giovedì 1 giugno 2017

Verona, simboli e curiosità sulla scheda

Altro comune tra i principali chiamati al voto, su cui si appuntano molte delle attenzioni alla vigilia del voto è indubbiamente Verona. Flavio Tosi, dopo due mandati, non poteva ricandidarsi, ma la continuità del suo progetto verrebbe assicurata dall'eventuale elezione di Patrizia Bisinella, compagna di Tosi e senatrice di Fare!, il partito fondato dal sindaco uscente. I principali avversari di Bisinella sono Orietta Salemi, candidata dal Pd e due liste civiche (ma la sinistra non fa parte della coalizione), e Federico Sboarina, espressione sostanzialmente unitaria del centrodestra, Lega Nord compresa. In tutto si fronteggiano 24 liste: un numero alto, considerando che a Genova, che ha più del doppio degli abitanti, i simboli sulla scheda saranno solo 16.

Patrizia Bisinella

Sono ben sette le liste presentate a sostegno della candidatura di Patrizia Bisinella, un record eguagliato dal candidato di centrodestra Sboarina. La senatrice di Fare! è stata sorteggiata per prima e, tra le sue liste, in alto a sinistra apparirà l'emblema della formazione personale Ama Verona. Domina certamente il profilo bianco del ponte Pietra, l'unico di epoca romana rimasto oggi (e perfettamente riconoscibile grazie al tondo posto al centro), ma i drogati di politica saranno più che altro interessati al fatto che, con le scritte bianche su fondo azzurro e una specie di arcobaleno tricolore (anche se qui ha piuttosto la forma di una S a doppia curva), il simbolo rimanda decisamente a quello del Pdl. Anche se, naturalmente, Bisinella non ne ha mai fatto parte.
Subito dopo la sorte ha piazzato la lista Csu - Cristian social Union Veneta, formazione nata in agosto proprio a Verona, su calco della Csu bavarese, con l'idea di portare a livello locale gli stessi suoi valori. I colori sono gli stessi visti nei mesi scorsi, con l'azzurro, il verde e il giallo (che tinge tra l'altro il leone di San Marco); la font, Optima Bold, è tra l'altro la stessa della Lega Nord. Nella parte inferiore del contrassegno, tra l'altro, c'è un riferimento testuale al Movimento Nuova Repubblica, nato nel 2013 e con vari veronesi nel suo organigramma: anche questo soggetto - di cui converrà riparlare - sostiene Bisinella, ma stranamente non c'è traccia del suo simbolo, che pure esiste. 
Terza in ordine di estrazione è risultata la lista Verona si muoveformazione di "liberali, ecologisti e sportivi" guidata da Giorgio Pasetto, attiva sui fronti della tutela dei diritti civili e delle libertà individuali, della trasparenza nella gestione delle partecipate, del miglioramento del trasporto pubblico, della ciclomobiltà e dell'ambiente, nonché dell'attenzione allo sport. Il simbolo è quello già circolato nelle settimane scorse, con le quattro righe pennellate riconducibili ai Radicali italiani e l'atleta che corre, proiettato in avanti: curiosamente, però, se all'inizio la sagoma era di colore blu, nel manifesto risulta ora verde, senza che sembri esserci stato un motivo particolare per questa modifica. E nemmeno si può dire "verde Lega", visto che stavolta il Carroccio sta altrove...
Non porta ovviamente alcun dubbio la quarta lista a favore di Bisinella, Fare! con Flavio Tosi: il partito del sindaco uscente non poteva non fare parte della coalizione che rappresenta la continuità amministrativa con le due consiliature dell'ex esponente leghista. Praticamente tutto è uguale, con il nome giallo in grande evidenza sotto al fascio di luce gettato dal faro acceso, fin dall'inizio simbolo dei comitati provinciali della fondazione-partito su buona parte del territorio nazionale. Unica modifica visibile, il riferimento a Tosi normalmente posto sul segmento inferiore giallo è stato ricollocato sotto al nome, per lasciare spazio all'indicazione della candidata sindaca.
Quinta formazione sorteggiata tra quelle che appoggiano Bisinella è quella dei Pensionati veneti, dalla grafica piuttosto semplice come quella del più noto Partito pensionati (schierati con Sboarina, dopo aver sostenuto Tosi alle scorse regionali in Veneto) dal quale in effetti il movimento dei Pensionati veneti, in effetti, si è scisso. L'emblema presenta però una caratterizzazione inconfondibile: il fondo bianco rimane, viene inserita una coroncina rossa intorno al cerchio, ma soprattutto al centro della rappresentazione c'è il leone di San Marco in tonalità verde. forse per rappresentare comunque il tricolore nel complesso. A differenza di altre rappresentazioni, in questo caso il libro dei Vangeli è chiuso e il leone impugna una spada alzata.
Altra formazione che rappresenta un'evidente continuità rispetto alle due amministrazioni passate è la Lista Tosi, sesta su manifesti e schede: essa rappresenta l'evoluzione della Civica per Verona - Tosi sindaco, presente alle ultime due tornate di elezioni comunali. I colori sono quelli della città - nella stessa posizione di allora - così come somiglia allo stemma cittadino quello riportato in primo piano (la forma è diversa, altrimenti la commissione non avrebbe dovuto accettarlo); rispetto al passato, tuttavia, il cognome di Tosi è ancora più evidente, anche se lui non è più candidato sindaco ma "solo" capolista. A questo punto, è inevitabile concludere che ci si trova davanti a un chiaro esempio di "lista del sindaco uscente", fatta per tirare la volata alla succeditrice sperata.
Chiude la compagine delle liste a sostegno di Bisinella la lista La voce della gente - Radio libertà. Si tratta di una formazione guidata e voluta da Giampaolo Bassi, editore di Radio Universal, emittente ufficiale del Chievo Verona: la cosa fa notizia, perché Bassi ha militato nella Lega Nord a partire dal 1990 e lui stesso ha detto che il sostegno a Bisinella è arrivato dopo la mancata candidatura tra le file del Carroccio. La grafica, bisogna ammetterlo, non è troppo accattivante: il centro del contrassegno è un megafono rosso e giallo (e funzionante, visti i "fulminetti" all'esterno della tromba), posto su fondo blu sfumato, mentre nel segmento inferiore giallo è riportata in blu la scala della famiglia scaligera; l'uso dei caratteri è quello che è, ma se non altro l'immagine è ben riconoscibile.

Marco Giorlo

L'ottava lista sorteggiata è Tutto cambia, unica lista presentata a sostegno di Marco Giorlo, ex assessore allo sport della giunta Tosi, dimessosi dopo le polemiche seguite a una puntata della trasmissione Rai Report. Nessuna accusa a suo carico si è rivelata fondata, ma la politica non gli aveva ridato spazio, così Giorlo già un anno fa ha scelto di candidarsi direttamente a sindaco. E se il nome fa pensare piuttosto a una canzone sudamericana storica, come simbolo Giorlo ha voluto uno dei segni caratteristici di Verona, l'Arena,interpretata come una sorta di nastro arricciato (con tanto di archi) e dai colori dell'arcobaleno, per un movimento che si dichiara attento soprattutto all'impegno sociale, per "gli ultimi", alla sicurezza, nonché alla tutela del patrimonio culturale e ambientale della città. 


Roberto Bussinello

Verona è tra le città al voto in questo turno elettorale in cui è riuscita a presentare la propria lista anche CasaPound Italia. La formazione dunque partecipa alle elezioni con un proprio candidato sindaco, Roberto Bussinello, veronese di nascita. L'emblema depositato, ovviamente, è quello ben noto a livello nazionale, con la tartaruga dal carapace di forma ottagonale e l'arco tricolore nella parte inferiore della corona di contorno. La corsa, ovviamente, è solitaria, non essendo stata prevista alcuna coalizione, come in ogni altra occasione in cui in passato CasaPound ha presentato candidature alle elezioni amministrative.


Orietta Salemi

E' stata sorteggiata per quarta la candidata sindaca Orietta Salemi, sostenuta da tre liste. E' stata confermata la presenza della formazione civica Eppur si muove, un gruppo dalla dichiarata sensibilità in tema di cultura, scuola, mobilità e lotta al gioco d'azzardo. Sembrano alle spalle le polemiche con Pasetto e il gruppo di Verona si muove, che avevano protestato contro "la scorrettezza" di aver presentato un nome troppo simile; la denominazione (di chiara matrice galileiana) è rimasta la stessa e così anche la grafica, decisamente dominata dal rosso, con il nome spezzettato in vari settori, per dare l'impressione del movimento e della natura composita dell'impegno e della città stessa.
Certamente nessun problema è arrivato dalla presentazione della lista del Partito democratico, principale sponsor della candidatura di Salemi. Il simbolo nazionale del partito - unica formazione politica presente nella coalizione in esame - viene presentato nella sua versione integrale (senza ritocchi all'immagine, con in più l'aggiunta dell'espressione "Salemi sindaco" - e non "sindaca", come ci si potrebbe aspettare, anche se non è scontato - nella parte inferiore; in questo caso, si è optato per la dicitura bianca su un segmento blu, una soluzione grafica un po' più invasiva di altre e non praticata così spesso, ma comunque in fondo non sgradevole all'occhio.
Salemi è appellata come sindaco anche nella terza formazione presentata a suo sostegno, Verona civica. Anche in questo caso il rosso è decisamente dominante all'interno di un contrassegno dalla struttura elementare: l'espressione "Salemi sindaco" ha il rilievo maggiore, per il corpo del testo e la posizione centrale, mentre appare molto più leggera la denominazione, disposta a doppio arco in alto e in basso, quasi a voler delimitare un cerchio interno. Il simbolo, che certamente non passerà alla storia per eleganza ed elaborazione grafica, obiettivamente è di facilissima lettura e dovrebbe essere percepito in modo netto e diretto dagli elettori.


Michele Bertucco

Sono due le liste a sostegno del quinto candidato sorteggiato, Michele Bertucco; entrambe, peraltro, ripetono lo stesso modello di struttura, divisa sostanzialmente in due, con l'espressione "Michele Bertucco sindaco per Verona" su fondo verde e il cognome dell'aspirante primo cittadino ben in evidenza, per il suo colore bianco. La prima lista, Sinistra in Comune, appare di matrice più politica, non solo per il riferimento agli "ambientalisti" e ai "progressisti" e per l'evocazione della sinistra: l'iniziale di quest'ultima parola, infatti, riprende in modo evidente la S del simbolo nazionale di Sinistra italiana, che è parte del progetto (ma lo sono anche Rifondazione comunista e altri gruppi).
La seconda lista è invece denominata Verona in Comune: se anche il nome è molto simile alla formazione appena analizzata, questa lista manifesta chiaramente la sua natura civica, che completa il quadro dell'unico candidato che si qualifichi come "di sinistra" (non ci sono falci e martelli sulla scheda a Verona). La parte superiore del cerchio, in questo caso, è bianca, mentre il nome è proposto (con una font ancora diversa) in un rosso mattone, tendente all'arancione; molto pregevole graficamente è il riferimento all'Arena, evocata con fini archi di varie tonalità di verde intorno alla C di "Comune" e un piccolo accenno di arcata nella parte superiore.


Michele Croce

Corre da solo Michele Croce, 43 anni, avvocato tributarista, candidato con Tosi nel 2012, già presidente dell'Azienda gestione edifici comunali, fino alla brusca fine del rapporto di fiducia col sindaco uscente per alcune accuse mossegli circa la sua gestione. Da quella esperienza finita male e dalla completa riabilitazione legale è nato il movimento Verona pulita, che si presenta alle elezioni dandosi "l'obiettivo di un’amministrazione pubblica trasparente ed efficiente, attraverso la lotta alla corruzione ed alle diseguaglianze", con un'azione ispirata ai verbi "dare", "essere" e "fare". Il simbolo riprende i colori della città; avesse avuto le strisce gialle e blu sul fondo del cerchio, con quel segmento biconcavo giallo centrale, avrebbe ricordato lo stemma dell'Hellas Verona.


Alessandro Gennari

Il settimo aspirante primo cittadino estratto è Alessandro Gennari, che si presenta come candidato sindaco per il MoVimento 5 Stelle. Non risulta che vi siano state particolari questioni per la scelta del candidato e dei componenti della lista, naturalmente contrassegnata dal simbolo consueto, con la sostituzione del sito di Beppe Grillo con quello del M5S, come da delibera degli attiVisti di vari mesi fa. Il MoVimento riparte dal risultato di cinque anni fa, quando era arrivato al 9,5% (il candidato di allora, Gianni Benciolini, aveva preso giusto qualcosa di meno, risultando il terzo più votato tra le potenziali guide del comune), conquistando due seggi in consiglio.


Federico Sboarina

Ottavo e ultimo sorteggiato tra i candidati sindaci, Federico Sboarina si pone come candidato unitario del centrodestra (tosiani esclusi, ovviamente). La prima lista sorteggiata, Sboarina sindaco, rappresenta in realtà una "bicicletta" di due simboli di altrettante associazioni civiche già esistenti e ampiamente rappresentate nelle istituzioni: Battiti per Verona (sorta nel 2013) e Verona domani (nata nel 2014), Sotto al nome della lista (bianco, su fondo blu) trovano dunque posto l'emblema di Battiti, con nastro tricolore e Arena con chiodino segnaposto su fondo blu sfumato, e quello di Verona domani, altra raffigurazione del ponte Pietra sull'Adige, stavolta blu su fondo giallo.
La seconda formazione a sostegno di Sboarina è originale, anche sul piano grafico, pur risultando un po' inquietante all'occhio... e per l'occhio. Verona più sicura, lista nata online da vari gruppi di cittadini che condividono giorno per giorno segnalazioni, preoccupazioni sulla sicurezza nei quartieri - trasmettendole alle forze dell'ordine e alle istituzioni - ha deciso di sostenere il candidato di centrodestra per dar forza al suo bisogno di sicurezza e ha scelto come simbolo l'immagine di un occhio sopra l'Arena stilizzata - "un occhio dei cittadini tutti su Verona", spiegano sulla pagina Facebook a chi vedeva significati massonici nell'immagine - e su una struttura ad alveare ("le api, in quanto animali sociali, rappresentano l'aggregazione", spiegano ancora dalla pagina) il tutto in giallo su fondo blu. La grafica rende l'idea, ma più che rassicurare sembra un po' ansiogena.
Terza lista della coalizione di centrodestra è quella di Fratelli d'Italia, che come capolista avrà addirittura il soprano Cecilia Gasdia, già direttrice di Verona Opera Academy. In questo caso, la struttura del contrassegno è molto più simile a quela delle elezioni europee 2014, con il nome di Giorgia Meloni proposto con lo stesso carattere (e in quel segmento incomprensibilmente staccato dal resto del campo blu) e con la "pulce" di An a grandezza sicuramente maggiore rispetto a quanto visto a Genova; questo nonostante la riduzione comunque necessaria per inserire il riferimento - tutto sommato proporzionato e non sgradevole - alla candidatura di Sboarina, nella parte inferiore del cerchio.
Come quarta lista il sorteggio ha indicato quella del Partito pensionati: se cinque anni fa aveva appoggiato Tosi, ora ha scelto di collocarsi nella coalizione di centrodestra (anche a costo di subire qualche perdita andata a beneficio, come si è visto, del fronte di Bisinella). Sulla scheda, in ogni caso, finirà il simbolo tradizionale, chiaro e pulito, con la scritta "Pensionati" (in una font decisamente vintage) blu al centro di un cerchio bianco, contornato sempre di blu. Al precedente turno elettorale i Pensionati - con un contrassegno leggermente personalizzato - avevano ottenuto l'1,76% senza eleggere consiglieri; si vedrà quanto riusciranno ad apportare questa volta alla nuova coalizione.
Al quinto posto all'interno della coalizione si troverà l'emblema di Forza Italia, che torna dopo il non brillante risultato - 5,29% - ottenuto cinque anni fa dal Pdl, che dunque aveva un elettorato potenzialmente più ampio (considerando che nel 2007, in una delle sue ultime apparizioni, Fi aveva superato il 15%). Se però nel 2012 il simbolo del Pdl era stato usato schietto, senza alcun'altra indicazione, questa volta la bandierina forzista si accompagna all'inevitabile riferimento a Silvio Berlusconi, mentre in alto è stato aggiunto il riferimento all'aspirante sindaco Sboarina. Il risultato veronese non è certo ribaltabile sul territorio italiano, ma il rilancio di Forza Italia passa anche da qui.
Come ampiamente accennato, a differenza di cinque anni fa, fa parte della coalizione di centrodestra anche la Lega Nord - Liga Veneta. Se inizialmente i due partiti erano distinti, da molti anni - come è noto - la Liga è la struttura nazionale per il Veneto del Carroccio e si caratterizza per la presenza ben visibile del Leone di San Marco (stavolta con il libro aperto e la scritta Paxe, nella stessa foggia utilizzata a suo tempo da Franco Rocchetta), che un tempo invece era collocato sullo scudo di Alberto da Giussano, dove ora trova posto il Sole delle Alpi (il simbolo usato in questo frangente, in effetti, è lo stesso già visto alle regionali del 2015 a sostegno di Luca Zaia).
Chiude la serie dei sette contrassegni a sostegno di Federico Sboarina quello di Indipendenza noi Veneto, formazione anch'essa già vista nel 2015 in occasione delle regionali e al centro di una polemica con Indipendenza veneta per il nome troppo simile. Il simbolo in questione era stato adottato da un cartello di forze politiche (Veneti Indipendenti, Liga Veneta Repubblica, Veneto Stato,  Progetto NordEst, Tea Party Veneto e Pro Veneto) uniti sotto la stessa bandiera, che richiamava allora come oggi lo stendardo della Serenissima con il leon da guera, apportato dalla Liga Veneta Repubblica che lo utilizzava dal 1998 (anche quando si era chiamata Liga Fronte Veneto). La stessa Liga Veneta Repubblica che era stata guidata da Fabrizio Comencini dopo una scissione dalla Lega Nord e che ora, invece, è di fatto alleata del Carroccio. Da notare, sotto al riferimento a Verona, la frase "Nec descendere nec morari" (non scendere né fermarsi), motto della famiglia Della Scala. 

Filippo Grigolini

Ultimo candidato sindaco sorteggiato a Verona è Filippo Grigolini, espressione unicamente del Popolo della Famiglia, che dunque anche a Verona riesce a piazzare un proprio candidato. Il simbolo è quello consueto, già analizzato a proposito di Genova; da segnalare che a Verona il capolista è Gianfranco Amato, tra i fondatori e ispiratori del movimento - di cui peraltro è il segretario - che si era presentato per le prime volte alle amministrative di rilievo dello scorso anno. A Verona il gruppo è nato a settembre del 2016 e questo è il primo appuntamento elettorale importante in cui misurarsi in Veneto, insieme a Padova.

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