lunedì 25 giugno 2018

Cisterna di Latina, simboli e curiosità sulla scheda

Mentre stanno arrivando i risultati dei ballottaggi, di cui il sito si occuperà un po' più avanti, continuiamo il viaggio tra i non molti comuni superiori non capoluogo che sono riusciti a eleggere il loro sindaco già al primo turno. Questa volta il viaggio ci porta a Cisterna di Latina, un comune che ha votato con un anno di anticipo rispetto alla scadenza (per grane giudiziarie che hanno investito il comune e nel 2018 avevano portato alle dimissioni della sindaca Eleonora Della Penna) e di cui ci si era occupati in passato perché si era presentata una lista che nella grafica aveva imitato il MoVimento 5 Stelle, anche se poi non era riuscita a entrare in consiglio comunale. 
Nel 2014 si andò al ballottaggio, stavolta invece Mauro Carturan, già sindaco di Cisterna dal 1999 al 2009 e candidato di Lega e Fratelli d'Italia (ma non di Forza Italia, come si vedrà), è riuscito a vincere al primo turno per un soffio, ottenendo il 50,01%: lo ha fatto sconfiggendo altri quattro candidati, ma colpisce soprattutto che, a fronte di meno di 29mila elettori, ad affollare la scheda si siano presentate ben 18 liste. Dal momento che però la quota che ha permesso di evitare il ballottaggio è stata raggiunta per soli due voti, occorre dare conto dell'idea del principale candidato sconfitto (e che avrebbe avuto accesso al secondo turno), Gianluca Del Prete, di presentare ricorso al Tar per procedere a un nuovo conteggio e capire se è stato corretto proclamare l'elezione del sindaco o si doveva andare al ballottaggio.

Mauro Carturan

8) Lega

Non è dato sapere quante persone si sarebbero immaginate che la vittoria del candidato di centrodestra Mauro Carturan sarebbe stata "a trazione leghista". Eppure, in una situazione di notevole frammentazione che si vedrà tra poco, la Lega è risultata la lista più votata di tutte, con il suo 11,28% (e la conquista di tre consiglieri comunali) per la sua consultazione amministrativa d'esordio a Cisterna. Per l'occasione è stato utilizzato il simbolo inaugurato alle ultime elezioni politiche, con la semplice sostituzione della parola "premier" con il riferimento al Lazio, senza ulteriori specificazioni territoriali.

5) Fratelli d'Italia

Tre consiglieri comunali se li è aggiudicati anche la lista di Fratelli d'Italia, partito che è molto forte da queste parti e che già nel 2014 aveva ottenuto il 9,3% (ma allora, sostenendo Carturan anche in quell'occasione, non era parte dello schieramento vincitore, dunque aveva eletto solo un rappresentante). Questa volta il risultato è migliorato ulteriormente, arrivando al 9,77% e triplicando, come si è visto, la rappresentanza in consiglio. Il risultato è stato ottenuto impiegando il simbolo ufficiale nazionale del partito, senza alcuna indicazione della leader Giorgia Meloni (opzione grafica seguita invece, come si è visto, in molti altri comuni): la scelta, in ogni caso, è stata decisamente vincente.

6) Unione di centro

Al terzo posto, all'interno della coalizione a sostegno di Mauro Carturan, si è collocata l'Unione di centro, che era stata parte anche della maggioranza uscita dalle elezioni del 2014. Allora, con il 5,09%, erano arrivati tre consiglieri; questa volta la rappresentanza è rimasta la stessa, ma è decisamente migliorato il risultato, con il 9,56%. Se allora si era utilizzato il simbolo nazionale puro e semplice, con la scritta "Italia" nel segmento superiore rosso, questa volta in quello stesso punto è inserito il riferimento al candidato sindaco, con il cognome puntualmente in maggior evidenza (graficamente l'effetto è quello che è, ma forse non c'erano molte altre soluzioni).

2) Cisterna ideale

I risultati elettorali hanno collocato in quarta posizione, all'interno della compagine di Carturan, la prima lista civica (sorteggiata tra l'altro per prima), Cisterna ideale: la formazione è riuscita a raccogliere il 6,52% e questo le ha permesso di farsi assegnare due consiglieri comunali. Il simbolo è un concentrato di curiosità: è strano il colore del cielo, un arancione sfumato postatomico; è curiosa la scelta di scrivere il nome della lista con una font graziata (che però per lo meno si legge); soprattutto, la famigliola a quattro che è stata inserita è praticamente dello stesso colore della parte inferiore del simbolo, così uno dei due bambini praticamente non si vede...


7) Obiettivo ricostruire

Due consiglieri sono stati assegnati, dopo lo spoglio, anche alla lista civica Obiettivo ricostruire, evidentemente pensata con l'idea di ripartire con un'amministrazione nuova e sana dopo il "terremoto" politico-amministrativo del 2017. L'idea della ricostruzione è data dal disegno tratteggiato di alcune rovine, che probabilmente sono alcune di quelle presenti all'interno del Giardino di Ninfa, monumento naturale presente proprio a Cisterna; il piccolo segmento tricolore in alto suggerisce comunque una collocazione nel centrodestra. La lista, in tutto, è riuscita ad aggiudicarsi una buona quota di voti, pari al 6,32%


3) Cisterna democratica

A dispetto del nome che porta, non siamo davanti a una lista legata al Pd (che si è presentato con il suo simbolo a sostegno di un altro candidato) e nemmeno a una formazione dichiaratamente di sinistra: Cisterna democratica, infatti, era schierata nella coalizione di Carturan. Se prima si era evocato il concetto di ricostruzione, qui c'è quello di rinascita, visto che il sole (stilizzatissimo) sorge dal segmento che rappresenta il terreno; da notare - e non certo perché sia gradevole - l'arcobaleno tricolore, irregolare come se l'avessero tracciato tre gessetti. Con il suo 5,12%, la lista è riuscita ad assicurarsi l'elezione di un consigliere.


4) Cisterna domani

Chiude la serie delle liste presentate a sostegno di Carturan la civica Cisterna domani, che pur essendo stata la formazione meno votata ha comunque raccolto il 3,07% e quella quota è stata sufficiente a eleggere in consiglio uno dei candidati. Occorre peraltro ammettere che, sul piano grafico, quello di Cisterna domani è probabilmente il simbolo peggio riuscito di tutta la coalizione: la bandiera italiana realistica e a pieghe posta in basso stona abbastanza con la veduta in bianco e nero di Cisterna che è stata inserita nella parte alta e nemmeno si vede bene; nel mezzo stona ancora di più l'ellisse con una texture azzurra che contiene il nome della lista (scritto con una font piuttosto improbabile).


Gianluca Del Prete

13) Gianluca Del Prete sindaco

Il candidato alla guida del comune di Cisterna che si è posizionato al secondo posto, con il 24,27%, è Gianluca Del Prete, odontoiatra, già consigliere eletto nel 2014 nella coalizione di Carturan, qualificatosi come candidato civico, anche se - come si vedrà - il sostegno di determinati partiti ce l'aveva. La lista più votata, in ogni caso, è stata la sua personale, denominata proprio Gianluca Del Prete sindaco. Il simbolo, probabilmente, è il più semplice che si potesse immaginare: il nome, l'auspicata qualifica di sindaco posta "a sorriso" nella parte inferiore, il tutto su fondo blu con doppio contorno. Un simbolo essenziale, ma ben leggibile, che ha sfiorato l'8% e ha ottenuto due consiglieri comunali.


11) Forza Italia

La seconda lista più votata nella coalizione di Del Prete è risultata essere quella di Forza Italia, che si è attestata sul 4,5%, meno della metà del 9,38% raccolto nel 2014 (ma, paradossalmente, il risultato del candidato e dell'intera coalizione ha consentito ai forzisti di ottenere un seggio, che quattro anni fa non era arrivato). Al turno precedente si era usata una variazione del simbolo delle europee, con la bandierina tutta contenuta nel cerchio e il riferimento all'allora candidato sindaco, Antonello Merolla; questa volta, su calco del contrassegno delle ultime politiche, la bandierina in parte fuoriesce e al posto del cognome del candidato c'è il riferimento al comune (in Helvetica, per fortuna), posto "a sorriso" e in corpo piccolo a causa della lunghezza.


12) Partito democratico

No, non è un errore nostro, né di chi ha preparato manifesti e schede: subito dopo il simbolo di Forza Italia, infatti, nella stessa coalizione di Del Prete si ritrova l'emblema ufficiale del Partito democratico. Sui media locali in effetti si era fatto un gran parlare della coesistenza di Pd e Fi sotto lo stesso tetto elettorale, anche se il candidato sindaco teneva a rimarcare - come visto - la sua caratura civica, sostenendo la scelta autonoma dei due partiti di appoggiarlo, senza che questo si dovesse tradurre un un'alleanza tra dem e forzisti. Alla fine, comunque, il Pd si è dovuto accontentare di sfiorare il 4% (3,94%) e di ottenere un consigliere, proprio come Fi.


9) Cisterna sociale

Le altre tre liste della coalizione che hanno sostenuto Del Prete sono rimaste tutte fuori dal consiglio comunale per le loro percentuali troppo basse. E' capitato innanzitutto a Cisterna sociale, il cui simbolo pone su fondo blu l'ex palazzo comunale - ben riconoscibile per gli archi e per l'orologio, da pochi anni tornato in funzione - tinto con i colori della bandiera italiana. Il nome scelto, considerando la particolarità di tutta la provincia di Latina, fa capire dove la lista si collochi: si tratta di una formazione presentata dal circolo Almirante, legato al Movimento Nazionale per la sovranità. Vedere il simbolo accostato a quello del Pd, bisogna ammetterlo, una certa impressione la fa (anche se Antonio Pennacchi non è poi così lontano...); alla lista, in ogni caso, è andato solo il 3,23%.


14) Cisterna bene comune

Nessun eletto nemmeno per la lista civica Cisterna bene comune, il cui simbolo sembra quasi fatto dallo stesso grafico che ha concepito Cisterna sociale. Lo suggerirebbero il fondo blu e l'uso del tricolore, tipici - più che di una lista di centrosinistra - di una forza catch all che aspiri a raccogliere consensi un po' da chiunque, soprattutto nell'area del centrodestra, anche se il nome scelto è piuttosto da centrosinistra (il tricolore fatto a tracce di gesso ricorda quello visto con Cisterna democratica, ma questo è fatto meglio e rende di più, al di là dell'uso un po' naif della font Arial Rounded). La lista però ha raccolto solo il 2,97%.


10) Noi con Cisterna

Ancora meno votata, alla fine dei conteggi, è risultata la lista Noi con Cisterna. Il nome e almeno in parte la grafica (il fondo blu e un tipo di arcobalenino tricolore) rimanda un po' alla comunicazione visiva di Noi con l'Italia, ma l'uso di caratteri del tutto diversi e l'arcobalenino "non pennellato" non consentono di considerare la lista come realmente legata alla formazione di Fitto, Lupi, Quagliariello e altri. In ogni caso, la lista alla fine dei conti ha raccolto soltanto il 2,71% e, come le due precedenti, non ha avuto alcuna possibilità di entrare in consiglio comunale, per giunta sui banchi dell'opposizione. 


Maria Innamorato

17) Innamorato sindaco

Al terzo posto, in questa competizione elettorale locale, si è collocata l'aspirante sindaca Maria Innamorato, consigliera d'opposizione fino al 2017 dopo essersi candidata a guidare il comune col sostegno di cinque liste civiche già nel 2014. Allora aveva ottenuto il 9,22%, questa volta la sua percentuale è salita al 12,55%. La lista più votata, Innamorato sindaco, con il 5,88% ha ottenuto anche un altro consigliere. Quanto al simbolo in questione, è particolarmente visibile la sagoma della statua della dea Feronia della fontana Biondi (il vero simbolo della città); dietro, visto il cognome della candidata, era quasi inevitabile trovare un cuore. E non può che destare una certa impressione leggere "Innamorato sindaco", come se a candidarsi fosse stato un uomo, come persino il cognome suggerirebbe.


18) Rigenerazione cisternese

Ha raggiunto praticamente la metà dei consensi di Innamorato sindaco la lista civica Rigenerazione cisternese, (l'unica con il nome nuovo rispetto alle elezioni di quattro anni fa) che con il suo 2,9% non è riuscita ad aggiudicarsi nessun consigliere comunale. Come simbolo, in questo caso, è stato scelto un motivo geometrico che ricorda le lamelle a raggiera di un diaframma o di un otturatore video-fotografico; quelle stesse lamelle, però, in questo caso sono state colorate probabilmente per dare l'idea di un nuovo inizio per Cisterna. Un'idea grafica interessante (anche se non nuova), che però non ha ricevuto molto consenso dai cittadini.

16) Insieme per cambiare

Come Innamorato sindaco era già apparsa sulle schede del 2014, sia pure con un altro simbolo, quest'anno è tornato anche il nome di un'altra lista, Insieme per cambiare. Anche qui il simbolo è almeno in parte diverso rispetto a quello di quattro anni fa, anche se oggi come allora ci sono due figure umane stilizzate; nel turno precedente c'era abbondanza di mani, quasi a voler sottolineare la collegialità del cambiamento; questa volta le due figure (tricolori, ma al contrario) sembrano strette in un abbraccio o portate in palmo di mano. La lista si è però fermata al 2,33%, senza avere rappresentanza in consiglio.

Marco Capuzzo

1) MoVimento 5 Stelle

Si è posizionato al quarto posto Marco Capuzzo, candidato alla carica di sindaco dal MoVimento 5 Stelle, ma il risultato di quest'ultimo in qualche modo rappresenta un "caso" di queste elezioni: a dispetto della quarta posizione del candidato, il M5S (al debutto alle amministrative di Cisterna) con il suo 10,93% risulta per un soffio la seconda lista più votata di tutte le 18 formazioni in corsa (solo la Lega ha fatto meglio), ma a causa dei voti presi dalle altre coalizioni, può ottenere solo un seggio (oltre a quello del candidato sindaco), alla pari di chi ha ottenuto la metà dei suoi voti. Il simbolo utilizzato per queste elezioni, ovviamente, è lo stesso inaugurato alle ultime elezioni politiche. 

Giancarlo Carapellotti

15) Pas - 9 dicembre - Forconi con Calvani

Il candidato meno votato di tutti in assoluto è risultato essere Giancarlo Carapellotti, aspirante primo cittadino della lista Pas - 9 dicembre - Forconi con Calvani, un simbolo piuttosto complesso - anche se in qualche modo equilibrato - che unisce all'emblema del Movimento dei Forconi (almeno a una delle sue tante versioni, quella che appunto fa riferimento a Danilo Calvani) anche la sigla del Pas, ossia il Partito di azione per lo sviluppo di Alfonso Luigi Marra. Il progetto elettorale, tuttavia, è riuscito a raccogliere soltanto lo 0,90% (e il candidato sindaco ha soltanto sfiorato l'1%), quindi non c'è stata alcuna possibilità di accedere al consiglio comunale. 

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