sabato 13 gennaio 2018

Parisi spegne le lampadine e corre "per il centrodestra" (di Fabio Blasigh)

Oggi lascio spazio volentieri a Fabio Blasigh, componente della redazione, che ha notato per primo il possibile simbolo che contraddistinguerebbe la corsa (solitaria) di Stefano Parisi, probabilmente in condominio con Vittorio Sgarbi e il Mir di Samorì, sempre senza dover raccogliere le firme dopo la "garanzia" offerta dai Civici e innovatori (nella speranza - secondo me non correttamente riposta - che non occorra indicare il loro nome nel simbolo, bastando il nuovo nome della componente parlamentare). Certo è che, per ora, l'emblema presentato oggi è sicuramente il più spoglio e anonimo (non per il nome di Parisi, sempre ben visibile) di questa competizione. E, senza offesa per alcuno, il più triste.

L’appello all'unità del centrodestra, lanciato da Stefano Parisi alcuni giorni fa, ad oggi non ha ancora trovato risposta; Energie per l’Italia si organizza quindi per correre in solitaria.
In vista di questa eventualità, il movimento dell’ex candidato sindaco di Milano è pronto a darsi un nuovo simbolo elettorale. Ad annunciarlo oggi su Facebook è Giovanni Negri, promotore de La Marianna, che, dopo aver incontrato in mattinata Parisi, annuncia: "nel caso sempre più probabile di un No all'apparentamento ho proposto l’adozione di un simbolo elettorale che possa meglio esprimere l’identità della Lista e la sua tensione unitaria verso un preciso campo di appartenenza. Del resto in queste stesse ore l’ipotesi di partecipazione indipendente alle elezioni suscita adesioni così importanti e diversificate da giustificare un simbolo sulla scheda elettorale capace di non escludere nessun apporto e di raffigurare con efficacia l’obiettivo comune di costruire un centrodestra con nuove regole, nuove identità, nuova capacità di offerta politica".
Il simbolo proposto da Parisi ai propri comitati elettorali, ai quali chiede opinioni e proposte, presenta significative novità. Innanzitutto, sorprende la scomparsa delle tre lampadine tricolori che hanno accompagnato la nascita del movimento fin dai tempi del Megawatt di Milano. Il nome Energie per l’Italia, posto dapprima al centro della mezzaluna gialla, viene ora rimpicciolito e collocato lungo il bordo in alto, per far posto alla dicitura "per il Centrodestra", quasi ad avere l'ambizione di rappresentarlo come e più di altri. Non cambia, invece, la scelta dei colori giallo e blu, che in tutta Europa caratterizzano i movimenti di ispirazione liberale, come la tedesca FDP.
Nessun riferimento, invece, al gruppo parlamentare dei Civici e Innovatori, che pochi giorni fa ha annunciato il proprio sostegno al movimento di Stefano Parisi, il cui nome resta in grande evidenza nella metà bassa del logo.
Ancora pochi giorni di attesa, e sapremo se sarà questo il simbolo con cui Energie per l’Italia sarà presente sulla scheda elettorale oppure se, raggiunto in extremis un accordo con la coalizione berlusconiana, torneranno a brillare le luci (rigorosamente delle lampadine tricolori) del movimento fondato da Stefano Parisi.
Fabio Blasigh

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