venerdì 8 giugno 2018

METti un esperimento al seggio (per provare che era meglio Bunga Bunga)

A volte si notano più le assenze delle presenze, per cui quest'anno i cultori delle liste dei paesi "sotto i mille" (quelle che, tanto per ricordarlo, non necessitano di raccolta di firme) noteranno probabilmente la sparizione, in particolare dai comuni del Piemonte, del Movimento Bunga Bunga. L'assenza, come si vedrà, è tutto meno che casuale, essendo frutto di un preciso disegno del suo ideatore, Marco Di Nunzio: il demiurgo di Forza Juve, Chiam(aGas)parino e altri emblemi imperdibili non poteva però lasciare soli i drogati di politica di ogni italica latitudine.
Non ci si attenda, però, simboli scoppiettanti, di quelli che è impossibile non notare. A Lignana e Lenta, in particolare, la brigata Di Nunzio ha fatto depositare un emblema in apparenza inoffensivo, quello del Met, sigla che sta per Movimento per l'economia e il territorio. L'emblema è di quelli che più nazionalpopolari non si può, ma anche un po' anonimo a pensarci bene: fondo blu, tricolore pennellato, sigla rossa, puntata e bombata (e anche un po' chiassosa) nella parte superiore, nome scritto per esteso in basso; nessun riferimento territoriale, né al comune né al territorio più ampio. Nei due piccoli comuni in provincia di Vercelli, dunque, si presenterà il simbolo del Met; visto che in entrambi i casi le liste sono tre, non è assicurato l'approdo in consiglio comunale. Ma allora perché è stato presentato proprio quel contrassegno?
La spiegazione, a questo punto, è il caso di farsela dare dallo stesso Di Nunzio: "Questa è una prova di statistica". In che senso? "Nei comuni sotto i mille abitanti, le liste civetta funzionano senza fare nessuna pubblicità: a Osasio, in provincia di Torino, con la lista Bunga Bunga - Campioni d'Italia sono stati eletti tre consiglieri comunali; a Rittana, nel cuneese, è mancato poco che eleggessimo il sindaco". E questa volta invece? "Met non è una lista civetta, ha un programma politico di estrema destra, è impegnata in pubblicità elettorale e i candidati saranno presenti sul territorio; eppure, anche se candideremo praticamente le stesse persone come candidati e ci si presenterà in territori simili per problematiche e condizioni sociali a quelli in cui con Bunga Bunga abbiamo ottenuto risultati importanti - e sempre con un elettorato piemontese - sono convinto che non prenderanno nessun voto o, alla meglio, non si supererà l'1%".
Una sconfitta annunciata, dunque, peraltro non a costo zero, ma che senso ha l'operazione? "Voglio fare un calcolo sul diverso rendimento delle liste "civetta" basate sul calcio, sul sesso o su eventi sociali eclatanti, da una parte, e di una lista civica come il Met, che ha un suo programma, una sua strategia di propaganda e i candidati - gli stessi di Bunga Bunga - presenti sul territorio". Chissà se gli abitanti di Lignana e Lenta si renderanno conto di essere parte di un esperimento sociologico made in Bunga Bunga

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