venerdì 12 giugno 2015

Solidarietà popolare: coordinare i cattolici. Verso un partito?

A settembre, quando le prime notizie circolarono, si era parlato di "Confederazione dei Popolari Italiani". Ora che una struttura più compiuta c'è, il nome è leggermente diverso, Solidarietà popolare, ma il concetto è quello: concorrere a ricostituire una piattaforma culturale e sociale composta da credenti e da uomini di buona volontà che si rifanno all'insondabile patrimonio della cultura cristiana e all'etica costituzionale. 
Lo statuto è datato 28 marzo, giorno in cui si è svolta l'assemblea fondativa (teatro dell'evento, tanto per cambiare, un convento, quello di S. Sisto delle Suore Domenicane missionarie a Roma), e al momento, stando al sito - la federazione raggruppa almeno undici associazioni di area cattolica. Almeno, perché nelle prime notizie battute dalle agenzie all'epoca della fondazione i soggetti che avevano costituito la federazione stessa risultavano essere una ventina. Sul piano grafico, in realtà, il risultato è per lo meno discutibile: l'emblema, che affida l'azzurro al fondo e il tricolore alla parola "popolare" ripetuta tre volte sovrapposte in ordine sparso, non rende affatto bene; forse però si tratta di un primo tentativo, magari si potrà fare meglio. 
Nel soggetto collettivo è ben saldo il ruolo di Giovanni Fontana: dopo l'esperienza poco fortunata (soprattutto sul piano giuridico) della tentata riattivazione della Dc aveva fondato l'Associazione Democrazia cristiana e proprio da presidente di quel gruppo è stato tra coloro che hanno costituito la federazione. Proprio durante l'assemblea fondativa di marzo, Fontana è stato indicato come presidente di Solidarietà popolare: "Non si tratta della ennesima sigla di partito - aveva detto in quell'occasione Fontana - oggi iniziamo un percorso per far crescere dal basso un patto federativo di persone, di associazioni, e un domani forse anche di soggetti politici, che operi con capacità di inclusione". 
Tra i soggetti che dall'inizio erano parti del preaccordo alla base della confederazione (ufficialmente Fontana aveva dato la sua adesione, assieme tra l'altro a Luigi Baruffi dellla Federazione dei partiti democristiani, che però non risulta in alcun elenco di aderenti a Solidarietà popolare), si ritrova Rinascita popolare di Publio Fiori. L'evoluzione della Rifondazione democristiana avviata da Fiori nel 2006 non cessa di partecipare a iniziative che cerchino di riorganizzare e tenere insieme il mondo cattolico del sociale e della politica; anzi, la folla di persone disegnate nella parte inferiore del contrassegno di Sp ricorda molto quelle del contrassegno composito di Rifondazione Dc e Rp di qualche anno fa.
Tra i nomi che invece erano presenti nell'elenco iniziale, riportato dalle agenzie, più di qualcuno non è ripetuto nel sito. Si tratta a volte di sigle sconosciuti del tutto o in parte ai più (Centro Popolare Lombardo,  Accademia Gioacchino Belli, Associazione Armonia d'impresa, Bioacademy online, Fondazione Sorella natura, Presenza popolare, Ass. Difesa ammalati psichici, Associazione per il primato dei sindaci e dei cittadini, Associazione ricerca e cambiamento, Federazione Movimento Base, Azione civica umbra), ma tra queste c'è pure il Nuovo Cdu di Mario Tassone (che, per la cronaca, ha da poco modificato la forma della colomba nel suo simbolo). Non è dato sapere il motivo dell'assenza, visto che comunque ad alcune iniziative della federazione proprio Tassone risulta presente; una dimenticanza, un errore o cos'altro? 
Altri nomi c'erano a marzo e ci sono ancora: Associazione Prospettiva Avvenire, Associazione Culturale Art’s Planet, Associazione Nuovitalia, Comitato Italiano Popolo Sovrano, Identità Cristiana, Popolari Liberi e Forti, mentre si sono aggiunti Comitato per la civiltà dell'Amore e Rigenerare la Democrazia. Tra le new entry, però, bisogna considerare anche il Partito politici cristiani, "Siamo nati - spiega la presidente Carla Marri - soprattutto per dare una "casa" credibile e onesta ai cattolici sparsi nei vari partiti di sinistra e togliere loro l'appellativo anacronistico di 'cattocomunisti'". Graficamente il centro è una piccola croce rossa da cui promana la luce a raggiera su fondo blu; al di sotto, una frase evocativa, "In Te si raduneranno tutte le genti". "La frase - continua Marri - sta a significare la nostra apertura a tutte le persone di buona volontà che riconoscano nei valori cristiani le indispensabili fondamenta su cui ricostruire il tessuto del Paese". Per il momento, la strada per quelle nuove fondamenta sembra passare attraverso Solidarietà popolare: il tempo dirà di più sui risultati.

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