martedì 9 giugno 2015

"Vive", la nuova strategia di Rabellino?

Continuare a scorrere la fauna elettorale che si è affacciata sulle schede dei comuni sotto i mille abitanti in Piemonte riserva sempre grandi soddisfazioni e qualche sorpresa. Capita dunque che in quattro comuni diversi come Aisone, Benevello e Treiso (in provincia di Cuneo), nonché Isolabella nel torinese, abbiano visto la partecipazione di quattro liste quasi identiche, per lo meno nella grafica: elemento dominante, il nome del comune con sotto la parola "vive", il tutto in nero, maiuscolo e font Impact; al di sopra, come recitava la descrizione, "montagne stilizzate da bandiera del Piemonte a forma di sole". Ad Aisone, oltre al segno del lambello, in fondo c'era pure la bandiera occitana.
In tre comuni su quattro, queste liste sono riuscite a raccogliere ogni volta tre consiglieri (nove in tutto, dunque), proprio per la presenza di una sola altra lista a raccogliere i consensi degli elettori: per raggiungere questi risultati, sono bastati 42 voti (il 17%) a Benevello, 31 (16,06%) a Isolabella e altri 31 (7,15%) a Treiso; ad Aisone, invece, non è bastato raccogliere il 4,32% (cioè 8 voti) per ottenere una rappresentanza in consiglio. 
Proprio il caso di Aisone, tuttavia, ci permette di dare a quest'operazione un nome e un volto. Che sono quelli di Renzo Rabellino, candidato sindaco non eletto proprio ad Aisone. Per qualcuno già questo potrebbe essere una notizia: Rabellino si candida, e non c'è una vera lista alias a sostegno suo, che imiti nella grafica il nome di qualche politico più famoso, come siamo stati abituati a vedere negli ultimi anni.
Sarebbe stato lo stesso Rabellino a giudicare ormai superate, da consegnare al passato le varie "operazioni Alias", dalla Lista Gianfranco Rosso (invece che Roberto Rosso) alla lista del Grillo parlante, con l'ultima parola con meno evidenza. Quello coniato per queste elezioni, insomma, può definire come "un simbolo di transizione": in attesa di qualcosa di più strutturale, strutturato e definito, "Vive" dimostra che può esserci spazio per un progetto politico che, oltre a guardare al futuro, possa dirsi vicino agli elettori. A questo punto, però, è legittimo essere più che curiosi sui nuovi approdi di Rabelllino: la Lista del Grillo, c'è da sospettarlo, potrebbe non avere una storia ancora lunga.

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