domenica 21 febbraio 2016

Sinistra italiana, un marchio che sa di "già visto"

Si chiude oggi Cosmopolitica, assemblea di tre giorni per far ripartire la sinistra in Italia a partire dalla vita reale, fatta di persone ed esperienze. L'evento l'hanno organizzato varie associazioni e movimenti, da Sinistra ecologia libertà e da Sinistra italiana, contenitore che raccoglie vari ex Pd (come Carlo Galli e Alfredo D'Attorre) e al momento esistente essenzialmente come gruppo alla Camera, appunto assieme a Sel. 
Quella che si chiude ora è essenzialmente un'assemblea delle idee, non un evento congressuale: quello è previsto in dicembre, ma fino ad allora Sinistra italiana è destinata a essere qualcosa di più che il nome di un gruppo parlamentare. E' stato Peppe De Cristofaro di Sel (partito che ha scelto di non rinnovare il tesseramento per il 2016, in vista della nascita di un nuovo soggetto politico) a confermare che quell'etichetta sarà, in via provvisoria, il nome della nuova formazione, in attesa del congresso che potrà confermarlo o cambiarlo. Lo stesso avverrà con il simbolo provvisorio che è stato proiettato venerdì sera al Palazzo dei Congressi di Roma e che, forse, sarebbe meglio denominare logo: si risolve infatti nell'acronimo di Sinistra italiana, con le lettere tracciate da quattro linee rosse e con la "i" minuscola girata, in modo da consentire una lettura anche come punto esclamativo, quasi a voler affermare la convinzione per il nuovo progetto.
Di certo la soluzione grafica adottata venerdì non è piaciuta a tutti (al di là della reazione del pubblico presente non proprio entusiasta, i primi dubbi sono arrivati da Mariano Di Palma di ACT), così come qualcuno ha espresso dubbi sul nome, soprattutto sul reale valore attuale della parola "sinistra". "Cosmopolitica è stata un'opportunità importante per aprire finalmente un'alternativa credibile e di sinistra - precisa Raffaella Casciello, sempre del direttivo di ACT -. Pensiamo per questo che vada fatto uno sforzo ulteriore su nome e simbolo andando ancora oltre il nome provvisorio che è stato scelto. Lo decideremo democraticamente nei prossimi mesi. La parola 'sinistra' e la parola 'italiana' non raccontano a sufficienza l'enorme spazio sociale e politico che le nostre idee e le nostre pratiche possono rappresentare per milioni di persone nel nostro Paese".
Limitandosi al simbolo, tuttavia, ci si può al momento limitare a dire che la novità non sembra il punto di forza del nuovo segno. Innanzitutto la sigla è la stessa dei Socialisti italiani di Boselli (nati alla fine del 1994), a sua volta già usata in precedenza da Vittorio Sgarbi e dai referendari vicini a Massimo Severo Giannini nel 1992. 
Sul piano grafico-visivo, in più, l'idea di tracciare le lettere con varie linee equidistanti tra loro è già stata sfruttata in più occasioni. Il marchio più duraturo probabilmente è stato quello del Coni, il comitato olimpico nazionale italiano, che prima del segno distintivo in uso oggi ha avuto la propria sigla disegnata proprio con cinque linee blu (o, se si preferisce, quattro bande bianche bordate di blu). Soluzioni simili si possono ricordare - sono le prime che mi vengono in mente, in realtà - applicate agli emblemi del Centro sportivo italiano e del Credito italiano. Unica vera novità sembra essere il colore, che forse non poteva essere che il rosso; al momento, comunque, a contrassegnare "una formula ibrida, un partito oltre il classico partito" (sempre parole di De Cristofaro, riportate dal manifesto) restano le lettere "Si". Per capire il futuro, anche simbolico, della sinistra parlamentare c'è ancora qualche mese di tempo e molto lavoro da fare.

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