domenica 22 settembre 2019

Liberisti italiani, pennellata gialla su fondo blu per le libertà economiche

Se nel giro di poche settimane l'area liberaldemocratica si è popolata di almeno due nuovi soggetti politici (Siamo europei di Carlo Calenda nuovamente autonomo e Italia viva di Matteo Renzi), da una manciata di giorni qualcuno ha pensato di avventurarsi nel terreno del liberismo. Così le agenzie - a partire dalla Dire - il 18 settembre hanno dato notizia del lancio di un nuovo movimento politico, denominato Liberisti italiani: l'iniziativa è nata nell'alveo di SOS partita IVA, ossia "l'organizzazione politica di tutti i contribuenti produttivi italiani, che si sono costituiti e stanno lavorando per ribaltare la posizione di forza dello stato nei loro confronti", così almeno si presenta sul proprio sito web.
"Noi non siamo mai stati un’associazione di categoria, i problemi che ci attanagliano riguardano tutti. Riguardano la libertà di fare impresa, il diritto di crederci, la possibilità di lavorare e produrre in questo Paese. Libertà compresse e diritti che ci vengono negati, tutti siamo ricacciati in un inferno fiscale dove il cappio dello stato oramai ci sta strangolando. È ora di organizzarci in un vero e proprio movimento politico. Con Liberisti italiani amplieremo il perimetro solcato con successo da Sos partita Iva".
A spiegare le ragioni alla base dell'iniziativa politica è il presidente e fondatore dell’associazione Sos partita Iva, Andrea Bernaudo: "l'unico spazio politico inesplorato in Italia è quello liberista. E infatti siamo fermi col Pil e fanalino di coda quanto a libertà economiche. Hanno prevalso gli statalisti di destra, di centro, di sinistra e a 5 stelle. Quello spazio non può coprirlo nessuno degli attuali partiti, non sono credibili, e sulle libertà economiche hanno fallito, oppure sono fieri avversari del liberismo, dottrina politica ed economica mai applicata in Italia. Siamo costretti a farlo noi, con umiltà e determinazione. A partire dall’esperienza di Sos partita Iva da oggi siamo online con un appello e un modulo di adesione". 
Occorre andare sul sito internet www.liberistitaliani.it per trovare - oltre al modulo di adesione - l'appello di cui parla Bernaudo, che si riporta di seguito: 
Che tu sia freelance, professionista, commerciante o artigiano, micro-piccolo, medio o grande imprenditore, ma anche dipendente privato o pubblico, sei sottoposto ad un'oppressione fiscale e burocratica divenuta da molto tempo inaccettabile. 
Per chi vuole produrre, per chi decide di contribuire alla crescita, al benessere e alla libertà di tutti, l'Italia è diventato uno "stato canaglia".
Siamo ostaggio degli statalisti e di tutto il loro apparato parassitario, clientelare e sotto il giogo di un capitalismo di relazione che è il contrario del liberismo economico. 
Un apparato feroce, che ci seppellisce di tasse, strozza l'economia e mortifica la nostra creatività imprenditoriale. Un’idea invasiva dello stato, divenuta potere dominante su di noi, sui nostri diritti sulle nostre libertà. 
Ora è arrivato il momento di alzarci e far sentire la nostra voce, per vedere quanti siamo e quello che possiamo fare per ribaltare questa assurda condizione nella quale siamo stati ricacciati.
Lì dove tutti hanno mentito sapendo di mentire, tradito i propri valori, o nella migliore delle ipotesi hanno miseramente fallito, noi vogliamo costruire. 
Tutte queste idee dovrebbero essere rappresentate da un simbolo semplice, per una volta non nazionalpopolare: c'è sì il fondo blu, ma è l'unico tocco cromatico italiano e su quello sfondo emerge bene una pennellata gialla, tinta non di rado associata al liberalismo (in Italia lo aveva usato soprattutto la lista Pannella, anche negli emblemi della Lista Bonino). Il nome del partito è scritto in un insolito carattere Gabriola - font mai apparsa in un simbolo politico, a quanto risulta - associato a un Century Gothic, entrambi un po' leggeri e sottili, soprattutto in chiave di stampa, ma certamente eleganti. Sarà questa grafica, salvo aggiustamenti successivi, ad accompagnare il percorso di costituzione del movimento verso l'assemblea fondativa, prevista dopo che un primo nucleo rilevante di adesioni sarà raggiunto. Invece che puntare sul "popolo delle partite Iva" (già alla base di almeno un altro soggetto politico), si mira a un progetto più ampio e - guardando al nome scelto - con un minimo di riflessione in più nell'ambito delle teorie economiche: si vedrà quanto riuscirà a fare presa tra gli elettori-contribuenti.

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