venerdì 27 settembre 2019

Tabacci: "+Europa è finita, tolgo il simbolo di Centro democratico". E ora?

Non concede spesso interviste Bruno Tabacci, ma quando lo fa gli effetti possono essere interessanti. Oggi, per esempio, il Corriere della Sera pubblica una conversazione del deputato con Paola Di Caro, nella quale contemporaneamente certifica e determina la fine di +Europa. La certifica perché, secondo Tabacci, la decisione di Emma Bonino di porsi all'opposizione del secondo governo Conte ha spaccato la rappresentanza parlamentare di +Europa e lo stesso partito; la determina - almeno politicamente - perché Tabacci in qualche modo si sfila, annunciando che toglierà a +Europa il suo simbolo. Quello di Centro democratico, ovviamente.
L'intera questione merita un po' di attenzione. Tabacci nell'intervista sostiene che la scelta di Bonino di negare la fiducia all'esecutivo in Senato è stata "un incomprensibile suicidio", mentre gli eletti di +Europa alla Camera (Alessandro Fusacchia, Riccardo Magi e lo stesso Tabacci) avevano optato per il sostegno al governo. Per lui ci sarebbe "solo da festeggiare perché Salvini si è messo fuori gioco e l'Italia ritorna in Europa da protagonista", invece andare all'opposizione "dove ci sono solo i nemici dichiarati dell'Europa" di fatto segna la fine del progetto di +E, anche perché gli elettori sarebbero disorientati e delusi da questa spaccatura.
Il fatto è che il 2 settembre, una settimana prima del voto di fiducia al nuovo governo Conte, la direzione di +Europa aveva deliberato di porsi all'opposizione dell'esecutivo, pur pienamente legittimo, "con uno spirito di critica chiara e costruttiva e di leale collaborazione sulle misure di riforma economica, civile, politica e istituzionale" ritenute condivisibili e utili, visto che non c'era stata la discontinuità richiesta dal partito nelle dichiarazioni di Conte e delle forze politiche della nuova maggioranza. Il tutto pur sottolineando che nella stessa direzione di +Europa c'era e c'è "una pluralità di posizioni e di sensibilità", che però non ha impedito di produrre una posizione ufficiale del partito. Evidentemente quella pluralità di posizioni si è riflettuta nelle scelte della rappresentanza parlamentare di +Europa: Tabacci prende atto che per i tre quarti (tre eletti su quattro) si è votato a favore della fiducia, col solo dissenso di Bonino; si deve registrare anche, tuttavia, che quella maggioranza ha votato in difformità rispetto alle decisioni del vertice del partito.
Che +Europa sia in seria difficoltà è vero, dunque, ma non solo per la decisione di Emma Bonino. Le prime frizioni, del resto, erano iniziate dopo il congresso fondativo del partito, alla vigilia del quale Marco Cappato di Radicali italiani sembrava favorito per la guida di +E, mentre alla fine era prevalso Benedetto Della Vedova con il sostegno determinante di Bruno Tabacci. Anche dopo il buon risultato delle europee - con il 3,09% ottenuto anche grazie al sostegno di Italia in comune e Psi, benché insufficiente a superare la soglia di sbarramento - non è andato tutto per il meglio: qualcuno ha sentito il bisogno di ricordare in piena estate che "Radicali italiani è un soggetto autonomo e non è federato a +Europa", il che è vero ma è altrettanto vero che, sempre in base all'atto costitutivo, Radicali italiani, assieme a Forza Europa, a Centro democratico e, come singolo, a Gianfranco Spadaccia, risulta come soggetto fondatore di +Europa (e anche se poi con il congresso il partito vive naturalmente di vita propria, ciò che si decide all'inizio non è privo di valore) Quell'affermazione apparsa su Facebook era segno, dunque, che la situazione non era buona, già prima del voto in Parlamento.
Oggi, a tutto questo, si aggiungono le affermazioni di Tabacci che non sembrano solo una presa d'atto della fine di +E: "Ho creduto talmente tanto in quel progetto da esserne il padre, come Emma ne è stata la madre. Ho messo a disposizione di +Europa il nostro simbolo per consentire alla lista di esistere, perché per loro raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni del 2018 e con la legge attuale sarebbe stato impossibile. Ora quel simbolo lo tolgo". Una decisione irrevocabile, come spiegato a Di Caro, perché il nome e il logo di Centro democratico non siano accostati a un partito che pur chiamandosi +Europa si mette all'opposizione insieme a nemici dichiarati dell'Europa, quando sarebbe servita la "disponibilità a stare davvero insieme e ibridarsi".
Al di là dell'effetto politico delle parole appena lette, quali potrebbero essere le conseguenze giuridiche della decisione di Tabacci in merito al simbolo? +Europa, è vero, ha potuto partecipare alle elezioni senza raccogliere firme solo grazie alla "pulce" di Centro democratico; una volta che il partito è entrato in Parlamento, tuttavia, quel simbolo non serve quasi più e il suo ritiro non pregiudica certo gli effetti dell'ultimo voto politico. Alle elezioni politiche del 2018, infatti, ha espressamente partecipato la "Associazione +Europa", di cui era legale rappresentante Silvja Manzi (ora lo è Valerio Federico, in quanto tesoriere) e il cui contrassegno appartiene all'associazione stessa (fatta eccezione per la pulce di Cd, di cui è titolare quel partito). Nell'emblema che ha corso alle europee - grazie all'esenzione maturata "in proprio" - +Europa aveva tolto sia il riferimento a Emma Bonino (per la sua indisponibilità a mantenerlo) sia la miniatura tabacciana; l'etichetta di Bonino al Senato è "+Europa con Emma Bonino", mentre solo alla Camera il nome della componente è "+Europa - Centro democratico", proprio per la presenza di Tabacci.
Al momento, l'unico effetto che potrebbe avere la decisione sul simbolo di Centro democratico sarebbe la sparizione del nome dalla componente del gruppo misto di Montecitorio; dal momento che però alle elezioni ha partecipato ufficialmente +Europa, nulla cambierebbe e la componente rimarrebbe correttamente in piedi. Tabacci potrebbe rimanervi, anche se dovesse abbandonare il partito. Il discorso cambierebbe - e non poco - se Tabacci, ritirando il simbolo, volesse lasciare anche il gruppo di +Europa (per approdare in un altro gruppo o anche semplicemente restare nel misto, diventando evidentemente ancora di più l'eroe dei fan della pagina Facebook +Tabacci): perché una componente del misto possa (r)esistere, infatti, occorrono almeno tre deputati. A quel punto, la componente di +Europa dovrebbe sciogliersi - con la perdita dei noti benefici in termini di visibilità, tempo di aula, risorse - oppure sperare che almeno un altro deputato entri a farne parte. Se si sciogliesse, ovviamente, i #drogatidipolitica attenderebbero con ansia nuove, imprevedibili evoluzioni.

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