Dopo lunga attesa, finalmente il quadro delle elezioni amministrative di Roma è definito (o quasi). Ieri, infatti, è stato reso noto il verbale del sorteggio della posizione su manifesti e schede, quindi è possibile indicare con precisione l'ordine delle candidature e dei simboli di lista a loro sostegno.
Il conteggio finale indica 22 aspiranti alla carica di sindaco e 38 liste presentate. Da più parti si è parlato di record, indubbiamente si tratta di numeri rilevanti (confrontati per esempio con i 13 candidati e le 34 liste del 2016), ma il primato in effetti riguarda solo le candidature alla guida della città: questa tornata in effetti batte quella del 2013, che aveva visto affrontarsi "solo" 19 candidati. Quell'anno, tuttavia, mantiene tuttora il record dei simboli finiti sulla scheda: nel 2013, infatti, elettrici ed elettori romani ne trovarono addirittura 40 (e, vale la pena precisarlo, allora non c'era stata alcuna riduzione delle firme da raccogliere). Il voto di quest'anno non vanta nemmeno il primato relativo al numero di liste a sostegno della medesima candidatura: se quest'anno non si è andati oltre le sette liste (come si vedrà tra poco), resta lontanissima la vetta toccata nel 2006 da Gianni Alemanno, che aveva con sé addirittura il doppio delle formazioni, ben 14.
Dato qualche numero, ecco di seguito le candidature e i relativi simboli nell'ordine che avranno sulla scheda: occorre però tenere a mente che pende un ricorso al Tar presentato dall'unica lista esclusa e se fosse accolto - il che è piuttosto improbabile, come si vedrà - si dovrebbe procedere a un nuovo sorteggio.
Enrico Michetti
1) Fratelli d'Italia
Il sorteggio ha collocato al primo posto la candidatura di Enrico Michetti, che si presenta sostenuto da sei liste, tra le quali si ritrova l'intero centrodestra. La sorte ha voluto che come primo simbolo uscisse quello di Fratelli d'Italia, cioè la forza politica che più ha spinto perché Michetti fosse il candidato unitario del centrodestra (e che nel 2016 era risultata il terzo partito a Roma). A questo appuntamento elettorale, come altrove, Fdi si presenta con il proprio contrassegno sfoggiato nel 2018, con il simbolo inserito in un cerchio bicolore e sotto al nome della leader Giorgia Meloni. Tra le persone inserite in lista, c'è anche Rachele Mussolini, nel 2016 schierata nella lista "Con Giorgia", presentata in appoggio proprio a Meloni quando era candidata sindaca.
2) Rinascimento - Michetti sindaco - Cambiamo Roma
Il secondo simbolo sorteggiato è il più affollato - fin troppo - di queste elezioni. All'inizio si era autocandidato Vittorio Sgarbi, annunciando il sostegno del suo Rinascimento e di altre liste. Concretizzatosi l'appoggio a Michetti, il partito aveva iniziato a convivere nel contrassegno con il riferimento al candidato sindaco e le miniature di Rivoluzione animalista (partito dal simbolo tutto testo e colori, con Gabriella Caramanica segretaria) e Democrazia del popolo (progetto guidato da Michelangelo Letizia, direttore di PaeseRoma, con un simbolo simile a quello "di emergenza" presentato dalla Dc-Fontana nel 2018). Alla fine si è aggiunto Cambiamo! di Giovanni Toti (che diventa "Cambiamo Roma"), collocato in basso: Rinascimento si è ristretto in alto (senza più il dettaglio di Michelangelo) ed è apparsa la "pulce" del Movimento Cantiere italia (visto alle ultime due comunali, da solo nel 2013, con Marchini nel 2016). E meno male che non sono spuntati altri segni (come Sdebitalia, depositato nel 2018 da Luigi Fratini, uno dei candidati): trovare posto sarebbe stato quasi impossibile.
3) Lista civica Michetti sindaco
Al terzo posto nella coalizione ha trovato posto la Lista civica Michetti sindaco, vale a dire la formazione che è maggiormente espressione del candidato, avvocato di lungo corso, docente all'università e presidente della Gazzetta Amministrativa. Il simbolo, oltre al nome, contiene due tocchi di romanità, rappresentati dagli archi tinti dei colori cittadini e dal capitello, che a Roma ricorre piuttosto spesso (tra i monumenti e le insegne delle attività più disparate). Si tratta di una delle liste di cui si è parlato di più, già dall'annuncio della presenza tra i candidati di Francesco Pippo (noto a tutti come l'attore Pippo Franco), di Manuela Garofalo Pica (la cantante Manuela Villa), dell'ex generale e sottosegretario Domenico Rossi - già candidato alle primarie del centrosinistra del 2016 per Centro democratico - e degli ex calciatori Angelo Gregucci e Antonio Di Carlo (uno della Lazio, uno della Roma), fino alle polemiche più recenti per le tesi dell'ex consigliera M5S Francesca Benevento in materia di Covid-19, vaccini e dintorni.
4) Lega
La quarta lista della coalizione di Michetti, a suo modo, rappresenta una new entry delle elezioni comunali a Roma: è la prima volta, infatti, che la Lega si presenta con il proprio simbolo (nel 2016, infatti, mentre al centro-nord si presentavano le liste della Lega Nord, si era scelto di schierare l'emblema Lega - Noi con Salvini). Il contrassegno, dunque, è quello in uso per le elezioni di livello nazionale, con Alberto da Giussano stretto tra la parola "Lega" e il cognome di Matteo Salvini (in basso c'è scritto "premier", senza riferimenti alla città o alla regione). Capolista è l'ex magistrata Simonetta Matone, ma ci sono anche la deputata (già Pdl-Ncd, ora Lega) Barbara Saltamartini e l'ex consigliere regionale di Fdi Fabrizio Santori.
5) Forza Italia - Unione di centro
Se quello della lista Rinascimento - Cambiamo Roma è il simbolo più affollato, quello che unisce Forza Italia e Unione di centro è probabilmente il più compresso. La bandierina forzista e il cognome di Silvio Berlusconi, infatti, sono stati compressi in verticale tanto per poter inserire il riferimento a Michetti, quanto per ritagliare un segmento azzurro in basso per l'Udc, con lo scudo crociato - incluse le antiche vele sottostanti - e il nome ridotti a più non posso (e quasi illeggibili sulle miniature di 3 cm di diametro destinate alle schede). Tra le candidature proposte nella lista - che ha anche il sostegno della Dc guidata da Raffaele Cerenza e Franco De Simoni - c'è anche quella di Marcello De Vito, presidente dell'Assemblea capitolina e primo candidato del M5S (ora fuoriuscito e impegnato con il suo Crea Movimento).
6) Partito liberale europeo
Ultimo emblema della coalizione creata per sostenere Enrico Michetti è quello del Partito liberale europeo, formazione piuttosto giovane che però in vista di questa tornata elettorale di ottobre si è mosso non poco, riuscendo a partecipare alle principali competizioni amministrative, nonché alle contemporanee suppletive per il collegio della Camera Roma-Primavalle (il tesoriere del partito Giovanni Antonio Cocco è sostenuto anche da Rinascimento di Sgarbi). Il simbolo è piuttosto semplice (con due fasce tricolori incrociate su fondo blu le stelle d'Europa disposte ad arco e il nome inserito nello spazio maggiore); l'uso del carattere Tahoma e l'affollamento poco ordinato dell'espressione "Roma per Michetti" sono di certo migliorabili, intanto però la lista c'è.
Rosario Trefiletti
7) Italia dei valori
Esaurite le liste della coalizione a sostegno di Enrico Michetti, l'estrazione ha collocato l'unica formazione che appoggerà la candidatura a sindaco di Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori e noto per varie apparizioni tv (sempre nell'ambito della difesa dei consumatori, nel 2016 si era candidato Carlo Rienzi, presidente del Codacons). L'unica sua lista sarà quella dell'Italia dei valori, che nel 2016 aveva sostenuto il candidato del centrosinistra Roberto Giachetti. Di recente il partito guidato da Ignazio Messina ha riacquisito visibilità grazie all'adesione dell'ex ministra Elisabetta Trenta e dei parlamentari ex M5S Piera Aiello ed Elio Lannutti (già presidente Adusbef): riecco dunque il simbolo con il gabbiano arcobaleno, che sembra uscire dallo sfondo-cielo e anche dal contrassegno, mentre il tricolore sottolinea il nome del partito.
Luca Teodori
8) Movimento 3V
Terza candidatura sorteggiata è quella di Luca Teodori, segretario politico del Movimento 3V, ove la sigla sta per "Vaccini vogliamo verità". Il soggetto politico, nato prima che in Italia fosse dichiarato lo stato di emergenza per la pandemia da Coronavirus (anzi, addirittura all'inizio del 2019), intende innanzitutto difendere, dal proprio punto di vista la libertà di scelta terapeutica e la dignità umana, attraverso un programma completo (anche se la visibilità maggiore è per le scelte contrarie ai vaccini anti-Covid-19 e alla certificazione verde). Il simbolo è lo stesso già depositato per le suppletive a Siena, con "3V" al centro, intorno le parole "Verità" e "Libertà", il tutto racchiuso da una spessa circonferenza rossa.
Virginia Raggi
9) Roma ecologista
La quarta posizione tra le candidature è toccata alla sindaca uscente, Virginia Raggi. Se nel 2016 aveva vinto sostenuta solo dal M5S, stavolta in suo appoggio sono state presentate sei liste. La prima indicata dal sorteggio, Roma ecologista, è stata promossa dall'ex ministro (ed ex presidente dei Verdi) Alfonso Pecoraro Scanio, oggi a capo del Consiglio Generale della Fondazione UniVerde, ma lui non è candidato; il capolista, in compenso, è un altro ex ministro, Alessandro Bianchi (già candidato sindaco a Roma nel 2013) e tra i firmatari c'era l'ex M5S Alessandro Di Battista. Nel simbolo emerge un'immagine stilizzata del Colosseo in verde e arancione, accompagnata ai disegni di un fiore e di un albero; tutto è racchiuso da una circonferenza verde - con un tocco arcobaleno - insieme ad altre due parole d'ordine, "Cultura" e "Innovazione".
10) Sportivi per Roma
"Una squadra di sportivi scesa in campo per fare di Roma una città dove lo sport possa essere un vero motore di inclusione e integrazione sociale e per confermare Roma come la Capitale dei grandi eventi sportivi internazionali." Così si può leggere nel sito elettorale di Virginia Raggi, come presentazione della lista civica tematica Sportivi per Roma: il simbolo pensato per questo gruppo, a fondo grigio è incentrato sulla sagoma di un atleta che corre, stretto tra il nome della formazione e il riferimento alla candidatura di Raggi (a dire il vero non facilissimi da leggere sulla scheda elettorale, viste le dimensioni) e due sottili archi che chiudono un'ideale circonferenza all'interno del cerchio.
11) MoVimento 5 Stelle
La terza lista che appoggia Virginia Raggi, secondo l'ordine di estrazione, sarà quella guardata con la maggiore attenzione: si tratta infatti proprio del MoVimento 5 Stelle, che con il suo 35,26% aveva sbaragliato ogni altra lista, conquistando oltre un voto su tre. Il confronto con quel risultato elettorale e i cinque anni successivi di amministrazione Raggi rendono delicatissima la sfida per il M5S, ora guidato da Giuseppe Conte. Il simbolo della lista (che contiene vari nomi di consigliere e consiglieri uscenti) è quello del nuovo corso del MoVimento, con i segni che ne compongono graficamente il nome leggermente ridotti e, in basso, il segmento rosso che contiene il riferimento al 2050, "orizzonte" cui il M5S intende guardare. La sfida sarà dura, tutta da combattere nelle prossime settimane.
12) Roma decide
Per inquadrare un po' meglio la lista che segue occorre rifarsi, di nuovo, al contenuto del sito di Raggi. Così, con riguardo alla lista Roma decide, si apprende che il suo obiettivo è "supportare, valorizzare e rilanciare le imprese romane" e che nella formazione si trovano "personalità legate al mondo dell'imprenditoria per un progetto basato sui temi dell'innovazione tecnologica, della digitalizzazione e della sostenibilità". Questi concetti vengono raffigurati con una sorta di fiamma a tre corni (o lingue, peraltro simili a certe "foglioline" usate in passato), tinte dei colori della città, piazzata su un austero fondo blu scuro. Nessuna confondibilità, ovviamente, con la fiamma tricolore schierata da Fratelli d'Italia.
13) Lista civica Virginia Raggi
Per l'occasione, anche la sindaca uscente questa volta dispone di una lista non tematica, ma pensata come vicina a lei. La Lista civica Virginia Raggi si pone dunque come "una rete di persone provenienti dalla società civile, mosse dal loro amore per Roma" e che intendono mettersi "al lavoro per fare della Capitale una città sempre più vivibile e a misura di cittadino". In questo caso l'idea è stata resa con un emblema che interpreta a modo suo il segno dell'avanti veloce (tinto color ambra), ma il primo elemento dei due (quello posto quasi al centro) somiglia molto a un cuore, il che non stupisce visto lo scopo con cui è stata costituita la lista. Da notare un certo coraggio nel lasciare il fondo bianco, vuoto, peraltro riempito piuttosto bene dal punto di vista grafico.
14) Con le donne per Roma
L'ultima delle liste che fanno parte della coalizione pensata per sostenere Virginia Raggi è Con le donne per Roma: "Da una community di donne romane - si legge ancora sul sito - nasce un progetto concreto per Roma basato su inclusione e pari opportunità. Dal digitale al reale, dalle idee ai fatti". Il simbolo, anch'esso a fondo bianco (con il testo in nero che si sovrappone a tutto), si distingue per una fascia rosa leggera che attraversa il cerchio in diagonale e per tre "nastrini" (uno rosa, uno rosso e uno giallo). A differenza di ciò che il nome possa far pensare, la lista - certamente guidata da una donna, Angela Teresa Barreca - non può essere tutta formata da donne, poiché le norme in vigore esigono che il sesso più rappresentato non sia rappresentato oltre i due terzi.
Francesco Grisolia
15) Partito comunista dei lavoratori
Dopo le sei liste a sostegno di Raggi il sorteggio ha collocato l'unica lista che appoggia nella sua corsa Francesco Grisolia, membro della direzione nazionale del Partito comunista dei lavoratori. Ed è proprio il simbolo del Pcl ad accompagnare la sua candidatura: si tratta in effetti di un ritorno, anche se l'ultima volta in cui il contrassegno era apparso sulle schede delle amministrative romane risale al 2008, quando aveva sostenuto la corsa elettorale di Susanna Capristo. Rispetto ad allora l'emblema del partito ha subito minime modifiche, ma al centro del cerchio ci sono sempre falce e martello di colore rosso, sopra al globo azzurro con la rete stilizzata di meridiani e paralleli
Cristina Cirillo
16) Partito comunista italiano
Bisogna ammettere che il sorteggio, in qualche occasione, sembra essersi divertito negli accostamenti. In questo caso, per esempio, ha collocato uno dopo l'altro due simboli con falce e martello e due partiti con un nome simile. Dopo il Pcl, infatti, è stato estratto a sorte il contrassegno del Partito comunista italiano, che candida come aspirante sindaca Cristina Cirillo, segretaria del Pci Roma. Si tratta della prima volta del simbolo del partito guidato da Mauro Alboresi - con la bandiera rossa con falce, martello e la stella d'Italia sopra a quella tricolore, entrambe leggermente mosse, avendo come unica differenza rispetto al passato le aste scure e la sigla del partito scritta con un nuovo carattere e senza punti - sulle schede di Roma, anche perché l'evento fondativo si era tenuto a San Lazzaro di Savena dal 24 al 26 giugno 2016, tre settimane dopo le elezioni.
Fabrizio Marrazzo
17) Partito Gay Lgbt+
Dopo due simboli con falce e martello tocca a quello del Partito Gay Lgbt+, formazione presentata poco meno di un anno fa. A concorrere come candidato sindaco - il settimo, in ordine di sorteggio - è proprio il suo portavoce (nonché portavoce del Gay Center ed ex presidente di Arcigay Roma) Fabrizio Marrazzo. Questa forza politica ha messo in campo vari sforzi per essere presente nelle sfide elettorali amministrative più importanti: Roma era sicuramente la più rilevante e il partito è riuscito a presentare la lista. Sulle schede, dunque, apparirà il simbolo con la parola "Gay" in evidenza, con a fianco un ventaglio arcobaleno di petali e, sotto, l'onda viola sfumata con le altre parole d'ordine: "solidale", "ambientalista" e "liberale".
Margherita Corrado
18) Attiva Roma
Ottava candidatura - in base all'estrazione - alla guida del comune di Roma è quella di Margherita Corrado, senatrice eletta con il MoVimento 5 Stelle, ma espulsa da quel soggetto politico dopo la scelta di non votare la fiducia al governo Draghi. Attualmente Corrado al Senato fa parte della componente del gruppo misto L'Alternativa c'è, ma per la propria candidatura romana ha scelto di farsi affiancare dal simbolo del Progetto civico Attiva Roma: si tratta della declinazione locale del progetto partito alla fine di maggio dall'Assemblea regionale siciliana (appunto come "Attiva Sicilia". Da quell'esperienza il contrassegno ha mutuato il nome, i colori, la posizione centrale del verbo "Attiva" (ritenuto un ritorno alle origini del MoVimento) e la A rossa, priva del trattino orizzontale, al punto che sembra una V - ben nota ai 5 Stelle - rovesciata.
Gian Luca Gismondi
19) Movimento idea sociale
La possibilità di raccogliere solo un terzo delle firme di solito previste ha consentito anche il ritorno di un simbolo da tempo scomparso dalla circolazione (al di là di qualche tentativo di rianimarlo o farlo evolvere, anche in modo litigioso): si tratta del Movimento idea sociale, il partito fondato da Pino Rauti dopo la sua espulsione dalla Fiamma tricolore e la necessità di costituire un nuovo partito per chi lo aveva seguito. Salvo errore, è la prima presenza alle amministrative romane del Mis (che riprende la sigla con cui era noto il Movimento sociale italiano già guidato da Rauti: non a caso, il simbolo evidenzia la prima e l'ultima parola del nome, sopra a una fiamma tricolore stilizzata, che contiene al centro una piccola raffigurazione dell'Italia e un trapezio nero con la sigla gialla del partito, priva - non a caso - dell'ultimo punto). Candidato sindaco per il Mis è Gian Luca Gismondi, che si oppone tra l'altro a certificazione verde, vaccini obbligatori e "zone colorate".
Paolo Berdini
20) Roma ti riguarda
Dopo il candidato del Mis, il sorteggio ha collocato - come decima candidatura sulla scheda - quella di Paolo Berdini, ingegnere, urbanista, primo assessore appunto all'urbanistica della giunta Raggi (lasciata però per i contrasti sul nuovo stadio della Roma). In queste elezioni Berdini è supportato da un'unica lista, Roma ti riguarda, che raccoglie anche visivamente il sostegno del Partito della rifondazione comunista, del movimento Per l'ecologia integrale (e lo slogan - che intende porre attenzione alle interazioni tra l'ambiente naturale, la società, le istituzioni e l'economia - è riportato anche nella parte superiore del contrassegno) e del Partito del Sud; la parte superiore del simbolo ospita una veduta stilizzata di Piazza del Campidoglio. Capolista è Alberto Benzoni, militante (allora socialista) di lungo corso, già vicesindaco con Argan, Petroselli e Vetere.
Giuseppe Cirillo detto Dr. Seduction
21) Partito delle Buone Maniere
Prima o poi doveva accadere: nelle sue peregrinazioni di gente in gente (soprattutto in Campania, nella sua regione, e nei dintorni, ma nelle sue trasferte elettorali è arrivato anche fino a Monza), non risultava che Giuseppe Cirillo, noto anche come Dr. Seduction, avesse mai proposto una propria lista alle comunali di Roma. Ora è accaduto: l'undicesimo candidato sindaco sulle schede elettorali è proprio lui. A sostenerlo è il suo progetto politico delle origini, che dal 2018 è stato rilanciato: si tratta del Partito delle buone maniere, intento a migliorare la qualità della vita a partire dai rapporti tra le persone (specie tra uomo e donna, come il simbolo cerca di suggerire con i due volti affrontati, collocati sopra i recapiti social riconducibili al Dr. Cirillo). Non andranno in soffitta però le altre battaglie storiche del candidato, dai preservativi da distribuire alle strisce pedonali portatili.
Paolo Oronzo Magli
22) Movimento politico Libertas
La dodicesima candidatura a sindaco di Roma, volendo, è la storia di un appuntamento rimandato, dopo cinque anni. Nel 2016, infatti, non era stata ammessa la lista del Movimento politico Libertas, nato nel 2014 soprattutto per iniziativa del suo presidente Antonio Fierro: si tratta di una delle formazioni che si richiamano alla storia e al patrimonio ideale della Dc (ma stavolta senza pretendere di utilizzarne nome e simbolo integrali); di conseguenza era saltato anche il candidato sindaco, Enrico Fiorentini. Ora invece la raccolta firme è stata regolare e la lista è stata ammessa: arriva dunque sulle schede il simbolo con lo scudo che contiene un arcobaleno tricolore e una "colomba crociata" (e, da alcuni anni, anche una foto sfumata di una giovane famiglia); non manca la sigla tricolore del partito, che candida a sindaco il suo segretario, Paolo Oronzo Magli.
Fabiola Cenciotti
23) Il Popolo della famiglia
Dopo il Movimento politico Libertas si resta in qualche modo nella stessa area: dalla rappresentazione fotografica della famiglia, infatti, si passa a quella "a pastello" (letteralmente) del Popolo della famiglia. Si tratta della seconda partecipazione consecutiva del partito alle comunali di Roma: nel 2016, in uno dei suoi primi appuntamenti, aveva infatti candidato il suo leader e fondatore, Mario Adinolfi. Questa volta per il ruolo di guida della città è stata proposta Fabiola Cenciotti, pilota che militò nelle giovanili Dc e poi guardò ad altre formazioni di area cattolica più vicine al centrodestra. Adinolfi aveva provato a proporla a quell'area come candidata comune, ma dopo la scelta di Michetti si è optato per una candidatura autonoma. In lista c'è anche Andrea Turco, che si qualifica come segretario organizzativo del movimento giovanile Dc (verosimilmente quella legata ad Angelo Sandri, anche se dal simbolo non si direbbe).
Roberto Gualtieri
24) Democrazia solidale
La quattordicesima candidatura a sindaco, in base all'estrazione, è quella di Roberto Gualtieri, sostenuta da sette liste (il record di queste elezioni romane). Il sorteggio ha collocato per prima Democrazia solidale - Demos, la cui lista è guidata dal segretario Paolo Ciani, consigliere regionale dal 2018 e già candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma (terzo con il 7,1% dei voti). Si tratta ovviamente della prima corsa alle amministrative romane: il simbolo è quello ufficiale, con le iniziali bianche del nome fuse tra loro, su fondo color foglia di tè. La lista è legata al cattolicesimo democratico, attento alla dimensione comunitaria e sociale: tra le persone candidate, molte sono impegnate nell’associazionismo laico e cattolico (Sant’Egidio, ma non solo), come medici, infermieri o lavoratori del sociale.
25) Lista civica Gualtieri sindaco
Tra le sette liste presentate per appoggiare la corsa elettorale di Gualtieri, era inevitabile che una fosse civica e "personale", particolarmente legata allo storico ed ex ministro dell'economia del secondo governo Conte. La Lista civica Gualtieri sindaco, organizzata da Alessandro Onorato e Raffaele Ranucci, presenta un simbolo molto semplice, basato essenzialmente sul nome (in bianco) e sulle tinte dello sfondo (petrolio e una fascia color borgogna per l'espressione "lista civica"). Capolista è l'ingegnera Monica Lucarelli, ma tra i candidati si trovano anche Federico Lobuono (che a suo tempo aveva lanciato una sua possibile candidatura con La giovane Roma) e persino l'ex showgirl Angela Melillo.
26) Partito socialista italiano
Dopo la lista "personale" di Roberto Gualtieri è stata sorteggiata quella del Partito socialista italiano, che aveva partecipato con il suo simbolo precedente (la rosa del Pse) alle elezioni romane del 2013 e del 2008 (solo Partito socialista). Ora il Psi guidato a livello nazionale da Enzo Maraio torna sulle schede con il suo nuovo simbolo che comprende il garofano: anche per questo, non può non fare un certo effetto la scelta di indicare come capolista del garofano Vittorio Michele Craxi, insomma Bobo Craxi, figlio di Bettino. Subito dopo di lui c'è Cristina Grancio, consigliera comunale uscente, eletta con il M5S ma tra i dissidenti nel 2018 e passata da febbraio a rappresentare il Psi (partecipando in suo nome anche alle primarie locali del centrosinistra).
27) Roma futura
Tra i candidati alle primarie per la scelta dell'aspirante sindaco per il centrosinistra c'era anche Giovanni Caudo, presidente del III Municipio, già assessore all'urbanistica della giunta Marino. Da quell'esperienza è nata la lista Roma futura, inizialmente pensata come lista unitaria di sinistra ma poi riconfigurata come lista civica "femminista, egualitaria, ecologista", come recita lo stesso simbolo, che segue la grafica già lanciata da Caudo - che qui è il capolista - alle primarie e reinterpreta come un fiore multicolore la geometria di Piazza del Campidoglio su fondo fucsia. Alla lista concorrono varie realtà associative civiche e politiche, come POP, Green Italia, Possibile Roma e Volt; tra le persone candidate, anche Simone Sapienza di Radicali Roma, associazione territoriale di Radicali italiani.
28) Sinistra civica ecologista
Tra le sette liste a sostegno di Gualtieri c'è anche Sinistra civica ecologista, nata dal concorso di varie forze politiche di quell'area (soprattutto Liberare Roma, Sinistra italiana, Patria e Costituzione di Stefano Fassina e Articolo Uno): se inizialmente l'idea era di partecipare alla formazione che Giovanni Caudo stava costruendo, con il tempo si è preferito puntare a una proposta autonoma che permettesse maggiore riconoscibilità per la sinistra storicamente organizzata in partiti. Il simbolo richiama la sinistra fin dal nome e dall'uso del colore rosso, ma anche nelle tre bandiere sovrapposte (che nella foggia ricordano un po' quella del Prci) che rimandano al logo classico del greco Syriza (anche se verde e viola sono invertiti); il tutto è racchiuso da una circonferenza arcobaleno. Capolista è l'ex deputata (Pd, poi Articolo Uno) Roberta Agostini.
29) Europa verde ecologista
Accanto alla lista di sinistra, all'interno della coalizione di Gualtieri, il sorteggio ha collocato un'altra formazione che nel simbolo contiene la parola "ecologista": si tratta della lista Europa Verde ecologista, appunto presentata da Europa Verde - Verdi, con il simbolo leggermente modificato per l'occasione. Non solo sotto al girasole dei Verdi europei e al nome (con il Sole che ride) è stato aggiunto l'aggettivo "ecologista" (per fortuna con la font corretta), ma sotto sono richiamati in silhouette verde (più scuro del fondo del simbolo) alcuni monumenti ben identificabili, schierati in fila: ecco dunque il Colosseo (meno presente del solito sulla scheda di quest'anno), l'arco di Costantino, una parte dei Fori imperiali, la statua di Marco Aurelio al Campidoglio e la Colonna Traiana. Il capolista è Urbano Barberini.
30) Partito democratico
Chiude la serie di liste presentate a sostegno di Roberto Gualtieri quella del Partito democratico, dunque la forza politica per cui è stato europarlamentare dal 2009 al 2019, che lo ha indicato come ministro del governo Conte-bis e lo ha proposto come candidato del centrosinistra alle suppletive di Roma-Trionfale nel 2020. Ora è stato di nuovo il Pd a proporre Gualtieri come aspirante sindaco di Roma - attraverso le primarie - e torna sulla scheda elettorale con il suo simbolo ufficiale, sperando di fare meglio del 17,19% di cinque anni fa. Capolista del Pd in questo caso è Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio, ma in lista ci sono anche Piero Sandulli (docente di procedura civile a Teramo, avvocato e giudice sportivo) e Claudio Paravati (direttore della rivista Confronti).
Carlo Calenda
31) Calenda sindaco
Una delle candidature di cui si parla da più tempo per le amministrative romane è quella di Carlo Calenda, che si era proposto come aspirante sindaco già a ottobre del 2020, un anno prima della data effettivamente scelta per il voto (anche se ovviamente la previsione era di tenerlo in primavera). Si presenta sostenuto da una sola lista, che non è quella del suo partito politico, Azione, ma la lista personale Calenda sindaco. Unico dettaglio condiviso con Azione è il fondo blu del simbolo, in cui peraltro si intravede - sotto al nome scritto in giallo - uno scorcio ben stilizzato del Colosseo. Gran parte delle persone candidate vengono dalla società civile e non hanno esperienza politica; un paio di nomi per l'Assemblea Capitolina e altri nomi per i municipi, tuttavia, sono stati indicati da +Europa.
Micaela Quintavalle
32) Partito comunista
Dopo la presenza già dichiarata alle elezioni suppletive di Roma-Primavalle, il Partito comunista decide di presidiare anche le elezioni amministrative: lo fa con Micaela Quintavalle, ex autista Atac e sindacalista (licenziata dopo le sue presenze tv) con una breve parentesi nel M5S, scelta come candidata dopo l'improvvisa morte del medico Claudio Puoti, in un primo tempo individuato come aspirante primo cittadino. Il contrassegno impiegato è lo stesso depositato per le suppletive, con il simbolo del partito (quadrato rosso con falce, martello e stella di colore bianco, collocato su fondo grigio) inserito in un cerchio bicolore che contiene il nome del segretario Marco Rizzo, il maggior elemento di riconoscibilità del partito.
Elisabetta Canitano
33) Potere al popolo!
Dopo una lista di estrema sinistra, per la seconda volta il sorteggio ne ha proposto un'altra. Qui tocca alla lista di Potere al popolo, che si presenta per la prima volta alle comunali di Roma (essendo nata ovviamente solo in vista delle elezioni politiche del 2018). Il simbolo è lo stesso di allora, con il nome quasi tutto nero, circondato da due archi bordeaux, stesso colore della stella. La lista ha scelto di candidare Elisabetta Canitano, ginecologa, femminista, già candidata presidente per Pap alla Regione Lazio nel 2018 e tra coloro che si contendevano il collegio uninominale Roma-Trionfale della Camera alle suppletive del 2020 (vinte da Gualtieri, che dunque affronta di nuovo).
Carlo Priolo
34) Figli d'Italia, bambini nel mondo
Carlo Priolo, classe 1939, avvocato, giornalista e ricercatore, in età batte gli altri candidati. Nel 2016 si era candidato a sindaco (perché, aveva scritto sul suo sito, "Roma muore") con una propria lista civica, ma aveva avuto problemi con la raccolta firme; stavolta, grazie anche al "taglio da Covid-19", l'impresa è riuscita. Il simbolo non è però quello del 2016, né quello di Democrazia del popolo (cui inizialmente aveva concorso, prima dell'appoggio a Sgarbi): la lista si chiama Figli d'Italia, bambini nel mondo. "Come avvocato - spiega - mi batto da anni contro le sottrazioni dei bambini ai genitori, specie alle madri: un fenomeno in cui sono coinvolte varie figure e che muove enormi affari. Sostengo con forza che lo Stato, men che meno con un magistrato, non può entrare nella dimensione degli affetti. Candidandomi voglio sensibilizzare cittadine e cittadini, ricordando che la cura, l'attenzione verso il bambino, soprattutto nei primi anni di vita, è decisiva per creare un adulto che sia capace di sviluppare la sua appartenenza alla collettività: senza questo la società non può funzionare e se la giustizia non funziona va anche peggio, come dimostra il Far West che si trova per le strade di Roma. Per queste ragioni, al centro del mio simbolo ci sono due fiori disegnati da un bimbo".
Sergio Iacomoni
35) Movimento Storico Romano - lista Nerone
Per chi non è di Roma il nome di Sergio Iacomoni non evoca nulla, ma nella Capitale le reazioni sono ben diverse. Lui, infatti, ha fondato e guida dal 1994 il Gruppo storico romano, impegnato nella rievocazione storica dell'antica Roma. Già mesi fa Iacomoni (detto Nerone) aveva dichiarato di volersi candidare "alla guida di una lista civica, apartitica-culturale, costituita da tanti professionisti che amano la città eterna, perché non posso vedere Roma fare questa fine. È una questione di cuore". La lista è arrivata, con un simbolo simile a quello dell'associazione: il Movimento Storico Romano - Lista Nerone usa il medesimo sesterzio con il profilo dell'imperatore (privato solo delle scritte), su fondo marrone tendente al rosso. Una candidatura che certo non passerà inosservata.
Monica Lozzi
36) REvoluzione civica
Terzultima candidatura indicata dal sorteggio è quella di Monica Lozzi, presidente del VII Municipio, eletta con il MoVimento 5 Stelle ma allontanatasi nell'estate del 2020 (con un breve avvicinamento a ItalExit). A queste elezioni Lozzi si presenta come candidata di REvoluzione civica, progetto nato il 20 ottobre dell'anno scorso per portare avanti un'idea di sviluppo della cultura e della conoscenza da parte della cittadinanza, nel pieno rispetto dei territori e delle comunità, ma cercando soprattutto di migliorare la qualità della vita. L'elemento che più spicca nel simbolo a fondo giallo è la sagoma tricolore di un colibrì, visto come esempio di lavoro di squadra per la comunità (come racconta la storia ospitata sul sito del progetto politico).
Gilberto Trombetta
37) Riconquistare l'Italia
Penultima candidatura alla guida della Capitale, in base al sorteggio, risulta quella di Gilberto Trombetta, giornalista e addetto stampa, sostenuto da Riconquistare l'Italia, soggetto politico che si qualifica come "popolare, democratico, neosocialista e antieuropeista" (nonché sovranista, essendo emanazione del Fronte sovranista italiano). Non sono passate inosservate le proposte di assumere nuovi dipendenti e di dotare Roma di una moneta complementare locale, chiamata -guarda caso - "sesterzio". Il simbolo è quello che già si era visto nel corso degli anni in qualche altra tornata elettorale (soprattutto regionale), con la Stella d'Italia "incompiuta", per dare l'idea di un riferimento cui tendere, ma che richiede ancora un lungo percorso per poterlo raggiungere.
Andrea Bernaudo
38) Liberisti italiani
A chiudere la parata dei 38 simboli di lista in corsa a queste elezioni comunali c'è anche quello dei Liberisti italiani, formazione sorta due anni fa, che candida come sindaco il suo presidente, Andrea Bernaudo (già fondatore dell'associazione Sos Partita Iva, nell'alveo della quale il progetto politico nasce). La competizione è locale, ma il programma è di scala nazionale e punta tutto sulle libertà economiche, contro le politiche stataliste e le limitazioni, soprattutto di natura fiscale, che a detta dei promotori ostacolerebbero gravemente quasi ogni attività imprenditoriale. Il simbolo impiegato è quello ufficiale del movimento politico, con una pennellata gialla sul fondo blu e, in primo piano, il nome del progetto politico (scritto con un carattere fin troppo sottile ed elegante per le schede elettorali, ma in fondo si legge).
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Come si è detto, fin qui le 38 liste che certamente parteciperanno alle elezioni. Si deve però segnalare, almeno per dovere di cronaca, che esisteva ufficialmente la lista numero 39, a sostegno del ventritreesimo candidato sindaco. Lui, Rodolfo Concordia, è uno dei dirigenti della Democrazia cristiana, per lo meno di quella che riconosce come proprio segretario politico Angelo Sandri: non a caso, il simbolo depositato era proprio quello della Dc-Sandri, con scudo crociato a bordo superiore arcuato su fondo bianco. In sede di presentazione, tuttavia, era stata rilevata la mancanza dei certificati elettorali dei sottoscrittori (pur se integrati in seguito), come pure varie mancanze nelle accettazioni di candidatura e in altri documenti. La lista è stata pertanto esclusa; come si è detto, è stato presentato ricorso al Tar Lazio (che dovrebbe decidere oggi). Solo in caso di riammissione il sorteggio dovrebbe essere interamente ripetuto.
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