A ripercorrere la storia del mondo socialista italiano, è difficile non notare una tendenza quasi insopprimibile alla frammentazione, presente anche quando il singolo partito o movimento mantiene nel suo nome parole come "Unitari", "uniti" o "unità". Ci si divide per affinità diverse, per disaccordi su alleanze e, perché no, anche per motivi strettamente ideali, anche se per molti il motivo sembra passato di moda.
È questa invece la ragione che ha portato, poco meno di un anno fa (era maggio), alla costituzione di Convergenza socialista, di cui è segretario nazionale il 42enne Manuel Santoro. Nello statuto, Cs è identificato come "un partito politico socialista, autonomo ed indipendente da qualsiasi altro soggetto politico e sindacale", un soggetto che "si riallaccia alla gloriosa tradizione socialista proiettando le proprie politiche al presente e al futuro".
All'inizio del 2013, Santoro era consigliere nazionale del Partito socialista italiano, guidato da Riccardo Nencini: "Allora facevo parte della minoranza di sinistra, quella
dell'esperienza lombardiana. Non mi pesava essere in minoranza, c'era comunque dialettica tra le parti". Qualcosa, però, lo ha portato fuori dal partito: "Quando nel 2014 il Psi ha scelto di
non presentare liste per le elezioni europee, ma di candidare per la seconda volta di seguito propri esponenti nelle liste del Pd, me ne sono andato: lì ho avuto la certezza che il Psi si fosse incamminato in una
direzione inaridita, politicamente non più sostenibile. Finché il partito ha avuto una propria autonomia e identità le cose mi andavano bene, ma la scelta di non partecipare col proprio emblema alle elezioni per me fa venire meno quest'autonomia. Non c'è una confluenza, è vero, ma di fatto il Psi è sempre più schiacciato su posizioni renziane".
Per questo motivo, Manuel Santoro ha voluto creare "un
contenitore socialista ma di sinistra", calcando molto l'attenzione su quel ma. Questo e altro si trova compendiato, in qualche modo, nel simbolo del partito, descritto all'ultimo articolo dello statuto: "un quadrato
(o cerchio) a sfondo azzurro, con al centro la lettera C e la lettera S,
entrambi in bianco, e nel mezzo due simboli: una rosa bianca sopra una
stella rossa. In basso, il nome del partito 'Convergenza Socialista' in
bianco".
In effetti appartiene alla tradizione socialista europea la rosa, che è stata disegnata appositamente per questo emblema; il fiore, però, è abbinato a una stella rossa, un po' irregolare. "In effetti quella stella riprende un po' vari filoni del socialismo
sudamericano, cui in qualche maniera ci ispiriamo – spiega Santoro – il
nome stesso è ripreso da alcune esperienze socialiste del Sud America, penso al Cile, al Messico, al Brasile. Siamo socialisti europei, certo, ma per noi non
è abbastanza: sentiamo il bisogno di cercare percorsi comuni anche con altri socialismi: vorremmo costruire insomma un nuovo socialismo europeo con basi sudamericane, non un socialismo
moderato, ma un riformismo rivoluzionario, antiliberista, direi lombardiano".
Sembra quasi ovvio che la stella rossa punti a sinistra (lo fa anche quella del Partito della sinistra europea, ma non è lo stesso disegno), ma Santoro precisa che quello non è un punto di vista partitico: "Il nostro gruppo è molto orientato sul sociale: non ci interessano alleanze partitiche, anche con Sel o con Rifondazione comunista, preferiamo stringere accordi tematici con associazioni che lavorano nel sociale, a partire dal Movimento italiano disabili con cui siamo in contatto".
Al momento il partito non ha ancora rappresentanti: "Ora stiamo mettendo le prime gambe, ma questo è un progetto di lungo periodo, che ovviamente inizia da zero e il percorso richiede tempo e impegno. Dove siamo presenti, iniziamo a fare quel lavoro in ambito sociale: per noi la sezione deve tornare a essere un luogo di assistenza e resistenza sociale". Convergenza socialista prevede di partecipare alle elezioni, ma lo farà con il proprio simbolo o, al massimo, accostandolo a quello delle associazioni di ambito sociale, senza mai entrare in alcuna coalizione, nemmeno guidata dal Pd: "Sarebbe solo un'operazione di vecchio stampo, in piena 'dottrina Nencini'. Ora non vedo a sinistra le condizioni perché ci si possa considerare rappresentativi della società, non facciamo abbastanza per esserlo. Per noi prima viene il lavoro e l'impegno sociale in un comune, e saremo bravi potremo avere la forza di candidarci e magari essere eletti: la strada magari è più complicata, ma dal punto di vista ideale e politico ci sembra la cosa più sensata".
Tornando al simbolo, comunque, sono almeno due i dettagli che possono colpire: innanzitutto, il fatto che la prima forma prevista sia il quadrato. "Di solito il cerchio è strettamente collegato alle competizioni elettorali, visto che la legge lo richiede, ma noi ci siamo dotati di entrambe le forme. Non c'è un motivo preciso per questa doppia immagine – ammette Santoro – certamente qualcosa dal 'marchio quadrato' del Psi avevamo preso, ma nella nostra attività politica usiamo le due forme in odo indifferente".
Da ultimo, non passa inosservato il fondo blu, quasi carta da zucchero, piuttosto insolito per un partito socialista. "Innanzitutto volevamo differenziarci, non volendo usare il rosso come colore dominante – precisa il segretario – e comunque, volendo evidenziare la stella rossa, quella tinta ci sembrava la migliore. Da ultimo, ma non ultimo, secondo noi il rosso indicava un percorso politico socialmente finito, almeno per l'Italia: ora siamo lontanissimi da una presenza "rossa" com'era qualche decennio fa, per cui abbiamo voluto ripensare l'azione socialista e l'essenza stessa del socialismo, anche cambiando piano cromatico".
Basteranno questi dettagli perché il partito guidato da Santoro diventi "punto di riferimento e di aggregazione di tutti coloro che, pur provenendo da diverse scuole politiche, riconoscono nella difesa dei deboli del mondo e nella lotta al grande capitale ed alla grande finanza la motivazione primaria del proprio iter procedurale"? Per ora non è dato sapere, ma il simbolo e l'impegno ci sono: i risultati si vedranno.
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