Oltre a Torino, in Piemonte c'è solo un capoluogo chiamato a rinnovare la propria amministrazione: si tratta di Novara. La concorrenza sulle schede elettorali questa volta sarà abbastanza ridotta: sono state presentate e ammesse, infatti, solo 5 candidati sindaci - incluso l'uscente, Alessandro Canelli - sostenuti in tutto da 10 liste (nel 2016, per esempio, coloro che aspiravano alla carica di sindaco erano 7, appoggiati da 17 liste; le candidature erano state invece 8, con 15 liste ai nastri di partenza, al voto del 2011).
Alessandro Canelli
1) Lega
Come si è detto, a queste elezioni si ripresenta il sindaco uscente, Alessandro Canelli, che il sorteggio ha indicato in prima posizione sulle schede: potrà contare sul sostegno di quattro liste, come nel 2016. La prima è quella della Lega, che con il suo 17,93% cinque anni fa - ottenuto ovviamente dalla Lega Nord - risultò la formazione più votata della coalizione (superata, in generale, solo dal Pd): ciò non stupisce, essendo Canelli legato proprio a quel partito. In questa occasione appare lo stesso simbolo depositato a Torino, con il riferimento al Piemonte sotto il cognome di Matteo Salvini (al posto della parola "premier") e grazie al drapeau con il "lambello" accanto alla statua del guerriero di Legnano.
2) Fratelli d'Italia
Seconda lista della coalizione di centrodestra, la stessa che attualmente amministra Novara, è quella di Fratelli d'Italia. Nel 2016 il partito di Giorgia Meloni era risultato il secondo più votato di quella compagine (con il 6,62%), battendo anche la lista dei fuoriusciti di Forza Italia. Se allora era stato usato lo stesso contrassegno elettorale sfoggiato alle europee di due anni prima (con la miniatura di Alleanza nazionale e il cognome di Meloni incastrato in alto tra la sommità del cerchio e il nome del partito), stavolta si usa l'emblema elettorale coniato per il voto politico del 2018, senza alcuna specificazione territoriale o l'indicazione del candidato sindaco (come invece si è visto in vari comuni).
3) Forza Italia - Unione di centro - Federazione democristiana
Nel 2016 elettrici ed elettori novaresi avevano trovato il simbolo di Forza Italia a sostegno di Daniele Andretta, in una coalizione diversa da quella di Lega Nord e Fdi (che contava invece su un simbolo simile che si ricorderà tra poco). Stavolta, invece, il partito concorre alle elezioni nello schieramento di centrodestra, con una variante dell'emblema varato alle politiche del 2018 (quello con la bandierina un po' debordante): il cognome di Silvio Berlusconi qui è rimpicciolito per far posto, nel segmento inferiore blu, al riferimento al candidato sindaco e a una miniatura del simbolo dell'Unione di centro e della Federazione democristiana, che in Piemonte sta cercando di presentarsi - almeno in modo visibile - sempre con l'Udc. Una nota necessaria: in lista non c'è nemmeno uno dei candidati della lista presentata l'ultima volta da Luigi Torriani (indefesso riferimento della Dc novarese, anche se il simbolo era quello della Dc-Sandri). E, dunque, non partecipa nemmeno lo stesso Torriani: un'assenza che per i veri #drogatidipolitica pesa.
4) Forza Novara
Come si diceva, con Canelli nel 2016 c'era anche un simbolo di lista presentato da vari fuoriusciti da Fi e che ricordava molto l'emblema berlusconiano, cioè Forza Novara (anzi, all'inizio era quasi identico, con la bandierina a fondo blu separata da un tricolore; dopo i rilievi della sottocommissione elettorale circondariale che temeva una confondibilità dei segni, era stato aggiunto il nome di Canelli in basso). Ora la lista torna, sempre promossa da Valter Mattiuz, stavolta come componente civica (che ospita anche candidati di Noi con l'Italia e Coraggio Italia). Stavolta il nome è più evidente ed è inserito in un segmento azzurro a base curva: è proprio quella forma della base (coincidente con quella dell'altro segmento che contiene il nome del sindaco uscente) l'unico elemento che ricorda la bandierina di cinque anni fa (il tricolore non c'è più).
Paolo Vanoli
5) Movimento politico Libertas
La seconda candidatura sorteggiata è quella di Paolo Vanoli, imprenditore nel settore dell'abbigliamento. L'unica lista che lo sostiene in questa corsa elettorale è stata presentata dal Movimento politico Libertas, che dunque anche a Novara (come a Roma e altrove) ha scelto di presentarsi in forma autonoma, senza legarsi - in particolare - al centrodestra. Il simbolo è lo stesso che si potrà trovare sulle schede elettorali della Capitale, con lo scudo caricato dell'arcobaleno tricolore, della colomba crociata e dell'immagine in filigrana della famigliola sorridente, inserito in uno sfondo azzurro sfumato e sormontato dalla sigla tricolore del partito. Gli scudi, dunque, anche stavolta sono due (ma anche qui Torriani non c'entra).
Nicola Fonzo
6) Insieme per Novara
La terza candidatura, sempre seguendo l'ordine offerto dal sorteggio, è quella di Nicola Fonzo, già maestro e dirigente scolastico: potrà contare sul sostegno di una parte del centrosinistra, che ha presentato due liste. La prima formazione estratta, Insieme per Novara, è quella dalla natura maggiormente civica. Il fondo fucsia è singolare (un colore ultimamente utilizzato soprattutto da Luigi Brugnaro per i suoi progetti, ma che nulla ha a che vedere con Novara); su questo emerge una sagoma più chiara, che ha i tratti della cupola della basilica di San Gaudenzio. Forse si poteva curare un po' meglio la resa grafica e cromatica del nome della lista e del riferimento al sindaco (in font Helvetica Black); si segnala il "per" reso con una "X" pennellata di colore giallo chiaro.
7) Partito democratico
La seconda lista presentata a sostegno di Fonzo è quella del Partito democratico, che nel 2016 - pur nella sconfitta della coalizione - si confermò come il primo partito con il 23,32% (con un leggerissimo calo, in termini percentuali, rispetto al 2011). Nei due turni precedenti si era impiegato lo stesso simbolo (a sostegno del medesimo candidato, Andrea Ballarè), con il nome dell'aspirante primo cittadino scritto in verde e la parola "sindaco" in bianco su segmento verde (con una soluzione grafica "veltroniana"). Stavolta si è preferito allargare il segmento verde inferiore, riportando l'intera dicitura "Fonzo sindaco" all'interno di quell'area (e ovviamente proponendola in bianco).
Sergio De Stasio
8) Azione - Alleanza liberaldemocratica per l'Italia
Corre autonomamente come quarto aspirante alla guida del comune anche Sergio De Stasio, responsabile del Servizio tutela e regolamentazione del mercato presso la Camera di Commercio di Novara, Biella, Vercelli e Verbania, già segretario provinciale del Pd e ora coordinatore del gruppo politico Novara in Azione. Ed è proprio di Azione, il partito fondato da Carlo Calenda, la sola lista presentata a suo sostegno (anche a Novara si è scelto il simbolo a fondo blu, ma con il nome del partito collocato nella fascia centrale bianca, aggiungendo il riferimento a Calenda). Nella parte inferiore c'è anche la "pulce" di Alleanza liberaldemocratica per l'Italia (con l'aeroplanino di carta che ha caratterizzato il soggetto politico fondato da Silvia Enrico e ora guidato da Flavio Pasotti e Franco Turco), ma alla lista ha concorso anche +Europa.
Mario Iacopino
9) Novara in comune
Quinto e ultimo candidato alla carica di sindaco di Novara è Mario Iacopino, dipendente di TreNord e consigliere comunale uscente: potrà contare sul sostegno di due liste. La prima a essere sorteggiata è Novara in comune: il nome è da lista civica (e in effetti la è, essendo un progetto nato "per dare un motivo ai delusi della politica che non votano più di tornare a votare e a chi è chiamato a votare per la prima volta, di vedere nella politica lo strumento fondamentale per cambiare il proprio futuro"), ma il fondo rosso suggerisce il sostegno di parte del mondo di sinistra. In effetti in campagna elettorale agli eventi della lista si sono visti Nicola Fratoianni e la segretaria regionale di Sinistra italiana; le sagome umane che si vedono sul simbolo, poi, ricordano in qualche modo quelle della lista La Città in comune, presentata nel 2016 a sostegno di Luigi Rodini (e alcune candidature di Novara in Comune - anche il nome è simile - vengono proprio da lì).
10) MoVimento 5 Stelle
La seconda lista di questa minicoalizione (e l'ultima a comparire sulle schede elettorali) è quella del MoVimento 5 Stelle, vale a dire della forza politica con cui Iacopino si era candidato consigliere nel 2016 e che gli aveva permesso l'elezione. Allora la lista aveva ottenuto il 16,09% (assai meglio del 7,46% raccolto cinque anni prima) e aveva portato tre rappresentanti in consiglio, presentandosi senza avere altre liste al suo fianco; questa volta a Novara il M5S ha fatto una scelta diversa (e non coincidente con la posizione tenuta a livello nazionale, ma piuttosto con quella vista in varie città a partire da Roma). Il simbolo schierato, ovviamente, è quello adottato per ultimo, con l'aggiunta del riferimento temporale del 2050.
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