corriere a sostenere che "Razza Piave può forse andar bene a Treviso, roccaforte di Zaia, ma è difficile che sfondi altrove", per cui accanto a Razza Piave si starebbe pensando a un altro simbolo che con il primo costituisca una "bicicletta": la stessa fonte riporta il nome "Identità Veneta", ma tutto è ancora da vedere. Di tempo per partorire nuove liste e simboli, in ogni caso, ce n'è ancora parecchio: in oltre un mese, può ancora succedere qualunque cosa...
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