giovedì 30 settembre 2021

Novara, simboli e curiosità sulla scheda

Oltre a Torino, in Piemonte c'è solo un capoluogo chiamato a rinnovare la propria amministrazione: si tratta di Novara. La concorrenza sulle schede elettorali questa volta sarà abbastanza ridotta: sono state presentate e ammesse, infatti, solo 5 candidati sindaci - incluso l'uscente, Alessandro Canelli - sostenuti in tutto da 10 liste (nel 2016, per esempio, coloro che aspiravano alla carica di sindaco erano 7, appoggiati da 17 liste; le candidature erano state invece 8, con 15 liste ai nastri di partenza, al voto del 2011). 

Alessandro Canelli

1) Lega

Come si è detto, a queste elezioni si ripresenta il sindaco uscente, Alessandro Canelli, che il sorteggio ha indicato in prima posizione sulle schede: potrà contare sul sostegno di quattro liste, come nel 2016. La prima è quella della Lega, che con il suo 17,93% cinque anni fa - ottenuto ovviamente dalla Lega Nord - risultò la formazione più votata della coalizione (superata, in generale, solo dal Pd): ciò non stupisce, essendo Canelli legato proprio a quel partito. In questa occasione appare lo stesso simbolo depositato a Torino, con il riferimento al Piemonte sotto il cognome di Matteo Salvini (al posto della parola "premier") e grazie al drapeau con il "lambello" accanto alla statua del guerriero di Legnano.
  

2) Fratelli d'Italia

Seconda lista della coalizione di centrodestra, la stessa che attualmente amministra Novara, è quella di Fratelli d'Italia. Nel 2016 il partito di Giorgia Meloni era risultato il secondo più votato di quella compagine (con il 6,62%), battendo anche la lista dei fuoriusciti di Forza Italia. Se allora era stato usato lo stesso contrassegno elettorale sfoggiato alle europee di due anni prima (con la miniatura di Alleanza nazionale e il cognome di Meloni incastrato in alto tra la sommità del cerchio e il nome del partito), stavolta si usa l'emblema elettorale coniato per il voto politico del 2018, senza alcuna specificazione territoriale o l'indicazione del candidato sindaco (come invece si è visto in vari comuni).
  

3) Forza Italia - Unione di centro - Federazione democristiana

Nel 2016 elettrici ed elettori novaresi avevano trovato il simbolo di Forza Italia a sostegno di Daniele Andretta, in una coalizione diversa da quella di Lega Nord e Fdi (che contava invece su un simbolo simile che si ricorderà tra poco). Stavolta, invece, il partito concorre alle elezioni nello schieramento di centrodestra, con una variante dell'emblema varato alle politiche del 2018 (quello con la bandierina un po' debordante): il cognome di Silvio Berlusconi qui è rimpicciolito per far posto, nel segmento inferiore blu, al riferimento al candidato sindaco e a una miniatura del simbolo dell'Unione di centro e della Federazione democristiana, che in Piemonte sta cercando di presentarsi - almeno in modo visibile - sempre con l'Udc. Una nota necessaria: in lista non c'è nemmeno uno dei candidati della lista presentata l'ultima volta da Luigi Torriani (indefesso riferimento della Dc novarese, anche se il simbolo era quello della Dc-Sandri). E, dunque, non partecipa nemmeno lo stesso Torriani: un'assenza che per i veri #drogatidipolitica pesa.
  

4) Forza Novara

Come si diceva, con Canelli nel 2016 c'era anche un simbolo di lista presentato da vari fuoriusciti da Fi e che ricordava molto l'emblema berlusconiano, cioè Forza Novara (anzi, all'inizio era quasi identico, con la bandierina a fondo blu separata da un tricolore; dopo i rilievi della sottocommissione elettorale circondariale che temeva una confondibilità dei segni, era stato aggiunto il nome di Canelli in basso). Ora la lista torna, sempre promossa da Valter Mattiuz, stavolta come componente civica (che ospita anche candidati di Noi con l'Italia e Coraggio Italia). Stavolta il nome è più evidente ed è inserito in un segmento azzurro a base curva: è proprio quella forma della base (coincidente con quella dell'altro segmento che contiene il nome del sindaco uscente) l'unico elemento che ricorda la bandierina di cinque anni fa (il tricolore non c'è più).  
 

Paolo Vanoli

5) Movimento politico Libertas

La seconda candidatura sorteggiata è quella di Paolo Vanoli, imprenditore nel settore dell'abbigliamento. L'unica lista che lo sostiene in questa corsa elettorale è stata presentata dal Movimento politico Libertas, che dunque anche a Novara (come a Roma e altrove) ha scelto di presentarsi in forma autonoma, senza legarsi - in particolare - al centrodestra. Il simbolo è lo stesso che si potrà trovare sulle schede elettorali della Capitale, con lo scudo caricato dell'arcobaleno tricolore, della colomba crociata e dell'immagine in filigrana della famigliola sorridente, inserito in uno sfondo azzurro sfumato e sormontato dalla sigla tricolore del partito. Gli scudi, dunque, anche stavolta sono due (ma anche qui Torriani non c'entra).
 

Nicola Fonzo

6) Insieme per Novara

La terza candidatura, sempre seguendo l'ordine offerto dal sorteggio, è quella di Nicola Fonzo, già maestro e dirigente scolastico: potrà contare sul sostegno di una parte del centrosinistra, che ha presentato due liste. La prima formazione estratta, Insieme per Novara, è quella dalla natura maggiormente civica. Il fondo fucsia è singolare (un colore ultimamente utilizzato soprattutto da Luigi Brugnaro per i suoi progetti, ma che nulla ha a che vedere con Novara); su questo emerge una sagoma più chiara, che ha i tratti della cupola della basilica di San Gaudenzio. Forse si poteva curare un po' meglio la resa grafica e cromatica del nome della lista e del riferimento al sindaco (in font Helvetica Black); si segnala il "per" reso con una "X" pennellata di colore giallo chiaro.  
 

7) Partito democratico

La seconda lista presentata a sostegno di Fonzo è quella del Partito democratico, che nel 2016 -  pur nella sconfitta della coalizione - si confermò come il primo partito con il 23,32% (con un leggerissimo calo, in termini percentuali, rispetto al 2011). Nei due turni precedenti si era impiegato lo stesso simbolo (a sostegno del medesimo candidato, Andrea Ballarè), con il nome dell'aspirante primo cittadino scritto in verde e la parola "sindaco" in bianco su segmento verde (con una soluzione grafica "veltroniana"). Stavolta si è preferito allargare il segmento verde inferiore, riportando l'intera dicitura "Fonzo sindaco" all'interno di quell'area (e ovviamente proponendola in bianco).
 

Sergio De Stasio

8) Azione - Alleanza liberaldemocratica per l'Italia

Corre autonomamente come quarto aspirante alla guida del comune anche Sergio De Stasio, responsabile del Servizio tutela e regolamentazione del mercato presso la Camera di Commercio di Novara, Biella, Vercelli e Verbania, già segretario provinciale del Pd e ora coordinatore del gruppo politico Novara in Azione. Ed è proprio di Azione, il partito fondato da Carlo Calenda, la sola lista presentata a suo sostegno (anche a Novara si è scelto il simbolo a fondo blu, ma con il nome del partito collocato nella fascia centrale bianca, aggiungendo il riferimento a Calenda). Nella parte inferiore c'è anche la "pulce" di Alleanza liberaldemocratica per l'Italia (con l'aeroplanino di carta che ha caratterizzato il soggetto politico fondato da Silvia Enrico e ora guidato da Flavio Pasotti e Franco Turco), ma alla lista ha concorso anche +Europa.
  

Mario Iacopino

9) Novara in comune

Quinto e ultimo candidato alla carica di sindaco di Novara è Mario Iacopino, dipendente di TreNord e consigliere comunale uscente: potrà contare sul sostegno di due liste. La prima a essere sorteggiata è Novara in comune: il nome è da lista civica (e in effetti la è, essendo un progetto nato "per dare un motivo ai delusi della politica che non votano più di tornare a votare e a chi è chiamato a votare per la prima volta, di vedere nella politica lo strumento fondamentale per cambiare il proprio futuro"), ma il fondo rosso suggerisce il sostegno di parte del mondo di sinistra. In effetti in campagna elettorale agli eventi della lista si sono visti Nicola Fratoianni e la segretaria regionale di Sinistra italiana; le sagome umane che si vedono sul simbolo, poi, ricordano in qualche modo quelle della lista La Città in comune, presentata nel 2016 a sostegno di Luigi Rodini (e alcune candidature di Novara in Comune - anche il nome è simile - vengono proprio da lì).
  

10) MoVimento 5 Stelle

La seconda lista di questa minicoalizione (e l'ultima a comparire sulle schede elettorali) è quella del MoVimento 5 Stelle, vale a dire della forza politica con cui Iacopino si era candidato consigliere nel 2016 e che gli aveva permesso l'elezione. Allora la lista aveva ottenuto il 16,09% (assai meglio del 7,46% raccolto cinque anni prima) e aveva portato tre rappresentanti in consiglio, presentandosi senza avere altre liste al suo fianco; questa volta a Novara il M5S ha fatto una scelta diversa (e non coincidente con la posizione tenuta a livello nazionale, ma piuttosto con quella vista in varie città a partire da Roma). Il simbolo schierato, ovviamente, è quello adottato per ultimo, con l'aggiunta del riferimento temporale del 2050.

mercoledì 29 settembre 2021

Grosseto, simboli e curiosità sulla scheda

Il turno elettorale previsto per il 3 e il 4 ottobre in Toscana vedrà al voto un solo capoluogo di provincia, vale a dire Grosseto. La competizione non sarà particolarmente affollata, rimanendo sui "numeri" medi sperimentati in città (comunque ben più bassi rispetto ad altri luoghi). Si sfideranno 8 aspiranti sindaci (tutti uomini), incluso il primo cittadino uscente, Antonfrancesco Vivarelli Colonna; a sostenerli, sulla scheda, si troveranno 15 liste (nel 2016 erano 18, spalmate su 8 candidati; nel 2011 invece gli aspiranti erano 6, appoggiati da 15 liste).
 

Emanuele Perugini

1) Polo civico per Grosseto

Il sorteggio ha collocato in apertura di manifesti e schede la candidatura di Emanuele Perugini, vigile del fuoco, già consigliere eletto con il MoVimento 5 Stelle nel 2016 (essendo attiVista da molti anni), dimessosi un anno dopo dal consiglio comunale e anche di recente polemico con i consiglieri uscenti del M5S. A questo appuntamento elettorale Perugini si presenta sostenuto da due liste di natura strettamente civica. La prima è del Polo civico per Grosseto, il cui colore dominante è il rosso, nel nome di lista e - con corredo di sfumature - nel segmento inferiore in cui è contenuto il riferimento all'aspirante sindaco; nel mezzo c'è una striscia tricolore leggermente crescente.
 

2) Insieme per Grosseto

La seconda formazione che sostiene Perugini in campagna elettorale è Insieme per Grosseto. Nemmeno questa "lista civica" (tra virgolette perché chi l'ha concepita ha ritenuto opportuno esplicitarlo, sia pure in un corpo quasi invisibile, nella parte alta del contrassegno) contiene alcun riferimento all'esperienza di Perugini nel M5S (per il quale si era comunque proposto come possibile candidato sindaco a maggio, mentre poi sono maturate scelte diverse). Sotto al nome (che indica il "per" con una croce rossa scura, quasi pennellata) si intravedono varie sagome di persone, per raffigurare l'"insieme"; nella parte inferiore convivono invece una striscia tricolore mossa e un'area blu con l'espressione "Perugini sindaco". 
  

Matteo Di Fiore

3) Potere al Popolo!

Seconda candidatura indicata dal sorteggio è quella di Matteo Di Fiore, definito dai media come "laureato in Economia, lavoratore precario" e più giovane dei candidati in corsa. A sostenerlo c'è una sola lista, quella di Potere al Popolo!, che dunque si presenta per la prima volta alle amministrative grossetane. Il simbolo schierato sulle schede è lo stesso coniato per le elezioni politiche del 2018, con il nome quasi tutto in grigio scuro e la stella sopra l'ultima "o" di colore bordeaux, come gli archi che individuano i confini del cerchio elettorale. Non sarà comunque la sola lista dell'area sinistra, come si vedrà: difficile dire dunque quale potrà essere il risultato.
  

Antonfrancesco Vivarelli Colonna

4) Fratelli d'Italia

La terza candidatura indicata dal sorteggio è quella del sindaco uscente, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, imprenditore agricolo (già presidente provinciale di Confagricoltura) e candidatosi nel 2016 da indipendente per la coalizione del centrodestra. Rispetto ad allora, la compagine si è ridotta, passando da 8 liste a 4. La prima estratta è quella di Fratelli d'Italia, che cinque anni fa con il suo 7,88% aveva battuto Forza Italia. Il simbolo è una variazione del contrassegno elettorale presentato alle politiche del 2018, con l'inserimento del candidato sindaco sotto al nome di Giorgia Meloni (spostando la miniatura del simbolo ufficiale più in basso, per creare più spazio).
 

5) Lega

Seconda lista indicata dal sorteggio è quella della Lega, che aveva partecipato - come Lega Nord, ovviamente - al voto amministrativo del 2016, raccogliendo l'8,35% e risultando la seconda forza più votata dell'intero centrodestra (battuta solo dalla civica del sindaco). Rispetto ad allora, il simbolo - oltre a non contenere più la parola "Nord" - non ha più alcun riferimento territoriale (sono stati tolti il nome e il vessillo storico della Toscana), ma ha aggiunto quello al candidato sindaco, a costo di spezzarlo in due, di qua e di là della statua del guerriero di Legnano (il cognome piuttosto lungo non aiuta le realizzazioni grafiche, come si è visto nel simbolo di Fdi e come si vedrà pure in seguito).
  

6) Vivarelli Colonna sindaco

Cinque anni fa, superando di pochissimo il 10%, era stata la lista più votata della coalizione; era inevitabile un ritorno sulle schede della lista Vivarelli Colonna sindaco, che si conferma come formazione personale del primo cittadino uscente. La struttura del contrassegno è rimasta simile a quella del 2016, con la figura di Atlante (ben nota in città, anche sul piano sportivo) che regge un peso che ha la forma del territorio comunale grossetano. Cinque anni fa però il fondo era tricolore (e il peso di Altante, essendo collocato al centro, era bianco contornato); stavolta il fondo è grigio e il tricolore tinge un arco che chiude il cerchio tracciato dal nome della lista (che stavolta non contiene il nome della città).
  

7) Forza Italia

Ultima lista del centrodestra che è stata presentata a sostegno della riconferma di Vivarelli Colonna è quella di Forza Italia. Cinque anni fa il contrassegno aveva al centro la bandierina tricolore, sotto il cognome di Silvio Berlusconi e in alto il riferimento al candidato sindaco. Quest'ultimo stavolta è sparito e non è dato sapere perché (anche se, che sia questa o meno la ragione, obiettivamente un cognome lungo come quello di Vivarelli Colonna è difficile da gestire: nel 2016 era stato molto compresso, a costo di limitarne la leggibilità); in questo modo sono stati ingranditi sia il cognome di Berlusconi sia la bandierina (che in parte fuoriesce dal cerchio, come in molte delle versioni del simbolo elettorale usate a partire dal 2018).
  

Marcello Campomori

8) Grosseto al centro

Dopo la coalizione in appoggio al sindaco uscente, il sorteggio ha collocato la candidatura di Marcello Campomori, laureato in teologia e insegnante. Lui è membro dell'associazione Grosseto al centro, che per l'occasione si è trasformata nell'unica lista che lo sostiene: si tratta, come si legge nel sito, di "un'associazione apartitica [...] che si avvale della partecipazione diretta dei cittadini" che ha come scopo "mettere il cittadino al centro della scena sociale, culturale e politica per contribuire a costruire un’amministrazione pubblica che rispecchi le reali esigenze quotidiane dei cittadini", creando "una rete apartitica di persone libere che possa contribuire a migliorare il nostro territorio e la qualità delle relazioni della nostra comunità". L'idea della lista è espressa con un simbolo che richiama l'idea del bersaglio, all'interno del quale è inserito il nome della formazione.
 

Valerio Pizzuti

9) Valerio Pizzuti sindaco

Si presenta appoggiato da una sola lista anche Valerio Pizzuti, urologo, esponente locale di Italia viva (già candidato alle ultime regionali, ma allora era nel Pd). A sostenerlo non è però formalmente una lista presentata dal partito, ma un raggruppamento - denominato Valerio Pizzuti sindaco - che unisce "liberali, riformisti e socialisti", come si legge sul fondo del contrassegno, particolarmente colorato (anche se una buona parte delle tinte si ritrovano anche nel simbolo di Iv). La lista è stata formata, oltre che da Iv, anche dal Psi e da Azione, dopo che era saltata la loro partecipazione alla coalizione di centrosinistra, soprattutto dopo l'ingresso del MoVimento 5 Stelle in quella compagine.
  

Carlo Vivarelli

10) Prima Grosseto - ItalExit

La sesta candidatura a sindaco di Grosseto è già nota alle elettrici e agli elettori di quel comune: nel 2016, infatti, Carlo Vivarelli si era già presentato sulle schede elettorali con il sostegno della lista Toscana Stato (che aveva raccolto lo 0,47% dei voti). Anche in questo caso Vivarelli dispone di una sola lista, quella di ItalExit, il cui simbolo è inserito nel semicerchio inferiore del simbolo, su fondo blu (quindi i colori sono ribaltati rispetto al consueto, con il testo in bianco). La parte superiore, su fondo arancione, contiene invece l'altra parte del nome, Prima Grosseto, che dunque impiega uno slogan in questo turno elettorale adottato soprattutto dalla Lega (in particolare al Sud).
  

Dario Bibbiani

11) Partito comunista italiano

Settimo candidato alla carica di sindaco a Grosseto è Dario Bibbiani, che nel 2016 era la seconda persona indicata nella lista del Partito comunista d'Italia (che aveva scelto come candidato sindaco Roberto Barzanti e poi ottenne l'1,17%). Questa volta Bibbiani è sostenuto direttamente dal Partito comunista italiano, evoluzione proprio di quell'esperienza del 2016 (divenuta Pci poche settimane dopo) e a sua volta derivante dall'esperienza del Partito dei comunisti italiani. Il simbolo è quello adottato ufficialmente all'evento fondativo di San Lazzaro di Savena, con la doppia bandiera (falce martello e stella di colore giallo, su fondo rosso, e tricolore al di sotto) provvista di aste tinte di blu, come la sigla del Pci (senza punti e scritta con una font più attuale). 
  

Leonardo Culicchi

12) Europa Verde - Verdi

Ottava candidatura (e ultima a essere indicata, in base al sorteggio effettuato) è quella di Leonardo Culicchi, impegnato nel campo delle assicurazioni ed ex segretario locale del Pd. A sostenerlo elettrici ed elettori troveranno quattro liste. La prima, in ordine di estrazione, è quella di Europa Verde - Verdi: la formazione ecologista, dunque arriva espressamente sulle schede dopo un turno di assenza (i Verdi avevano partecipato nel 2011 a un cartello elettorale con Prc e Pdci). Il contrassegno elettorale utilizzato coincide in pieno con il simbolo scelto all'evento fondativo di luglio: la base è il simbolo della lista Europa Verde (con nome e girasole del Partito verde europeo e il Sole che Ride nel nome in basso), con l'aggiunta della parola "Verdi" in alto a destra. 
  

13) Partito democratico

Fa ovviamente parte della coalizione che sostiene Culicchi anche il Partito democratico, dunque la forza politica di cui l'aspirante sindaco è stato segretario cittadino: il suo nome è emerso dopo che è venuta meno la disponibilità del civico Giovanni Fontana Antonelli. Nel 2016 il Pd aveva sfiorato il 19% e, anche se la coalizione aveva poi perso le elezioni al ballottaggio, la sua lista era stata la più votata in quel turno (a dispetto del robusto calo di voti rispetto a cinque anni prima). Come nelle due occasioni precedenti, il partito si presenta con il suo simbolo ufficiale nazionale, senza aggiungere alcun riferimento territoriale o anche solo il nome del candidato sindaco.  
  

14) Grosseto città Aperta

Terza lista presentata a sostegno di Culicchi è Grosseto città Aperta, nata come "laboratorio politico-culturale per costruire la Grosseto del domani" e cresciuta anche grazie a varie discussioni attraverso Facebook. I colori scelti (l'arcobaleno individuato a segmenti circolari leggermente sovrapposti, ricordando un po' l'otturatore di una macchina fotografica) collocano il simbolo nell'area della "sinistra diffusa", ma alla lista nata come progetto civico hanno concorso anche Articolo Uno e Sinistra civica ecologista. dando dunque anche un'impronta parzialmente politica alla formazione. Una curiosità: nemmeno qui è presente il nome del candidato sindaco, per cui Culicchi è il solo a essere sostenuto da una coalizione a non avere inserito il proprio nome in alcuno dei simboli che lo appoggiano.
  

15) MoVimento 5 Stelle

L'ultima forza politica che appoggia la candidatura di Leonardo Culicchi (nonché l'ultima lista che appare su manifesti e schede) è il MoVimento 5 Stelle. Dopo il 5,03% delle prime elezioni (nel 2011, a sostegno di Giacomo Gori) e il 18,58% del 2016 (a sostegno del medesimo candidato), in entrambi i casi relativi a corse elettorali in forma autonoma, il M5S ha scelto di allearsi con il Pd e altre forze di centrosinistra (in lista c'è anche Gori, ma stavolta è stato indicato come ultimo nome). Il simbolo impiegato è l'ultimo, quello della "svolta contiana", senza più siti nella parte bassa (Beppegrillo.it nel 2011 e Movimento5stelle.it nel 2016), ma con il riferimento temporale al 2050 inserito in un segmento rosso.

domenica 26 settembre 2021

Cosenza, simboli e curiosità sulla scheda

Se la Calabria è tutta impegnata per il rinnovo del proprio consiglio regionale e l'elezione del presidente, della giunta, l'unico capoluogo di provincia della regione chiamato al voto alle amministrative è Cosenza. Certamente il sindaco cambierà: si conclude ora infatti il secondo mandato di Mario Occhiuto (fratello di Roberto, parlamentare di Forza Italia e candidato alla presidenza della regione per il centrodestra). Aspirano a sostituirlo 8 persone, sostenute in tutto da 29 liste: nel 2016 i candidati erano di meno (cioè 5), mentre le liste erano poche di più, vale a dire 31 (nel 2011 invece, quando Mario Occhiuto vinse la prima volta, gli aspiranti primi cittadini erano 7, con l'appoggio di ben 33 liste).

Valerio Formisani

1) Cosenza in Comune

La prima persona indicata dal sorteggio, tra coloro che aspirano alla carica di sindaco di Cosenza, è Valerio Formisani, medico di medicina generale, già noto ad elettrici ed elettori cosentini: 
si era già proposto come aspirante primo cittadino nel 2016 con la lista Cosenza in Comune (lui sfiorò il 6%, il suo simbolo dovette accontentarsi del 2,86%). Quest'anno Formisani torna sulle schede sostenuto dalla medesima lista (cui concorre anche Sinistra italiana), anche se cambia leggermente il simbolo impiegato: rispetto a quello di cinque anni fa, infatti, la parte centrale rossa risulta circondata da una corona verde (allora era arancione ed era comunque più sottile).
 

Francesco (Franz) Alessandro Caruso

2) Partito socialista italiano

Seconda candidatura estratta è quella di Francesco Alessandro Caruso (noto come Franz, dettaglio importante come si vedrà), avvocato penalista, dalla lunga militanza nell'area socialista. In questo turno elettorale sarà sostenuto da tre liste e il sorteggio ha collocato al primo posto all'interno della coalizione proprio quella del Partito socialista italiano, cui Caruso è legato. Il simbolo schierato a Cosenza è lo stesso utilizzato alle elezioni calabresi, adottato dal partito nel 2019: oltre alla sigla, di grandi dimensioni, spicca il ritorno del garofano sulle schede (nel 2016 non lo si era visto, mentre nel 2011 erano stati addirittura due: quello del Nuovo Psi per Occhiuto e quello dei Socialisti uniti - che poi era la prima versione del Nuovo Psi - in una lista composita a sostegno di Enzo Paolini.
 

3) Partito democratico

Seconda lista tra quelle presentate a sostegno di Franz Caruso, seguendo l'ordine indicato dal sorteggio, è quella del Partito democratico: il commissario provinciale del partito, Francesco Boccia, ha infatti deciso di appoggiare la candidatura dell'avvocato socialista, costruendo così una compagine - sia pure ridotta - di centrosinistra. Il simbolo impiegato in questa competizione elettorale è quello ufficiale nazionale del Pd, senza alcuna indicazione territoriale o relativa al candidato sostenuto: è accaduto lo stesso, del resto, anche nelle ultime due elezioni comunali (nelle quali peraltro il partito non ha mai brillato, ottenendo poco più dell'8% nel 2011, giusto il 7% nel 2016).
 

4) Franz Caruso sindaco

La terza formazione presentata in appoggio alla candidatura di Franz Caruso può tranquillamente considerarsi come "lista personale" dell'aspirante sindaco: lo mostra con nettezza anche lo stesso nome scelto, Franz Caruso sindaco. Il simbolo scelto per la formazione è molto semplice e quasi asettico: il nome è collocato nella parte superiore del cerchio, su fondo blu/viola, mentre la parola "sindaco" (scritta in rosso) è l'unico contenuto del segmento inferiore bianco; il tutto è circondato da una circonferenza rossa. Va peraltro precisato che la scelta cromatica non ha alcun legame con i colori dello stemma o del gonfalone di Cosenza (quest'ultimo ha l'azzurro ma è un'altra tonalità).
 

Francesco Civitelli

5) Su la Testa Cosenza

Terza candidatura alla guida del comune di Cosenza, secondo l'estrazione, è quella di Francesco Civitelli, di natura civica, autoqualificatosi come "
il candidato che proviene dal popolo, che vive i problemi delle persone". Sarà sostenuto da cinque formazioni, la prima delle quali - sempre in ordine di sorteggio - è Su la Testa Cosenza. Il nome e il simbolo effettivamente non sono del tutto nuovi, visto che un gruppo con quel nome esiste dal 2009 a Recanati (e alle elezioni di quest'anno c'è pure a Limbiate). La figura usata è sostanzialmente la stessa in tutti questi casi, una figura femminile che alza fieramente lo sguardo (cambiano soprattutto i colori della rappresentazione, qui soprattutto il rosso e qualche tocco di blu).
 

6) Civitelli sindaco

La seconda lista presentata a sostegno di Francesco Civitelli è la sua formazione personale, denominata Civitelli sindaco. Nel contrassegno scelto per questa lista prevale di nuovo il rosso, sia pure in una cornice tricolore (la bandiera è "destrutturata" in tre segmenti a base ondulata). Sul fondo prevale invece una scena disegnata a tratti rossi, con un re guerriero a spada sguainata che procede con il suo cavallo, avendo alle spalle una costruzione fortificata che sembra potersi identificare nel castello normanno-svevo di Cosenza. Una raffigurazione, in ogni caso, che per chi l'ha scelta dovrebbe essere ben nota ad elettrici ed elettori di Cosenza.
 

7) Un fiore per Cosenza

Anche nella terza lista che appoggia la candidatura di Civitelli finisce per prevalere il colore rosso: il simbolo di Un fiore per Cosenza, contornato da un tricolore sfumato, è dominato dalla rappresentazione di una rosa, tinta di rosso sia nella corolla sia nella parte di gambo che si può vedere. In quell'immagine, in mancanza di altre indicazioni, possono vedersi vari significati: il fiore può rappresentare soprattutto una nuova vita, una "primavera" per la città e per i suoi abitanti. Trattandosi di una rosa, tuttavia, non è sbagliato vedere in quel fiore un riferimento a Giacomo Mancini, figura importante del socialismo italiano nonché ex sindaco cosentino, al quale Civitelli ha dichiarato di volersi ispirare.
 

8) Costruiamo il futuro

Delle cinque liste che appoggiano la corsa elettorale di Civitelli, una è in qualche modo già nota ad elettrici ed elettori di Cosenza: lo stesso Civitelli, infatti, era stato nel 2016 capolista di Costruiamo il futuro, lista che in quell'occasione aveva sostenuto la candidatura dell'avvocato Enzo Paolini (anche se quella volta aveva superato di poco l'1% dei voti). In questo caso la lista ritorna e adotta esattamente lo stesso simbolo dell'uomo che mette al posto giusto la tessera del puzzle che mancava per completare l'immagine del futuro; unica modifica, rispetto al 2016, è la collocazione dell'intero nome in alto a sinistra, ad arco, per lasciare spazio in basso a destra al riferimento del candidato.
 

9) Giovani con Civitelli sindaco

Chiude la coalizione presentata per sostenere la corsa elettorale di Francesco Civitelli la lista Giovani con Civitelli sindaco: si tratta dunque di una formazione tematica, che schiera persone giovani e si rivolge soprattutto a quella parte dell'elettorato cosentino. L'idea della lista "giovane" è comunicata soprattutto grazie alle sagome di persone "a stencil" di vari colori, raffigurate con le braccia alzate e con segni accanto ai loro volti per far capire che vogliono parlare e farsi sentire. Da notare la "V" di Civitelli resa come se fosse stata tracciata con una matita, dando quasi l'idea della "spunta"; da escludere, invece, qualunque riferimento alla "V" rossa del MoVimento 5 Stelle.
 

Fabio Gallo

10) Noi

Dopo le cinque liste a sostegno di Francesco Civitelli, il sorteggio ha collocato la candidatura di Fabio Gallo, portavoce del movimento di opinione Noi - Rete umana. E proprio da questa (sola) lista sarà sostenuto in questa tornata elettorale cosentina: si tratta di un "movimento sturziano" - come è scritto anche nella parte bassa del simbolo - nato 
al Sud con "il pensiero rivolto a un orizzonte europeo" (come mostrano il fondo blu e le stelle d'Europa inserite nella "O" di "Noi"), l'idea di rifarsi alla Costituzione e ai suoi valori e principi (incluso quello di sussidiarietà) e il proposito di suscitare "l'impegno tenace di donne e uomini di buona volontà, convinti che i cittadini e il loro bisogni siano la sola ragion d’essere di ogni democrazia degna del suo nome" (così si spiega il concetto di "Rete umana" e la fila di persone di ogni colore inserita nel cerchio interno).
 

Biancamaria Rende

11) MoVimento 5 Stelle

La quinta candidatura alle elezioni cosentine, seguendo l'ordine stabilito dal sorteggio, è quella di Biancamaria Rende, consigliera comunale uscente (eletta nella lista del Pd, ma in passato era stata coordinatrice regionale del Mpa). A suo sostegno avrà tre liste, la prima delle quali, in base all'estrazione, sarà quella del MoVimento 5 Stelle: a Cosenza, infatti, non è riuscita la stessa operazione portata avanti a livello regionale, con Pd e altre forze di centrosinistra a fianco del M5S in appoggio alla medesima candidatura. Anche sulle schede elettorali cosentine, in ogni caso, il MoVimento (che spera di fare meglio del 2,37% ottenuto nel 2016) usa lo stesso simbolo schierato nelle altre elezioni di questo turno, con il segmento rosso contenente il riferimento al 2050.
 

12) Bianca Rende sindaca

La seconda lista presentata a sostegno di Rende è quella più legata alla candidata alla guida del comune di Cosenza, di professione avvocata: Bianca Rende sindaca. L'emblema scelto per questa competizione elettorale non contiene figure riconoscibili, ma colloca il nome della lista al centro di varie circonferenze di diverso colore, che danno l'idea di un sostegno a più voci alla medesima candidatura. Tornando al nome scelto per la lista, curiosamente si è scelto di non evidenziare il cognome della candidata, ma di far risaltare di più la forma abbreviata del suo nome, insieme all'appellativo "sindaca" (mettendo così in luce anche una precisa scelta sul piano del linguaggio di genere). 
 

13) Tesoro Calabria

Chiude, come terza lista, la coalizione a sostegno di Rende Tesoro Calabria, vale a dire proprio la formazione che Carlo Tansi aveva messo in campo lo scorso anno a proprio sostegno quando si era candidato alla guida della regione Calabria. Come si è già visto nei giorni scorsi, in questo stesso turno elettorale Tesoro Calabria fa parte della stessa coalizione di Pd e M5S; a Cosenza Tansi ha invece scelto di sostenere Rende, ritenuta "
la più autorevole e credibile candidata a rappresentare il cambiamento amministrativo" di cui la città ha bisogno. Proprio Tansi è il capolista della formazione che si distingue con un cerchio arancione e bianco, nel quale l'elemento più facile da distinguere è uno scrigno aperto dal quale esce la Calabria, brillante di luce del sole (o degli ori lì contenuti).
 

Francesco Caruso

14) Bella Cosenza

Dopo le tre liste di Rende, arriva la compagine di ben otto liste - il record di queste elezioni cosentine - presentate a sostegno di Francesco Caruso, nome indicato dal centrodestra per ricevere il testimone da Mario Occhiuto. La prima delle formazioni a essere stata indicata dal sorteggio è Bella Cosenza, una delle formazioni aventi natura dichiaratamente non politica e comunque vicine all'aspirante sindaco. In questo caso si è fatta una scelta grafica piuttosto minimal, con il nome della lista in blu messo in evidenza da una raffigurazione stilizzata (e molto infantile) del sole, individuandolo come segno di bellezza, di fortuna o suggerendo - chissà - che votando da quelle parti il sole continuerebbe a splendere... 
 

15) Fratelli d'Italia

Se la prima lista sorteggiata nella coalizione di Caruso (anzi, di Francesco Caruso, senza soprannomi: l'omonimia con il candidato sindaco di Pd e Psi non aiuta) è di natura civica, così non può dirsi per la seconda. Si tratta infatti di Fratelli d'Italia, che paradossalmente partecipa per la prima volta in modo ufficiale alle elezioni cosentine: nel 2016, infatti, la compagine di Mario Occhiuto non comprendeva nessuna lista dichiaratamente di partito (al di là di una di cui si parlerà dopo). Quello di Cosenza è anche uno dei pochi appuntamenti elettorali in cui Fratelli d'Italia ha scelto di schierare il proprio simbolo ufficiale nazionale, invece che quello che contiene il riferimento a Giorgia Meloni (magari integrato da quello al candidato sindaco).
 

16) La Cosenza che vuoi

Al terzo posto nella coalizione di centrodestra (o comunque in continuità con l'amministrazione uscente) il sorteggio ha collocato la lista La Cosenza che vuoi. Si tratta di nuovo di una formazione avente natura maggiormente civica, anche se i colori usati sono più legati al centrodestra che ad altre collocazioni: ci si riferisce all'azzurro (e al blu) che tinge parte del testo e il segmento inferiore e al tricolore creato dalle tre sagome della Calabria leggermente sfalsate, così da dare l'impressione dell'immagine tridimensionale. Una curiosità: tra i simboli visti sul manifesto, questo è il solo ad avere una definizione meno buona, apparendo retinato e sgranato: è possibile che stato consegnato in forma cartacea e quindi scansionato.
 

17) Forza Cosenza

Nel 2016 la lista più votata alle elezioni, oltre che nella coalizione di centrodestra presentata in appoggio a Mario Occhiuto, era stata Forza Cosenza (10,57%). Allora non c'erano simboli ufficiali di partito (fatta eccezione per il Partito della rivoluzione di Sgarbi, con tanto di capra), ma era davvero difficile classificare quell'emblema come civico: la stessa scrittura in carattere Helvetica/Impact in diagonale, oltre che la presenza di un tricolore, non poteva non richiamare Forza Italia, partito di Occhiuto. La lista torna anche stavolta, con una grafica diversa, simile a quella di Forza Azzurri presentata alle regionali (ma con la parte superiore a fondo blu): in Calabria però la lista di Fi c'è, a Cosenza no e non sembra un caso.
  

18) Coraggio Cosenza

Dopo una lista decisamente politica, il sorteggio ne ha collocata un'altra dall'apparenza più civica, anche se politicamente ben collocabile. Coraggio Cosenza adotta infatti gli stessi quattro colori visti nei due emblemi precedenti, vale a dire il tricolore e il blu, le tinte nazionali. Colori certamente rassicuranti per il centrodestra e votabili anche da elettrici ed elettori che non si riconoscano in un partito ma guardano comunque a un futuro positivo per la propria città. Ecco dunque spiegato facilmente il blu come tinta dominante, nella parte di cerchio che ospita la parola "Coraggio" (lo stesso colore che, a contrario, caratterizza il riferimento alla città), come pure il tricolore che cinge tutto il simbolo, senza alcuna sbavatura. 
 

19) Occhiuto per Caruso - Visione continuità

Il segno più tangibile della continuità, all'interno della coalizione di centrodestra, tra chi ha amministrato Cosenza fin qui e la persona scelta come nuovo candidato è dato dalla sesta lista, in base all'ordine determinato dal sorteggio: Occhiuto per Caruso. Proprio il simbolo suggerisce che il nuovo aspirante sindaco, secondo chi lo ha proposto, ha "visione" per la città e questa è in "continuità" con quella di chi ha amministrato negli ultimi dieci anni. E se tutto il simbolo (a fondo bianco) è costruito con l'azzurro chiaro, un tono più scuro tinge solo il cognome Occhiuto: in assenza di altri riferimenti, si può pensare che a tirare la volata di Francesco Caruso siano tanto il sindaco uscente Mario, quanto il fratello Roberto (nella doppia veste di parlamentare e candidato presidente della giunta regionale).
 

20) Unione di centro

L'estrazione ha collocato agli ultimi due posti della compagine di centrodestra due liste di matrice chiaramente politica, anzi, partitica. Settima e penultima della coalizione risulta essere l'Unione di centro: assente formalmente nel 2016, c'era stata nel 2011 ed era risultata il partito più votato (anche del Pdl), avendo superato di poco l'11%. Il simbolo è quasi uguale a quello di allora ed è quasi identico a quello contemporaneamente schierato alle regionali: la differenza non riguarda certo il nome, lo scudo crociato o le vele che si intravedono sotto in filigrana, ma il riferimento alla Calabria contenuto nel segmento rosso (il carattere usato per scriverlo  è diverso nei due emblemi). 
 

21) Lega

L'ultimo simbolo a sostegno di Francesco Caruso è, a suo modo, una novità per le elezioni amministrative cosentine: è effettivamente la prima volta che la Lega compare sulle schede elettorali locali. Non si tratta però, ovviamente, della prima volta che l'emblema con Alberto da Giussano è sottoposto ad elettrici ed elettori cosentini: alle ultime elezioni regionali (26 gennaio 2020), per esempio, la lista aveva ottenuto addirittura il 12,25%, pochissimo meno di Forza Italia e battendo Fratelli d'Italia). A Cosenza la Lega usa esattamente lo stesso contrassegno dell'anno scorso, che differisce da quello impiegato alle politiche solo per la sostituzione del riferimento a Salvini con quello alla Calabria.
 

Francesco Pichierri

22) Noi con l'Italia - Il Popolo della famiglia

Settima candidatura a sindaco presentata alle amministrative di Cosenza e sorteggiata per manifesti e schede è quella di Francesco Pichierri (noto come Franco), in passato consigliere comunale e assessore. Si presenta a questo appuntamento sostenuto da due liste. La prima, in base all'estrazione, è quella che vede uniti Noi con l'Italia e Il Popolo della famiglia (il cui simbolo è inserito, in miniatura, nel contrassegno). Si tratta in effetti di una delle rare occasioni in cui il soggetto politico legato a Maurizio Lupi si presenta autonomamente rispetto alla coalizione di centrodestra, anche se lui stesso riconosce che la matrice politica è comune a quella dell'uscente Occhiuto (e probabilmente a quella dello sfidante Francesco Caruso).
 

23) Democrazia cristiana

Sorprende di più (ma nemmeno troppo, considerando la lunga militanza democristiana di Pichierri) ed è certamente degna di nota per chi appartiene alla schiera dei #drogatidipolitica la lista della Democrazia cristiana, vista alle comunali del 2014 a Reggio Calabria (a sostegno, con altre liste, di Paolo Antonio Ferrara) e in programma anche alle regionali di quell'anno, anche se allora la presentazione non riuscì (in questo caso certamente la riduzione di firme è stata utile). La forma dello scudo (con parte superiore arcuata) e il fondo bianco del simbolo suggeriscono che si tratti della Dc che si riconosce nella segreteria di Angelo Sandri (lo testimonia anche qualcuno dei candidati, come Franco Zoleo o il campano Michele Battiloro).
 

Francesco De Cicco

24) Cosenza per il sociale

Ultima candidatura presentata - e collocata dal sorteggio proprio nell'ultima posizione della scheda elettorale - è quella di Francesco De Cicco
assessore uscente ai quartieri ed alla manutenzione. Lui potrà contare sul sostegno di sei liste, quasi tutte dalla natura essenzialmente civica. La prima, secondo l'ordine stabilito dall'estrazione, è Cosenza per il sociale. L'idea è di una formazione elettorale tematica, come anche il simbolo dimostra: due mani - una blu e una fucsia - si incrociano formando il colore blu/viola e, proprio lì nel mezzo, si forma il cuore della solidarietà e dell'aiuto. Nel simbolo c'è anche un segmento azzurro con l'indicazione del candidato in blu (l'uso dei caratteri è quello che è, ma pazienza).
 

25) SìAmo Cosenza

Il secondo emblema presentato a sostegno di De Cicco (nome presente proprio in tutte le liste della coalizione, senza salterne nemmeno una) è forse il più variopinto di tutti quelli finiti nella scheda elettorale. SìAmo Cosenza, infatti, oltre a riproporre il noto gioco di parole "Si-Amo" (in questo caso aggiungendo l'accento sulla "i", rendendo il nome una "confessione d'amore" per la città più che un'affermazione identitaria, contiene alcune soluzioni grafiche interessanti, come la "A" riprodotta a specchio e sfumata sul fondo blu, nonché i diciassette esagoni colorati che, tutti insieme, sembrano in qualche modo richiamare la circoscrizione territoriale del comune (le stesse forme sono ripetute sotto la "A").
 

26) Ppa - Popolo partite Iva

Le elezioni comunali di Cosenza sono anche l'occasione di un ritorno: quello del Partito pensiero azione, noto anche in sigla come Ppa. La formazione politica fondata da Antonio Piarulli - e affacciatasi in corso di legislatura alcune volte in Parlamento - torna dunque sulle schede e continua a ospitare la dicitura Popolo partite Iva (rimasta al suo posto, dopo un pronunciamento del Tribunale di Roma nel 2019); come alle europee e alle regionali lucane del 2019, poi, c'è anche la "pulce" del movimento La politica dei giovani, ridotta tanto quanto il nastro tricolore che nasconde in parte per consentire l'inserimento del nome del candidato sindaco (purtroppo non con la migliore armonia grafica possibile). 
 

27) Cosenza Libera

La lista sorteggiata come quarta all'interno della coalizione che sostiene De Cicco non è una novità, essendo comparsa anche sulla scheda elettorale di cinque anni fa. Allora, tuttavia, Cosenza Libera era tra le liste che avevano appoggiato la seconda corsa elettorale (vittoriosa) di Mario Occhiuto. La sua presenza in una coalizione diversa dal centrodestra, tuttavia, non deve stupire: De Cicco nel 2016 si era presentato proprio in quella formazione politica, che lui stesso aveva creato. Ora il simbolo torna sulle schede, leggermente diverso (è sparito il cuore che cinque anni fa si vedeva all'estremità rossa dell'arco colorato), mentre si confermano i due anelli incatenati e le barre rettangolari dello sfondo, che ricordano un istogramma ma in realtà rimandano a un'idea ben precisa, meglio chiarita dal simbolo successivo.
 

28) Sette Colli

Il penultimo simbolo presente sulle schede, in effetti, distingue la lista chiamata Sette Colli. Nulla a che vedere, ovviamente, con Roma e le sue origini, ma proprio con il territorio cosentino, visto che i colli su cui sorge Cosenza si trovano nella valle in cui il Busento confluisce nel Crati. Quegli stessi colli, peraltro, sono rappresentati nello stemma comunale, con rilievi gialli disposti "a canne d'organo" su fondo verde, colore che tinge il segmento circolare che ospita il riferimento al candidato sindaco: la diversa forma data alla parte inferiore dei colli stilizzati (che ricorda lo scudo sannitico ma senza replicarlo in pieno) ha evitato contestazioni al contrassegno (che, in base alle Istruzioni elaborate dal Viminale, non può riprodurre lo stemma comunale),
 

29) Francesco De Cicco sindaco

Chiude la coalizione a sostegno dell'assessore uscente De Cicco (che però tiene a precisare che la sua proposta non è in  continuità con l'amministrazione attuale) la lista a lui più vicina: non a caso, il nome scelto per questa è Francesco De Cicco sindaco. La denominazione della lista è decisamente l'elemento più evidente di tutto il contrassegno elettorale, bianca e collocata su fondo blu sfumato nella parte superiore del cerchio (delimitato da una circonferenza rossa); la parte inferiore bianca è invece occupata in parte da una piccola onda con i colori dell'arcobaleno (e della bandiera della pace, volendo), come se fosse stata tracciata da varie matite ravvicinate.